Rieccomi dopo una vita, lo so, sono lenta ad aggiornare, ma spero di riuscire a riscattarmi con questo capitolo. Ah, ho fatto un conto approssimativo e la storia avrà 14 capitoli circa escludendo l'epilogo e il prologo. Per ora non ho finito il 6° capitolo, mi mancano alcune idee per arricchirlo. Ringrazio a tutti quelli che recensiscono, perchè mi date la forza di continuare a scrivere non solo per me, grazie =)
Soprattutto a:
Mimi18-Ah ah, già forse un pochino troppo xD Comunque sì: le cose si sono smosse finalmente, e le cose sono molto più complicate di quanto sembrano, molto. Ti lascio alla lettura.
Tie- Ti ringrazio, sono proprio felice che ti piaccia, ero un pò timorosa di non descrivere bene i personaggi. Questo capitolo è la prima scena che avevo in mente quando ho iniziato questa storia, fammi sapere se ti è piaciuta =)
terryborry-Sì, dopo aver letto il tuo commento mi sono messa a sistemare la storia per bene, quindi questo capitolo, come minimo, è dedicato a te. Sono felicissima di sapere di averti fatto amare la coppia di Draco e Asteria, che io adoro, ma non so se dopo questa ne scriverò altre su di loro, stavo iniziando a pensare invece di scrivere su Hannah/Neville.
Buona lettura, Mia
Capitolo 5° Nella
trappola del ragno
Il
caso vuole che io non sia capace
di
assorbire la tua voce in pace
non
sto bene
oddio
mi sento le caviglie in catene
il
caso vuole che io non sia per niente
quello
che tu avevi avuto in mente
non
importa
ho
comprato una chitarra distorta
e
la porta sbatte per il vento
ho
una guancia sopra il pavimento
no,
son svenuto
pensandoci
mi è piaciuto
Senza
titoli di Samuele Bersani
Da quando ho
scoperto la proposta di matrimonio di Draco mamma non fa altro
che parlarmi della felicità matrimoniale di Daphne che
traspare dalle lettere e
dalle foto.
«a
quest’ora Daph sarà in America, che posto
magnifico che è, e quanti
bellissimi vestiti ci sono. Ha anche un aspetto romantico, poi
è con la persona
che più ama. Che altro chiedere?»
Peccato che a
me poco importa dei vestiti.
«è
felice, una felicità che solo il matrimonio può
dare»
Di solito
faccio finta di nulla leggendo o mi metto a canticchiare
sottovoce. Ancora non ho idea di come papà
risolverà il “mio
matrimonio” con quell’essere.
Ho di nuovo
fiducia in lui, mi dispiace di aver creduto che lui mi avesse
tradito.
Devo solo
aspettare.
L’unico
mio problema è la solitudine, dato che papà
è sempre fuori, ed
evito il più possibile mamma.
La mia
decisione però è irremovibile: andrò
da Luna.
Lo farei anche
adesso, ma aspetto che papà risolva la questione di Draco,
non sta mai a casa. L’unico modo che ho per ringraziarlo
è rimanere a casa
quando ritorna tardi.
«O
caro! Finalmente sei a casa. Non puoi immaginare chi mi ha
scritto» lo
accoglie mia madre allegra.
Chissà
di chi parla. Nolente o volente la voce acuta di mia madre arriva
fin qui, non si può nemmeno far finta di non sentirla.
«ti
ricordi di mia cugina Margaret? Suo figlio Francis si sposa!»
Francis? Non
ricordo nessun mio parente con questo nome, dev’essere uno
dei
tanti cugini che ho con la fissa del sangue puro. Chissà chi
è la povera
martire.
«ehm,
è ...fantastico» riesco a sentire dire debolmente
da mio padre.
Dal tono di
voce di mio padre ci sono due probabilità:
1°)Non
gliene importa niente;
2°)Non
ricorda nemmeno lui chi è Francis;
«già,
peccato che io non possa venire, sai, sarà la prossima
domenica,
quando verrà Daph a trovarci... poco importa, tu e Asteria
mi racconterete
tutto»
Cosa? Io voglio
rivedere mia sorella, non il matrimonio di un uomo che
nemmeno conosco.
«ma
cara, la prossima domenica io non posso, sarò impegnato
tutto il
giorno»
«oh...
fa nulla, Asteria sarà...»
