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Autore: RaffaLella    04/07/2005    20 recensioni
Una nuova avventura, un nuovo mistero...tutto questo e ancora di più in questa storia che vedrà Harry affrontare il suo più grande incubo, Voldemort e l'ultima agghiacciante verità sul suo mondo
Genere: Dark, Drammatico, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VI libro alternativo
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CAP1

Bene…sono tornata. Per chi si appresta a leggere questa storia, mi preme dire che essa è il proseguo di “Harry Potter e la rivolta dei mezzosangue”. Il racconto, comunque, si svolgerà in maniera tale che non si renderà necessario leggere quello precedente per la comprensione dei fatti.
Avevo deciso di non continuare la storia. Ho troppo poco tempo e troppi impegni (ho persino dovuto abbandonare, per il momento, delle bellissime ffic, che stavo leggendo), ma poiché ho deciso di diventare una scrittrice devo scrivere…scrivere…scrivere…non posso limitarmi a leggere, purtroppo!! Non sono ancora pronta per scrivere delle fic originali, per cui per esercitarmi e tentare di migliorare il mio stile e la mia sintassi continuerò a scrivere ffic. Avrei voluto scrivere su qualche altro argomento, ma non sapevo quale…magari qualche manga!!
Se qualcuno di voi ha delle idee, potrebbe comunicarmele, mi farebbe davvero un favorissimo!!

Ora dovrò studiare una nuova trama e fare un po’ di ricerche. E questo richiederà molto tempo, abbiate dunque un po’ di pazienza. Dopo il Necronomicon e Yog-Sothoth, che rappresentavano la mitologia araba, sono indecisa se basare questa nuova storia sulla mitologia celtica o su quell’egizia. Comunque rivedremo ancora elfi, vampiri, centauri, troll e introdurrò delle nuove creature magiche.
Per tutti coloro che amano la magia, anche questo sarà un vero e proprio trattato, anche se questa volta cercherò di essere meno didattica, così non sembrerà di stare a scuola.

Ripropongo il vecchio metodo della storia interattiva, per cui sarete voi a decidere: celtica o egizia? In seguito verranno gli altri quesiti.

Grazie ancora e buona lettura Lella80 .



CAP1
SOGNI

“Harry, svegliati”

Harry si rigirò nel letto. Afferrò il cuscino e lo schiacciò contro il volto, cercando di attutire il suono di quell’acuta voce di donna. Sentì la porta crepitare e percepì una presenza avvicinarsi al letto. La donna agguantò il cuscino e lo strappò dal volto del ragazzo.

“E’ tardissimo; vuoi fare tardi a scuola?” lo redarguì, fissandolo dolcemente

“Mamma ho sonno” replicò il ragazzo assonnato, con voce mesta.

“Harry, ormai hai undici anni e sei un ometto” cominciò la donna, accomodandosi al bordo del letto. “Credo siano finiti i giorni dei capricci. E poi, se non ti sbrighi, sarai costretto a prendere l’autobus. Tuo padre è già pronto e dice che se non ti spicci, non ti aspetterà” concluse divertita.

Gli scompigliò i capelli e si levò dal letto, dirigendosi verso la porta. Harry inforcò gli occhiali, poggiati sul comodino accanto al letto; li poggiò sul naso. Tentò di lisciarsi la chioma ribelle, ma era tutto inutile

“MAMMA” gridò, prima che lei poggiasse la mano sul pomello della porta

Aveva paura che scomparisse non appena avesse varcato la soglia. Voleva rivedere ancora il volto di sua madre.
La donna si voltò. Harry rimase muto e immobile a fissarla. In cuor suo si chiedeva il perché di quella strana sensazione. Sua madre era lì davanti ai suoi occhi; eppure lui aveva paura di perderla.

“Sai, è inutile che ci provi. Dacché lo conosco, tuo padre non è mai riuscito ad addomesticare i suoi capelli” affermò la donna giocosa, mentre osservava il figlio intento a stiracchiarsi una vertigine al centro della testa “E…sbrigati” aggiunse, aprendo la porta.

