Fanfic su attori
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Autore: Smac    19/01/2010    3 recensioni
Marty è una ragazza alle prese con l'organizzazione del viaggio di maturità con la sua migliore amica.Un sogno che sta per realizzarsi. Marty è anche innamorata di un ragazzo che l'ha rifiutata e l'entrata in scena di una celebrità, con l'aiuto di una piccola bugia trasformeranno il suo viaggio in una missione. Una cosa è certa:la vitadi Marty cambierà... In meglio o in peggio? Chi lo sa... (ci tenevo a dirvi che, anche se vorrei fosse vero, tutto ciò che succederà in questa fan fiction è farina del mio sacco è naturalmente è tutto inventato...Buona Lettura.. Spero vi piaccia)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Smac)

Appostata davanti all’ospedale aspetto solamente il momento giusto che, a quanto pare è arrivato.

Una macchina nera sfreccia a tutta velocità fino a frenare bruscamente davanti le porte automatiche della struttura.

Scende lui ed entra. Subito portano una barella dove fanno sdraiare lei ed entrambi rientrano. E’ il mio momento.

Entro nell’ospedale e tutti mi salutano amichevolmente.

“Ciao Smac.”

“Oh, salve dottor Bianchi.” Saluto.

“Ciao Smac!” Saluto pure l’infermiera Severelli.

“Ciao Smac…”

“E tu chi sei?” Non mi ricordo di lui.

“Oh, non mi hai dato ancora un nome sono appena stato creato.” Mi risponde con un sorriso.

 In effetti ha lo stesso aspetto del dottor Shepperd di Grey’s Anatomy. Madooo che figoo, ma ho una missione da compiere, niente distrazioni.

Devo scrivere l’epilogo della storia e  deve essere qualcosa di speciale.

Purtroppo non ho molte idee per la testa, e quindi ho deciso di affidare la missione a Robert che mi ha già promesso di farlo, anche perchè Martina…beh è troppo occupata adesso.

Sorpasso la copia del dottor Shepperd e percorro il corridoio che mi porta dal mio narratore.

 E’ davvero altissimo, più di quando immaginassi. E non parliamo della bellezza, quasi mi maledico di averlo fatto mettere con Martina, poi però li vedo eh…sono davvero orgogliosa di loro. Mi sento come una madre che vede tutti i suoi figli felici e contenti. Dopotutto mi sento un po’ la loro madre. Voi non pensate?

Picchietto sulla spalla del Pattinson e lui subito mi riconosce.

“Oddio, grazie Smac, per fortuna sei qui. Devi aiutarmi non so più che fare! La Iole è dispersa e Taylor con lei. Ma cazzo proprio adesso non dovevano rispondere al telefono? Fai qualcosa dannazione!”Mi grida contro mentre tiene ben salda la mano di Martina, come se servisse a qualcosa…

Lo guardo un po’ imbarazzata. Probabilmente si è dimenticato della promessa che mi ha fatto.

“Ehm, mi dispiace ma da ora in poi non ci posso fare più niente, sarete voi a continuare la vostra storia e…- abbasso gli occhi imbarazzata- ti volevo dire che è il tuo turno ora. Hai presente che ne avevamo parlato…”

“Smac, guarda non mi sembra proprio il momento ora!” Grida quando Martina aumenta la stretta alla mano. Deve far veramente male!.

“Eh, Robert vedi di muoverti a raccontare che non possiamo stare qui per tutta la notte.” Dico impaziente vedendo che non si muove.

“Me lo avevi promesso!” Dico con la faccia da bambina.

“Sentiiii…facciamo che prima finiamo qui e poi racconto…ok?”

“Fai pure” dico seguendoli nella sala operatoria,” tanto loro aspettano…”

So benissimo che Robert non regge bene la pressione, e il fatto che io sia qui a guardarlo con aria impaziente presto lo farà cedere.

“Merda Smac fai qualcosa mi sta amputando la mano!!!” Grida e Martina, che fino a quel momento ha respirato profondamente comincia pure ad insultarlo.

“Ti odio, ti odio. E’ colpa tua se adesso sono qui!!! Che maleeeee!!!” grida. Io mi metto a ridere. Martina ha sempre avuto una soglia del dolore abbastanza bassa.

“Amore, ti prego, ricorda le lezione. Inspirazione ed espirazione, inspirazione ed espirazione!” Robert è ancora più buffo mentre espira ed inspira con lei.

“Ma sai dove te la metto la tua respirazione ed il tuo corso! Ahhhhhhhhh.”

Merda, ma dove cazzo è la Iole quando serve! Pensa Robert.