«IO
NON VADO DA NESSUNA PARTE!» la blocco io, andando verso di
loro.
Mamma sbuffa
contrariata.
«mi
chiedo quando smetterai di ascoltare le nostre conversazioni, non
è
buona educazione» mi rimprovera lei.
«quando
questi discorsi non riguarderanno me» sbotto furiosa io.
«ma
Asteria, qualcuno deve pur andarci, sai come è fatta Meg:
finirà per
offendersi» dice lei cercando di sorridere.
Non ricordo
nessuna Margaret, anche se mia madre ha molte cugine che per la
maggior parte ho visto una o due volte.
Non capisco
però perché vuole che ci vada... forse pensa che
andando lì
possa cambiare idea su Draco?
Se è
così si sbaglia, e molto.
«allora,
cara, andrai, vero?» mi chiede speranzosa.
Potrei andare
da Luna dopo il matrimonio, sono certa che papà capirebbe.
Un sorriso si
fa spazio nelle mie labbra rosa.
Vedremo chi
sarà l’ultimo a ridere.
Non ho dovuto
scegliere il vestito: mia madre aveva già scelto tutto.
Tutto
questo è alquanto strano, dato che aveva appena saputo del
matrimonio, come
aveva potuto già scegliere il vestito?
Scommetto che
lo sapeva da molto, e aveva già preparato tutto.
«mi
raccomando, Stella, appena arrivi mandami un gufo» mi ricorda
per la
trentesima volta mio padre.
«certo»
gli rispondo accarezzando Pandora.
«il
vestito che è nella valigia è per stasera, non lo
rovinare!»
Anche mia madre
è abbastanza ripetitiva.
«mamma,
papà, ho 18 anni non 5» ribadisco.
Mamma sorride
«lo
so, tesoro, lo so»
«Signorina
Greengrass, siamo arrivati!» la voce di Jack –il
ragazzo che
guida la carrozza- mi sveglia di colpo spaventandomi.
La luce del
sole è sempre più fioca, ma per i miei occhi
è accecante, e mi
serve un po’ di tempo per abituarmi.
È
quasi sera, e attorno a me regna un verde addormentato, che mi
è
familiare. Molto familiare.
Non ricordo la
casa di Margaret, ma dubito seriamente che sia questa.
No questa
è...
«per
le mutande di Merlino, questa è la Malfoy Manor!»
esclamo spaventata
stringendo la gonna del vestito che porto.
Faccio un lungo
sospiro per calmarmi, e chiamo Jack.
«Jack,
mi hai portata nel luogo sbagliato» gli faccio notare
cercando di
restare calma e non prendermela con lui. Non è colpa sua...
almeno, lo spero
per lui.
«no,
signorina Greengrass, mi spiace contraddirla, ma siamo nel luogo
esatto» lui butta al vento tutte le possibilità di
non subire la mia furia.
La
“villa Malfoy”, e “posto
esatto”
non vanno bene se nella stessa frase c’è anche il
mio nome.
«pretendo
di tornare immediatamente a casa e tu mi porterai là.
Subito!»
sbotto fuori di me.
Ammetto di
esagerare, e un giorno, lo prometto, mi scuserò con lui, ma
oggi
tornerò a casa.
Jack
è interdetto e confuso dal mio nuovo carattere. Credo che
poche volte
mi ha visto così arrabbiata.
«sai
che sei più carina quando ti arrabbi che quando fai
l’acida con me?»
Questa
è una persecuzione bella e buona.
Le mie mani
tornano sulla mia gonna per sgualcirla stringendola.
«e
questo cosa sarebbe, Malfoy? Un complimento?» alzo la testa
come se
Draco avesse iniziato a puzzare, e incrocio le braccia nel grembo
–lasciando il
povero vestito ormai stropicciato del tutto.
«però
quando fai l’acida sei sempre molto attraente» dice
fissandomi con il
suo solito ghigno, con due dita sotto il mento, come se stesse
prendendo
un’importante decisione.
Se si crede
divertente si sbaglia di grosso.
«è
stato davvero un dispiacere rivederti, adesso però devo
proprio andare,
perciò... tanti saluti, hasta la vista, Adieu,
Addio» lo saluto facendo un
cenno a Jack che è confuso; si chiederà se stiamo
scherzando o questa è una
vera e propria ostilità.
