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Autore: Jordan Cullen    07/01/2010    1 recensioni
piccola presentazione di un Edward Cullen umano. Essendo rimasto orfano in giovane età sarà messo a capo di una importante compagnia alberghiera, lasciatagli in eredità dal padre...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo primo

... Partenza ...

 

Così un altro anno era passato. Donne, alcool e lusso più sfrenato. Dopo la morte dei miei, i miei idoli erano proprio questi. Vedevo la gente che mi stava intorno che mi stava vicina per vero affetto, ma per i miei soldi. E io…. io li facevo fare. I miei soldi erano ciò che sostentava e rendeva più accettabile la loro scomparsa.

Quella mattina mi recai come tutti i giorni nel mio ufficio.

“buongiorno signor Cullen….” mi disse la signorina Alice da dietro la scrivania.

“buongiorno” le risposi

“il suo caffè è già sulla scrivania e…” mentre parlava andò a sbattere contro la porta a vetri del mio ufficio e cadde con un sonoro tonfo. La vidi mentre si rialzava da terra e raccoglieva tutte le carte sparse sul pavimento

“signorina faccia più attenzione!!!” gli dissi con un mezzo sorrisino sulla faccia

“si si… mi scusi!” si scusò lei ed entrammo nella stanza

“quindi stavo dicendo che gli appuntamenti per oggi sono…” e incominciò con un lungo catalogo di cose da fare che mi riempirono la mattinata.

“ok va bene può andare” le dissi accendendo il pc sulla mia scrivania

La piccola ragazza si avvio verso la porta cercando di non sbatterci di nuovo contro. Misi un paio di firme sulle varie scartoffie appoggiate sulla scrivania e mi preparai alla riunione delle nove e quarantacinque.

Mi avviai per il corridoio evitando ogni contatto umano e mi diressi verso la sala riunioni. Erano già tutti lì uomini di mezza età mi guardarono adoranti, ma sapevo già che quello che vedevano in me, non era un ragazzo spaesato e spaventato nell’affrontare quelle assurde riunioni dove si trovavano idee assurde, ma solo i soldi che guadagnavo.

“signor Cullen siamo qui riuniti per valutare il Budget annuale della catena di alberghi” mi disse quello che aveva l’aria più anziana dei quindici uomini seduti al tavolo

“si si prego procedete!” e si alzò un altro uomo che iniziò a dire cifre e nomi che non capii o meglio non mi interessava…

Intanto la mia mente vagava: non immaginavo mai quante donne avrei potuto conoscere ancora. E magari chi lo sa trovare una che sia mia per sempre…. Eh già mia… per… sempre quante volte avrei voluto trovare una ragazza che dopo la prima scopata non avesse incominciato già a pensare al matrimonio. Eppure so che c’era e speravo tanto di trovarla.

Ancora a metà della riunione e avvolto nei miei pensieri uscii dalla sala riunioni sotto lo sguardo attonito di tutti.

Mi rintanai nel mio ufficio per una buona mezz’ora che mi permise di liberarmi di tutti i miei impegni presi precedentemente da Alice.

“ma come signor Cullen! Non può annullare tutto solo perché è annoiato…” mi disse lei in preda al panico

“certo che posso Alice e l’ho già fatto. Anzi fai una cosa non ho voglia di sentire né di vedere nessuno! Sono stato chiaro?”

“si signore… è stato chiarissimo!” mi disse a testa bassa

“… e adesso portami il cappotto che voglio uscire!” le dissi con arroganza

“ehm… e io signore che faccio?” mi chiese lei appena misi un piede fuori dalla soglia della stanza

“che ne so io! Fai quello che vuoi non è un mio problema!” e chiusi la porta con un forte schianto che la fece traballare per qualche secondo.

Uscendo dall’ufficio ci fu una serie di “arrivederci signor Cullen” o di “a presto le farò sapere se ci sono delle novità!”

Appena fuori dal grande grattacielo, nel bel mezzo di New York, mi stava aspettando già la limo pronta a portarmi ovunque io avessi chiesto…

“George portami a casa per favore!” ordinai all’autista

“come vuole signore…”

“ah… e vedi se trovi un Starbucks aperto prendimi un cappuccino!” aggiunsi

“va bene signore”

La macchina si mise in moto con un rombo che mi fece trasalire. Guardai fuori dal finestrino aspettando che qualcosa attirasse la mia attenzione ma come al solito la noiosa NY city non aveva niente da offrirmi. Ci fermammo dopo un quarto d’ora e George scese dalla macchina correndo nella caffetteria come gli avevo chiesto. Ne uscì dopo soli cinque minuti con un bicchierone fumante che mi porse al finestrino.

“ecco la sua bibita signore”

“molto efficiente complimenti!” e presi il bicchiere

“la ringrazio signore!”

“ah George! Non chiamarmi più ‘signore” dissi mimando le virgolette con le dita

“si certo signore!” e sorridemmo entrambi

Il viaggio continuò monotono come al solito e finalmente arrivammo nel mio adorato albergo, salimmo fino alla mia adorata suite e mi gettai sul mio adorato letto.

“George che ne dici di prenderti una vacanza?”
“ma come?” mi disse spaesato

“si si te la meriti dopo tanti anni che servi la nostra famiglia non sei mai stato fuori da queste mura e penso che una vacanza faccia al tuo caso!” gli dissi

“si grazie signore!”

“George!!” gli dissi facendogli no con il dito

“mi scusi signo…. Edward!” e andò a rintanarsi nella sua stanza con un sorriso sulle labbra.

- Finalmente da solo senza servitù o roba del genere e adesso che avrei fatto!!! Ma si certo se George si prendeva una vacanza di sicuro me la sarei presa anche io… va bene vediamo dove sarei potuto andare? Avevo alberghi più o meno in tutto il mondo tranne ai poli, non pensavo che sarebbe stata fruttuosa la cosa il turismo in quei luoghi sembra congelato -

Li aprii piano piano creandomi un po’ di suspance….Austria!!!

- mmh nooo!!! Troppo fredda… - diedi un’altra spinta al mappamondo e quello iniziò a girare.

Questa volta lo fermai con un tagliacarte e tenendo chiusi gli occhi mi avvicinai al planisfero stando attento a non urtare niente.

Togliendo il taglia carte aprii gli occhi e vidi la bellissima città di…

“Signorino Edward io sarei pronto per andare” mi disse George con una stravagante camicia a fiori.

“ok bene buon divertimento George e non tornare tanto presto mi raccomando!”

“certo non si preoccupi!” mi disse lui richiudendosi la porta alle spalle.

Adesso toccava a me. Andai in camera per prepararmi alla partenza…

 

dissi tra me e me e iniziai a ridere. Andai nel mio studio dove due enormi librerie svettavano fino al soffitto e feci girare il mappamondo. Puntai il dito a caso sul globo chiudendo gli occhi.

 

Li riaprii piano piano creandomi un po’ di suspance….Austria!!!

- mmh nooo!!! Troppo fredda… - diedi un’altra spinta al mappamondo e quello iniziò a girare.

Questa volta lo fermai con un tagliacarte e tenendo chiusi gli occhi mi avvicinai al planisfero stando attento a non urtare niente.

Togliendo il taglia carte aprii gli occhi e vidi la bellissima città di…

“Signorino Edward io sarei pronto per andare” mi disse George con una stravagante camicia a fiori.

“ok bene buon divertimento George e non tornare tanto presto mi raccomando!”

“certo non si preoccupi!” mi disse lui richiudendosi la porta alle spalle.

Adesso toccava a me. Andai in camera per prepararmi alla partenza…

  
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