Witchdoctor
– Cartoons
[Zoro/Sanji
& Law/Kidd]
“I told the
witchdoctor, you never love me nice, and then the witchdoctor, he gave me this
advice.”
Quella
sera Trafalgar Law si era decisamente divertito, una cena fra pirati, niente di
più chiassoso e rissoso per risollevare la serata.
Erano
presenti tre ciurme a quello strano raduno, ognuna con i suoi personalissimi
fenomeni da baraccone, ognuna a cercare di ritagliarsi un proprio angolo di
palcoscenico in quei festeggiamenti, anche se in realtà non avevano proprio
nulla da festeggiare, del resto si sa, basta una bottiglia di rhum e tutto può
succedere.
Ma
quella era solo la prima parte.
Trafalgar
era un medico, e in quanto tale aveva un suo malsano modo di
divertirsi.
In
fondo non era nemmeno colpa sua, lui aveva il cuore tenero, e vedere quello
spadaccino struggersi in quella ossessiva gelosia verso il biondo aveva
risvegliato il suo spirito da buon samaritano. C’era forse qualcosa di male nel
dare una piccola spinta nel verso giusto ad una relazione?
I
rumori provenienti dalla stanza a fianco, irrompendo quasi con violenza nei suoi
pensieri, sembravano dare piena conferma al suo ragionamento, perché era
sicuramente la voce del cuoco quella che invocava il nome dello spadaccino fra i
gemiti.
Il
colpevole di tutto quello non era certamente lui, il moro nel suo buon cuore si
era limitato ad aggiungere un “lieve”
afrodisiaco al piatto del cuoco, se poi il biondo a fine serata si era
avvicinato all’altro, pronunciando eroticamente quello che aveva tutta l’aria di
essere un insulto, per poi strusciarsi addosso ad un più che rosso Zoro, il
merito era soltanto loro.
A
riscuoterlo dalle sue riflessioni fu la figura di un più che accaldato capitano
Eustass, comparsa magicamente alla porta della sua stanza.
-Trafalgar,
ti voglio nudo nel letto ora.- una voce decisamente strascicata in un tono
profondamente erotico, nonostante puzzasse di alcool e di ciò che ricordava
vagamente l’accento autoritario tipico di un ordine.
Si
alzò, mentre l’altro l’aveva già raggiunto di fronte al letto, e prima che il
rosso potesse anche solo avvicinare una mano, lo afferrò per quell’assurda
pelliccia che portava sulle spalle, sbattendolo con brusca irruenza sul
letto.
-Kidd,
lo sai che detesto ricevere ordini.- e la risposta che sapeva l’altro non
avrebbe mancato di pronunciare fu soffocata dalle sue labbra cariche di quella
lussuria che sembrava aver inevitabilmente imbrattato le mura di quella
locanda.
Del
resto non era certamente colpa sua se, accidentalmente, quel “lieve” afrodisiaco
era scivolato anche nel piatto del capitano Eustass.
Note
d’autrice:
Eccoci
alla fine, la fine quella vera, la fine definitiva... cavolacci se siete
fortunati non dovrete più sopportarmi.
Ebbene
si ho pensato di concluderla mettendo tutti e quattro i protagonisti, e
ammettiamolo pure, mi diverto un sacco a far comportare il moro da bastardo.
Grazie
veramente a tutti, per avermi seguito e sopportato, letto e commentato, grazie
davvero senza il vostro sostengo non so davvero come
farei!
Grazie
di cuore!