Quando la porta si chiuse, il ragazzo volse istintivamente lo sguardo verso la sveglia. Erano le 7:16. Era tardissimo!!!
Aprì l’armadio, prese un paio di jeans e un maglione. Si vestì più lestamente possibile e scese di corsa le scale. La tavola era riccamente imbandita. Lily Potter stava imburrando una fetta di pane, mentre James leggeva il giornale.

“Finalmente” fece la donna poggiando sul tavolo un tazzone di latte e dei corn flakes.

“Hai appena sette minuti” aggiunse il padre sorridendo “credi di farcela senza strozzarti?”

“Non preoccuparti” replicò Harry, cominciando a rimpinzarsi

“Harry!!” lo rimproverò la madre “non devi mangiare troppo velocemente…ti sentirai male”

“Ma mamma…” replicò Harry sputacchiando dappertutto

“Più cresci e più somigli a tuo padre. Mi farete impazzire prima o poi”

“Però ci ami” replicò James, abbracciandola

“Da impazzire. E voi ve ne approfittate!!” replicò con un vago cipiglio

Si baciarono, davanti agli occhi sconcertati del figlio.

“Bleah!!” reiterò Harry, alla vista di quel bacio, anche se in cuor suo si sentiva sereno, come non ricordava di essere mai stato “Io vado a lavarmi i denti. E, vedete di sbrigarvi, se non volete fare tardi a lavoro!!!”

Era felice.
Entrò in bagno. Prese spazzolino e dentifricio e levando lo sguardo, vide la sua immagine riflessa nello specchio. Si portò istintivamente la mano alla fronte.

Dov’era?

La cicatrice a forma di saetta era sparita. Il simbolo tangibile del suo legame con l’Oscuro Signore era scomparso. Quel doloroso ricordo lasciatagli da Voldemort, il mago che aveva ucciso i suoi genitori…ma i suoi genitori erano vivi.E…chi era Voldemort? Un mago?

Cosa stava accadendo?!?

Forse stava impazzendo o forse…

“HARRY…HARRY…HARRY”

*

Aprì gli occhi.

“Harry, come ti senti?” chiese zia Petunia angustiata

“Bene, perché me lo chiedi?” chiese il ragazzo stralunato, sedendosi al centro del letto

“Hai avuto la febbre alta per tre giorni di seguito. Ieri sera hai perso i sensi”

“Cioè…vuoi dire che sono svenuto?” domandò allarmato per l’imbarazzo

La donna annuì
Harry ricadde mollemente all’indietro

“C’era anche Dadley?” chiese flebilmente serrando gli occhi

“Perché….”

“Perché mi prenderà in giro per un mese, anzi per tutta la vita” la interruppe Harry amareggiato.

“Eri malato. E poi il mio Daddy non farebbe mai una cosa del genere” replicò con voce squillante

Come no?” pensò Harry fra se.

Ma sarebbe stato stupido insistere; zia Petunia era totalmente ceca e sorda quando si parlava di suo figlio.

