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Autore: Arc en Ciel    04/07/2005    12 recensioni
Una musica dolce di flauto in un corridoio deserto, una creatura eterea così diversa dal solito sorprenderà Harry e lo costringerà a porsi molte domande e a ricordare..perchè i ricordi d'infanzia nascondono più di quanto lui stesso creda.
Genere: Dark, Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nocturnal Sky - 11. The Dream come True?

Nota dell'Autrice: Ho tradotto delle nuove fiction ma non sono presenti su questo sito per motivi di gestione, potete leggerle ai seguenti link:

Night over Azkaban by Hijja

Remedy by Rushlight

A man of Honor by Kimmie

The Lord Voldemort and Harry Potter Series by Lady K. dAzrael

E adesso..buona lettura dell' 11° capitolo di Nocturnal Sky!

  1. The Dream come True?

Inizialmente vi furono solo tenebre. Un'oscurità fitta e densa, profumata di qualcosa di esotico e dolciastro, quasi soffocante. Poi lentamente Severus riuscì a distinguere un sentiero, non poteva vedere dove portasse perché si perdeva nel buio a pochi metri di distanza ma sospirando pensò che da qualche parte avrebbe dovuto iniziare e quello sembrava il punto più sicuro. Un passo dopo l'altro si avviò, attento, lungo il sentiero che serpeggiando appena discendeva la china e lentamente prese nota di un cambiamento nel paesaggio. Tutto si faceva più chiaro e distinto e infine Severus, voltandosi, capì di essersi lasciato le ombre alle spalle, in lontananza, sulla cima della collinetta appena discesa, dove vedeva confusa la porta da cui era entrato.

Si guardò attorno. Era in una valle, bellissima e selvaggia. Il cielo violetto e amaranto sembrava incombere su di lui. Alberi con fusti alti e nodosi frusciavano nel vento sussurante. Fece qualche altro passo cauto, guardandosi attorno con attenzione. Stava cercando qualcosa con gli occhi stretti e acuti, qualcosa che non trovava. Il vento gli si abbattè contro violento e la lunga tunica gli bloccò per un momento le gambe, facendogli fare qualche passo sgraziato. Sbuffando si rimise a posto l'abito lungo ma qualche istante dopo si ritrovò nella stessa situazione.

"Potter, maledizione, sei fastidioso anche mentre dormi!" sibilò a voce bassa e velocemente si slacciò i bottoni e lasciò cadere a terra la tunica che rotolando nell'erba venne trasportata poco lontano, giocosamente, dallo stesso vento che tanto infastidiva l'uomo.

Libero, Severus si stiracchiò, la posa non più severamente rigida e affettata. La figura nera snella e alta si stagliava nell'assoluta ampiezza della vallata, il respiro lieve e i muscoli scattanti in attesa, i capelli mossi dal vento. Per un solo secondo si godette quel momento di libertà assoluta, dal suo ruolo, dalle menzogne, dalle ultime possibilità. Poi tornò a camminare, i pantaloni sottili sottolineavano le gambe dal passo lungo e deciso.

"Dove diavolo sarà? Possibile che sia andato già così a fondo?" si domandò pensieroso.

Si guardò intorno di nuovo, non era davvero possibile che in quella valle si nascondesse quello che cercava. Continuò a camminare, imprecando di tanto in tanto all'indirizzo di Potter, di Silente, di Voldemort e di tutti quelli che gli rovinavano giorno dopo giorno l'esistenza tranquilla che avrebbe voluto condurre, dedito agli studi e in solitudine.

"Restando in pianura non riuscirò mai ad avere un'idea di dove posa essere..sarà meglio cercare un punto più alto da dove poter vedere una zona più ampia..umh.." e picchiettandosi appena l'indice sul mento studiò la valle sino a riconoscere un'altra piccola collina poco più avanti.

Quando raggiunse la cima lasciò vagare lo sguardo a 360°, la valle in cui aveva camminato sembrava serena, l'altra collina ancora avvolta dall'oscurità, ad ovest non vi era nulla che non avesse già visto e così anche ad est, ma a nord scoprì quello che cercava. Un ghigno freddo gli tirò le labbra, mentre discendeva sicuro la collina, saltando gli arbusti e frenando appena con i piedi quando il terreno cedeva spazio alla terra secca e friabile. Si trovò di fronte ad una cupa e vecchia foresta, gli alberi intrecciavano le loro fronde cercando la luce del sole ma il sottobosco restava oscuro, pieno di vita brulicante e cieca. Cautamente si avvicinò e percepì nell'aria un'aura di potere maligno. Stringendo la bacchetta nella mano, pronta all'uso, si inoltrò nella foresta. Sentì fruscii e battiti, capì di essere nel centro pulsante della parte incoscia del giovane Grifondoro. Qui avrebbe forse potuto trovare le risposte alle sue domande e qualunque altra cosa che tormentava il Ragazzo Sopravvissuto.

