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Autore: _LaUra    10/01/2010    2 recensioni
Una ragazza che ha sofferto molto riesce a ritrovare la felicità grazie ad una persona molto speciale...
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1 CIAO A TUTTI!  QUESTO è IL PRIMO CAPITOLO DELLA FF CHE HO IN MENTE... IN TEORIA DOVREBBE ESSERE QUALCOSA DI CORTO, MA NON NE SONO SICURA, MAGARI MI PRENDE E NON RIESCO PIù A FERMARMI..
VABBE' VI LASCIO AL PRIMO CAPITOLO..
P.S. RECENSITE, FATEMI SAPERE, COMMENTI POSITIVI E NEGATIVI...LI ACCETTO TUTTI!=)

BUONA LETTURA!



NUOVI E VECCHI INCONTRI


La sveglia suonò alle sei e mezza precise, non credevo che dopo tre mesi di letargo avrei ricominciato la scuola così stanca.
Mi alzai pigramente dal letto e mi diressi verso l'armadio dato che avevo intuito che il bagno era occupato da mio fratello.
Di solito sono le donne a rimanere chiuse in bagno per ore..Beh! A casa mia è il contrario.
Dopo essermi vestita, come al solito con jeans e felpa, con una camminata molto simile al quella di uno zombie raggiunsi la porta del bagno.
" Che palle Pietro sei ancora dentro?!" , più che una domanda era un'affermazione.
" Altri due minuti.. "azzo"...perchè oggi i miei capelli stanno come vogliono?!" , come immaginavo, uno dei tanti stupidi che per il primo giorno di scuola si tira alla perfezione.
Finalmente, dopo altri dieci minuti, mio fratello uscì dal bagno non soddisfatto della sua cresta, che sembrava dover crollare da un momento all'altro.
Mi guardai allo specchio e con il correttore cercai di coprire quei pochi brufoletti che spuntavano ogni tanto sul mio naso. Poi misi un filo di matita, mi lavai i denti e uscii dal bagno. Ero rimasta dentro poco più di dieci minuti.
" Ma come fai?" chiese mio fratello sbalordito vedendomi uscire così velocemente, " Talento naturale!" dissi prendendolo in giro.
Dopo aver fatto colazione presi lo zaino e mi diressi verso la fermata dell'autobus.
" Ciao! Anche tu fai la prima?" mi disse una ragazza che non avevo mai visto.
" Si.." risposi ancora assonnata.
" Che indirizzo?" chiese lei incuriosita.
" Classico...e tu?" , la guardai meglio e mi accorsi che era proprio una bella ragazza : aveva dei lunghi capelli biondi e ricci, dei tutt'altro che comuni occhioni blu e un sorriso contagioso.
" Anch'io! Magari siamo in classe assieme!" disse e il suo viso si illuminò di gioia.
" Come ti chiami?" le chiesi mentre entrambe salivamo sull'autobus pieno di studenti.
" Rossella e tu?" disse allungando la mano per stringermela, " Celeste." dissi ricambiando il gesto.
Passati venti minuti l'autobus fermò poco lontano dal parcheggio della scuola.
" Eccoci arrivate!" mi disse Rossella con un sorriso mentre prendeva il suo zaino.
Scesi e poco dopo mi accorsi che da lontano qualcuno ci stava venendo incontro. Misi a fuoco e mi accorsi che era la mia migliore amica Diletta.
Salutai Rossella e le andai incotro a mia volta.
" Ehi Celeste!" mi disse con il fiatone.
" Ciao Dilly!" le dissi io abbracciandola.
" Non hai dormito stanotte vero?" mi chiese lei prendendomi sotto braccio.
" Si nota così tanto?!" chiesi preoccupata.
" Come mai non hai ciuso occhio stanotte?! Agitata per il primo giorno al liceo?!" chiese lei col sorriso sulle labbra.
" Ma figurati! Ero preoccupata per chi avrei visto oggi..." e dal suo sguardo capii che aveva capito di chi parlavo.
Camminammo in silenzio e quando ci ritrovammo a pochi metri dal gran cancello in ferro il mio cuore prese a battere all'impazzata.
" Eccolo..." sussurai alla mia amica che era assorta nei suoi pensieri.
Giò era li, appoggiato al muretto, lontano qualche metro dal cancello.
" Con chi è?" chiesi a Diletta senza alzare lo sguardo da terra.
" Delle tipe...del secondo anno credo.." disse lei guardano verso il cancello.
Non so dove ma trovai la forza di alzare la testa e di guardare avanti. Proprio quando io e la mia amica stavamo attraversando il cancello sentii la sua voce chiamarmi.
" Celeste!" , com'era bella la sua voce.
Sembravano passati secoli da quel caldo pomeriggio d'estate in cui lui mi aveva lasciata. Ricordo ancora le sue parole.
" Non è che non mi piaci più Ce...ho bisogno di un pò di tempo, devo stare un pò da solo capisci Ce?!.." mi aveva detto.
" Si capisco Giò..." gli avevo risposto con gli occhi bassi.
Ma invece non capivo. Lui mi amava, o meglio, lui diceva di amarmi.
E, in quel caldo pomeriggio d'estate, corsi via da lui e iniziò il mio Luglio di silenzi, pianti, dolore e solitudine.
Vederlo e sentire la sua voce oggi mi aveva risvegliato dentro tutte quelle sensazioni. Sentii gli occhi pungere e inumidirsi.
" Non voglio parlargli..." sussurrai con voce rotta a Diletta.
" E non gli parlerai..." disse lei guardandomi con i suoi occhi pieni di amore. Lei mi voleva davvero bene.
Non ci girammo e continuammo a camminare verso la nostra classe.
" Ce girati!" lo sentii urlare da lontano, ma al contrario di come avrei reagito in uno di quei giorni di Luglio non mi girai, strinsi i pugni e continuai a camminare.

  
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