“Ma si può sapere di cosa ti lamenti? Non hai fatto quasi niente in nove mesi. La Iole si è offerta di soddisfare tutte le sue voglie…beh, quasi tutte. E adesso che sta per nascere tuo figlio vorresti la Iole?”

“Smac, ho paura. Sono felicissimo, ma qui rischio seriamente di giocarmi una mano! E poi cosa faccio quando sarà nato…me lo faranno prendere in braccio…” Ok, quando Rob è nervoso inizia a parlare a macchinetta e nessuno lo ferma più. Si fa una miriade di complessi, edora ha anche la faccia paonazza perché continua a parlare senza respirare.

“Robert calmati e respira! Beh, magari qualcosa ancora la posso fare…ma tu inizia a raccontare…”

“E’ una minaccia?” Mi chiede con un sopracciglio alzato.

“Noooooooo, chi io????? Minacciare???? Naaaaaaah!”

“Va bene,va bene, adesso racconto…” Esclama infine sconsolato.

“Ok Rob, ci vediamo alla fine allora…” E così, dopo aver lasciato le redini al mio protagonista, mi allontano per lasciare a lui il compito.

 

(Rob)

Ok, la mia creatrice è una stronzona. Le voglio bene, non fraintendetemi, ma proprio adesso devo raccontarvi.

Sarò breve perché sta per nascere mio figlio, penso mi capiate.

Per di più non so proprio come raccontare, improvvisare non è il mio forte.

Allora… Martina sta per partorire ed io sto entrando in crisi. Non so che fare!

Un aiutino? Qualche consiglio? No??? Grazie millee!

“Brutto…ah non so nemmeno cosa sei! Che male! E’ colpa tua…porca vacca sto bambino è come suo padre!” Ok, è da un’oretta che mi sto subendo le minacce di morte e gli insulti da parte di Martina.

Mi avevano avvisato precedentemente che quando sono in travaglio che alcune donne tendono a dare la colpa al padre del figlio per la situazione in cui si trovano, o comunque a dire cose che non pensano.

“Amore, Marty, calmati e respira…senti ciò che ti dice il dottore…In che senso è come il padre scusa?” Chiedo poi.

“E’ pigro! Non vuole uscire! Non ce la faccioo più!!!”

“Signora Pattinson deve spingere! Respiri profondamente e spinga.” Le dice il dottore.

Ecco sto dottore che ha rovinato la sorpresa.

Ormai avrete capito, ma comunque vorrei partire dall’inizio, o dal matrimonio della Iole.

 

Subito dopo il matrimonio non siamo tornati insieme come speravo.

Ma dopo tutto cosa pensavo? Che sarebbe tornata subito con me? Non credo proprio.

Dopo quel bacio lei fuggì, fuggì da lui, da Jack.

L’ho sempre odiato perché lui era riuscito dove io avevo fallito. Non si era dato per vinto e alla fine era diventata sua.  

Comunque dicevo… appena la vidi tra le sue braccia mi sentii morire.

Forse era quello che aveva provato lei quando aveva saputo che Kristen era incinta di mio figlio. No, quello che le avevo fatto era molto peggio.

Decisi così di andarmene, partire e non rovinarle più la vita. Sarebbe stato solo peggio, sia per me che per lei.

Non volevo più soffrire e soprattutto non volevo far soffrire di più lei.

Sapevo che mi amava, perché me lo aveva detto, ma io avevo perso la mia occasione in un certo senso l’avevo “tradita”, avevo tradito la sua fiducia e lei aveva preferito lui.

Era solo un caso in fatto che si chiamasse anche lui Jack? Forse.  

Così decisi. Chiamai un taxi. Me ne sarei tornato in America e avrei trovato qualcuno. Diamine sono Robert Pattinson! In realtà aspettavo che lei mi corresse dietro, che capisse che io ero tornato per restare, che non volevo più ferirla in alcun modo. Volevo capisse che ero io l’uomo giusto per lei, così come lei lo era per me. Era la donna che volevo sposare, con cui volevo avere dei figli e con cui condividere il resto della mia vita.

Cercai quindi di andare alla velocità di una lumaca per prendere tempo, poi capii che quelle cose succedevano solo nei film e mi avviai verso il taxista.

Ero già in taxi, davanti alla grande villa quando arrivarono la Iole e Phil con Martina ubriaca fradicia.

 “Robert !Dove pensi di andare?” Sobbalzai sentendo quella voce incazzata nera.

Merda. “Me ne vado…ormai è inutile.” Dissi voltandomi verso di lei.

 “Oh, andiamo muoviti e aiutaci.”

Feci il finto indifferente, sbuffando teatralmente prima di scendere dalla macchina.

Il mio amore era in braccio a Phil e blaterava.

