Lasciarsi è difficile
Friday, November 29, 1991
Bedroom Quarters
7:32
A.M.
Beh,
eccomi.
Deliziosa
mattinata, non credi?
Presto
scenderò a fare colazione, ovviamente. Ho solo pensato che
magari avrei dovuto
lasciare una breve annotazione qui, informandoti che tutto va piuttosto
bene,
davvero. Sto bene.
7:33
A.M.
No,
Davvero.
Sto
bene.
7:34
A.M.
Perchè
ti sembra così difficile da credere? Sai, davvero, devi
credermi, Quaderno, è
la sacrosanta verità.
Sì,
lo ammetto, la mia vita è, alle volte, piuttosto sfortunata.
Ma
questo non significa che debba esserlo per sempre, o che solo
perché qualcuno
viene spinto giù da una torre il mondo intero debba fermarsi.
Posso
affrontare i più oscuri aspetti del mio passato e
lasciarmeli alle spalle.
Andare avanti e diventare una persona più forte,
più capace.
L’intero
incidente del tentato omicidio era semplicemente un test per mettere
alla prova
il mio carattere. E, personalmente, credo di averlo superato.
Ero
una
Corvonero, non dimenticarlo. Superare I test era qualcosa che mi
riusciva
veramente bene, a suo tempo.
E
ho superato questo. A pieni voti. Voti all’altezza di
Hermione Granger! O forse
addirittura voti che renderebbero Hermione Granger un po’
invidiosa!
Sì,
hai capito bene.
Quindi
puoi smetterla di essere preoccupato per me, Quaderno,
perché non ce n’è alcuna
ragione.
7:36 A.M.
Onestamente.
Great Hall
7:45 A.M.
Suppongo
che quanto appena detto potrebbe apparire vagamente ipocrita,
considerando che
recentemente mi sono riferita all’ottimismo definendolo
‘completamente inutile
e allo stesso tempo molto stupido.’
Ma
non sono ottimista. Piuttosto, mi
piace pensare che sono…logica. Perché
semplicemente non sembra possibile che la
vita di chiunque possa peggiorare più
di quanto sia successo alla mia recentemente. Può solo
migliorare.
E
quindi ho intenzione, semplicemente, di restarmene seduta qui,
piacevolmente, e
aspettare che migliori.
Vedi?
Logica.
7:47
A.M.
Non
sono nemmeno infastidita dal fatto che Snape sieda non lontano da me,
fissando
torvo il proprio calice, guardandosi occasionalmente intorno come se
fosse
disgustato dal semplice fatto di essere bloccato nella stessa stanza
con tutti
noi. Davvero, che importa se ha
spinto il mio fidanzato giù da una torre molto, molto alta
verso la sua
quasi-morte e poi ci ha tenuto ad informarmi che il summenzionato
fidanzato non
avrebbe più voluto stare con me? (Il che, er, si
è rivelato vero, ma questo non
c’entra adesso.)
Che
importa?
Sì,
hai capito bene.
D’ora
in poi, quantunque Severus Snape sia interessato, il mio atteggiamento
sarà
completamente ed assolutamente definito da un secco ‘che
importa?’
Quell’uomo
non vale nemmeno l’inchiostro che ho usato per scrivere
adesso.
E
quindi smetterò di scrivere di lui.
Dopo
tutto, sarebbe l’unica cosa logica da fare, e recentemente mi
sono totalmente
votata alla logica.
Bedroom Quarters
8:25 A.M.
Aee! Sono
appena tornata in camera,
e mentre ero a colazione Wimmy mi ha lasciato un paio di Burrobirre, un
bouquet
di rose, e un biglietto di pronto guarigione ricoperto dai testi di
Marvin
Gaye.
E’
un elfo davvero gentile.
E
davvero molto caro. E sono fortunata ad averlo. E questi fiori sono
stupendi. E
c’è veramente qualcosa di poetico nella frase
‘nelle notti fredde, lascia che
ti riscaldi babe’
Vedi,
Quaderno? Tutto va già meglio!
