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Autore: chaplin    14/01/2010    6 recensioni
“Sei un deficiente. Ora andiamo a Londra, Parigi, Liverpool o dove cazzo vivono e lo lasciamo in stazione.”
“Un corno, Pennuzza!” fece Tyler, rialzandosi. Sembrava allegro.
“E' l'occasione della nostra vita! Saremo famosi!”
“Si', famosi per aver rapito il chitarrista dei Beatles?” fece Penny, “Ridicolo, vai a fanculo. Me ne torno a casa.”
La storia di una cricca - della oramai famosa generazione della gioventu' del '67 - e il suo sogno di acquisire fama.. rapendo il malcapitato George Harrison, chitarra solista dei Beatles. Ma nelle loro losche intenzioni si intromettera' qualcosa..
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Quando si sveglio', il primo pensiero fu: mi sento male.

Ho fatto uno strano sogno. John mi buttava fuori dall'auto, poi dopo un paio di minuti sono arrivati dei ragazzini capitanati da una... ragazza, che mi hanno portato in una stanza, dopo avermi legato e messo dentro un sacco dove si moriva dal caldo... E io ho azzannato la ragazza. Adesso mi devo tranquillizzare e prepararmi un te' caldo, cosi' ne approffitto per provare i biscotti che mi ha regalato Pattie...

E apri' lentamente gli occhi.

Si ritrovo' in una stanza piccola dal soffitto basso – la camera di John? –, proprio sopra il letto c'era una foto che riproduceva la copertina dell'album d'esordio dei Doors. George sorrise, distratto. Uao, non sapevo che a Johnny piacessero i Doors.. non era piu' verso gli hippies?

Una bandiera che raffigurava un'orso bruno con sotto scritto “California Republic” lo guardava, con aria beffarda. Da quando e' spuntata fuori questa? Da quando John ha iniziato ad appassionarsi alla West Coast? Non me l'aspettavo, questa..

Si giro', rischiando di prendersi un colpo non appena vide una foto, in bianco e nero, di tre amici in un locale in cui c'erano strane decorazioni sui muri, foto di cantanti americani come Elvis. Quei tre avevano delle facce familiari... soprattutto lo spilungone.

Ma si', certo! si disse, Questo a sinistra dev'essere Paul. Non ho idee di chi sia quello al centro... La ragazza a destra dev'essere una fan di Paul.. devo ammettere che li alzi in fretta, i centimetri, Paulie.. non me n'ero accorto. E sorrise.

Dalla finestra aperta entrava aria mattutina, si sentivano gli schiamazzi di bambini che giocavano a palla, una soffusa musica del Sud accarezzava l'atmosfera. George non sapeva che John ascoltasse bossa nova. Ascoltava bossa nova?

In quel momento, inizio' un fastidioso ronzio che copri' la musica. George si volto' con cautela, cercando di non fare rumore con le coperte, e vide una ragazza voltata di spalle che si asciugava i capelli con un phon.

Aveva lunghi capelli biondi, fianchi morbidi e gambe lunghe rispetto al corpo; forse era solo un po' bassa. Sotto la cannottiera bianca si poteva intravedere il reggiseno color carne, i pantaloncini che lasciavano poco all'immaginazione di che colore dovevano essere le mutandine..

George ammirava la silhouette della ragazza in silenzio, seminascosto dalle coperte. Fece un sospiro, sapeva di essersi sposato un po' di tempo fa' e.. Santo cielo! Non doveva starsene li' a guardare il corpicino di un'adolescente!

Forse sapeva di essere sposato, ma una cosa che non sapeva era che quella biondina di Tucson aveva sempre i riflessi pronti. Infatti si volto' verso di lui, senza nessuna espressione.

George si attacco' al muro con la schiena, mentre la ragazza spegneva il phon e si avvicinava a lui.

In pochi attimi, lui si ritrovo' con il viso della ragazza a pochi centimetri di distanza.

Quando la ragazza alzo' il braccio destro in aria, come per sferrare un colpo, George chiuse di scatto gli occhi. No.. gia' di mattina?!

Eppure lo schiaffo non arrivava. Quando riapri' le palpebre, si ritrovo' davanti una ragazza dall'aria vagamente maschiaccio, che gli rivolgeva un sorriso raggiante e gentile.. non riusciva proprio a capire cosa cavolo prendesse a quella tizia. La mano destra era aperta davanti a lui.

Ehi, mica ti mangio.” disse, con una voce inaspettatamente delicata. Faceva molto contrasto con i lineamenti spigolosi del viso. “Sono Penelope Rain, o anche Penny..”

Piacere, Penny, io sono..”

...per gli amici.” lo interruppe lei, con un tono piu' acido. George degluti'. “Comunque so chi sei, lo sanno anche i muri, probabilmente lo sa anche la vecchia della 24.”

George stava per chiederle “La vecchia della 24?” ma decise di non fiatare. Quella ragazza sembrava una pazza isterica, soprattutto con quel phon in mano..

In quel momento, un trillo riporto' alla realta' George e la cosiddetta Penelope. Lei si giro' verso la porta, digrignando i denti. “Cazzo...” quindi spalanco' le ante dell'armadio e inizio' a frugare, buttando all'aria tutto quello che le bloccava la strada. George si becco' qualcosa in faccia che era terribilmente simile ad un..

