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Autore: Aching4perfection    09/01/2010    3 recensioni
Edward credeva, Edward sapeva che Bella è e sarebbe stata l'unica donna che avrebbe amato per l'eternità; invece, prima di lei c'era stata un'altra donna.
Una donna che aveva cancellato le proprie tracce a Forks, portando via con sè i ricordi dei Cullen e qualcosa di ancora più prezioso.
Dopo cinque anni, ella fa la sua ricomparsa, accompagnata dall'unica persona che sarà mai in grado di amare.
Ma perché voler tornare a Forks così all'improvviso se aveva giurato a sè stessa che non avrebbe mai cambiato idea?
Perché questa volta, c'era in gioco molto più del suo orgoglio e tornare era l'unica soluzione esistente.
Genere: Generale, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La giornata comincia male...

Il mal di testa era così forte che mi svegliò. Aprendo gli occhi credetti di stare ancora sognando, non ero nella mia camera e non ero nel mio letto. L'armadio di legno scuro faceva da contrasto alle pareti bianche, esattamente come il letto color mogano e le lenzuola grigio fumo.
Decisamente, non era la mia stanza. Ma la cosa che più mi sconcertò, era l'assenza di una qualsiasi forma di tessuto sul mio corpo. Spalancai la bocca, ma da essa non ne uscì alcun suono.
-Oh, cazzo.- a parte quello.
-Buongiorno, piccola. - Daniel apparve alla porta della camera con addosso solo la camicia della sera prima e l'orologio di marca che non si leva mai. In mano aveva due tazze di caffè nero come la pece.
-Che? Daniel, cosa ci fai tu qui... e perché sono nuda?!- la risposta mi ronzò istantaneamente nella testa, cosa che mi provocò una chiusa allo stomaco e un conato di vomito che soffocai deglutendo. Mi tappai la bocca con una mano mentre Daniel posò le tazze sul comodino e si poggiò al muro guardandomi con occhi languidi.
-Oh no, nononono, mi rifiuto di credere che...- deglutii ancora, non riuscendo a terminare la frase. Lui fece un sorriso degno di un modello per una rivista sexy per sole donne e si sedette sul letto, nello stesso istante in cui i suoi glutei perfettamente sodi si posarono sul materasso, io caddi all'indietro come se fossi sotto l'effetto di un campo di forza. Il mio istinto mi diceva di allontanarmi da lui il più presto possibile.
-Ci siamo divertiti parecchio stanotte al locale, e poi siamo venuti qui e...
-Wooo! Non osare terminare quella frase!- esclamai rialzandomi dal pavimento. Cominciai a cercare i miei vestiti in giro per la stanza. Fu enorme la sorpresa nello scoprire che il mio reggiseno penzolava dal bordo di legno dello stipite della porta.
-Nora, perché negare l'evidenza? Siamo ancora pazzamente innamorati l'una dell'altro, nonostante quello che è successo il mese scorso.- io lo guardai sbalordita mentre mi rinfilavo la biancheria intima per privarlo finalmente del mio nudo integrale. Io non ero più innamorata da un pezzo, pazza sì, ma chi non lo è?
-Ehi! Qui, l'unico pazzo sei tu. Mi hai corretto il margarita con la belladonna!- esclamai finendo di allacciarmi il vestito. Lui si avvicinò con passo sensuale, lentamente, e io lo respinsi con un leggero campo di forza socchiudendo gli occhi per un istante, impedendogli così di avvicinarsi troppo.
-Però il resto lo hai fatto tutto da sola.- mormorò massaggiandosi la barba.
-Sì, certo. Sotto l'effetto di droghe pesanti!
-Ammetto che la belladonna ha aiutato. Sai, sei stata straordinaria. Non avevamo mai fatto sesso così neanche quando stavamo insieme, wow!- nel dirlo si tirò indietro i capelli ed incrociò le braccia al petto, se da una parte mi sentivo un po' lusingata, dall'altra parte ero disgustata di me stessa.
-Che cosa vuoi Daniel?- domandai mentre mi incamminavo fuori dalla stanza coi sandali che ciondolavano dalla mia mano lungo i fianchi, lui subito mi seguì.
-A dire il vero, quello che volevo l'ho già ottenuto.- disse guardandomi con lo sguardo affamato di un attore conscio di essere dannatamente sexy e desiderato. Mi venne voglia di tirargli uno schiaffo, ma non volevo sporcarmi ulteriormente con il suo odore.