Dudley era un grasso idiota prepotente, che amava scorrazzare in bicicletta, terrorizzando l’intero quartiere; ma per zia Petunia suo figlio era un sottile e dolce angioletto. Un tempo era proprio lui, Harry, il gioco preferito di Dudley, ma quando il cugino aveva scoperto che lui era un mago, le cose erano radicalmente cambiate. Ciò nonostante Daddy era un autentico bullo vigliacco, non aveva di certo perso le sue cattive abitudini; aveva solo spostato la sua attenzione su prede più semplici…cioè su piccoli ragazzini impauriti. Il giovane mago detestava suo cugino e se non fossero esistite le restrizioni sull’utilizzo della magia nel mondo babbano, relative ai minorenni, lo avrebbe già trasformato in un maiale…tanto Dadley era più affine ad un suino che ad un essere umano; ma quei vincoli stavano per cedere, entro poche settimane sarebbe stato il suo diciassettesimo compleanno. Sarebbe diventato maggiorenne e poi…avrebbe finalmente lasciato casa Dursley!!!
Il suo più grande sogno stava per realizzarsi, vivere per sempre nel mondo magico, lontano dai Dursley…anche se…negli ultimi tempi le cose erano cambiate. Naturalmente, continuava ad aborrire la famiglia Dursley al completo, eppure, l’anno precedente, una nuova scoperta aveva reso meno terribili i giorni passati al numero quattro di Privet Drive. Zia Petunia non odiava sua madre, come aveva sempre manifestato, ma anzi, l’amava talmente tanto da umiliarlo e maltrattarlo, pur di tenerlo lontano dal mondo della magia; da quel mondo che le aveva strappato la sua unica amata sorella. Lei non solo disprezzava la magia, ma anche James Potter; l’uomo che, a suo dire, aveva trascinato la sorella in un baratro senza fondo, che l’aveva condotta ad una morte atroce e prematura.
Harry ancora non aveva compreso i sentimenti che la donna provava nei suoi confronti. Forse lo odiava perché lui era un mago ed era praticamente la fotocopia vivente di suo padre…o forse non riusciva a detestarlo perché figlio di sua sorella. Sicuramente non lo amava!!!. Il comportamento della zia a tal proposito non lasciava dubbio alcuno nella sua mente.

“Come mai sei qui?” chiese con noncuranza il ragazzo

“Ero venuta a vedere come stavi” disse levandosi dalla sedia, posta ad un lato del letto

“Capisco” disse voltandosi

“Vado a preparati una tazza di brodo caldo, devi rimetterti in forze” replicò aspra

“Non ho fame”

La porta si chiuse.

Si rigirò e volgendo lo sguardo ai piedi del letto, vide una coperta con fantasie scozzesi riversa sul pavimento. La cosa gli parve strana…anzi stranissima. Zia Petunia era la regina dell’ordine, sarebbe morta piuttosto che lasciare qualcosa buttato al suolo.

“Chissà che ore saranno?” chiese a se stesso

Una tonda e sfavillante luna si levava alta nel cielo e faceva capolino dalla finestra chiusa. Prese l’orologio dal comodino…erano le 2:10 del mattino.
E allora…fu assalito dal rimorso. Forse era stato troppo freddo e sgarbato con sua zia, forse la donna era rimasta a vegliare il suo sonno; forse la voce che lo aveva risvegliato era la sua. La voce della zia si era sovrapposta a quella della madre e l’aveva ridestato da quel magnifico sogno. Forse era quel sogno che lo aveva turbato oltre modo e lo aveva reso tanto impassibile.
Suo padre, sua madre, la sua famiglia era tutto così reale da essere più simile ad un ricordo che non ad un sogno.

Ma era un sogno!!! Soltanto uno stupido sogno!!

Un mondo senza Voldemort, senza cicatrice, senza magia.
La magia, che egli aveva tanto amato, che gli aveva donato serenità, amici, una casa e che gli aveva restituito il ricordo dei suoi genitori; era essa stessa la causa della morte dei suoi genitori, di Cedric, di Sirius, di Neville. La magia gli aveva donato una vita d’inferno. La magia lo aveva messo continuamente di fronte a delle scelte, l’ultima delle quali aveva segnato in maniera indelebile la sua anima. Aveva dovuto scegliere tra la vita di tutte le umane genti e la vita del suo amico Neville. Come sempre, lui non aveva scelta, aveva dovuto sacrificare la vita dell’amico per il bene dell’umanità e quella scelta aveva lacerato il suo cuore per sempre.
Ora dell’amico e di quell’avventura gli era rimasto il rospo Oscar, una rara Mimbus Mibletonia e la copia originale del più potente libro di magia nera esistente al mondo, il Necronomicon. Un libro scritto da Yog-Sothoth, un dio che Harry aveva imprigionato all’interno dell’antico testo, attraverso un rito, che aveva reso il libro inutilizzabile.
Idrial, gli aveva indicato come fare. Idrial, l’elfo dei boschi che aveva giocato con la sua vita e con quella di Neville (cfr “la rivolta dei mezzosangue; chap21). Idrial che, attraverso la professoressa Cooman, l’insegnante di divinazione, aveva esposto la profezia che aveva legato lui e Voldemort

Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore....nato da chi l'ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese....l'oscuro signore lo designerà come suo uguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno può vivere se l'altro sopravvive...

Tutto per l’annientamento di Yog-Sothoth e del Necronomicon. Una distruzione, che aveva richiesto come dazio la vita di Neville. E tutto per opera del custode del libro, Idrial. Idrial, che si era condannata ad una prigionia eterna, per la salvezza di tutti i popoli della terra. Non poteva nemmeno odiarla.

Il libro, dunque, era stato distrutto, ma la profezia non si era ancora compiuta. Idrial prima di sparire aveva chiaramente riferito

Ti attende l’ultima grande battaglia, quella che ti vedrà di fronte a Voldemort. Sarà la guerra che vedrà babbani e maghi schierati contro il Signore Oscuro.

Non era ancora finita. Voldemort doveva essere distrutto;
la rivolta dei Mezzosangue era appena cominciata…e nessuno poteva conoscerne l’esito. Era spaventato, non per se stesso, ma per i suoi amici e per tutti coloro che gli erano accanto. Aveva paura del ripetersi della storia: la vita di una persona a lui cara, in cambio della sua sopravvivenza. Era questa la maledizione della sua esistenza!!!
Dopo l’ultima avventura a Hogwarts, dopo aver rischiato la vita di zia Petunia e soprattutto con la morte di Neville, aveva cominciato a desiderare una vita “normale”. Era quel suo intimo desiderio che negli ultimi tempi lo aveva portato a sognare una vita senza magia. I suoi sogni negli ultimi tempi lo avevano sempre più spesso trasportato in una realtà fatta di piccolezze, una vita di compiti di matematica e di letteratura, di scazzottate con gli amici, di partite di calcio, di gite in campagna e allo zoo. Una vita alla Dursley. Ma quei sogni non gli erano mai parsi tanto realistici come quella notte. E quella tangibilità lo aveva reso triste.
Proprio mentre nella sua mente turbinavano vorticosi tutti questi pensieri, la porta si aprì. Zia Petunia entrò, recando tra le mani un vassoio, su cui era poggiata una grossa tazza e un cucchiaio. Un delicato odore di brodo si diffuse per la stanza.
Harry si sedette. La donna appoggiò il vassoio sul letto. Raccolse la coperta dal pavimento e la piegò, poggiandola sulla sedia.

“Devi mangiarla, non guardarla” fece acida

Harry afferrò il cucchiaio e la immerse nell’intingolo. Riempì il cucchiaio e lo portò alla bocca

“E’ buono” disse entusiasta

“Cosa credevi, che ti avvelenassi?!?” replicò aspramente

“Mi dispiace di essere stato sgarbato”

“Non mi aspetto di certo che tu sia educato, viste le tue origini. Solo che pensavo di aver fatto un lavoro migliore con te!!”

Perché doveva essere sempre così…così…zia Petunia!!!

Harry era al quanto contrariato per il comportamento della donna. In silenzio proseguì a mangiare la minestra. La donna si sedette, scrutandolo incuriosita.

“Cosa c’è?” chiese Harry seccato

“Cosa stavi sognando?”

Come faceva, zia Petunia, a sapere che quel sogno lo aveva tanto turbato!? Forse era solo curiosità femminile; ed era universalmente noto che sua zia era una vera impicciona.

“Perché?” chiese Harry guardingo

“E cattiva educazione rispondere ad una domanda con un’altra domanda”

Era davvero la regina delle banalità!!!

