Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: T_Jey    19/01/2010    3 recensioni
Forse dal titolo non si capisce subito,ma si può intendere, questa, diciamo, è la mia rivisitazione, nei giorni nostri, di Orgoglio e Pregiudizio. Spero che la Austen non mi maledica, perchè onestamente nella mia storia del racconto originale rimane ben poco. La storia viene narrata dalla protagonista, Lizzy, che però è figlia unica e convive con sua cugina, nonchè migliore amica, Jane Bennett. Il vero motivo per cui Lizzy non vive più a casa dell'amato e sempre sottilmente ironico padre è la donna che questi ha sposato dopo la morte della prima moglie. Lizzy infatti non riesce proprio a sopportarla, ma per poter andare a vivere da sola ha dovuto concedere alla matrigna di andare con lei, un pomeriggio alla settimana, a fare shopping ed è proprio durante uno di questi pomeriggi di compere che, tra un paio di scarpe e l'ultima borsa di Gucci, la matrigna informa la sua cara figlioccia di averle organizzato un incontro al buio con il figlio dei signori Bingley.
Lizzy ovviamente rimane scaturita da questa notizia e ... beh, il resto lo scoprirete leggendo ;D .
La storia è tutta raccontata, almeno per ora, dal punto di vista di Lizzy, che con ironia e un pizzico della sua pazzia, arrichisce gli eventi.
Spero vivamente che vi piaccia e vi diverta tanto quanto mi sono divertita io a pensarla e scriverla!
Chiedo perdono a tutte le amanti di Orgoglio e Pregiudizio, perchè ho cambiato un po' i personaggi,ma le coppie rimangono sempre le stesse, Darcy/Lizzy, Jane/Bingley!
Buona lettura e mi raccomando, commentateeee!!:D
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Orgogliosamente fiera di non avere pregiudizi!


Si inizia a sgobbare... il primo giorno...


Un rumore di macchina che si ferma davanti alla porta cattura l’attenzione della signora Gardiner seduta in cucina a leggere il giornale sorseggiando un tè caldo.
Il rumore di passi sulla ghiaia la convincono a posare la tazza e a sbirciare dalla finestra.
La vista della macchina scura ferma davanti alla scalinata e dell’uomo davanti alla porta la fanno sorridere.
Al suono del campanello, si avvia con calma verso la porta e con un sorriso gentile sulle labbra apre la porta.
buongiorno, è un piacere rivederla -
buongiorno a lei -
vuole entrare? Le posso offrire un tè? -
grazie mille, ma sono solo passato per offrire un passaggio a Miss Bennet -
Lei fa un faccia dispiaciuta - mi spiace caro, ma Lizzy è già uscita da un’oretta ormai...-
lui la guarda stupito - davvero? Ma sono solo le 8, dov’è andata? -
La signora Gardiner sorride - beh, era talmente elettrizzata dall’idea del suo primo giorno di lavoro che non è riuscita a stare a letto più a lungo delle 6, senza ovviamente risparmiare nessuno in casa...già... l’unica mia fortuna è che a una certa età ci si alza comunque presto... - fa oscillare un po’ la testa - non che mio marito la pensi esattamente così...ma ...è uscita verso le 7, mi spiace...però immagino le farà piacere sapere che è passato... -
lui si schiarisce la voce imbarazzato - si, in verità passavo di qua per una questione di lavoro così ho pensato che...vabbè - sorride con gentilezza a quella strana signora che ogni volta lo mette in imbarazzo - la saluto e le auguro buona giornata e ... - scuote leggermente la testa corrucciando le labbra - non è strettamente necessario che avvisi Lizzy che sono passato - tenta lui invano.
La signora Gardiner ridacchia - oh, ma si figuri Signor Darcy, sarà un vero piacere farlo, non si preoccupi, buona giornata -
-come non detto... eheh, - commenta lui piano - buona giornata a lei signora Gardiner, arrivederci...- saluta ancora lui allontanandosi sul vialetto.
lo spero!- commenta la donna sorridendo saputa e si chiude la porta alle spalle.