Raggiunto quello che pensava fosse il centro della foresta silenziosa, laddove qualche solitario raggio di luce illuminava una piccola radura, Severus si sedette, le gambe incrociate, gli occhi chiusi, la bacchetta di fronte a sé e le mani alzate al cielo. Una litania arcana scivolò dalle sue labbra, parole che sembravano scuotere la terra e violentare la foresta tanto era forte il gemere degli alberi. Severus continuò incurante, stringendo di più gli occhi, cercando e chiamando finchè tornò il silenzio. Solo allora aprì gli occhi e li sollevò: non si vedeva più il cielo, non si vedevano gli alberi, solo una opalescente goccia d'oscurità, in cui scorrevano veloci immagini confuse. Si concentrò e fissò la goccia dritta nel centro, nel silenzio sentì una voce sibilante, una voce che conosceva bene, e una voce che invece gli era sconosciuta. Due ombre, come immagini di fotogrammi sfocati, si fissarono sulla bolla.

"E' giunto il momento della vendetta e del sangue, è giunta l'ora della vittoria e dell'oscurità..insieme nessuno può batterci!" ghignò la voce di Voldemort mentre alzava il calice rubino e beveva in un sorso.

"Il mio padrone è lieto di questo..la sua fame aumenta e il desiderio cresce smodatamente..tutto è pronto! Laddove gli animi innocenti ancora sognano presto gli incubi diverranno realtà!" brindò la voce sconosciuta, quella di un uomo in nero, di spalle, nessun segno riconoscibile.

Severus si chiese se quello era il messaggero di cui gli era giunta voce ma ancora non capiva di cosa stavano parlando, sebbene fosse chiaro che avevano stretto un'alleanza. Ma cosa ne avrebbe ricavato il misterioso alleato e quando avrebbero attaccato non sembrava essere nei loro pensieri o nei loro discorsi. Un brivido gelato gli scivolò sotto la pelle della schiena, si rimproverò di non distrarsi, non doveva essere altro che aria, una spia invisibile o l'avrebbero scoperto. Doveva spingersi oltre, doveva sapere, attentamente strinse ancor di più gli occhi e quello che vide lo lasciò sbalordito.

Nella bolla vide se stesso al centro della Sala Grande, Silente alle sue spalle che come lui tentava di proteggere gli studenti e nello stesso tempo attaccare, i ragazzi più piccoli che radunati da Madama Chips spaventati guardavano i Mangiamorte dall'altro lato della stanza, i più grandi guidati da Hermione e Ron bacchette alla mano schierati come piccoli soldati a guadagnare tempo pregando arrivassero gli Auror.

La bolla sembrò ingrandirsi, tremare sull'orlo della fine, e scoppiò di colpo, rimbombando come un tuono nella testa di Severus.

"Maledizione!" sibilò, lasciandosi cadere stremato disteso, il respiro ansante.

Quello che aveva visto era il futuro, non vi erano dubbi.

"Ma se quello è il futuro, prima di tutto vuol dire che Potter ha sviluppato questo nuovo potere, forse associato alla crescita dei poteri di Voldemort, e secondo che lui non sarà con noi durante l'attacco..mi chiedo quanto avanti nel futuro possa vedere e cosa accadrà quando il Salvatore del mondo magico non ci sarà..o quello sarà solo un diversivo?" si chiese, rimuginando a voce bassa.

Un sibilo e una risatina sarcastica lo fecero scattare immediatamente seduto, bacchetta alla mano. Si guardava intorno attento e individuò immediatamente che qualcuno si nascondeva dietro un tronco d'albero rugoso.

"Chi sei?" chiese, puntando la bacchetta sull'albero.

