Famiglia? Amicizia?
Amore? E’ quello il vero senso della vita?
Se non ha niente di
tutto ciò, puoi continuare con la tua vita? C’è dell’altro che io non so?
Una famiglia che ti
detestava, degli amici che volevano cambiarti, l’amore, un amore possessivo,
che ti vuole come una schiava senza pensare a quello che più desideravo.
Ma ora ho finalmente
capito perché sono nata.
C’è voluto tempo, ore,
giorni, anni a pensare, ho avuto tempo per quello.
Riflettere non mi
servii a nulla, quando scoprii la verità, di quello che ero e di quello che
sarei diventata.
Ma sarò in grado di essere
all’altezza?
Potrò mai essere appagato?
Potrò mai far felice
gli altri?
Sarò in grado di
gestire al mio ruolo da futura nobile?
Dovrò vivere della
soddisfazione di far felice il mio compagno fino all’eternità?
Ma io perché non ne
sono in grado?
Sono nata così, in un
luogo, in un tempo, in un mondo, maledettamente imperfetto per me.
Non mi resta che
vivere, per poi morire.
Ma se mi fosse privato
anche di questo?
Perché non posso
smettere di esistere come tutte quelle persone, perché devo prolungare la mia
sofferenza per l’eternità?
Forse nella mia vita
precedente ho fatto qualcosa di veramente ignobile e per questo merito una
punizione del genere?
Bussarono alla porta,
non ci badai molto ma dopo il terzo o forse era il quarto colpo,
l’interlocutore dall’altra parte si fece sentire.
“Miss Kassidy?”
“Si..” ormai rispondevo
per lo più a monosillabi, con un tono perennemente annoiato.
“Il nobile Fliss la
desidera” certo so che mi desidera, non fa altro che desiderarmi, per lui non
solo altro che un oggetto, adora giocare con me, ma veramente non mi avrà mai.
“Cinque minuti... ”
rispondo con uno sbuffo, sono pronta vestita pettinata e tutto, impeccabile
oserebbero dire, ma dietro alle apparenze si nasconde la mia povera anima
tormentata.
Prolungare il più
possibile la mia permanenza nella mia stanza non mi servirà a nulla, è
impossibile sfuggirgli e a casa sua ancora di più.
Nella mia camera le
pareti erano rivestite di carta da parati rosa confetto, con disegnate sopra
tante rose rosse, le rose dell’amore, in un posto, dove amore non c’è nemmeno
un po’.
Poi mi convinsi, anzi
mi costrinsi ad alzarmi dal sofà di velluto e mi diressi verso la porta.
Aprì
e con riluttanza mi feci guidare, verso i mille corridoi oscuri per arrivare da
lui…
Eccomi
qua al quarto capitolo, che vi porta alla scoperta del nome della protagonista,
Kassidy!!
Vi
do anche una notizia, questi capitoli sono un prologo, il prossimo sarà l’ultimo e poi incomincerò a raccontarvi
del suo passato in una maniera più “attiva”, perciò meno pensieri...
Ringrazio:
kiriku e crisalide per la recensione: spero che continuerete a seguirmi, dato che siamo ancora all’inizio!!