Il finestrino
è aperto e Draco prende una mia mano che era ancora
incrociata sulla pancia.
Sento una
strana scarica elettrica percorrermi la schiena, lo sguardo di
Draco è tanto profondo da farmi venire i brividi
–non so se di piacere o cosa.
«non
ti lascerò scappare, te l’ho già detto
una volta: non puoi sfuggirmi»
I nostri nasi
sono lontani di pochi centimetri e posso sentire il suo
respiro sul collo. Tutta questa vicinanza e questi contatti mi danno le
vertigini e ritiro la mano come la presa di Draco fosse di fuoco e mi
avesse
scottata.
«non
so se il mio rifiuto alla tua proposta di matr...» ma non ho
il tempo
di finire la frase che lui fa un cenno per zittirmi.
«lo
so» di certo non vuole fare sapere ad altri, nemmeno a Jack,
che
qualcuno è capace di dirgli di no.
Sembra quasi
imbarazzato, ma devo averlo frainteso, perché ritorna a
portare la sua maschera con quel sorriso spezzato.
«eppure
sei qui, e non mi sembra di averti trascinata in qualsiasi
modo»
Arrossisco
disarmata.
In effetti la
mia presenza qui è equivoca.
«Jack
ha sbagliato strada» mi difendo gettando lo sguardo dalla
parte
opposta a Draco.
Lui alza
lievemente gli occhi al cielo e ride.
«certo,
Asteria»
Ho sentito
nominare il mio nome da tante persone, ho incontrato anche chi
preferiva chiamarmi con dei buffi soprannomi o freddamente usando il
mio
cognome mettendo una distanza tra me e loro.
Ma sentire il
mio nome detto da Draco… sembra avere un suono nuovo, come
se
non mi appartenesse, come se lo sentissi per la prima volta.
Il rumore della
portiera della carrozza mi riporta alla realtà.
«comunque
sarai stanca per il viaggio, vieni»
«io
non andrò a casa tua» sbotto girandomi verso di
lui, mentre mi
allontano il più possibile da lui.
«oh,
non c’è bisogno di fare complimenti, lo sai, no?
La mia casa è la tua»
Mordo il labbro
inferiore resistendo all’istinto di urlargli addosso che io
non gli appartengo. Non voglio fare la parte dell’isterica,
però non sopporto che
dia tutto per scontato.
«io
non faccio complimenti! E rimarrò attaccata al sedile
finché non… ma
che fai?»
Senza avere
nemmeno il tempo di pensare a qualcosa di cattivo da dire che
Draco mi prende per la vita e mi poggia sulla spalla, come si fa con un
sacco
pesante.
Gli do pugni
sulla schiena e muovo energicamente le gambe, ma non cado, e
lui non perde l’equilibrio.
Lo odio:
perché deve essere perfetto?
«lasciami…
andare… villano!» dico articolando ogni parola con
un pugno.
«pensavo
che ti avrei preso in braccio solo dopo il matrimonio, ma se
insisti così…»
«e
questo lo chiami prendere in braccio?»
Lui non mi
risponde e mi conduce alla Malfoy Manor.
«Questo
è l’ingresso» afferma lui facendo la sua
entrata trionfale con me
sulle spalle.
Spero tanto che
i signori Malfoy non ci siano. Ma forse sono soliti vedere
il figlio trasportare a casa in maniera animalesca una donna. Il
pensiero mi
dovrebbe lasciare fredda, ma non posso dirlo.
Ma certo, come
potrei essere felice che un uomo sia così narcisista e
violento?
«a
sinistra c’è la sala da ballo, a destra il salone,
quell’altra è la
porta della biblioteca. La tua stanza è al secondo piano,
hai un bagno solo per
te e un balcone. Le tue cose sono già
lì»
«come
possono le mie cose essere qui?»
«le
ha portate tua madre»
Ma certo! Che
sciocca sono stata, aveva già pensato a tutto, il matrimonio
di Francis non esisteva, non esiste nemmeno Francis. Era tutta una
trappola per
attirarmi qua, e io che pensavo di averla fregata.
Quella donna
è un mostro.
E sono certa
che papà non sa nulla dei folli piani di sua moglie. Lui non
mi farebbe mai questo. O no?
«sei
silenziosa, che strano. È stato un viaggio a
sorpresa?» mi chiede
salendo la scale.
Mugugno a
mo’ di risposta.