Un'altra risata sarcastica fu la sola risposta, poi lentamente la figura nell'ombra avanzò e Severus riconobbe Potter, pallido e strano, la pelle imperlata di sudore e gli occhiali sulla punta del naso. Aveva un'aria malata e spettrale, sembrava il riflesso in acque torbide del ragazzo indisponente ma solare che conosceva.

"Professor Piton..cosa ci fa lei..lei qui?" chiese.

Sembrava facesse fatica a parlare, si muoveva a scatti come una bambola rotta.

"Potter, lei non dovrebbe essere qui..è pericolos..!" ma non riuscì a finire la frase.

Con una velocità sorprendente lo sgraziato ragazzino gli era corso incontro e con forza aveva tirato indietro il braccio per affondarlo nello stomaco dell'uomo che con un gemito di dolore trattenuto, cadde a terra ansante. Non riuscì neanche ad alzare il volto che dall'alto calci e pugni gli piovvero addosso, unghie affilate gli graffiarono il volto.

"Potter..ma cosa..?! Potter è impazzito..Potter!" gridò riuscendo ad allontanarlo con un incantesimo respingente.

Si sollevò in piedi, asciugandosi le labbra sanguinanti con la mano.

"Non è Potter..lei è..ma certo, uno spirito informe!" disse puntando contro di lui la bacchetta.

Con un sorriso sgradevole l'essere che sembrava Potter balzò via e correndo nella foresta fitta sparì al suo sguardo. Piton gli corse dietro, grato di essersi spogliato della tunica, l'avrebbe solo intralciato. Con gli occhi puntati sull'essere ancora non a tiro della sua bacchetta corsero nell'inconscio del giovane, sempre più a fondo nel tempo, sempre più ai confini dei suoi poteri e dei suoi ricordi. Finchè la foresta finì e dopo qualche metro di terra e roccia ci fu il vuoto, il nulla dell'esistenza stessa.

"Chi è il tuo padrone?" chiese chiaramente Severus, controllando il respiro.

La creatura ghignò e si gettò su di lui ma venne respinta, ancora e ancora. Non voleva distruggerla, aveva bisogno di risposte ma lo spirito informe sembrava farsi sempre più bestiale e incontrollato, tutto il mondo di Potter tremò, sintomo che la furibonda battaglia di volontà tra loro stava colpendo anche il ragazzo.

"Ti ho chiesto chi è il tuo padrone, maledetta creatura!" ringhiò Severus prima di colpirla ancora con un incantesimo.

"Non vi risponderà, non le è permesso..persino questo essere abbietto altro non è che uno schiavo senza volontà!" disse una voce alle sue spalle e Severus tentò di voltarsi.

"Non si volti, non le farò del male..sono qui per Harry, non per lei, ma credo si risentirebbe se le venisse fatto del male..quindi mi accerterò che non avvenga e se tratterrà quell'essere, lo distruggerò senza fare del male neanche ad Harry stesso..la prego!" continuò calma, serena la voce, un tono che sembrò calmare sia la creatura ferita che Severus.

Chiuse gli occhi per un istante prima di lanciare un altro incantesimo.

"Confundus" gridò per disorientarla e quando la vide barcollare, gli occhi verdi appannati gridò ancora.

"Locomotor Mortis" e la creatura con un ultimo gemito ferito si bloccò, impossibilitata a muoversi.

Severus si voltò lentamente e quello che vide lo avrebbe lasciato a bocca aperta se non avesse avuto un tale controllo su se stesso.

"Draco Malfoy, oserei dire.." sussurrò.

"Ma con qualche anno in più sulle spalle, giusto? Non sono Malfoy, comunque" precisò il giovane avvicinandosi.

Vestito di bianco, la pelle pallida e gli occhi viola luminosi, si inchinò leggermente.

"E' un piacere conoscerla Professor Piton, anche se piacevole lo è solo da poco tempo..ha reso la vita di Harry più amara di quanto già non fosse, ma se lui può perdonanrla chi sono io per mantenerla in odio?" sorrise misterioso.

"Chi sei?".

"Il mio nome e il mio passato mi appartengono..ma le ripeto che non voglio farle del male, sono qui per aiutare Harry" e avvicinandosi alla creatura che ringhiava e ansimava si inginocchiò.

"Sono qui per aiutare anche te, ti libererò dal tuo padrone e sarai libera..senza più catene, creatura d'ombra!" sussurrò e portandosi il flauto alle labbra dolcemente intonò un canto che Severus ascoltò in silenzio.

