La
sorpresa
più grande
Guardo
quest’angelo che mi sorride. Ha le stesse fossette sulle
guance e sul mento di
un bambino conosciuto tanti, tanti anni fa...
Non
posso ancora credere che Bella abbia fatto questo. All’inizio
credevo fosse uno
scherzo, e di cattivo gusto, vorrei aggiungere. Come poteva lei
chiedere aiuto
a me, l’unica che l’ha sempre odiata e disprezzata?
Poi ho capito che
era la verità. Quando lei è
uscita dall’aeroporto, quell’espressione afflitta
in volto, gli occhi lucidi,
il gonfiore dell’addome che incominciava ad intrigarle i
movimenti già
impacciati... Mi è saltata in braccio, nel vero senso della
parola. Ha
incominciato a piangere a dirotto, mi ha supplicato di far in modo che
il
bambino sopravvivesse, che nessuno gli facesse del male. Mi ha
sorpreso, lo
devo ammettere. E io che credevo che l’odio fosse
reciproco... Non posso più
odiarla. Sarebbe come odiare questo bebè. Certo, se ancora
lei sarà in vita
dopo questo parto... Ma non ci voglio pensare. Ho capito che Bella
è una persona
stupenda, ed io le voglio bene.
E poi,
com’è possibile non voler bene ad una ragazza
così solare, altruista...
materna? Lei, che ha inseguito il mio stesso sogno e ha chiesto a me di proteggere il suo bambino! Sarebbe
da stupidi.
Le
avevo detto che se non si trasformava in vampiro probabilmente non
l’avrei
odiata, ma ora mi devo ricredere: si deve
trasformare in vampiro! Non può sperare di
lasciare sua figlia qui, da
sola, solo con il padre... Deve vivere, questo è certo.
Renesmee
emette un urletto contento quando finisce di succhiare il sangue dal
bicchiere.
Ha un faccino felice che non può che mettermi di buon umore.
Mi alzo
velocemente e ritorno seduta sul divano in meno di due secondi. Ho un
bicchiere
colmo di liquido scarlatto in mano.
Renesmee
incomincia a succhiare con voracità il sangue, facendomi
sorridere ancora. È
incredibile come io, di solito così fredda e distaccata,
possa ora sorridere in
continuazione come se mi avessero paralizzato il viso.
«Ma
come siamo carine...» sussurro, accarezzandole teneramente
una manina candida.
La sua piccola risatina mi fa finire dritta in Paradiso. Capisco che
per questa
bambina potrei fare di tutto. E mi sento completa, come da molto tempo
non
accade.
Le due
fossette che ha agli angoli della bocca si approfondiscono un
po’. E comunque è
ancora la bambina più bella dell’universo. Ha i
capelli ramati, della stessa
tonalità del padre, e ricci come il nonno materno. Il visino
è tondo, dei
tipici lineamenti di un neonato. E ha gli occhi del colore del
cioccolato al
latte, la stessa identica tonalità di sua madre.
Sua
madre..., penso.
Ma ce l’avrà ancora, una madre, dopo oggi? Stento
a credere che questa bambina
così bella e felice possa soffrire per la perdita di sua
madre, la cosa più
importante che in questo momento abbia al mondo, e pensare poi che sia
stata
colpa sua. Perché non
è colpa sua,
come potrebbe esserlo. In fondo, lei doveva nascere. Non è
colpa sua se non è
come una normale bambina umana e sua madre non è riuscita a
sopravvivere al
parto.
Povera
Bella...
Mi
sento strana a provare questo improvviso affetto verso una persona che
prima
non riuscivo a sopportare. Sarà perché
è diventata madre, sarà perché ha
fatto
tutto pur di far nascere la sua piccola, sarà
perché non si è mai arresa. Sarà
perché si è affidata a me.
Sento
dei passi pesanti scendere le scale. Lo riconosco bene, questo passo.
È Jacob.
E adesso mi accorgo che il cuore di Bella batte a fatica, che si sta
per
spegnere. Un nodo allo stomaco mi prende. So già che Jacob
è furioso, che potrà
fare un mucchio di sciocchezze in preda al dolore che sente in questo
momento.
In fondo, lui è innamorato di Bella. E come può
prendere questa nascita, la
nascita del figlio del suo rivale, che ha per di più
distrutto il suo amore?
Dev’essere furioso.
Ma non
mi interessa di lui. Ho sempre detto che quel licantropo può
solo che portare
un’infinità di guai. Si è bloccato in
fondo alle scale. Chissà cosa pensa a
guardarmi sorridere a questa neonata meravigliosa.
Gli
sono di spalle e così non posso guardarlo. Non che mi
interessi, per carità. Ma
non mi dispiacerebbe vedere la sua faccia disperata.
Sorrido.
In fondo, in fondo in fondo, sono ancora sempre la stessa acida Rosalie
Cullen.
Nessuno mi può cambiare, neanche questo tenero fagotto che
tengo fra le
braccia. Forse mi può modificare, un po’, ma
resterò sempre io.
Vorrei
avere Emmett al mio fianco, ora. Sorriderebbe con me, guarderebbe
Renesmee con
lo stesso amore con cui la sto guardando io e mi direbbe che ho fatto
la scelta
giusta aiutando Bella. Perché lui è sempre dalla
mia parte.
Edward
mi odierà, invece, quando capirà che per Bella
non c’è più niente da fare. Per
carità, spero davvero che lui riesca a salvarla, ma ormai
sento che il cuore
che batte al piano di sopra è un cuore morto costretto a
battere. Non credo che
riuscirà a sopravvivere, anche se molto me ne dispiaccio.