In un primo momento l’idea di andare a lavoro presto le era sembrata brillante. Stupenda. Da fare subito.
Adesso, in un secondo momento quell’insana idea le si rivelava in tutta la sua stupidità.
Non tanto per il fatto che non le era ancora stato assegnato nessun compito o che non sapesse nemmeno dove dovesse andare o a chi si dovesse rivolgere.
Neanche perchè a quell’ora non c’era nessun altro oltre a lei e gli addetti alle pulizie, almeno in teoria.
No, non era quello il problema.
Le piaceva poter girare indisturbata per l’edificio e poter entrare in quelle sale spaziose e importanti dove ogni giorno avvenivano incontri tra grandi avvocati e dove si sente aleggiare una sorta di atmosfera particolare, come un odore, di competenza e serietà. Per non parlare di come le era palpitato il cuore nell’entrare nella biblioteca. Si, ovvio, tutti i libri riguardavano codici giuridici, penali, precedenti e simili, ma il tutto era rilegato con tanta cura e l’intera stanza trasudava così tanto sapere che si era sentita trasportare indietro nel tempo, alla prima volta che era entrata nello studio di mio padre. Lì in verità quello che si sentiva più forte era l’odore della pipa di suo padre,dettagli, ma quella sensazione di infinita inferiorità rispetto al luogo in cui si trovava, forse data anche dal fatto che in quella stanza non sarebbe proprio dovuta entrare...
“Già, non sarei dovuta entrare.”
Se l’era già ripetuto circa un centinaio di volte da quando, dopo aver fatto un giro completo su se stessa per poter rimirare meglio la sala si era accorta che a una delle poltrone era comodamente seduto qualcuno con un libro sulle gambe e una tazza in mano.
Ovviamente quello non poteva essere altri se non il suo capo.
Non che lo avesse mai visto di persona,ma tra la foto vista il giorno prima e la somiglianza con il figlio non le era servito un secondo sguardo per riconoscerlo.
buongiorno -
Anche il tono di voce era lo stesso. Superiore.
mi scusi, signor Darcy, non era proprio mia intenzione disturbarla, io...non l’avevo vista e stavo ammirando la stanza e...- faccio un respiro - mi scusi, la lascio non voglio disturbarla oltre -
Se è minimamente uguale al figlio la mia interruzione deve averlo alterato non poco, specie per la mia “insolenza” nell’irrompere in quel modo a disturbarlo.
Già, peccato che in verità ero sgusciata dentro in punta dei piedi senza fare il minimo rumore e che non avevo fatto niente per disturbarlo.
L’unico rumore che ho prodotto è stato un “wow” e anche abbastanza sussurrato... cioè, mica sono il tipo di persone che va a disturbare la gente che legge! So cosa vuol dire non voler essere disturbati mentre si è assorti nella lettura!
signorina? -
Mi blocco alla porta che ormai avevo raggiunto nella mia fuga. Mi rigiro e sorrido con aria addolorata.
signorina, non serve che se ne vada, la stanza è talmente grande che anche se siamo in due ci non disturberemo e così poi, lei potrà continuare ad ammirare estasiata i libri... - sorride divertito.
Già...ammirare estasiata. Devo dire che sono sconcertata...dalla sua gentilezza.
dice davvero? Non la disturbo? - Lui annuisce e un sorriso mi nasce spontaneo. - grazie - e così torno sui miei passi.
Beh, dai infondo pensavo peggio...non mi ha neanche fatto domande...
Prendo coraggio e mi avvicino di più agli scaffali e inizio a leggere i titoli sui dorsi dei libri, poi ne afferro uno e mi siedo tutta contenta al grande tavolo al centro della sala.

