Capitolo 5
Noi siamo restati entrambi questa notte, indietro, lontano dalle tende,
senza fermarci presso di esse, né raggiungere il nemico.
E abbiamo passato la notte immobili, mentre cadeva la sera, e poi
la rugiada, sotto un mantello dello Yemen, pieno di profumi,
allontanando da noi, al pensiero di Dio, il folle ardore della
giovinezza,
quando i nostri cuori, dentro di noi, cominciavano a battere,
e siamo ritornati, abbeverati di casto ritegno, avendo calmato appena
tra le nostre labbra la sete dell’anima.
Ibn Dawûd di Bagdad
Ma purtroppo Ester ci aveva preso senza neanche saperlo? Insipido e vecchio, ecco cosa sembrava Mark Spice. Si era sentito ferito dalle parole della ragazza, ma in fondo erano vere. In un secondo aveva indovinato il suo stato d’animo. Si , era arrabbiato con sua moglie e stava sfogando la sua rabbia su quella ragazza e ne provava un senso di colpa.
Quella sera, Mark aveva fatto tardi ed era andato a cena con alcuni colleghi, aveva bevuto un po’ più del necessario.
“ Allora professore….viene al pub con noi?”
“ No, guardate ,è tardi e sono le due , credo che andrò a casa.”
“ Va bene, grazie per la serata. “
“ Arrivederci.” Non era tanto freddo e non era neanche lontano da casa, così pensò di andare a piedi. Mark camminava con il suo cappotto lungo nero e una sciarpa e vide il suo riflesso in una vetrina: era diventato l’ombra di se stesso.
Continuò a camminare ed arrivò a casa, ad un certo punto
sentì una macchina, così gli venne l’istinto di nascondersi. Fece bene, quando
fu la sorpresa di uscire da quella macchina grossa e luminosa sua moglie,
vestita più affascinante che mai. Ma non era sola., perché rideva e scherzava,
in compagnia di un uomo che sembrava avere
“ Grazie per la serata George…”
“ Sei stata fantastica lo sai.” Si diedero un bacio e Mark si sentì come spaccare il cuore.
“ Non è che tuo marito ci vede?”
“ No, sta tranquillo, sta dormendo o studiando nei suoi noiosi libri. Ciao amore.” Prima che Tania potesse vederlo, si affrettò a salire dalla porta posteriore della loro piccola villetta a schiera.
Senza cambiarsi, Mark si sbrigò a mettersi la camicia da notte, come se fosse in pigiama. Prese un libro e si mise sul divano. Qualche secondo dopo, sua moglie arrivò. Si tolse i tacchi, pensando che Mark dormisse.
“ Buonasera. “
“ oh dio, amore mi hai spaventato. “
“ Che fai studi ancora a quest’ora…?”
“ Si ,ma è molto noioso, come me , vero tesoro?”
Tania non capì tanto all’istante, ma quando vide che Mark aveva le scarpe dai piedi le prese un sussulto.
“ Come è andata la serata?”
“ Noiosa, i Signori Smith sono persone anziane e sai i discorsi sono un po’ così…”
“ già, i signori Smith…”
“ E George come sta?
“ come scusa….”
“ Tania…ma come non sei stata fantastica…”
“ Amore, ti posso spiegare.”
“ Sì, che i miei soldi non ti bastavano più e ti stai facendo sbattere da due anni con uno più giovane.”Tania stava tremando.
“ Allora già sapevi.”
“ sì , sapevo, o per lo meno pensavo,ma stasera ho avuto la conferma. I miei noiosi libri , credevo che ti interessasse la mia vita. Invece quella di George è meglio, ti eccita , ti fa urlare? Io neanche mi ricordo più l’ultima volta che ti ho toccato.”
“ Mark…mi sentivo sola…”
“ Stronzate, vattene da casa mia.”
“ E cosa direbbe mio padre se me ne andassi? E’ grazie a mio padre, se lavori all’università.”
“ Solo che la casa è mia e io decido che te ne vai, vai a sfruttare i soldi degli altri, perché non ti voglio in casa mia.”
“ va bene, ma te ne pentirai. “ Quando Tania finì di fare le valigie e se ne andò, sbattendo la porta di casa, Mark aprì la finestra ed urlò.