“Io..-singhiozzò- io…non lo so…Se ne è andato!Phil se ne è andato, e non mi vuole più perché gli ho detto di no!” Singhiozzava il mio amore.

 “Marty, ti va se ti facciamo portare a casa da qualcuno?” Le chiese Phil.

“Nooooo!!! Voglio solo il mio Amore!”Disse e una pugnalata mi colpi in pieno petto.

Voleva Jack, non me

Feci per risalire nel taxi. Non ci avevo provato, ma sapere che preferiva lui a me mi fece imbestialire.

“Robert.” Mi chiamò. Si era accorta di me finalmente.

Si avvicinò mentre  ripeteva il mio nome incredula.

“Phil c’è Robert!” Gridò come una bambina.

Si buttò fra li mie braccia circondandomi il collo con le braccia.

“Sono qui Marty…” sussurrai. Mi costava molto non chiamarla Amore, ma cos’altro potevo fare?

“Rob, Amore,sei tornato?Iole, Robert è tornato. Scusa per prima, non andartene più per favore! ” Gridò.

Ero io quindi il suo Amore, non Jack,ma io.

 

Ma neanche quel episodio era bastato a farci rimettere insieme. Infatti :il giorno dopo lei non si ricordava niente.

Mi ci volle un piano progettato dalla Iole. Un piano chiamato ‘Stuzzichiamo la sua gelosia’.

Organizzammo un pranzo solo io e lei, e anche lì non vi spiego che lavoro per convincerla.

In seguito arrivò una sua amica che ci provò spudoratamente con me. In teoria era tutto preparato, ma secondo me quella ragazza non stava recitando  più di tanto…

Inutile dire che il mio piano ebbe successo, più o meno…

 

“Buongiorno Cucciola.” Le baciai la punta del naso.

 Avevamo fatto l’amore.

Dopo mesi che sembravano secoli avevamo rifatto l’amore e in quel momento era tra le mie braccia. Era mia, solo mia.

Lei avvicinò la sua bocca alla mia. “Ti amo” Sussurrò a due millimetri dalle mie labbra.

Con molta meno delicatezza mi avventai sulle sue, impedendole di staccarsi.

Ne volevo ancora e ancora e ancora…

“Ma che succede q…???” Jack era sulla porta.

Guardò prima me poi lei. Conoscevo benissimo il suo sguardo.

Si soffermò su di  lei, ma il suo non era uno sguardo schifato, non sembrava neanche arrabbiato o cosa solo…sofferente.

Merda. In quel momento mi sentii uno schifo.

Strinsi Martina a me, avevo pura di ciò che successe di li a poco.

Lei si alzò e gli corse dietro. Merda, merda, merda.

 

Passammo dei giorni in cui non ci parlammo, non ci toccammo, non ci guardammo.

Lei si sentiva una merda, me lo aveva detto, ma  mi amava.

Se ne era resa conto, finalmente. L’unica cosa che le dispiaceva era che Jack l’avesse saputo in quel modo.

Decisi di portarla con me a Los Angeles. Ora che stavamo ricominciando tutto, volevo che mi stesse vicina, non volevo staccarmene nemmeno un minuto. 

 

Restammo per un po’ in silenzio, poi fu Kristen  a parlare.

“Sai come si chiama il bambino?”

Secondo te come fa a saperlo?!?

“Come si chiama?” Chiese con poco interesse.

“Martin…”

“Bel nome.” Che altro poteva rispondere?.

“ E vuoi sapere il perché?” Continuò. Non rispose, la fissava soltanto.

“Perché volevo ricordarmi di te, di ciò che hai fatto per lui. Avrei preferito che fosse stata una bambina così potevo chiamarla Martina, ma essendo un maschio mi sono dovuta adeguare.” Sorrise.

 

Poi perle vacanze di Pasqua la portai a conoscere la mia famiglia.

“Allora dove si va?” Chiese per rompere il silenzio. Risi.

“A Londra mia cara…”

“Ah benissimo! E cosa ci andiamo a fare?” Disse strozzandosi quasi con le sue  parole.

“A conoscere la mia famiglia, sai, volevo dirglielo prima che lo sapessero dai giornali.” E squadrò il giornale ancora sulle sue gambe.

“Ah, capito… ma scusa Rob, tu mi vuoi presentare alla tua famiglia. Perché? Non riusciamo neanche a stare insieme per più di una settimana!” Non l’aveva detto con cattiveria, era un dato di fatto.

“Sì, ma io non ho smesso un attimo di pensarti. Nonostante sia passato quasi una anno di lontananza eccoci qui. E poi ti voglio presentare ai miei genitori e basta! Ah…e non ti spaventare se mia sorella sa tutto di te. Mi ha fatto l’interrogatorio via telefono.” Sorrisi.

