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Ora sono io a dovermi scusare per il ritardo nella risposta… la tua lettera mi è arrivata nel momento in cui
dormivo, per riprendermi da una magia estremamente stancante…
ma andiamo per gradi… stavolta ho davvero molto da
raccontarti!
Circa quattro giorni fa, ci siamo imbattuti in una
tempesta, ma ci siamo accorti fin da subito che non era un parto della natura,
bensì una creazione magica. L’intensità dei venti, delle ondate e della
pioggia, superava di gran lunga ogni orrore al quale un pirata è abituato.
Inizialmente mi sono ritirato nella mia stiva,
confidando che l’esperienza dell’equipaggio riuscisse a battere la potenza
delle nubi, ma mi sono ben presto reso conto che non avrebbero potuto nulla
contro un incantesimo così possente, così mi sono fatto coraggio e sono
risalito sul ponte.
Non mi sono perso a contemplare gli sforzi,
inutili, della ciurma, ho raggiunto Aires, che faticava a tenere il timone, e
mi sono fatto dare una corda. Me la sono legata in vita e poi, grazie all’aiuto
del tuo pugnale, ho scalato l’albero maestro… tu lo
sai che non sono mai stato un mostro d’agilità, ma ho stretto i denti e alla
fine ho raggiunto la coffa.
Ho chiamato a raccolta tutte le mie forze e i miei
poteri e ho avvolto completamente la nave con una barriera protettiva. Il moto
ondulatorio, là sopra, era davvero insopportabile per il mio stomaco, ma, ben
presto, l’intensità della magia che sgorgava dalle mie mani, ha cancellato ogni
altro pensiero.
La tempesta non accennava a placarsi…
è stato davvero difficile riuscire a mantenere la barriera dopo un certo
momento. Sentivo l’intensità della natura, sollecitata dall’incantesimo,
scontrarsi con forza distruttrice contro la barriera, che si restringeva di
minuto in minuto, mentre le forze mi abbandonavano.
Sentivo le urla di Rool e
Aires incitarmi, pregarmi di resistere, ma l’incoscienza iniziava ad essere un
dolce sogno a cui abbandonarsi… quando ho sentito,
tra le voragini della stanchezza, urlare che si vedeva uno squarcio di cielo
limpido, la mia barriera si è infranta in mille schegge impalpabili, ma mi sono
fatto forza, non so nemmeno io come, e ho usato le ultime gocce di energie
residue, riuscendo ad avvolgere nuovamente tutta la nave…
poi c’è stato solo il dolce buio dell’incoscienza…
Quando mi sono svegliato, mi sono ritrovato nella
cabina del comandante, Aires era accanto a me e mi ha detto che ho dormito due
giorni di filato e che, da più di una decina d’ore, il mio corpo era avvolto da
quello “strano” fumo azzurro che ormai si erano abituati a vedermi addosso.
Prima di scriverti ho dovuto attendere di
riprendermi, non avevo nemmeno la forza per tirarmi su dalle coltri, figurarsi
mandarti un messaggio!
Ora ci troviamo, in attesa che la nave venga
riparata, ospiti in un gruppo di isole chiamate Vanerie.
Erano segnate sulla mappa, e questo mi da la speranza che quel gorgo esista realmente…
Stamattina ho avuto un incontro con la donna più
anziana del villaggio, una veggente… e la sua
previsione non è stata molto ottimistica… almeno non
mi ha visto morire, è già qualcosa!
E’ stato davvero interessante ascoltare i suoi
racconti sull’esodo della sua popolazione durante la Guerra dei Duecento Anni… ma è una storia troppo lunga, la pergamena non
basterebbe! Mi riservo di raccontartela di persona…
se mai tornerò…
Inizio ad avere paura Nihal…
Mentre dormivo ti ho sognata (e, al risveglio,
Aires me ne ha dato conferma… ha detto che ho fatto
il tuo nome spesso…), e i sogni si sono mescolati
spesso ai ricordi…
Ti ricordi quella notte che abbiamo passato nella
locanda a Makrat, il giorno prima che tu andassi all’Accademia
per sentire se ti avrebbero accettata?
Ho sognato all’infinito il ricordo di quella sera,
in tutti i suoi dettagli… è stata l’ultima volta che
abbiamo potuto ridere e scherzare insieme…
La tua cuscinata, dopo la mia misera battuta, ha
dato il via ad una guerra, ti ricordi?
Quando il mio cuscino è finito in mille piume sul pavimento
ho voluto vendicarmi, sono saltato sul tuo letto e ho iniziato a farti il
solletico! Quello sì è sempre stato il tuo punto debole! (Non preoccuparti, non
lo dirò ai tuoi nemici in battaglia!).
Hai iniziato a ridere a voce alta, pregandomi di
smetterla, piume d’oca ci svolazzavano tutt’intorno e le coperte erano finite a
terra in un groviglio irriconoscibile. La voce di Soana
è giunta inaspettata… era piuttosto adirata!
“Cos’è questa confusione?”.
Non dimenticherò mai l’espressione del suo viso quando
si è accorta dello stato della camera e di noi due, accaldati e rossi in volto,
scompostamente buttati sul letto. Ma non dimenticherò nemmeno le sue labbra,
che si sforzavano di restare serie e arrabbiate, ma che, alla fine, hanno
ceduto e la sua risata cristallina si è unita alle nostre. E’ un ricordo
davvero dolce… e divertente. Fortuna che almeno mi
hai accolto nel tuo letto, visto che mi avevi distrutto il cuscino!
E così sei tornata da Ido! (Perdona questo mio
saltare di argomento in argomento, ma ho così tante cose da dirti…)
Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo e,
credimi, sono felice per te. Se credi che sia quella la tua strada, non importa
se non hai ancora capito dove tutto questo ti condurrà e quale scopo avrà,
l’importante è che tu abbia fatto la scelta che ti sembrava più giusta in quel
determinato momento.
Anche io ti sono sempre accanto Nihal,
lo sono sempre stato e sempre lo sarò, qualunque cosa accada.
Rileggo ora un
pezzo della tua lettera al quale prima non avevo prestato attenzione,
perso com’ero a immaginarti di nuovo sul campo di battaglia…
io innamorato di Aires? Nihal, che assurdità! Sto
ridendo a crepapelle alla sola idea!
E’ innegabile che sia una bella donna, e che lei ne
sia fin troppo consapevole, ma non ha mai scatenato sentimenti romantici dentro
di me… al contrario, in certi momenti l’avrei
strozzata volentieri! La cosa bella, dopo il salvataggio grazie alla mia magia,
è stato scoprire in lei un‘alleata e, perché no, un’amica, anche se le nostre
idee divergono in molti punti. Tutto qui…
Chissà come ti è venuta quest’idea…
Spero di sentirti presto Nihal,
le tue lettere sono un faro di speranza in queste terre lontane. E in questo
futuro sempre più incerto…
Tuo
Sennar