Il rumore della porta che si apre mi fa alzare lo sguardo.
Lizzy! Eccoti! E’ un’ora che ti cerco! Che fai qua? -
Sono sorpresa - Ma che ore sono? -
le 8.25...-
corrugo la fronte - ah...è presto... -
-uhm, sì...ma, non era per lavoro...no, ti cercavo perchè ti volevo chiedere...- William inizia ad aggirare il tavolo per raggiungermi.
Io spalanco gli occhi.
Getto uno sguardo alle mie spalle e cerco di fargli cenno per fargli notare l’altro ospite della stanza.
Will mi guarda come fossi pazza,mentre con un leggero scattino con la testa cerco di spingere il suo sguardo verso le poltrone poste dietro di me.
tutto bene? -
Io mi alzo di scatto - certo! - e con la mano cerco di non farmi vedere mentre gli faccio segno di guardare dietro di me, mentre vado a riporre il libro.
Lui sembra capire e...vedere.
Buongiorno papà, non ti avevo visto! -
Il vecchio fa un cenno con il capo - buongiorno William - e sorride.
Io e Will lo guardiamo in silenzio, come in attesa di qualche sua frase...ma niente. Will si gira verso di me, schiarisce la voce e ... - Bennet, adesso dobbiamo andare, così ti mostro la tua scrivania e iniziamo a lavorare... -
Il signor Darcy si alza - Ah, così è lei la nuova stagista... Benvenuta allo studio signorina Bennet... - poi si gira verso il figlio - Will, non ti puoi certo lamentare, quest’anno oltre che brava è anche molto bella... - si dirige verso la libreria e depone il libro, poi si gira verso di me. - Will è sempre stato diffidente verso le donne avvocato, mi raccomando, gli dimostri il contrario! Ho fiducia in lei, infondo l’ho scelta io tra le migliaia di domande! -
Io sono basita.
Il signor Darcy si spazzola velocemente i vestiti per far andare via le pieghe dai vestiti, mentre Will ha lo sguardo fisso per terra, come se improvvisamente gli arabeschi del tappeto fossero diventati l’elemento più interessante della sala.
beh, ragazzi miei, forza! Al lavoro! Siete giovani ed energici, siete il futuro dello studio! Dovete darvi da fare! - Io sobbalzo leggermente e dopo un saluto veloce e un cenno del capo seguo Darcy fuori dallo studio e poi giù per vari corridoi.
Arriviamo infine in un ufficio dall’arredamento severo ed essenziale, con totale assenza di foto o riferimenti al suo occupante, ma molto spazioso. Io guardo Darcy che si dirige direttamente alla scrivania ordinata,ma ricolma di fogli e incartamenti. Sì è la prima volta che vedevo una scrivania stracolma di roba,ma ordinata.
Un brivido mi percorre la schiena, è un maniaco dell’ordine...
Rimango immobile al centro dell’ufficio mentre lui inizia a rovistare tra le carte.
Dopo un paio di minuti sbuffa e il faccio un passo avanti. - maledizione! -
-hu? -
Lui punta i suoi occhi su di me - non puoi essere arrabbiata con me, io non ho alcun potere decisionale su chi viene assunto, mi sono semplicemente limitato a stare zitto...- “mi sembra un ottimo motivo...” poi piega la testa... - beh, in verità qualche candidato ho anche spinto perchè venisse scartato....ma...se tu sei qua...- “ ah! Non esserne troppo entusiasta “ torna a rovistare...
-hum...-
-ma dove cavolo hanno messo quel fascicolo?! -
Con un gesto riesce a spalmare ogni superficie del tavolo con qualche carta, e non è un tavolo piccolo...
Fortuna che era maniaco dell’ordine.