8:28
A.M.
E,
er, una breve puntualizzazione. Voglio dire, è probabilmente
e completamente
folle, e non il tipo di cosa che uno presumerebbe comunque, ma suppongo
sia
meglio prevenire che curare.
Quindi
– ahem—
Non
voglio
darmi da fare con Wimmy. Solo perchè l’ho definite
gentile, e caro, e ho detto
che ero fortunata ad averlo e tutto il resto, beh, non significa
che…sai, sto
diventando un po’…particolare circa i miei, ehm,
interessi carnali per così
dire. E’ solo un amico, ecco tutto! Un amico che
c’è sempre stato per me nei
momenti difficili!
E,
davvero, persino l’aver pensato una
cosa del genere a partire dai miei innocenti commenti è da
menti contorte, sai.
O persino da menti malate! Hai preso qualcosa che esprimeva solo
gratitudine e
ammirazione platonica, e l’hai trasformata in questa
disgustosa, assurda…devi
essere completamente pazzo anche solo per pensare—
Provo
per Wimmy la stessa cosa che provo per altre persone che non sedurrei
mai. O da
cui non mi lascerei mai sedurre. O…beh, sai.
Lui
è come…mia madre, per esempio. Mia madre
è gentile (occasionalmente) e cara
(er, a volte comunque sia) ed io sono, um, fortunata ad averla.
Perché
altrimenti potrei anche commettere l’errore di essere
soddisfatta della mia
vita per un momento, e contenta nonostante il fatto che non ho un
marito e che
senza dubbio rimarrò sola per il resto della mia vita
(escludendo il gatto o
l’eventuale elfo domestico), lasciandola per tanto senza
nipotini e
interrompendo così per sempre la nostra linea di successione
perché nessuno si
aspetta che Lyra si sistemi e si
costruisca una famiglia! Lyra è una cara ragazza –
una ragazza così bella,
piena di talento, affascinante – e non ha mai mostrato alcun
interesse nel
rimanere intrappolata nella quotidianità e
domesticità. Ma ha delle buone
ragioni. Che i miei genitori sostengono completamente, e
così dovrei fare anche
io, perché Lyra è davvero notevole e magari se le
assomigliassi un po’ di
più – ma siccome non è così,
sembro più il tipo di persona che non sarà mai
soddisfatta di sè senza un
marito, perché sono solo una ragazza all’antica e
dovrei forse dare più spazio
ai prodotti per capelli e magari persino tentare di migliorare il mio
aspetto
di tanto in tanto perché se non provo nemmeno, allora come
posso mai pensare di poter trovare
un uomo
decente e a modo? Cosa – ci si aspetta forse che cada ai miei
piedi per caso,
senza nemmeno un po’ di incoraggiamento? Perché se
decido di credere che questo
accadrà, allora vivo proprio in questo ridicolo mondo delle
fiabe che mi sono
creata, e farei meglio a scegliere i nomi da dare ai gatti il prima
possibile –
che ne penso di ‘Gretel’?
Er.
Ahem.
Amo
la mia famiglia. Onestamente. Sono tutti…molto cari.
Specialmente
Lyra.
E
probabilmente è positivo che mia madre me lo ricordi
così spesso, perché in
caso contrario potrei dimenticarmene. E questo sarebbe davvero
spaventoso,
oltre ogni limite.
Uh,
sì. Che stavo dicendo?
Oh,
giusto.
NON
VOGLIO FARE SESSO COL MIO ELFO DOMESTICO.
Quindi,
seriamente.
Smettila
di essere così mal pensante.
8:33
A.M.
Inoltre,
non chiamerei mai un gatto Gretel.
Chi
chiamerebbe
un gatto Gretel, a meno che non abbia intenzione di – oh, non
so, darlo in
pasto ad una strega che abita in una casa di marzapane, o qualcosa del
genere?
E’ semplicemente crudele.
Ecco cos’è.