Lo sente ridere.
Per lui deve
essere tutto molto divertente, peccato –grazie al cielo- che
non tutti abbiano il suo senso dell’umorismo.
«arrivati»
con la solita delicatezza che lo contraddistingue, Draco mi
getta in un letto azzurro, e va verso il balcone per aprirlo.
Questa stanza
sembra quasi non appartenere alla Malfoy Manor: i muri non
sono né verdi né grigi, ma di un giallo talmente
chiaro da essere difficile
distinguerlo dal bianco; la mobilia è elegante ma non
austera o imponente.
Alcuni miei oggetti sono sistemati in comò e sul comodino
c’è la mia copia di Erbe
magiche e curative.
«bene,
sarai stanca, se vuoi farti una doccia il bagno è di
là» dice
indicando una porta.
Prendo tra le
mani il mio libro e lo apro nella prima pagina.
Vedo scritto: Asteria Penelope
Greengrass.
È il
mio.
Merlino!
È tutta colpa di mia madre.
«stasera
verranno i miei genitori, per conoscerti, ma solo per oggi,
perché
saranno da un loro amico... ma sta’ tranquilla» si
affretta ad aggiungere
veloce lui notando la mia espressione spaventata.
Il solo
pensiero di rimanere in una casa enorme in un posto sperduto da
solo con Draco Lucius Malfoy mi fa venire i brividi.
«ci
sarà sempre un mio cugino, comunque sappi che io non
starò molto a
casa, per lavoro»
Per una
manciata di secondi nessuno parla, dopo io scoppio a ridere.
«che
c’è di tanto buffo?» mi domanda serrando
la mascella. Non sopporta
essere preso in giro.
«parli
come se io come dire... rimanessi qui, sappi di essere in errore se
lo pensi» gli rispondo seria.
Adesso ride
lui.
«tu
rimarrai qui e lo sai benissimo:
1° non
sai smaterializzarti benissimo, e anche se tu fossi un esperta non
si ci può smaterializzare qui.
2°
questo maniero è protetto, non ti può vedere
nessuno anche se esci da
qui.
3°
anche se superassi le barriere magiche non sai la strada-»
elenca lui
con le dita
«potrei
chiedere ai passanti» borbotto io.
Ma lui fa finta
di nulla.
«perciò
tutto questo esclude la 4° ipotesi, cioè volare con
un manico di
scopa, perché è un viaggio troppo lungo in
scopa.» continua lui.
«sono
più forte di quanto pensi» ribatto io.
«e
5° ... tu non vuoi andartene»
Sento una
voglia di andare via di qua o di dargli uno schiaffo, ma tutto
quello che faccio è alzarmi dal letto fissando Draco
minacciosamente e iniziare
a parlare.
«Ah
sì? E cosa te lo dice? Il tuo enorme Ego? Sappi che
l’ultima cosa che
voglio è rimanere in un qualsiasi luogo con te per
più di 10 minuti. E sai
un’altra cosa? Non tutti cadono ai tuoi piedi, e nemmeno
io»
La tensione
è una presenza tangibile. La mascella di lui è
contratta dalla
rabbia e non mi piace l’espressione che ha da poco nel suo
volto, so che mi
farà rimangiare ogni singola parola, ma non so come.
Attendo uno
schiaffo con gli occhi chiusi, come succede quando mia madre
è
particolarmente arrabbiata con me. Ma non succede niente di
ciò che mi stavo aspettando.
Mi prende per i
polsi e mi avvicina a lui.
Posa le sue
labbra rabbioso, come se baciandomi vorrebbe cancellare tutto
quello che ho detto prima.
Mi dimeno
inutilmente nella sua presa che è forte come quella di un
ragno
con la sua preda.
Lentamente inizia ad essere meno rude quasi piacevole, e solo ora me ne rendo conto: sono nella trappola del ragno.
Siccome ci ho messo un pò ad aggiornare un piccolo assaggio del prossimo capitolo.
Capitolo 6° Incontri
- Sono curiosa, sì, solo curiosa di sapere che tipo sono i genitori di Draco, anche se credo di saperlo: quel genere di genitori che danno qualunque cosa al proprio figlio, dei viziati che non sanno cosa sia l'accezione del verbo soffrire. [...]
Che altro tipo di persone avrebbero potuto generare uno come Draco?
Alla prossima!