Dono
un bacio sulla guancia a questa neonata e la vedo assumere un colorito
più
roseo. Il sangue che scorre nelle sue vene è una
benedizione, il segno di due
razze mescolate. Questa bambina diventerà unica,
è sicuro. È già unica.
«Proprio
come tua madre» le dico, poi le avvicino ancora il bicchiere
con il sangue. Lei
beve, assetata, e fa una dolce smorfia del viso per dirmi che
è felice. Le
sorrido, più contenta che mai. Sembra quasi di essere in un
sogno. Il mio sogno
di tanto, troppo tempo fa...
La
guardo ancora, rapita da questa meravigliosa visione. Come si fa a
staccare lo
sguardo da una bambina così bella? Mi sembra impossibile.
In un
attimo ha finito anche questo bicchiere. Ha proprio fame, questa bella
bambina.
Appoggio
con non curanza il bicchiere ormai vuoto sul pavimento accanto al
divano dove
mi sono seduta. C’è ancora sangue sul divano, e
sul pavimento, ma non ci faccio
granché caso.
La
prendo meglio in braccio e la alzo un po’ per ammirarla.
È davvero
meravigliosa.
Renesmee
ride di gusto e agita i braccini paffuti verso di me. Quando uno dei
due passa
accanto al mio viso le scocco un bacio proprio sul palmo della mano.
Renesmee
ride. Le strofino la guancia con la mia, felice come una madre con sua
figlia.
Poi,
chissà perché, Renesmee volge lo sguardo oltre la
mia spalla e resta così, a
guardare con una concentrazione anormale per una bambina appena nata un
punto
imprecisato dietro di me. Attendo qualche attimo. Ancora la bambina non
mi
guarda. Aggrotto le sopracciglia, sorpresa, quindi mi volto.
Il
cane è lì, sulla soglia del salotto, a guardarci
con i suoi occhi scuri. Trema
quasi impercettibilmente. Che succede? Noto che il suo sguardo
è incatenato a
quello della bambina. Vuole farle del male?
Inconsciamente,
la stringo più forte a me. Dovrà passare sul mio
cadavere per uccidere questa
piccola. Non l’avrà mai, per lei, per Bella. Io la
proteggerò da tutti, anche da
Edward se, non riuscendo a salvare Bella, deciderà di
uccidere la sua prole. E
non mi preoccuperò di uccidere questo cane se non gli piace
questa meravigliosa
bambina.
I loro
occhi non si lasciano. Guardo alternativamente i due volti, voltando la
testa a
scatti così veloci che un comune umano non riuscirebbe
più a distinguere il mio
viso.
Ancora
i loro sguardi non si spostano. Sembra che gli occhi di uno attraggano
quelli
dell’altra, e viceversa.
Renesmee
ha il viso rilassato, un sorrisino che gli increspa le labbra rosse.
Sembra che
la diverta guardare gli occhi del cane che proverà ad
ucciderla. Poveretta, è
ancora una bambina.
Quando
poso per l’ennesima volta lo sguardo sul botolo,
però, capisco che non ci sarà
nessun tentato omicidio. Black guarda Renesmee come fosse una Dea
greca. Certo,
non che non sia di una bellezza divina, ma mi sembra un po’
eccessivo data la
sua età.
Noto
che lo sguardo del cane si fa via via più dolce,
più tranquillo. Sembra che
guardare gli occhi cioccolato di Renesmee lo calmi. Non riesco a
comprendere
cosa accade.
Noto
che le braccia di Jacob, che prima tremavano come spinte da un vento
forte e
imperioso, ora si stanno pian piano immobilizzando. E, quando il viso
del
botolo peloso si apre in un sorriso, capisco cos’è
successo: Jacob ha avuto il
suo colpo di fulmine con la figlia di Bella ed Edward.
In
questo momento, mentre maledico in tutte le lingue del mondo chi ha
inventato
questo maledetto Imprinting, sento al piano di sopra il suono tanto che
aspettavo: un battito veloce, frenetico. Il suono di un cuore in
trasformazione. E sorrido, nonostante tutto. Perché
quest’oggi ci sono state
tante sorprese, tra la nascita di questo piccolo angelo,
l’imprinting del
cagnaccio pulcioso e la “morte” di Bella. Ma la
vera, l’unica sorpresa più
grande di tutte, è la mia scoperta che anch’io
posso amare qualcuno che non sia
la mia anima gemella. E questo basta per sempre.
E...
sorpresa delle sorprese.... Sono qui! Dopo lunghi mesi di
stasi, sono finalmente riuscita a concludere questa storia! So che
probabilmente nessuno vorrà più leggerla, dato
che ormai è passato mezzo anno
dall’ultima volta che ho aggiornato, e vi capisco!,
però... se qualcuno avesse
qualche secondino per lasciare una piccola recensione... anche un
semplice
insulto per il mio gigantesco ritardo... mi manderete direttamente in
Paradiso!
xD Beh, ok, ho finito di sclerare... rispondo alle ultime recensioni e
vi
lascio in pace.
Ringrazio
prima di tutto princessmanu88,
che ha aggiunto
questa ff alle preferite.
Quindi
ringrazio OttoNoveTre
e
Uchiha_chan
per
aver occupato
un po’ del loro tempo a recensire. Ringrazio tutte e due per
i bellissimi
complimenti (non so se meritati) e mi auguro che vengano a leggere
anche quest’ultimo
capitolo.
Alla
prossima storia, con tanto affetto a tutti
_ki_