Onestamente,
non sorprende che abbia passato una vita intera a pronunciare male il
mio
stesso nome, grazie all’influenza di mia madre.
8:34
A.M.
Che
è gentile e cara e sono molto fortunate ad averla.
8:35
A.M.
La
vita è meravigliosa.
8:36
A.M.
Benchè
non mi dispiacerebbe un po’ più di Burrobirra.
8:37
A.M.
E
magari un Whiskey Incendiario.
9:00
A.M.
Oh,
che bello – Victoria è appena passata e mi ha
detto che dovrei passare da lei
per chiacchierare un po’ nell’aula di Aritmanzia
durante la sua ora libera.
Sono
davvero fortunata, sai, se ci pensi. Non solo ho Wimmy, ma ho anche una
migliore amica molto dolce, che è preoccupata per tutto
quello che ho dovuto
passare recentemente e vuole aiutarmi ad andare avanti, in questo
difficile
frangente.
Anche
se è così tanto più carina e
intelligente e sofisticata di me, e questo mi dà
ampiamente il diritto di essere completamente acida e consumata dal
disgusto,
la adoro tanto.
9:02
A.M.
E,
giusto per informazione, non voglio fare sesso nemmeno con lei.
AstronomyTower
11:40
A.M.
IO.
LA. UCCIDO.
11:41
A.M.
E’
tutto.
11:42 A.M.
Cosa? Credi non ne sia capace? E’
così,
eh? Pensi ‘Oh, certo, certo che
lo
farai, Auriga; sicuramente ucciderai
la donna che, fino a poco più di un’ora fa, era la
tua migliore amica al mondo,
perchè fai sempre quello
che decidi
di fare e non reagisci mai
esageratamente.’
Beh,
puoi ANDARTENE BEATAMENTE A FANCULO! Sì,
proprio così! Sai, sono stanca a morte
di
questo tuo atteggiamento! Sempre
a mettermi in discussione, ad accusarmi con tutte le tue
parole scarabocchiate dalla mia mano, prendendoti
gioco di me! ‘Oh, devi essere innamorata di
Snape!’ ‘Credo veramente che tu
non sia attizzata da uno studente
che
arde di passione per te e possiede una strana somiglianza con Gilderoy
Allock!’
‘Oh, certo che non vuoi
iniziare una
squallida relazione con il tuo elfo domestico!’
‘Sì, sì, sono sicuro che
metterai in pratica tutta questa idea dell’assassinare la tua
migliore amica!'
Aha.
Sì. Sublime e perfetta esecuzione di quel suo piccolo piano,
tranne per la
parte in cui il mio fidanzato è
quasi
morto.
Forzandomi
quindi a rompere con lui.
Ma
ovviamente sono più irritata per il fatto che sia quasi
morto.
Ohh
–ohh, potrei…non so neanche cosa fare! Qualcosa di brutto! Qualcosa
di molto, molto
malvagio! Potrei prendere a calci Mrs.Norris sotto gli occhi
terrorizzati di
Gazza o…o togliere 20 punti a Tassorosso se uno di loro
dovesse infastidirmi!
Oooh, quanto vorrei mettere quel pomposo di Ernie MacMillan al posto
suo –
…Oh,
va bene, non posso farlo.
Voglio
dire, magari potrei anche solo per un momento – sai, sputare
cattiverie sui
miei alunni. Tendono a rendere la mia vita tristemente miserabile, dopo
tutto!
E’
solo che, beh, quando hai colleghi come i miei, anche Draco Malfoy
sembra
qualcosa di simile ad un santo del Paradiso.
E non odio Ernie! Davvero! Certo,
sì, mi dà sui nervi di tanto in tanto, ma
– di solito succede quando ho un po’
di sonno arretrato, o quando puntualizza gli errori che commetto
durante
qualche spiegazione.
Ma
non lo odio.
E
non gli toglierei ingiustamente 20 punti.