senti! vieni qua a darmi una mano che se rimani là a fissarmi con quell’aria non sei di nessun aiuto! Aiutami a trovare la cartella del caso Kazin; hanno messo le mani tra le mie cose e hanno cambiato l’ordine e la disposizione dei fascicoli...-
Io alzo un sopracciglio “ah, ecco...e comprarsi uno schedario?”
- e non so...una di quelle cose chiamate...schedario? - lo provoco avvicinandomi al tavolo.
lui mi guarda male - un’altra frecciatina signorina Bennet e passerà il resto della settimana a ricopiare atti...- e riprende le ricerche mentre scoppio a ridere - perchè? Invece volevi mettermi a lavorare a una causa? - - ora non più...-
Io prendo un fascicolo in mano e inizio a sfogliarlo - uhm...che peccato...era un caso di affidamento... -
Lui alza la testa di scatto e si allunga a prendere il fascicolo - Bennet, leggi bene ogni riga perchè ti toccherà ricopiarla in triplice copia - mi sibila velenoso mentre io mi allontano impedendogli di afferrarlo.
Tra me e me ridacchio, mentre osservo di nuovo lo studio e noto per terra degli scatoloni con dentro degli oggetti.
ma stai cambiando ufficio? -
Lui mi raggiunge afferrando l’incartamento - no, l’ho appena cambiato...-
perchè? -
perchè nell’altro non ci stavano due scrivanie! -
ah... e perchè ti tocca dividere l’ufficio? -
Mi guarda come se fossi una mongola - perchè sennò tu finivi a lavorare in corridoio...-
“ah...” - ah, grazie... - mi avvicino agli scatoloni e mi cade lo sguardo su una foto dove ci sono Darcy e una bella ragazza abbracciati e sorridenti su una barchetta. La tiro su e gliela mostro - quindi questa foto è tua - gli domando con astio. “ma guarda te questo! Vediamo se ha il coraggio di smentire adesso! Ma guarda lei! Sembra così giovane!!”
Lui la guarda e sorride - Georg... -
“ georg? Che nome è? “ io riguardo la foto.
te la devo far conoscere, beh...lei in effetti voleva vederti prima del matrimonio,...- “ matrimonio?!?” - ma adesso è a Parigi, studia là... - “ è a Parigi? Quindi tu sei libero di fare quello che vuoi?! ma brutto bas...” - anche se nostro padre non ne è molto entusiasta, è logico no? è la sua bambina in giro per il mondo da sola ...- “nostro padre? la sua bambina?!” sono stranita. - anche tuo padre non dev’esser stato entusiasta della tua part... tutto bene Lizzy? -
Io lo guardo con l’aria confusa - ma è tua sorella? -
Lui mi guarda sorpreso - certo, è Georgiana - e io piego un attimo la testa - ma di che matrimonio stavi parlando? -
Lui sbatte gli occhi, del tipo “sogno o son desto?” - Lizzy, quello della tua migliore amica, quello dove farai da testimone, quello per cui oggi dobbiamo andare a provare i vestiti...hai presente? Quello per cui stiamo facendo le lezioni di danza? -
Mi illumino come una lampadina. Infatti divento incandescente.
Il matrimonio!! Come cavolo avevo fatto a dimenticarmi del matrimonio e di quel mostro della zia di Darcy?! E di dovermi trovare un vestito!
Cazzo.
ah che pensavi? - mi domanda incuriosito lui...
eheh...niente - cerco di eludere, guardandomi in giro alla ricerca di qualcosa che possa distogliere la sua attenzione e... -... oh! Degli uomini con una scrivania! -
Dalla porta aperta entrano tre uomini piegati sotto il peso di una semplice scrivania nera e chiedono dove appoggiarla con l’aria di chi sta soffrendo parecchio e Darcy gliela fa posizionare sulla destra.
Darcy si avvicina al tavolo e ci passa sopra una mano poi si gira verso i tre uomini - il resto? -
arriva subito - e schizzano fuori dalla stanza.


