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Autore: Ulissae    18/01/2010    3 recensioni
Tanti auguri di buon compleanno Sammy!
Song fic basata sulla canzone "comfortably numb" dei Pink Floyd.
È una sorta di sogno onirico nel quale è caduto Marcus.
Doveva solo diventare insensibile, si ripeté in testa; bastava solo quello: scomparire.
Genere: Malinconico, Dark, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sapori Italiani'
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Sproloqui: bhé, una fanfiction dedicata a Sammy, per il suo compleanno. Le note sulle quali è scritta è Comfortably Numb dei Pink Floyd. Non l'ho messa tutta, ne ho preso solo un pezzo =)
Uhm, questo è una sorta di sogno onirico; dove ho cercato di mettere dei riferimenti che spero si siano capiti. Uhn, Horatium, citato alla fine, è il gatto ideale che ho sempre immaginato posseduto da Didyme (per chi ha letto Marcus Non Ama lo ritroverà :] ). Ehm, credo sia tutto. Buona lettura.



Comfortably Numb


Hello,
Salve,
Is there anybody in there?
C'è qualcuno qui?
Just nod if you can hear me
Annuisci soltanto se mi senti.
Is there anyone at home? 
C'è qualcuno a casa?

C'era solo una bocca, piena e violacea. Una bocca secca, che respirava piano.
Intorno il nulla; solo, semplice nulla.
Si guardò intorno, agitato, ma la nebbia lo avvolgeva, lo soffocava e in un attimo si ritrovò in ginocchio, ansante.
Morto?
«C'è qualcuno?» sospirò, flebile, insentibile, invisibile.
La risposta non ci fu e Marcus, come sempre, si sentì morire.
Forse, allora, era veramente morto.
«C'è qualcuno?» ripeté, voce sfuocata in quella distesa di nulla.
«C'è qualcuno!?» gridò, un urlo portato avanti dalla disperazione.
«C'è qualcuno... c'è qualcuno... c'è qualcuno...»
Quando si parla troppo, Marcus, si scompare, questo lo sai?

Come on now
Su, ora
I hear you're feeling down
Ti sento smorto
I can ease your pain
Posso eliminare il tuo dolore
And get you on your feet again 
E rimetterti sui tuoi piedi di nuovo

Barcollante si alzò e si guardò intorno: distesa di nuda terra, priva di alberi, priva di gioia, di vita.
Arida.
Percorse qualche passo, tremante e insicuro; le gambe deboli, le braccia smorte sui suoi fianchi.
Un relitto, un relitto che, per le troppe tempeste che lo hanno scosso negli anni, non prova più dolore.
«Fratello!» il sorriso adorabile e perfetto di Aro gli comparve davanti. Un solo sorriso. Non un corpo, non una persona. Un sorriso; fin troppo allegro.
Mosse le mani in avanti, per aggrapparsi ad un ipotetico corpo fatto di niente, ma, questo niente, non lo sostenne e di nuovo, come prima, si ritrovò a terra.
«Fratello!» di nuovo, di nuovo, di nuovo! Esasperante, sfibrante.
«C'è qualcuno?» chiese nuovamente Marcus, come ignorando quel saluto. Superandolo gattonando via, lanciandosi indietro un'occhiata allarmata.
In piedi, diceva, in piedi ti rimetterò!
E come?
Con uno sgambetto?

Relax
Rilassati
I'll need some information first
Ho bisogno di qualche informazione, prima.
Just the basic facts
Solo i fatti basilari
Can you show me where it hurts 
Puoi mostrarmi dove ti fa male?


La foschia ritornava e la terra era sempre più secca, più spaccata. In questo sogno onirico, fatto di irrealtà dolorose, Marcus non sapeva più cosa fare.
Un vento freddo iniziò a spirare e lui, improvvisamente, come secoli prima, rabbrividì.
La notte, quella notte, lo investì. Il suo sguardo vacuo, proprio come allora, cercava nella nebbia senza sosta; bramante, necessitante di qualcosa, di quel qualcuno che avrebbe potuto risollevarlo.
Ma c'era solo il nulla, e punge così tanto.
«Marcus!» tuonò la voce cavernosa di Caius.
Si voltò di colpo, spaventato, ma, in qualche strano modo, grato a quella voce burbera.
«Marcus!» richiamò.
Ma, di nuovo, il niente.
Come un pazzo continuò a girare su se stesso, cercando inutilmente una voce amica.
Alla fine cadde e sanguinò
Impallidì e sanguinò.