“Ho sognato la mamma e il papà”

“Era un bel sogno?”

“Si era bellissimo. La mamma mi svegliava per andare a scuola e papà aspettava, leggendo il giornale, per accompagnarmi” erano settimane intere che faceva quei sogni ed era davvero contento di poterli dividere con qualcuno, anche se quel qualcuno era zia Petunia “Era tutto così reale. Ed io mi sentivo felice”

“E come ti accompagnava con la scopa volante?” lo schernì la zia

“No, in macchina” replicò il ragazzo flemmatico

“Una macchina volante?”

“No, una macchina normale. Era un mondo senza la magia”

“Sembri molto entusiasta?”

Il giovane mago annuì.

“Troppo entusiasta, Harry!!”

“Dovresti gioirne. Io appagato di andare ad una scuola babbana in macchina” rispose accigliato

“Tu non hai smesso di amare la magia; tu sei solo terrorizzato. Hai paura”

“IO NON HO PAURA DI NIENTE. Ho smesso di averne molto tempo fa” replicò fissando astioso la donna.

“Il tuo compito è quello di uccidere quel mostro, ragazzo. Devi vendicare la morte di tutte le persone che lui ha ucciso o che ha usato per i suoi sporchi scopi. Devi fermarlo, Harry. E non perché te lo ha detto qualcuno o perché una profezia t’impone di farlo, ma perché tu vuoi farlo, per il bene di tutti e per la fine di un incubo”

“Come fai a sapere della profezia?”

“Me lo ha detto il tuo preside” rispose concisa

“Silente?”

La donna annuì

“Io voglio uccidere Voldemort, ma come posso fare?”

“Lui è un mago. Sei riuscito a sconfiggere un Dio millenario, dovrebbe essere molto più semplice sconfiggere un uomo con una bacchetta. Non credi?”

La faceva troppo semplice!!!

“Anche se lo sconfiggessi i miei genitori e i miei amici non ritornerebbero in vita” aggiunse appoggiando il cucchiaio sul vassoio “Il fatto che desideri un mondo senza magia, non significa che mi stia arrendendo”

“Lo so, ma ricorda che hai altri amici e poi ci siamo io, Vernon e Daddy, noi siamo la tua famiglia” agguantò il vassoio “Hai ancora delle persone per cui combattere e ancora tanto da perdere, se ti arrendessi. Combatti per i vivi e ringrazia i morti”

Zia Petunia aveva ragione.

“Perché non hai voluto che Silente cancellasse la tua memoria?”

“E’ perché mai? L’incantesimo di Merlino è stato rimosso; il velo ormai è stato squarciato. La magia si sta lentamente rimescolando con il mio mondo; la gente comincia a ricordare!! Rammenti le parole della tua amica: questa guerra vedrà babbani e mezzosangue schierati contro l’Oscuro Signore. E poi i seguaci di quel pazzo non fanno che assalire le persone normali… sono tutti terrorizzati. Io, da conto mio, preferisco conoscere il potere di colui contro cui dobbiamo combattere. E poi tu sei solo un ragazzo. Sapevo che ti saresti abbattuto. Spetta a noi adulti dare buoni consigli ai giovani e il tuo preside, per quanto strano” disse storcendo il naso “era pienamente d’accordo con me”

Aprì la porta

“Buonanotte e cerca di riposare. Devi guarire al più presto. Fra due settimane verranno a prenderti”

Fissò per alcuni minuti il soffitto bianco della sua stanza per poi sprofondare in un sonno senza sogni

**

Il mattino seguente si sentiva decisamente meglio, quindi decise di scendere a fare colazione con i Dursley.