Le due ore successive sono intervallate dall’entrata di pezzi del mobilio, tra cui schedari vuoti che mi toccherà riempire e scatole di libri da disporre nella libreria...in ordine alfabetico per titolo e autore.
A mezzogiorno la mia schiena è a pezzi, so il titolo di ogni libro della libreria privata di William Darcy e provo un certo odio per il mio diretto superiore e un odio profondo per la sua segretaria, che più di una volta è entrata in tutto il suo splendore nello studio per consegnare degli appunti, sculettando sui suoi tacchi alti, mentre io ero alle prese con la catalogazione dei libri.
Secondo me lui non si rende conto del modo in cui lei lo guarda. Ma non ci credo! Cazzo! Lo spoglia con lo sguardo! Bah...magari hanno avuto una storia...
Guardo il nome dell’autore Foucault...”oddio...sono solo alla F...”


Il mio cellulare suona. Chi chiama?
Mia zia. Rispondo. - ciao! Cosa? Ah...davvero? Hmpf...si, ok, no dai, non mi sembra, uff,...va bene...ciao zia.-

Quando chiudo la chiamata sorrido. Con la coda dell’occhio vedo Will agitarsi sulla sedia.
Signor Darcy ... -
Lui alza lo sguardo ed assume un espressione severa. - si Lizzy? Spero che sia una cosa importante...-
Io annuisco convinta e lui sembra ingoiare a forza.
-mia zia chiede se domani mattina vorrà fermarsi a fare colazione con noi e se preferisce latte o caffè... -
Si porta una mano alla cravatta e si sistema il nodo, mentre, forse è solo una mia impressione, il suo viso si colora un po’ di rosso.
Ringraziala, ma dille che domattina sarò impegnato e che oggi...come le avevo già detto, è stato solo un caso...passavo di là...-
Il mio sopracciglio si alza. - Passavi di la? - mi alzo da terra e mi avvicino alla sua scrivania e lo guardo negli occhi - sei passato a prendermi questa mattina? -
Lui mi guarda serio - non te lo aveva detto? - tentenna.
Io sono sorpresa, piacevolmente ovvio! - no! -
Lui sbuffa e sorride - che pollo... - mi guarda sorridendo, poi inizia a spiegare - ero passato a prenderti per andare a fare colazione assieme...per questo sta mattina...beh...adesso lo sai...e te l’ho detto io...- scuote la testa sorridendo.
Io mi siedo sul tavolo - beh...possiamo sempre andare a pranzo assieme se ti va’... ma stavolta offro io! -
Lui mi sorride.
Mi piace quando sorride.
Entra la segretaria e si ferma a guardarci interdetta.
Io la guardo. -si? - “ brutta baldracca? ” sorrido maligna.
-Signore, -si rivolge a Will - il signor Darcy desidera vedervi nel suo studio ...entrambi.-

-------
Popopooooo...Buon anno a tuttiii!! :D
Ammetto che il capitolo l’ho cambiato...inizialmente l’avevo pensato diversamente...ma forse è meglio spostarlo più avanti...cioè per la prossima puntata.
Sono un po’ interdetta su Darcy Senior...perchè la Austen non ne parlava...dovrebbe essere morto...ma si sa...oggigiorno la gente vive più a lungo!
Ho provato a farne una figura un po’ enigmatica...severo, ma nel suo lavoro, e sveglio, non troppo all’antica, simpatico e gentile,ma comunque una persona autoritaria e ferma nei suoi principi...
Una persona diversa dal figlio, più chiuso e rispettoso del codice. Il padre ha più esperienza ed è più flessibile.
E soprattutto non è stupido, per niente.


Vi è piaciuto il capitolo?

Ringrazio di cuore chi ha commentato.
Channy: troooooppo gentile! Devo confessarti che il intento era proprio quello! Sono felice di esserci riuscita! Grazie! ;D
Irish: dici troppo presto(la stretta di mano)? Ma sai, io ho scoperto che gli uomini sono così...incostanti e imprevedibili. Ogni tanto ti verrebbe da spaccargli la testa ogni tanto li vorresti baciare. Hanno in testa qualcosa che li fa essere così...chissà cos’è? Darcy reagisce solo al modo di fare di Lizzy...vede che è positiva, che non è arrabbiata e quindi, crede di avere qualche speranza...poi in definitiva è un gesto non molto intimo che fanno praticamente non visti,seduti in un ristorante qualsiasi in presenza solo di un amico di vecchia data.
E poi, la verità è che mi piace gestire la storia in modo spensierato...almeno in apparenza, perchè infondo le azioni delle persone molte volte sono imprevedibili e l’unico modo per essere verosimili è provare ad esserlo a mia volta.
Isy_264: Si, io torno sempre, prima o poi. :D Tu dirai meglio prima che poi...in effetti...non hai molto torto. Mi spiace per le lunghe attese...è che sono un tipo scostante...:D
Però sono felice che la storia ti piaccia!
Sognatricecoipiediperterra: (nick impegnativo,ma interessante ;D) Grazie, mi fa piacere che ti piaccia la scena...devo dire che anche a me è piaciuta molto...ho resistito alla tentazione di farla trovare distesa sul divano al contrario, con le gambe appoggiate allo schienale e la testa a penzoloni e i capelli sparsi sul pavimento...sarebbe stato troppo XD
Grazie mille per i complimenti!
Sif: ma ciao! Grazie per la valanga di commenti! XD Davvero credi che sia uno dei capitoli migliori? Grazie! E dei titoli? Nessuno me li commenta mai...e io che ogni volta mi ci scervello sopra per ore(non questa volta...XP)...sono almeno un po’ carini? Pensa che ogni tanto, in base al titolo del capitolo, (che scelgo sempre una volta subito prima di postare) cambio perfino alcune parti della storia ...eheh...sono lesa,lo so...

Ancora un grazie a tutti quelli che seguono, leggono e commentano!
Buona giornataaa!

Non vi dico a presto, perchè non voglio essere ipocrita, quindi...

Alla prossima... e speriamo che non sia troppo in là ;D

Freeze



Se vedete qualche orrore ortografico, vi prego, avvisatemi,perchè sono una donna distratta e non posso farci nulla...:(...grazie :D
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: T_Jey