Ehi, ridammi il mio reggiseno!” urlo' lei, guardandolo con rabbia. Lui poso' lentamente il reggiseno sul letto, tenendo gli occhi fissi su quella ragazza che, in quel momento, le urlava contro. Non gli tirava uno schiaffo, non lo guardava come se avesse visto un alieno, non strillava. Gli urlava contro, come si fa a un amico. O a un ostaggio.

E, proprio in quel momento, bussarono alla porta della stanza. La ragazza prese un respiro, si mise la prima felpa che trovo' in giro e apri', con cautela.

Due ragazzi si erano appostati fuori dalla porta della camera, con due raggianti sorrisoni ebeti e una mano alzata. George riconobbe lo spilungone – di cui mano toccava quasi il soffitto – che aveva scambiato per Paul, visto cosi' era completamente diverso. Vicino allo spilungone c'era un ragazzo altrettanto alto, ma raggiungeva solo il mento dell'altro, come altezza. Il ragazzino al centro, nella foto, quello col caschetto e l'aria angelica.

Il piccoletto col caschetto stava per aprire bocca, ma venne interrotto dallo spilungone: “Ehi, Penny, bell'accoglienza..” gli occhi scivolarono sui pantaloncini. Una sberla sulla mascella gli rubo' il fiato.

Auh!”

Sei un cretino, amico.” disse l'angioletto col caschetto. Poi, rivolgendosi alla ragazza, “Allora, Gesu' Bambino?”

Un altra sberla mise a terra l'angioletto. E addio aureola.

Gesu' Bambino e' nella mangiatoia a dormire, con l'asino e il bue che lo riscaldano e Maria e Giuseppe che lo guardano meravigliati. Invece Harrison e' qui.” disse lei, tutto d'un fiato.

Il gigante riusci' a sistemarsi la mascella per parlare. “Bene, allora..” si affaccio' oltre la ragazza, lanciando un'occhiatina maliziosa al chitarrista seduto sul letto, che osservava la scena senza dire niente. “...successo qualcosa?” Schivo' in tempo un'altro schiaffone.

Lo prendo come un no. Altrimenti l'avrei ucciso.. sai che casino coi media, poi.”

L'angioletto senza aureola sbuffo'. Invece la ragazza entro' in camera, rivolgendo un sorriso sghembo al chitarrista, che doveva risultare rassicurante. In teoria.

Ehi', Gesu'! Vuoi una sigaretta?” e tiro' fuori un pacchetto dalla borsetta, che giaceva per terra.

Preferirei che non mi chiamassi Gesu', ma fa niente. Comunque si', potresti darmene una?

Questa era la risposta che aveva in mente George, anche se nella sua mente era vestito con una giacca alla Sherlock Holmes e aveva gia' una pipa tra le labbra, che ballonzolava ogni volta che apriva bocca. Invece annui', in silenzio.

La ragazza, Penny, prese una sigaretta e la accese con l'accendino a specchio e, avvicinatosi, gli apri' leggermente le labbra e gliela ficco' in bocca, per poi tirargli due buffetti sulla guancia.

George inarco' un sopracciglio. Ma che, lo prendeva per scemo?!

Intanto, si avvicino' il ragazzo alto – mancava una quarantina di centimetri perche' potesse sbattere la testa contro il soffitto – che gli porgeva la mano destra. “Io sono Stanley Kub.. Ahi! Volevo dire.. Stanley 'Stan' Kahn, il fidanzato di Penny. Contenta Penn?!

Penny fece una smorfia. Bah.

Da dietro, l'altro bimbetto fece un sorrisino. “Io sono Jamie. Ma tutti mi chiamano Jim, Jim Morr.. volevo dire” disse, appena i suoi occhi incrociarono quelli dell'amica, “Jim come Jamie o Jimmy Wilson.”

Io lo chiamo Jimbo. Ma io solo, posso.” aggiunse Penny, guardandosi le unghie.

George strinse le mani all'aspirante Stanley Kubrik e al piccolo Mojo Risin e cerco' di fare il serio. “George. Harrison.”

Segui' un minuto di silenzio. Poi Stanley – o Stan – si rivolse a Penny: “Io preferisco Gesu'.”

Jimmy Wilson annui'. Penny trattenne una risata.

Basta dire cazzate.. ora si va da Ty.” disse la ragazza, a malavoglia, cercando qualcosa da mettersi. “Non voglio andare da Ty..” si lamento', a bassa voce. Stan si avvicino' con un sorriso.

Eddai.. non essere troppo triste.” e l'abbraccio' da dietro.

Jim si copri' gli occhi. “Ehi! Non pomiciate anche di mattina! Sono le nove! Non vorrete mica spaventare Gesu'?”

George!, grido' dentro se stesso l'interessato. Buon Dio..

Ma era definitivo. Da quel momento, per loro, non era George Harrison. Era Gesu'.

 

 

Era ora che aggiornassi! XD e' da una settimana che non lo faccio XD

Ok, il nuovo capitolo e' poco ispirato.. ma prometto qualcosa di nuovo per la prossima volta.. spero che succedera' qualcosa u.u Grazie a chi commenta :)

Marty_youchy: gia'.. pure io facevo fatica a scrivere quel pezzo, quindi ho cercato di scrivere solo “sveni'” XD

Laban: sono contenta che Penn abbia successo *_*

Zazar90: Uahah, quella battuta era molto random XD Jim e' fatto cosi'.. poi si vedra' piu' in avanti! XD

Anamita: Spero pure io che non tratteranno troppo male Georgino o.o XD

  
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