-Sei un porco.- mi limitai a rispondere, era di quanto più offensivo riuscii a partorire in quel momento.
-Puoi fare quello che vuoi, Eleonora Bennett, ma stai tranquilla che riuscirò a riprenderti con me.- la risata che mi uscì era più falsa di Giuda, aveva anche una nota vagamente isterica. Comprensibile del resto, ero incazzata come un pinguino.
Sì, certo. Sappi che mio figlio morirà di vecchiaia prima che tu possa avere una qualche remota possibilità di tornare con me.
-Sei sexy quando ti arrabbi.- a quel punto avevo già aperto la porta d'ingresso, mi mancavano due passi per essere fuori da quel buco.
-Vattene da Forks, Daniel. Non abbiamo più niente da dirci.- stavo finalmente per uscire da quell'appartamento di merda, ma la sua risposta mi pietrificò.
-Oh, no Nora. Io non vado da nessuna parte.- rientrai e mi posizionai a meno di due passi di fronte a lui, gli occhi che mi brillavano di rabbia repressa e di minaccia.
-Racconta in giro di questa notte e ti polverizzo la spina dorsale.- sussurrai piano, ma abbastanza forte perché lo avvertisse come una minaccia. Lui schiacciò le labbra in un sorriso e scoprì i denti, non so se n gesto di minaccia o di semplice strafottenza.
-E a chi vuoi che lo racconti? Al tuo ex vampiro, o magari a tuo figlio?- a quel punto, le mie pupille sembravano delle pire ardenti e il mio viso si contorse in una smorfia, volevo strozzarlo con le mie mani per aver citato Alex.
-Sai una cosa? Mi risparmio la fatica di aspettare e ti uccido subito.- in mano mi comparve una palla di fuoco rossa come il sangue contornata da una linea blu, quella più calda e mortale.
-Frena, frena, frena. Non prima di averti fatto vedere i nuovi giochetti che ho imparato!- esclamò eccitato, sembrava che mi stesse prendendo in giro. Invece, aprì i palmi delle mani in orizzontale e distese le braccia allo stesso modo, poi le sbatté. Il rumore che provocarono i suoi palmi nacque in simultanea ad un lampo che si era appena scagliato dal cielo e abbattuto a pochi metri di noi. Eppure, fino a pochi secondi prima il cielo era perfettamente lindo, privo di nuvole, ed ora sembrava che si stesse scatenando il diluvio universale. Sbuffai, mi ero veramente scocciata.
Superai la soglia dell'ingresso voltandogli le spalle.
-I tuoi trucchetti da mago Magoo non mi interessano, me ne torno a casa. E non ti azzardare ad avvicinarti a mio figlio.- minacciai con la voce più alta di tre ottave prima di fare un giro su me stessa e scomparire. Non feci neanche in tempo ad aprire le palpebre che mi ritrovai davanti Alex, tutto il sangue gli si era concentrato nel viso, rosso di rabbia. Accanto a lui c'era Edward, molto più rilassato rispetto a mio figlio, però teneva un'espressione corrucciata. Solo una cosa mi spaventò: stavano entrambi con le braccia incrociate al petto ed erano inclinati nello stesso identico modo.
-Mamma, ma ti sembra questa l'ora di tornare a casa? Dove cavolo eri finita, ti abbiamo cercata dappertutto ma al locale non c'eri!- esclamò sconvolto, Ed invece non mosse un muscolo. Io cominciai a sudare, mi capitava di rado di dover raccontare delle bugie a mio figlio. Ma come si suol dire, a volte le piccole bugie sono necessarie, o come mi disse una volta mia madre: per il bene della coppia a volte bisogna mordere l'aglio e dire che è dolce. Avrei morso l'aglio per mio figlio.
-È... è che ho fatto una specie di tour, ne ho visitato più di uno.- borbottai tirando un sorriso che non era in grado di convincere nemmeno me.
-Ti capita spesso di doverla andare a ripescare nelle discoteche?- domandò Edward, probabilmente aveva visto dai nostri ricordi che non era la prima volta che ci trovavamo in una situazione del genere. Alex fece spallucce; sapevo che, dopotutto, non gli dispiaceva venirmi a recuperare... più che altro perché così era sicuro che sarei tornata a casa tutta intera.
