Capitolo 2
Rare, oscure parole, colorate
parole intreccio
pensoso pensando
Ma credo proprio
che nessun canto mai
valga da principio
quanto poi quando lo si intende.
(Gira de Borneil,)
Era un giorno come un altro alla Chicago University, fuori pioveva ed Ester stava in biblioteca per una ricerca. Ormai Ester aveva 24 anni e da poco aveva chiesto la tesi, doveva svolgere pochi esami ed entro l’anno si sarebbe laureata.
“ Accidenti, questo libro è enorme, come faccio a prenderlo?” Per tirarlo fuori , fece cadere una pila di libri dall’altro lato dello scaffale.
“ Ahi….che male!”
“ Oh Santo cielo, c’è qualcuno?”
“ Si c’è qualcuno e vorrei vedere chi è lo stupido.” Era una voce maschile, probabilmente stava seduto per terra. Quando la persona si alzò, Ester vide un uomo sulla quarantina.”
“ Mi scusi,ma c’era un libro enorme, non pensavo che ci fosse qualcuno.”
“ Invece no, ero seduto per terra, perché tutti i posti sono occupati e mi stavo concentrando ad analizzare alcuni libri.”
“ Mi dispiace…mi permetta sono Ester Migol”
“ professor Mark Spice di narrativa straniera.” Ester ebbe un sussulto, era l’esame che avrebbe dovuto svolgere a poco tempo.
“ Ma non era il professor Hall a svolgere il corso di narrativa straniera.”
“ Purtroppo il professore Hall si trova ricoverato all’ospedale, ha avuto un infarto, ripreso in tempo per fortuna, ma non tornerà a lavorare per i prossimi sei mesi.” Ester si agitò.
“ Ed io ora come faccio?”
“ Sono mesi che sto studiando e non voglio che la malattia del professore mi blocchi il percorso.”
“ E’ una maleducata lo sa….le ho appena detto che il professore ha avuto un infarto e non l’ha certo voluto. “
“ poi qual è il problema?”
“ Ho chiesto la tesi con lui e l’avrei dovuta cominciare, ma questo mi blocca tutto.”
“ io non credo signorina, dato che sono il suo supplente, seguirò io la sua tesi con lei. Venga nel mio ufficio e chiariremo tutto, dopo l’esame naturalmente, quindi non dovrebbe alzare il tono della voce. ”
“ mi scusi.” Ester si rese conto di aver risposto in maniera sgarbata, ma era molto nervosa ed ormai stava alla fine dei suoi studi. Ester raccolse i suoi libri e se ne andò imbarazzata.
Quando lo raccontò a Samuel scoppiò a ridere.
“ Beh, ci credo che il professore si sia arrabbiato, hai detto che la malattia del prof ti bloccava gli studi…”
“ però in parte è vero, il prof Hall mi aveva detto di fare delle ricerche, ora con il professore nuovo dovrò cambiare tutto.”
“ Ma tu sei bravissima e in gamba, non dovresti avere problemi.”
“ grazie Samuel”
Ester lo guardò, Samuel l’appoggiava sempre ed aveva paura di fargli pesare il suo studio all’università. Quando si avvicinava gli esami, lei diventava nervosa e a volte se la prendeva con lui, gridandogli che non poteva capire.
“Ti amo.” Disse Ester. “ anche io, tesoro.” E si diedero un lungo passionale bacio.