There is no pain, you are receding
Non c'è dolore, tu stai scomparendo
A distant ship's smoke on the horizon
Solo lo sbuffo di fumo di una nave all'orizzonte
You are only coming through in waves
Stai solo andando tra le onde
Your lips move, but I can't hear what you're saying 
Le tue labbra si muovono, ma non riesco a sentire cosa tu stai dicendo

«Aiuto...» sospirò, mentre arrancava tra le spaccature del terreno.
«Aiuto ...» ripeté, aggrappandosi ad un albero secco e rachitico, più legna da ardere che mostra di natura e bellezza.
«Aiuto... » singhiozzò infine, lasciandosi scivolare seduto, con la testa e la schiena poggiate al tronco.
Si punse. Una minuscola scheggia si insinuò sotto la pelle del suo indice e una goccia di sangue scese.
Eppure, seppur uomo, di nuovo, non provò dolore.
Continuò a fissare le sue mani, con curiosità mista al terrore, e si accorse che, qualcosa, stava sparendo.
Non sentiva più niente.
Insensibile, finalmente.

I have become comfortably numb 
Sono diventato comodamente insensibile

Un miagolio leggero, un fruscio di foglie morte.
Alzò la testa e provò fastidio nel constatare che il sole brillava; ma lui, lui, Marcus, non brillava.
La sua pelle era ferma, non luccicava, non viveva sotto i raggi del sole.
Stupito, si alzò, cercando attento, con i sensi improvvisamente più umili, quel gatto che si aggirava sopra di lui.
Notando un'enorme coda rossa esclamò: «Horatium!» e allungandosi verso i rami cercò di prenderlo.
Questo, all'improvviso, iniziò a miagolare, straziato.
Marcus si ritrasse, spaventato, allarmato: si guardò intorno, cercando qualcosa che potesse provocare l'isteria del felino.
Ma, come al solito, niente.
Guardò in alto, e si accorse che il miagolio si era trasformato in una risata e la dolce Didyme lo fissava.
Scese, come volando, dalle fronde e lo fissò, sorridendo angelica.
«Didyme» sussurrò, sfiorandole il volto disteso.
La pelle olivastra di lei era liscia, morbida, come la prima volta che l'aveva accarezzata.
La mano dai palmi rovinati e le piccole dita affusolate raggiunse la guancia di lui.
Chiuse gli occhi, trepidante.
Finalmente, si disse, di nuovo!
Aspettava quella carezza da secoli, millenni.
Sapeva di sicuro che, con quella, questo maledetto sogno si sarebbe acquietato, nascosto nel buio, cacciato via da così tanta gioia.
Aspettò.
E aspettò.
E aspettò.
Ma niente. Aprì gli occhi, respirando velocemente, agitato.
Di nuovo, il nulla.
Insensibile, dannatamente insensibile.

I have become comfortably numb




Marcus boccheggiò, spalancando gli occhi. Guardò il soffitto della stanza, dei cassettoni di legno scuro, soffocante, e cercò di respirare regolarmente.
Spostò la testa e incontrò lo sguardo stranito di Alec.
Avrebbe dovuto smetterla, si ripeté in testa, massaggiandosi le tempie, sfinito.
«Puoi andare» disse atono.
La voglia di scappare dalla realtà attraverso quel ragazzino era troppa per essere contenuta: nonostante ogni volta ritornasse da quei sogni onirici martoriato dai ricordi.
«Signore...» iniziò, insicuro, ma l'occhiata rapida e gelida dell'altro lo liquidò.
Marcus sospirò, affondando il viso nei palmi delle mani.
Doveva solo diventare insensibile, si ripeté in testa; bastava solo quello: scomparire.
Diventare comodamente insensibile.
Eppure era così difficile.





Angolo Autrice:
Ta daaaaaaan! Auguri scemotta amorosa; mia MarcusaH adorata; mia compagna di sclero; mia ... mia... oh! Ti voglio bene ♥
Come ti ho detto, auguri, aguri per i tuoi sedici anni. Spero ti sia piaciuta, questa bellissima (?) song fic. Scritta solo per te ♥
finito.
Là.


Notizia inutile: oggi è compleanno di quella scema di Sammy cullen ♥
   
 
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