Lo spirito informe sembrò calmarsi, lentamente scivolare in un sonno profondo, poi l'apparenza di Harry lo lasciò e un nero di tenebra prese il suo posto. Infine si dissolse, come nebbia al sole, e sul ciglio dell'esistenza restarono solo i 2 uomini.

"Riposa in pace! E adesso mi segua Professor Piton, la strada è lunga per tornare dove tutto ha avuto inizio!" e senza voltarsi per vedere lo stava seguendo iniziò a camminare.

Severus cercò di chiarire chi fosse quel giovane uomo, no, forse uomo era una parola non proprio esatta. Non ricordava di aver mai letto di creature simili, forse era una creazione della mente di Potter, si domandò.

"Non mi ponga domande, non le risponderò. Non sarei dovuto entrare qui ma come lei ho dovuto correre i miei rischi..è stato imprudente da parte sua alzare il velo del futuro, si erano quasi accorti di lei..e di me!" lo rimproverò bonariamente.

Severus strinse le labbra indispettito ma sapendo che l'altro si aspettava di sentirlo controbbattere, se ne restò in silenzio.

Fecero in silenzio la strada che Severus aveva già percorso, sino a tornare ai piedi della prima collina, la scalarono avvolti dalle tenebre ma Severus si accorse che il corpo del giovane brillava appena e le tenebre sembravano nons fiorarlo, anzi allontanarsi da lui.

"Desidero darle un ultimo avvertimento..ho la risposta alla sua domanda..attaccheranno..stanotte!" sussurrò preoccupato il biondo, riprendendo a suonare il suo flauto dolcemente, una malinconica melodia che sembrava crescere disperata e che fece dischiudere la porta in cima alla collina.

Una tenue luce, uno spiraglio d'aria fresca, arrivò sino a loro.

"Chi..?" chiese curioso Severus, per nulla convinto a credere alle parole del giovane misterioso, ma dato che il mondo inconscio di Potter si era rivelato un'altra anomala avventura, propenso ad ascoltare sino in fondo le parole dello sconosciuto.

"Colui che Temete..e..il Terrore Oscuro che Assale..".

Sembrò sfigurarsi, perdere forma e sostanza, infine in un bagliore di luce d'argento scomparve lasciandosi dietro solo alcune note lamentose.

Severus si volse verso la porta socchiusa alle sue spalle. Sospirando la varcò. All'improvviso, come se entrambi fossero risaliti all'improvviso dal fondo di un lago alla ricerca d'aria, presero un profondo respiro che sembrò gelare i polmoni. Harry si sedette sul letto con gli occhi sgranati, non ancora conscio di dov'era e di cosa era accaduto. Severus, seduto accanto al letto, sollevò la fronte dalle mani incrociate alla quale l'aveva poggiata e tentò di mettere a fuoco la visione.

"Cosa..? Professore? Cosa ci faccio qui?" chiese stupito il ragazzo guardandosi attorno.

Gemette all'improvviso e svelto tese le mani per sollevare il volto pallido dell'uomo che sembrò ringhiargli piano appena sentì il tocco delicato.

"Sta perdendo sangue dal naso professore..resti fermo un minuto.." gli rispose lentamente Harry mentre si alzava di corsa a prendere delle bende dalla piccola mensola che sembrava contenere tutto l'occorrente per il pronto soccorso.

Piano gli ripulì il viso e si assicurò di lasciarglielo solo quando il sangue sembrò essersi fermato.

"E' entrato nei miei sogni, vero? Dopo l'incontro con Blaise..non ricordo nulla..solo di averla incrociata e averle chiesto aiuto..dove sono?".

"Nella mia camera da letto, signor Potter..e sì, sono entrato nei suoi sogni, nel suo inconscio..tutto molto strano, lo ammetto, e molto pericoloso celato da una calma apparente..non so per quale motivo ma il signor Zabini le aveva fatto ingerire uno spirito informe..".

"Un cosa?".

"Studi, signor Potter..per Merlino, come pensa di poter battersi se non ha idea neanche di cosa sia uno spirito informe? E' uno spirito senza forma, che si installa nel corpo ospite e lentamente ne divora l'anima, non completamente però..quando metà dell'anima è divorata ne prende la forma e si unisce a quello che ne resta formando un nuovo individuo ibrido, le cui azioni possono essere controllate da colui che per primo ha dato la libertà allo spirito informe..in questo caso il signor Zabini stesso, credo..non so per quale motivo voglia avere libero accesso alla sua mente e controllarla, signor Potter, ma si è salvato solo grazie al mio intervento..e a quello di un misterioso giovane che popola i suoi sogni e che sembra richiamare nell'aspetto il signor Malfoy..mmh, vedo che riconosce questa persona..mi chiedo chi sia..potrebbe dirmelo lei se non..".