E…e
beh, ora mi sento un po’ in colpa. Anche se so che non
avrà alcun modo di
leggerlo, mi sento quasi come se avesse potuto…avvertirlo, o
qualcosa del
genere. E ora mi odia, perché sono la Professoressa
Sinistra, la vecchia megera
che toglie punti irrazionalmente e vuole uccidere la sua migliore amica
e usa
espressioni profondamente inappropriate quali
‘fanculo’. E’ tutto molto
stressante, davvero, e può un ragazzo di soli undici anni davvero metabolizzare questo tipo di
informazione, che lo colpisce
improvvisamente in viso?
E’
un po’ come in Peter Pan. Sai, quella cosa per cui ogni volta
che un bambino
dice di non credere nelle fate, una fata muore.
Forse
è la stessa cosa.
Forse
ogni volta che un insegnante dice (o scrive, o pensa) qualcosa di
brutto su un
alunno, lo studente muore.
…Un
po’. Dentro.
Perché
se morisse davvero, beh, avremmo
cadaveri di studenti impilati nei corridoi, considerando il fatto che
Snape
insegna qui.
Benchè,
in effetti, anche il morire-un-po’-dentro sembra un tantino
improbabile.
Ma…mi
fa star male. Ecco.
La
prossima volta che mi corregge sulle lune di Giove o quel che ti pare,
invece
di sentirmi vagamente in collera con lui, gli darò cinque
punti per essere stato
così attento.
Sì.
Ok,
ora mi sento meglio.
11:46
A.M.
…tranne
che per il fatto che Victoria Vector deve
morire.
In
qualche modo sono riuscita a distrarmi, per un momento, ma sono
rinvenuta. E –
oh, è che non ci posso credere. Perché
chiunque sano di mente penserebbe mai…quando è così ovvio che…e
ci sono buone chance che tutto possa
semplicemente…e…
E’
completamente folle.
E,
um, forse dovrei riportare quanto accaduto. Magari in questo modo
sarò
effettivamente in grado di completare coerentemente una frase.
(ma
non osare offenderti se dovessi bucare qualche foglio mentre scrivo.
Una volta
finito, sono sicura che concorderai con me che un po’ di
vigore extra è completamente comprensibile
e, infatti,
piuttosto giustificabile al momento.)
Quindi,
intorno alle dieci e mezza, mi diressi verso la classe di Aritmanzia,
sentendomi molto commossa e fortunata e tutto. Sai, per avere
un’amica con cui
parlare. Un’amica che si preoccupava del mio benessere e per
l’orrendo tormento
che ero stata costretta ad attraversare ultimamente.
(AHA.)
Quando
arrivai lì, Victoria stava rimettendo dei libri di testo
sugli scaffali,
sembrando completamente innocente, come se non stesse nascondendo
alcuno oscuro
e terribile segreto cha avrebbe potuto spingermi a strapparle tutte gli
arti,
raccoglierli e darglieli in pasto. (er, non ci pensare; è il
mio serpeverde interiore
a parlare. Sembra si stia rinvigorendo ultimamente)
L’ho
salutata, e ho tentato di apparire tranquilla per quanto potessi.
Personalmente, credo di aver fatto un lavoro alquanto meraviglioso, ma
lei mi
ha guardata con gli occhi ricolmi di pietà, dicendo
‘Oh, Auriga’ in un modo che
mi ha fatto venir voglia di scoppiare in lacrime per nessuna ragione in
particolare, e ha immediatamente attraversato la stanza per accogliermi
in un
abbraccio.
Forse
a quel punto avrei dovuto realizzare che c’era qualcosa che
non quadrava. Che
lei aveva fatto qualcosa di non facilmente perdonabile. Victoria non
è il tipo
compassionevole, a meno che la sua attenzione non sia concentrata su un
uomo di
cui ha bisogno per qualche motivo. (E’ veramente una sporca
troia. Come ho
potuto non notarlo fino ad ora?)
Beh,
dopo esserci sedute e aver preso una tazza di tè, tutto
stava andando per il
meglio – mi chiedeva come stavo, ed io con stoico coraggio e
suprema grazia, la
rassicuravo dicendo di stare perfettamente bene – fino a
quando non ha
insistito perché le raccontassi l’intera faccenda.
