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Autore: Deeper_and_Deeper    19/01/2010    1 recensioni
Non eravamo fatti per rimanere fermi in un posto. Eravamo cani liberi, come diceva la loro canzone. L'unica che mi piaceva, d'altronde. Dovevamo graffitare, oramai avevo finito il mio blackbook e alcuni di questi graffiti dovevano essere fatti. Eravamo a Bruxelles, decisi di scappare. Le bombolette me le ero portate dietro dalla Germania. Il book ce lo avevo, mi dispiaceva lasciarli così. Eravamo una famiglia. Ma un writer libero non deve avere famiglia, soprattutto se la su vecchia crew era in prigione e tramava vendetta. Li avrebbe messi tutti in pericolo.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi voglio bene 6. Screamin'

Eravamo finalmente tornati a casa. Casa loro non mia. Mi ero oramai abituata a stare senza Hancock, era una cosa che apparteneva al passato perchè -era questa la risposta che mi ero data- Hancock semplicemente si era stufato di noi.
Ergo, non mi voleva più bene.
Le mie attività di artista graffitaro continuavano e Bill e Tom ne erano a conoscenza. Sapevano che avevo bisogno di correre. Di essere libera, ma nei limiti del possibile. Per me però rimanere in uno stesso luogo per tanto tempo diventava un problema.
Di giorno restavo in casa a graffitare e uscivo quando i ragazzi la sera tornavano a casa. Con Tom passavo poco tempo, lo amavo ma una parte di me voleva coinvolgerlo nelle mie attività notturne mentre un'altra parte di me voleva tenerlo lontano da quel mondo che lui nemmeno lontanamente si era immaginato.
Una sera che ero pronta a uscire trovai Bill e Tom seduti sul divano quasi fossero in attesa. Erano in mia attesa.
-Ragazzi, che c'è?-, chiesi innocente.
-Vogliamo sapere cosa fai la sera- disse Tom.
-Che cosa... no dico... sembrava chiaro no?- dissi iniziandomi ad arrabiare.
-Sì ma... ho raccontato a Tom di quella volta che siamo andati a graffitare- disse Bill.
Mi sentivo osservata. Mi sentivo in trappola. Iniziai a respirare velocemente e il cuore iniziò a battermi come se fosse un tamburo che rullava. Chiusi gli occhi e rividi pezzi del mio passato. Cercai di controllarmi -pensavo a By Your Side cantata da Bill- e ciò migliorò la situazione.
-Sherley-.
Sentii la voce di mio fratello che mi chiamava dietro di me. Mi voltai. Era lì.
-Hancock?- domandai.
-Che c'entra Hancock... She...- disse Tom perplesso.
-Non possono vedermi- disse Hancock.
-Niente, scusa Tom- dissi.
-Io sono preoccupato per te, Sheila- disse Tom.
-Cosa? Ma sei...-
-Sheila non è normale quello che ti sta accadendo- continuò imperterrito e freddo.
-Che cosa centra questo con il graffitismo?- chiesi confusa.
-Niente ma.. vorremmo portari da uno specialista- disse Bill -Uno che ci sappia dire che cosa ti succede-
Hancock dietro di me strinse i pugni. Era arrabbiato molto più di me e se fosse stato realmente lì avrebbe urlato. Come stavo per fare io.
-Che vi sappia dire, Bill? A voi? Già mi avete trattata come una malata di mente? Mi metterete la badante??? Eh no cari. Sono ancora consapevole di ciò che faccio-.
Ero del tutto furiosa. In parte perchè non mi credevano e in parte perchè volevano mandarmi da uno strizzacervelli.
Corsi nella camera dove stavo. Presi un borsone e lo riempii di vestiti. Il borsone era molto capiente e riuscii a farci entrare roba per cinque mesi.
-Voi a me non mi vedete più- dissi sussurrando e Hancock mi seguì.
Uscii definitivamente dalla vita di Bill e Tom Kaulitz.




  
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