La domanda fu interrotta da un leggero picchiettare sul vetro della finestra bassa sin quasi fino al suolo. Severus gli fece cenno di restare in silenzio e di nascondersi al di là delle cortine del letto, poi si avvicinò per aprirla. Un piccolo sparviero gli si posò sul polso e attese che le lunghe dita affusolate slegassero la piccola pergamena sulla sua zampa destra. Dopo averlo fatto bere da un vasetto sul davanzale e averlo accarezzato sul capo lo lanciò nell'aria dove aprì le ali e si allontanò.

"Che cosa..?" chiese Harry solo per essere zittito dal movimento brusco della mano tesa.

"Silenzio! Sto leggendo.." rispose pensieroso il professore di Pozioni.

Impallidì, si volse con un gran svolazzare della lunga veste e fissò il suo sguardo oscuro sul giovane.

"Stanotte..attaccherà! Non c'è tempo da perdere..i miei piani vanno in fumo! Potter, vada nella torre Grifondoro e ci resta! Io devo avvertire Silente e l'Ordine..si sbrighi, non resti lì con quella faccia shockata.." gli disse Severus prendendolo per un polso e trascinandoselo dietro sino alla porta.

"Corra più veloce che può nella torre, per l'amore di Merlino..sarà pericoloso e non avrò modo di proteggerla come sempre richiedono i suoi assurdi e sciocchi comportamenti..e pensare che sono io colui che la allontanerà dalla Sala..e adesso..corra!" gli disse trafelato spingendolo via, rimuginando e borbottando sul futuro che aveva visto, mentre iniziava a percorrere la strada inversa per raggiungere l'ufficio di Silente.

Harry si guardò intorno smarrito chiedendosi come le cose potevano mettersi peggio di così. Stava per fare il primo passo quando sentì rimbombare una pendola. Segnava, inesorabile nei suoi rintocchi, le 21 e 45 minuti.

"Il Destino è già deciso? E i sogni possono diventare realtà? Il momento è giunto dunque.." mormorò a se stesso sconsolatamente, le spalle abbassate quasi che il peso da portare fosse troppo pesante.

Poi all'improvviso tutta la sua posa cambiò, le spalle e la schiena si drizzarono orgogliose e la tesa si alzò testarda.

"Maledizione..io sono Harry Potter..non fanno che ripetermelo tutti estasiati da anni..e non cederò adesso..se la questione deve essere decisa qui e adesso, per Merlino così sarà..ho un appuntamento alle 22 e non vi mancherò.." urlò al silenzio che regnava nel corridoio sotterraneo.

Gli occhi scintillanti di rabbia e coraggio, orgoglio e disperazione, si mise a correre non verso la torre ma verso il corridoio del terzo piano dove tante risposte sembravano attendere di venire alla luce. Stralci del sogno come ricordi lontani gli annebbiavano ancora la mente ma la lucida e pericolosa battaglia imminente sembrava destinata a far incrociare in un unico punto i destini di Harry, Comet, Draco, Blaise, Voldemort e di un'oscurità senza nome in un tempo infinitesimale tra passato, presente e futuro.


Ringraziamenti & Commenti

Dato che è già passato molto tempo dall'ultimo aggiornamento, nonostante le mie rassicurazioni, prima di tutto vorrei scusarmi con tutti/e coloro che mi seguono..sto diventando davvero imperdonabile! Non ho molto tempo per postare questo chapter, ma desiderando farlo ad ogni costo mi trovo costretta a ringraziare brevemente chi ha commentato lo scorso capitolo, ringraziando di cuore..Daniela_G., ely_scorpioncina, Rowan_MayFair, Sanzina, Lux, Lori, Akan, sensualfairy, kristima, Viridiana e Hepona. Il tempo è tiranno, ma spero che vorrete dirmi ancora cosa pensate delle pieghe che stanno prendendo gli eventi! See you soon, si spera e non guardatemi con quello sguardo cattivo..non è tutta colpa mia, lo giuro ^.^ !

  
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