-Non spessissimo, solo quando dovevo impedire alla polizia di misurarle il tasso alcolico. Per fortuna la macchina si è rotta la settimana scorsa.- sospirò asciugandosi un'inesistente lacrima di sudore dalla fronte con gesto teatrale. Feci una smorfia e lo guardai in cagnesco.
-Tanto lo so che sei stato tu.- Alex mi guardò con aria di sfida, tirando le sopracciglia verso l'alto, e ridacchiò.
-Dimostralo!- in quel momento, Edward gli posò una mano sulla spalla dandogli una leggera pacca, ma non smise di fissarmi con tono di rimprovero.
-Alex, ti dispiacerebbe lasciarmi da solo con tua madre?- domandò con tono pacato. Cavolo, ero già stata sgamata.
-Vado a riempirle la vasca da bagno, ne avrà bisogno!- esclamò lui lanciandomi l'ennesima frecciata, a quel punto dovevo rivendicare i miei diritti di madre...
-Sparisci!- dopo che Alex si fu dileguato in casa alla velocità del suono, Edward mi si avvicinò con atteggiamento gongolante. Dio, quanto non lo sopportavo quando faceva così. Tutte le volte che, dopo una serata fuori con degli amici, mi svegliavo coi postumi della sbornia, inscenava quell'espressione da “te l'avevo detto”. In quei momenti rischiava seriamente che lo piantassi.. beh, quello è successo davvero, ma è un altra questione.
-Nora...- io raddrizzai la schiena e mi passai la mano tra i capelli, facendo assolutamente finta di niente.
-Sì?
-C'è qualcosa che desideri dirmi?
-Perché te lo dovrei dire se hai già visto tutto?- domandai esausta, non avevo voglia di sprecare saliva. Volevo solo farmi un bagno e andare a dormire... e magari anche ingoiare un barile di aspirina.
-Allora dimmi qualcosa che non so, che ci facevi lì col tuo ex?- ficcanaso? Un po', ma ne aveva anche diritto. Si preoccupava per Alex. Io abbassai lo sguardo, ormai precipitata nel pozzo della vergogna.
-Questa è un'eccellente domanda, quando mi sono svegliata stamattina ero lì... nuda.- dovetti sforzarmi per non vomitare, eppure la voglia era tantissima.
-Perché è a Forks?
-Perché ci sono io.- risposi mantenendo lo sguardo basso, mi sentivo ancora il suo addosso. Non voleva mollare la presa.
-E perché ti ha seguita fin qui da Manhattan?- in quel momento sentii un poco di succo gastrico in gola, possibile che il solo pensiero mi facesse venire da vomitare? Ah già, era anche tutta la belladonna che avevo ancora in corpo, in un modo o nell'altro la dovevo eliminare.
-Hai finito con le domande?! ...vuole che ritorni con lui. Oddio... bagno!- il mio esofago non resse più e in meno di due secondi potei sentire il sapore acido del vomito in bocca. Mi materializzai istantaneamente in bagno, giusto in tempo per sputare almeno un litro di chimo nel water. Che schifo. Questa giornata non poteva cominciare peggio, eppure sapevo che era solo l'inizio...

***********Angolo dell'autrice******

Buon giorno a tutti!

Finalmente comincia il week-end, dopo soli tre giorni di scuola già progettavo di tagliarmi le vene con un cucchiaio, non so voi!

Ora non perdo altro tempo e rispondo alle recensioni:

lovecoffee= vero! Ho scritto un pò di fretta e non ho potuto riguardarla. Questo invece l'ho scritto con calma, quindi spero che sia migliore. Forse dovrei mettere una immagine del mio "Daniel" ideale... ovviamente non lo figuro come il Jimmy del film! Sono completamente diversi. Bacione!

Hinata_S_I_TT 4EVER= Cici!! Mitiche Sally e Gillian! L'ispirazione mi è venuta proprio da loro, e poi era ovvio che avrei inserito anche Daniel nella trama; povera Nora, l'unica senza l'amante... Bacione!

titti92= i pezzi ballati mi sono sempre piaciuti, non vedevo l'ora di scriverne uno anche io. Essendo il primo, posso solo migliorare. Anche se in questa fic non ce ne saranno altri. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Fammi sapere, baci

Grazie a tutti coloro che hanno appena letto e a coloro che hanno deciso di recensire.

Kiss by Aching4perfection.

   
 
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