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Autore: samek    19/01/2010    1 recensioni
Una raccolta di flash su Holmes e Watson, ognuna delle quali costituisce una storia a sé.
(Per l’iniziativa Albero delle Drabble di holmes_ita)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fandom: Sherlock Holmes;

Fandom: Sherlock Holmes;

Pairing: Holmes/Watson;

Rating: Pg13 (ma potrebbe salire);

Genere: Generale, Introspettivo, Romantico.

Warning: Flash-fic, Pre-Slash (per ora);

Beta: Narcissa63;

Summary: Una raccolta di flash su Sherlock e Watson, ognuna delle quali costituisce una storia a sé.

(Per l’iniziativa Albero delle Drabble di holms_ita)

 

Note: Questa fic fa parte di un progetto che ho appena aperto sulla mia community, holms_ita e chiamato Albero delle Drabble. I capitoli, non sono legati tra loro, ciò che fa da collante a questa raccolta sono le frasi - prese da drabble di altre autrici che lavorano al progetto - che “ramificano” l’Albero partendo dalla prima che è stata scritta e fa da “tronco”.

 

DISCLAIMER: Tutti i personaggi delle saga di Sherlock Holmes non sono opera mia, bensì della mirabile penna di Sir Arthur Conan Doyle. Dato, però, che i diritti d’autore sono ormai scaduti, stappiamo tutti insieme lo spumante ed appropriamocene beatamente! XD Ah, ovviamente non mi paga nessuno, anche perché altrimenti il succitato autore si rivolterebbe nella tomba, poverello.

 

 

ALBERO DELLE DRABBLE

 

Ramo

 

Una mano larga e forte, col piccolo callo della penna sul dito medio, stava aperta su un taccuino come la zampa di un leone da guardia sullo scrigno di un tesoro orientale. (fiorediloto)

 

Una volta dissi al mio caro amico Watson che la mente umana ha uno spazio ridotto per contenere le informazioni, quindi le nuove vanno inevitabilmente a sovrascriversi sulle vecchie, eliminando così le precedenti. Motivo per il quale ho sempre dimenticato con rapidità le informazioni che non erano utili ai miei scopi.

Nonostante ciò, ogni momento trascorso con lui - dai nostri primi anni in Baker Street, sino al momento in cui mi ritirai per sempre dall’attività lavorativa - è indelebilmente scolpito nella mia memoria. Probabilmente gran merito di questo va ai racconti scritti dal mio leale Boswell, che rivelano al pubblico le nostre avventure e mi ricordano costantemente i nostri tempi d’oro.

Eppure, non credo sia solo questo, perché altrimenti non si spiegherebbe come ogni ricordo, perfino il più insignificante, mi appaia nitido come se la scena si trovasse ancora davanti ai miei occhi.

Come quando si osserva troppo a lungo il sole e, persino chiudendo gli occhi, si continua a vederlo; allo stesso modo, così mi sembra di avere ancora davanti il Watson giovane e scattante dei nostri primi casi, proprio lì, seduto di fronte a me, nonostante allora ci trovassimo nell’appartamento 221B.

Le sopracciglia corrugate per la concentrazione, gli occhi lontani che rivivono scene cruente, ed una mano larga e forte, col piccolo callo della penna sul dito medio, aperta su un taccuino come la zampa di un leone da guardia sullo scrigno di un tesoro orientale. Alza il capo dal suo lavoro e mi sorride, togliendomi il fiato.

Non mi sono mai pentito, vecchio mio, di aver dato ascolto al cuore e non alla ragione, quel giorno.

 

Note finali: Questa drabble si ispira ad una scena di “Uno Studio in Rosso”, in cui Holmes dice: «Secondo me, in origine il cervello umano è come un attico vuoto che uno deve riempire con i mobili che preferisce. Uno sciocco assimila ogni sorta di ciarpame gli viene a tiro, così che le nozioni che potrebbero essergli utili vengono spinte fuori o, nella migliore delle ipotesi, accatastate alla rinfusa insieme con un’infinità di altre cose, di modo che ha difficoltà a ritrovarle. Un operaio abile, invece, sta molto attento a ciò che immagazzina nel suo attico-cervello. Non vi metterà altro che gli strumenti che possono aiutarlo nel suo lavoro, ma di questi strumenti ne ha un vasto assortimento, e tutti in perfetto ordine. E’ sbagliato pensare che quella piccola stanza abbia pareti elastiche che possono allargarsi a piacimento. Creda a me, viene sempre un giorno in cui ogni nozione in più gliene fa dimenticare un’altra che aveva prima. E’ estremamente importante, quindi, che le nozioni inutili non estromettano quelle utili». Il fatto che l’informazione che Sherlock ritiene inutile sia il fatto che la terra giri intorno al sole, è un mero dettaglio che ha scioccato il povero Watson XD

   
 
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