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Autore: LadyHellfire    17/01/2010    3 recensioni
"L'amore è quanto c'è di più prossimo alla psicosi "(Sigmund Freud) Quando in una tranquilla cittadina abitata soltanto da persone oneste cominciano a spuntare cadaveri come funghi la polizia locale non può far altro che rivolgersi a chi ne sa più di loro per un aiuto... tuttavia l'indagine del BAU nella piccola comunità rischia di riportare alla luce avvenimenti inquietanti legati al passato non proprio "rispettabile" dei mebri....antiche bugie, inquietanti segreti e verità che avrebbero dovuto rimanere sepolte per sempre.
Genere: Drammatico, Thriller, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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3 gennaio 1985

 Greenview Healthcare Clinic, Oregon

 

 

 

 

La dottoressa Dolores Cartwright, primario della Greenview Heathcare, clinica specializzata nella psichiatria infantile, si trovava da almeno tre quarti d’ora chiusa nel suo studio ad esaminare i risultati degli ultimi test su una delle sue più giovani pazienti.

Incredibile, pensava la donna, in trent’anni di onorata carriera non le era mai capitato un caso così controverso! Prima i test indicavano chiaramente  difficoltà a relazionarsi con gli altri, indifferenza verso le regole, una spiccata intelligenza accompagnata dalla mancanza grave di empatia,più una preoccupante inclinazione all’isolarsi dal resto del mondo .

La ragazzina si chiudeva in camera e rifiutava di parlare o vedere alcuno, a volte perfino di mangiare, e quando era costretta a partecipare alle sedute di gruppo si limitava a tollerare la presenza altrui con palese insofferenza. Passava le giornate a leggere libri troppo difficili per la sua età: l’unica reazione che avevano mai ottenuto da lei era stata quando avevano provato a toglierglieli , allora terminata in una crisi isterica e parecchi lividi sulle braccia degli infermieri che erano dovuti intervenire.

Da cinque settimane a quella parte la sua precedente diagnosi era stata ribaltata, la piccola paziente si era trasformata in un modello di virtù, gentile e sorridente, spesso servizievole. Questo repentino cambiamento, avvenuto apparentemente senza una spiegazione,  l’aveva inizialmente insospettita ma alla fine si era per di rivelato durevole. Per precauzione aveva voluto trattenere la ragazzina in osservazione ancora per alcune settimane , ma  alla fine non era riuscita a trovare un motivo plausibile per evitarne la dimissione. Se solo pensava a quello che aveva fatto prima del ricovero....

Dolores si tormentava nel dubbio e alla fine, firmati i documenti necessari, decise di avere un ultimo colloquio frontale con lei.

-Così oggi ci lasci....devo ammettere che sei mesi fa non avrei creduto possibili i progressi che abbiamo fatto. Vedi, sono proprio sbalordita! Nessuno dei nostri pazienti ha mai dato una risposta così positiva alla terapia....e comunque  mai in così breve tempo.

Non rispose subito, sembrava troppo concentrata a esaminare il palmo della propria mano, ma la dottoressa attese pazientemente.

-Lo sapeva che  una mano umana contiene almeno 27 ossa – esordì improvvisamente- il polso da solo comporta 8 ossa, collocate in due file distinte: prossimale e distale. Il palmo invece si compone di 5 ossa lunghe, cave, molto ricche di midollo osseo. Le falangi ne hanno 14 in tutto: 2 per il pollice e  3 per tutte le altre dita.... eppure dovrebbe saperlo, ha studiato medicina.

-Sei una bambina molto intelligente, ora stai per tornare a casa, e capirai che io ho bisogno di sapere... che tu non farai mai più quelle cose brutte alle altre persone- tentò ancora la Cartwright.

Lei abbassò la mano e spostò finalmente la sua attenzione sulla persona che le stava davanti, la fissò a lungo in silenzio come se si stesse facendo un giudizio finale della donna che l'aveva avuta in cura per ben ventisei settimane. Improvvisamente il suo atteggiamento cambiò e si profuse in un ampio sorriso, riuscendo a sembrare quasi amichevole.

-Non si preoccupi, non mi metterò ancora  nei guai-cinguettò allegramente.

-Bene allora.

-Si figuri - poi prese i documenti firmati che la dottoressa le porgeva, ringraziò educatamente e infine aggiunse- In fondo era quello che voleva le dicessi,no?

Proprio in quel momento il colloquio fu interrotto dall’ entrata di Margaret Hawk, infermiera caporeparto.

-Scusate se vi interrompo- poi rivolgendosi alla bambina la donna si concesse un ampio sorriso che la piccola ricambiò- vieni tesoro, i tuoi genitori sono venuti a prenderti, non facciamoli aspettare!

Lei non se lo fece ripetere due volte schizzando nell’ anticamera, mentre l' infermiera si soffermava sull’ espressione sconvolta della dottoressa Cartwright.

 -Dolores, va tutto bene?

-Ci ha presi in giro fino ad ora Margaret....

-Che cosa vuoi dire?

-E ha solo otto anni...non avremmo dovuto lasciarla andare.

 

 

3 gennaio 2010

Contea di Greenview, Oregon

 

 

Gli agenti che erano arrivati per primi avevano avuto la delicatezza di coprire la vittima con un lenzuolo, prima di voltarsi discretamente dall’altra parte per vomitare . Lo spettacolo che il tenente Burton si trovò davanti alle sei di quella gelida mattina era inguardabile, ma almeno lui dovette essere forte per i suoi uomini. Mantenendo la sua glaciale impassibilità aveva esaminato la scena del ritrovamento pur essendo palese, data la mancanza di sangue e il numero delle ferite sul corpo, che essa non coincideva con la scena del crimine.

-Femmina bianca, 45-50 anni....presunta causa della morte trauma cranico dovuto ad oggetto contundente – recitò il medico legale.

-Presunta?- si informò Burton, osando gettare un’altra occhiata al volto esanime  della donna, gli occhi ancora spalancati.

-Per saperlo con certezza dovrà attendere la fine dell’autopsia e visti i numerosi segni di tortura antecedenti al decesso...

-Va bene, va bene- borbottò Burton per nulla contento- basta che facciate presto!

Proprio non gli andava giù che ci mettessero tanto a dargli uno straccio di pista, mentre il bastardo che aveva fatto quello scempio se ne andava in giro a piede libero. Se c’era una cosa che il tenente Burton detestava era l’impotenza insita nell’attesa, lui era un uomo d’azione.

-Capo, abbiamo trovato la borsetta coi documenti...- lo informò prontamente uno degli agenti- ...l’avevano gettata poco lontano insieme ai suoi vestiti come fosse spazzatura.

Momento di disperato silenzio in cui Burton si ripromise che d’ora in avanti avrebbe contribuito personalmente alla selezione delle reclute.

-Allora Thomson cosa stai aspettando?! Che la vittima si alzi e si presenti da sè?!- Ringhiò esasperato e solo allora il suo agente sembro risvegliarsi dall’ apparente stato di trance in cui era sprofondato.

-Mi scusi capo!!Allora...la nostra vittima si chiamava Dolores Cartwright, primario della Greenview Heathcare, una strizzacervelli!

-Adesso basta, questa è la terza che ci capita questo mese....Thomson!!- il tenente era ormai al limite della sopportazione.

-Si signore?

-Mettimi in collegamento con Quantico! Adesso!!

 

 

  
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