Durante le estati trascorse a casa Dursley era sempre rinchiuso nella sua stanza. I suoi zii lo temevano e lo evitavano come un appestato; lo tenevano nascosto agli occhi del mondo e avevano finanche raccontato ai vicini che frequentava il “Centro di Massima Sicurezza San Bruto per Giovani Delinquenti Irrecuperabili”. La cosa lo aveva divertito un bel po’ la prima volta; anche se gli era costato caro.
Quei lunghi giorni trascorsi a letto, lo avevano reso particolarmente insofferente; non sopportava più quelle pareti bianche. Piuttosto preferiva affrontare Dudley e zio Vernon.
Entrò in cucina.
Tutti sembravano ignorarlo. Zia Petunia, senza proferir parola, poggiò sul tavolo un piatto con uova e pancetta e un bicchiere di latte. Il silenzio incombeva come un masso sulle loro teste. Si udiva solo lo speaker del telegiornale.

“Nuovi scontri nella zona occidentale di Londra. Uomini incappucciati, nella mezzanotte di ieri, hanno aggredito 10 ragazzi, i quali sono riusciti a scappare grazie ad un gruppo di persone stranamente abbigliate” cominciò lo speaker, un uomo grasso e pelato, che portava dei piccoli occhialetti quadrati, appoggiati alla punta del naso “Alcuni testimoni affermano che i misteriosi salvatori fossero maghi. Sembra che la magia abbia nuovamente fatto ritorno nel nostro mondo. Voci di dubbia fondatezza sostengono che un Oscuro Mago, Colui-che-non-deve-essere-nominato, ha intrapreso una guerra contro la Londra non magica. I distretti di polizia londinesi e la stessa Scotland Yard, in mancanza di elementi a riprova di tali voci, consigliano ai cittadini di evitare luoghi solitari e di diffidare di uomini incappucciati, vestiti di nero. Il sindaco di Londra, il Ministro della Giustizia e quello degli Esteri, stanno cercando di contattare i maghi-amici per tentare di organizzare una difesa contro gli assalitori. Combatteremo al fianco dei nostri nuovi amici”

Sarà la guerra che vedrà babbani e maghi schierati contro il Signore Oscuro.

Idrial aveva ragione. Zia Petunia aveva ragione…la nuova grande guerra contro Voldemort era appena cominciata.

“Come ti senti? Vuoi che metta un materasso accanto a te, per attutire la caduta?” sussurrò Dadley “Pensa cosa direbbe la tua ragazza se sapesse che sei svenuto per un pò di febbre” terminò con un sorriso beffardo

Harry si avvicinò e bisbigliò “Se fossi in te non tirerei troppo la corda, o vuoi che ti trasformi in un maiale?”

“Tu non puoi farlo, non puoi usare la magia” replicò il cugino portandosi le mani sul deretano, memore del codino di maiale che gli aveva fatto spuntare Hagrid, l’insegnante di Cura delle Creature Magiche, sei anni prima.

“Invece, si”

“S-stai me-mentendo” balbettò Dudley

“La restrizione è valida solo per i maghi minorenni”

“Minorenni” ripeté il ragazzo, che cominciava a capire

“Già; la settimana scorsa è stato il tuo compleanno, vero?. Hai compiuto diciassette anni. Tuo padre ti ha regalato la macchina.”

Dudley deglutì

“Fra un po’ sarà anche il mio compleanno” proseguì Harry palesemente divertito “e mi regaleranno il permesso di usare la magia, senza alcun problema. Non credi che sia uno splendido regalo…Daddy

“Tu non lo faresti mai!!!”

“Mettimi alla prova?” disse sorridendo “magari se lo facessi davanti a Penelope, pensa la figuraccia”

“Lo dirò a mio padre!! E lui ti caccerà!!”

“Davvero…che paura!!!”

“Cosa dice il tuo strano giornale, quello con le figure che si muovono?” chiese zio Vernon mettendo fine e quella silenziosa zuffa. Il suo volto era serio e tirato.

“La Gazzetta del Profeta?” chiese Harry incuriosito

“Quanti giornali avete? Un miliardo? Cosa sai di tutta questa storia?”