Sembrava una richiesta
perfettamente innocente a quel tempo.
E,
beh, allora, perchè avrei dovuto avere problemi a
raccontarglielo? Dopo tutto, era la
mia migliore amica. (‘era’, ovviamente, essendo in
questo
caso la parola chiave.)
E
quindi le ho raccontato tutto, e lei ascoltava con attenzione, annuendo
e
facendo piccolo commenti al momento giusto. Ed era veramente piacevole
aprirsi così
– liberatorio – e per un secondo avevo quasi
creduto di essere in pace con me
stessa.
Non
che, er, non lo fossi prima. Comunque. E…ok.
In
ogni caso!
Poi
giunsi alla parte in cui ero andata a trovare Algernon nella sua stanza
al San
Mungo, e arrivai al pezzo dove lui credeva che Snape pensasse che io e
Algernon
stavamo per sposarci. Allora ho chiesto, distrattamente, e
più a me stessa che
a lei, ‘Perché Snape
dovrebbe mai
pensare che Algernon ed io avessimo intenzione di sposarci?’
Immaginavo
che lei avrebbe risposto con, non so, un semplice ‘Buona
domanda!’ o un
caloroso ‘E’ decisamente ridicolo.’
Oh,
no.
Invece
quello che ho ottenuto è stato un:
“Ah.
Beh, perchè gliel’ho detto io, suppongo.”
A
quel punto la mia mascella ha probabilmente colpito il pavimento. (oh,
d’accordo,
sono praticamente certa che non l’ha fatto, ma crea
un’atmosfera più
drammatica. E comunque chiudi il becco, o inizierò a
turpiloquiare ancora. Non credere che non ne sia capace.)
Onestamente,
per un attimo ho creduto di aver capito male. E’ che il modo in cui l’ha detto
– apertamente, come se non si trattasse di
niente di che, come se non fosse parte del motivo per cui la colonna
vertebrale
di Algernon ha dovuto sopportare tali sofferenze.
Finalmente,
la mia mascella ha deciso di collaborare tanto quanto bastava
perché potessi
gemere un misero ‘Cosa?’
“Oh,
Auriga” disse allora, con calma e condiscendenza, e non mi ci
dilungherò
ulteriormente perché altrimenti potrei decidere di
commettere gesta altamente
distruttive. (E non si tratta di una vaga minaccia. La mia
sincerità la rende
solo più misteriosa. E quindi più
terrificante. Siccome le persone tendono a temere l’ignoto. Sì,
esattamente.) “Lo stavo facendo per il tuo bene,
ovviamente.”
Ho
sbattuto le palpebre. Non sembrava una risposta plausibile.
“Hai detto a Snape
che stavo per sposare un uomo che avevo appena iniziato a
frequentare…per il
mio bene?”
“Precisamente”
disse Victoria, annuendo brevemente, completamente imperturbata. (Oh, l’odio. Brucia. Arde,
davvero. Ed è molto spiacevole, ho paura di andare
in combustione
spontanea da un momento all’altro.) “Era
un passo che doveva essere
compiuto”
Sbalordita,
ho balbettato “Ma…perché?”
“Perchè”
ha detto, con tono follemente calmo ed un radiante sorriso stampato sul
volto, “era
chiaramente il modo più veloce per farti metter con
Snape”
Non
so esattamente come riportare la mia reazione. Sono sicura non possa
essere
reso con le semplici parole. Era una specie di squittio, misto ad un
gemito,
con l’allarmante tonalità di un grugnito in
sottofondo. (non so davvero da dove mi sia uscito) .
Vicoria sembrava aspettarselo. “Oh,
dai, Auriga. So che voi due vi divertite tanto con i vostri piccoli
giochetti, danzandovi
intorno e pretendendo che nessuno di voi voglia disperatamente
trasformare quel
piccolo doppio-passo in un tango orizzontale il più
velocemente possibile---“
Il
suono che ho emesso a quel punto potrebbe essere adeguatamente
descritto come
un gracchio.
“—ma
è dolorosamente ovvio
per chiunque
altro, specialmente per me” ha effettivamente avuto il fegato
di sorridere.
Credo fosse stato davvero scortese da parte sua, considerando che a
quel tempo
non aveveo neanche la facoltà di emettere suoni comunemente
associati con la
specie umana. “E quando hai cominciato a vederti con
Algernon, era chiaro quanto
lo stesse facendo completamente impazzire.”
Il
mio profondamente scettico ‘Oh, per niente!’ in
qualche modo è riuscito a
trasformarsi in quello che potrebbe essere classificato come un
entusiastico “Veramente?”
nel lasso di tempo che hanno
impiegato le parole a spostarsi dal mio cervello alla bocca.
“Certo”
ha detto Victoria, come se non fosse un gran che, gesticolando
sbrigativamente.
“E anche se vedervi insieme ed essere obbligato a vivere con
la consapevolezza
che tu eri follemente cotta di un altro uomo lo faceva impazzire
– beh, conosci
Snape. Non era abbastanza per cancellare quel repellente ghigno dalla
sua
faccia e costringerlo a fare
realmente qualcosa in proposito, Dio m’è
testimone. A proposito, davvero non so
cosa tu possa vederci in lui.”
“Non
ci vedo niente!” ho ribattuto stizzita. A quel punto, avevo
iniziato a realizzare
che magari dovevo essere almeno un po’ arrabbiata con lei.
“Sì,
sì, certo che no.” Victoria disse, profondamente
scettica, e proseguì. “Comunque
sia, sapevo che erano necessarie misure drastiche, affinchè
lui facesse
qualcosa più che restarsene imbronciato nei sotterranei,
immaginando te ed
Algernon in svariati scenari romantici. Non solo, sapevo che tu avevi bisogno di lui – e
molto, anche
– quindi gli ho suggerito che tu ed Algernon sembravate
considerare l’idea di
sposarvi.” Cadde quindi il silenzio, e lei sorrise
impercettibilmente, come se
si aspettasse di essere lodata per il lavoro ben fatto.
Attualmente,
non riesco a produrre niente più che un profondamente
irritato ‘grrr!’ mentale
al solo pensiero.
“Ma”
fu tutto quello che riuscii a dire, dal momento che il mio cervello
sembrava
essersi annebbiato. “Ma..ma ha spinto Algernon giù
da una torre per questo
motivo!”
Victoria annuì, accigliandosi
leggermente.
“Sì.
Non l’avevo previsto. Immagino che le cose non siano andate
esattamente come avevo pianificato. Ah, beh,” ha aggiunto,
sorridendomi
incoraggiante, “Sei una ragazza single, adesso. Sai, capirei
se volessi
andartene a fare un giretto nei sotterranei—“
La
furia stava crescendo esponenzialmente.
“Di
cosa diavolo stai
parlando?” scattai.
“Cosa, senti di avermi fatto una qualche sorta di—favore, eh!”
“sì”
commentò Victoria, completamente ignara del fatto che avrei
voluto strapparle
dolorosamente i capelli dalla testa, “ma, davvero, cara, non
devi ringraziarmi
o che – il semplice fatto che tu e Snape possiate andarvene
in giro a scopare,
liberandovi così di tutta quella terribile ed irrisolta
tensione sessuale è una
sufficiente ricompensa—“
“Victoria!”
“E’
vero!” protestò. “E’
completamente terribile. Lo giuro, crea qualcosa di tangibile
nell’aria; tutto sembra rovente e represso quando voi due
siete in una stanza
insieme. Non per puntare il dito, cara, ma rende una ragazza molto irritata, siccome il suo fidanzato
è attualmente a parigi, se sai quello che voglio dire
–“
“VICTORIA!”
“Oh,
che c’è?” disse amareggiata, come se
fosse infastidita dal fatto che l’avessi
interrotta.