Di sicuro non c'era un solo giornale...ma decise di rispndere senza tirarla per le lunghe!!

“Per il momento le cose sembrano sotto controllo, non ci sono state perdite né tra i Mezzosangue né tra gli Auror” rispose Harry laconico

“Quindi, stiamo vincendo?”

“Non ho detto questo”

“Allora?” lo incitò lo zio

“Cosa vuoi sapere?” chiese Harry, il labbro superiore contorto in una strana smorfia

“Voglio sapere se c’è una possibilità oppure se…”

“Non preoccuparti, tutti i membri del Centro di Massima Sicurezza San Bruto per Giovani Delinquenti Irrecuperabili, sta lavorando per la sicurezza delle persone normali”

“Ragazzo, E’ COLPA DI UNO COME TE SE SIAMO IN PERICOLO” urlò zio Vernon, una vena gli pulsava al lato del collo; Harry cominciò a temere che gli prendesse un ictus “QUINDI NON AMMETTO QUEL TUO INOPPORTUNO SARCASMO”

“Io non sono un mago oscuro. Io non sono Voldemort”

“La magia” sussurrò appena il corpulento uomo, mentre un brivido lo percorse per tutto il corpo “è la causa di tutto ciò. Non si può odiare e uccidere delle persone solo perché diverse”

Harry sorrise. Era proprio vero che solo quando le cose le si vive sulla propria pelle, le si può capire. Vernon Dursley lo aveva trattato, per oltre sedici anni, come un essere contagioso, come un mostro da temere e nascondere. Lo aveva odiato solo perché diverso ed ora proprio lui, il più ‘normalissimo’ dei Dursley, non capiva come si potesse odiare qualcuno, solo perché diverso.
Ironia della vita.

“I babbani hanno odiato e trucidato i maghi per secoli. La ricordi l’inquisizione. Siete voi che avete cominciato. Non è stata la magia a creare Voldemort, ma i babbani. Se non lo aveste odiato per ciò che era, forse oggi lui non tenterebbe di uccidervi, ma non preoccuparti” fissò lo sguardo su zia Petunia “Io ucciderò Voldemort, perché i miei amici e i miei genitori possano essere fieri di me. Ucciderò Voldemort per proteggere voi, la mia famiglia, i miei amici, e tutti coloro che combatteranno al mio fianco. E poi se sono riuscito a sconfiggere un Dio, cosa sarà mai uccidere un uomo con una bacchetta”

Zia Petunia lo fissò soddisfatta.!!




NdA:Il primo chap è piuttosto breve. Spero che vi piaccia e che continuiate a leggere la storia. Prima di abbandonare attendete il prossimo chap e/o l’evolversi della storia.
Credo che il mio stile di scrittura sia piuttosto noioso. Infatti, aprendo la pagina modifica storia, ho notato che delle 1322 persone che hanno aperto il racconto precedente, solo 300 sono arrivate alla fine. Forse le mie storie sono troppo pesanti. Per aiutarmi a migliorare mi raccomando, lasciate dei commenti. Se non volete lasciarli come recensione (a me non interessa fare collezioni) potete lasciarle nella mia casella di posta elettronica. Andate su autori (nel mio caso Lella80) e cliccate su “contatta” e inviatemi il vostro giudizio, soprattutto se critico (naturalmente parlo di critica costruttiva). Per coloro che non sono iscritti a EFP forse dovrei lasciare il mio indirizzo di posta, ma non mi sembra molto sicuro….magari creo una casella per l'occasione
Anche questa storia, così come la precedente e come i racconti della stessa JK Rowling, è un giallo. Ho lascito indizi già da questo primo capitolo…buona caccia.
Mi raccomando fatemi sapere se preferite in questa storia miti celtici o egizi...

Infine vorrei ringraziare Chiara (pesciolina04) per aver letto la bozza del primo chap e avermi dato consigli utili per rendere la storia più comprensibile e scorrevole...

Grazie e alla prossima settimana Lella80

EFP
  
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