“Non
mi hai aiutata per
niente!”
Onestamente, ero sull’orlo di una crisi di pianto –
era angosciante vedere
quanto sembrasse completamente rilassata dall’intera,
terribile faccenda. “Ho
lasciato qualcuno a cui volevo bene, qualcuno con cui avrei potuto
costruire
qualcosa di buono. Non è
esattamente
una cosa comune quando, sai, non sembra che tu abbia una Veela nel tuo
albero
genealogico.”
Aprì
la bocca come per dire qualcosa, ma non ero esattamente disposta ad
ascoltarla,
quindi continuai.
“Non
solo, ma Snape è infuriato con me” la informai.
“Quindi, sai, dubito ci sarà
alcun tipo di tango orizzontale nell’immediato futuro!
Non” aggiunsi minacciosa
“che vorrei ce ne fosse in primo luogo!
Inoltre—“ feci una pausa per incrociare
le braccia al petto e indirizzarle la mia occhiataccia più
potente “—cosa mai
ti ha fatto pensare che ne avessi bisogno
così ardentemente, o qualunque altro vaneggiamento
che fosse?”
E
allora, per la prima volta, Victoria iniziava a mostrare segni di
vergogna. “io…”
“Sì?”
la incoraggiai, il più minacciosamente possible.
“Ho
letto il tuo diario, “ disse, chiaro e tondo. Guardandomi
dritta negli occhi
mentre lo diceva e tutto. Chiunque le abbia insegnato come confessare
le sue
deplorevoli azioni era chiaramente sotto l’effetto di molte
punture di
Pungetto*.
“COSA?”
“Ho
letto
il tuo diario” ripeté, in modo quanto
più composto. “Un po’ di tempo fa. Ed
era
– oh, Auriga, lo sto facendo perché sono
preoccupata per te. Devi sapere che non è sano.”
“Cosa?”
chiesi, pronta ad entrare in una spirale di rabbia cieca.
“Tenere un diario?”
“No,
non ‘tenere un diario’, Auriga”
continuò, fissandomi con condiscendenza, “entrambe
sappiamo che non si tratta di un normale diario.”
Il
che trovai profondamente sconcertante.
“E
perché mai, di preciso?” chiesi furiosa.
“Solo perché tendo a chiamarlo
‘Quaderno’
a volte non significa che sia anormale – un sacco di persone
scrivono ‘Caro
Diario’, in ogni caso! Cosa c’è
di tanto strano—“
“Non devi far finta di niente,
Auriga”
aggiunse solennemente. “Lo so. L’ho letto. Ho
letto la fantasia su Snape.”
Era
il tipo di cosa a cui si poteva rispondere solo con un altro “Cosa?”
“Oh,
Auriga, mi sono preoccupata, ecco tutto” disse mordendosi il
labbro e
trasformandosi nella perfetta immagine dell’ apprensione.
“Voglio dire, tu che
costruisci elaborati scenari in cui Dumbledore è dipendente
dalle Api Frizzole
e Snape ci appende al soffitto per le unghie, e poi qualcosa circa la
vostra
appassionata connessione, e—“
“Cosa?” ho ripetuto,
sconvolta. “No! Era
solo—“
“Un
disperato grido d’aiuto, ecco cosa, e tu sei fortunata che
l’abbia sentito” mi
interruppe con voce esasperatamente confortante. “Auriga, non
puoi inalberarti
in fantasia così elaborate. Se non agisci e non vai a
prendertelo il più presto
possibile…temo che tu possa perdere ogni contatto con la
realtà”
“Non sto perdendo nessun contatto con la
realtà!” ho protestato.
“Auriga,
le cose che scrivi lì dentro stanno avendo uno strano
effetto su di te. Forse
non te ne accorgi, ma è la verità –
voglio dire, quante fantasie hai elaborato
lì?”
“Quella
era l’unica!” urlai “Ed ero solo un
po’ fuori di me, ecco tutto; normalmente
non—“
“Ti
stai comportando in maniera diversa da quando hai iniziato a
scriverci.” Disse col
tono così comprensivo che mi faceva venir voglia di
strangolarla. “Devi
smetterla, Auriga. Tutti sospettano
sia la ragione per cui ti stai comportando in modo così
– sai – bizzarro.”
“Beh,
allora tutti sono dei giganteschi idioti! E’ solo un quaderno—“
“Io
lo lascerei perdere, se fossi in te. E credo che lascerei perdere anche
Snape.”
E
così com’era, non riuscii a venirmene fuori con
una migliore risposta di “Oh, seriamente!”
E
detto questo, con quanta furia possibile, mi precipitai fuori
dall’aula.
Mi
premurai anche di
rovesciarle la mia
tazza di tè sul mantello firmato prima di uscire.
(Vedi?
Ancora
quel mio serpeverde interiore.)
E,
beh...ONESTAMENTE. Non
può avere
ragione, giusto? Voglio dire, ovviamente no. La maggior parte delle
persone in
questa scuola probabilmente non ha neanche notato che tengo un diario!
Sta solo
esagerando, ovviamente, tentando di farmi sentire una stupida, non preoccupandosi nemmeno di ascoltarmi
quando posso chiaramente provare che non sono neanche lontanamente
tanto pazza
quanto lei.
Lei
è la ragione per cui Snape è impazzito ed ha
quasi ucciso l’uomo più perfetto
che abbia mai incontrato. Lei è la causa della mia rottura
con Algernon. Lei è
la ragione per cui possiederò indubbiamente un gatto di nome
Gretel da quarant’anni
a questa parte. E – come se tutto ciò non fosse
abbastanza – ha insultato il mio
quaderno.
Dove
trovi il coraggio, davvero non so, e francamente, non voglio saperlo.
Non
voglio sprecare il mio tempo pensando a niente che possa anche solo
lontanamente essere collegato a lei. Non voglio averci più
niente a che fare.
Davvero.
Chi
si crede di essere, comunque?
Come
se quello che dice potesse avere la minima influenza su di me.
Non
sono malleabile come qualche untuoso professore di Pozioni
senz’anima.
3:45
P.M.
Ci
ho pensato molto, e non penso di poter più scrivere qui.
O
almeno, non così spesso come faccio ora. E non quando ci
sono altre persone in
giro.
Non
che mi vergogni di te,è che non voglio che altre persone lo
sappiano. Non è
assolutamente colpa tua, davvero! Non sei tu – sono io,
completamente io, te lo
giuro.
E’
solo che, beh, forse sarebbe più saggio se, per un
po’ nessuno mi vedesse
scrivere qui. E magari se ci prendessimo una pausa, nel caso in cui mi
sentissi
di nuovo obbligata a scrivere qualcosa di folle che comprende Apri
Frizzole e
Snape.
Ti
penserò sempre, sul serio, e ti vorrò sempre
bene. Niente potrebbe impedirmelo.
Solo…sento il bisogno di lasciarti andare per un
po’. Per scoprire chi sono
senza di te.
3:48
P.M.
Ma,
oh, rimaniamo amici.
3:52
P.M.
Onestamente,
non so cosa provi considerando che ho lasciato il mio diario con
più eloquenza
di quanto non abbia fatto col mio fidanzato.
3:53
P.M.
Magari una piccola rottura è effettivamente necessaria.
to be continued
Note della traduttrice: sono passati più di sei mesi dall'ultimo aggiornamento, e non so quanto ancora ci vorrà per il prossimo capitolo, ma nelle ultime settimane ho ricevuto diverse mail che mi chiedevano di questa traduzione, e mi sono sentita in dovere di riprenderla in mano. Grazie a tutti coloro che continuano a leggere e commentare, dandomi la motivazione necessaria per trovare il tempo di continuare questa odissea.
*Il pungetto (in inglese, billywig) è un insetto di colore blu elettrico, nativo dell'Australia. La sua puntura causa capogiri e levitazione. (informazione trovata su The HP Lexicon).