Lo guardai e ricambiai il sorriso. “Ok andiamo a Londra, dopotutto tu hai conosciuto i miei.” Sospirò.

 

 “Non sarà ora di svegliarli?” Era una voce femminile, calma e pacata.Mia madre.

“Come fai a svegliarli? Sono tenerissimi…” Anche questa voce era femminile, ma più giovane.

“Gli ho portato la colazione, fatemi passare che l’appoggio sulla scrivania! Ok, la riporto giù perché qui trovare un posto è impossibile.” Un’altra voce femminile ancora.

“Claire! Mi sa che sta bruciando qualcosa in cucinaaaaaaa!!”Sentii mio padre  che gridava dal piano inferiore.

Sentii dei passi allontanarsi e cercai di muovermi nel letto.

“Oddio si stanno svegliando! Vicky muoviti con quella macchina fotografica!” Le voci erano più vicine.

Aprii gli occhi nel momento del flash!

Le mie sorelle corsero fuori dalla stanza. Sorrisi.

 

Beh, ne abbiamo passate tante. Alcune non sto neanche qui a raccontarvele, però sono tutte nei miei ricordi.

Troppo sentimentale…lo so…Ma siamo ormai insieme da due anni, siamo sposati da uno e in questo momento, proprio mentre sono qui a cercare di spiegarvi ciò che è successo, lei sta dando alla luce mio figlio. O figlia.

Mio…mio e suo…suo e mio…ok, penso che abbiate capito.

Come penso che abbiate capito che i racconti non sono il mio forte.

Un ultimo sforzo ,Amore.

Penso ciò che le sta ripetendo il dottore da un quarto d’ora.

La guardo chiudere gli occhi e trattenere il respiro mentre spinge.

Le stringo una mano e lei fa lo stesso.

La guardo e non posso fare a meno di chiedermi se non è un angelo.

Anche così, con il viso imperlato di sudore, l’espressione tesa, le occhiaie sotto gli occhi e una pancia in cui potrei entrarci io( non diteglielo vi prego! O rischio la castrazione!), mi sembra l’essere più angelico di questa terra.

Il mio angelo, il mio amore, il mio cuore racchiusi in una persona, anzi due.

Sorrido prima di baciarle la fronte per farle percepire ancora di più la mia presenza.

La vedo rilassarsi mentre il pianto di un bambino riempie la sala.

Mi giro verso il dottore che tiene in braccio mio….mio…mio…i miei bambini.

I miei bambini??? Uno…e due…oddio. Devo aver sbagliato. Ricontiamo: uno e due. Mi sento mancare.

Il dottore si avvicina, mentre il mio unico pensiero è: gemelli, gemelli, gemelli.

Ora vi starete chiedendo…ma non ha mai visto le ecografie?

Ehm, mi vergogno a dirlo, ma no.

Io e Martina non avevamo voluto sapere niente. Faceva tutti i controlli necessari, ma non guardavamo lo schermo, mai. Non perché non ci fosse curiosità…tutt’altro! Chiedevamo sempre le condizioni del bambino, ed eravamo talmente curiosi che cercavamo di sbirciare, ma la Iole si metteva davanti allo schermo, ricordandoci la nostra decisione. Ormai il dottore non ci faceva neanche più caso. Ogni ecografia poi veniva sequestrata dalla Iole che la faceva vedere a tutti tranne che a noi. Non potete immaginare che tortura fosse. Ma volevamo rendere questo momento più…magico.

E porca vacca se c’eravamo riusciti! Due gemelli…un maschio ed una femmina.

Il dottore che glieli porge in braccio.

Piangono, ma sono felicissimo non riesco a smettere di sorridere, ma troppo presto l’infermiera viene a reclamarli.

Neanche il tempo di osservarli bene, sono già nelle incubatrici.

“Dopo i controlli ve li riportiamo, tranquilli mamma e papà.”

Un brivido mi percorre la schiena: mamma e papà. Suona bene.

“Guarda che non li mangiano mica.” Il mio angelo ha parlato. Mi volto verso di lei e la vedo sorridere. Rispondo anch’io con un sorriso.

“Sono bellissimi vero?” Mi chiede.

“Amore…-comincio- … sono due.” Continuo incredulo.

Lei ride e pian piano mi sciolgo anch’io e inizio a ridere con lei.

Mi avvicino al suo viso.

La guardo negli occhi.

“Lo sai che ti amo…”

“Lo sai che..idem!” Mi risponde.

“Idem suona proprio male.” Le reggo il gioco a due centimetri dalle sue labbra.

“Baciami…” Ordina quasi ed io eseguo…

 

Due ore dopo (Smac)

Non oso entrare, così li osservo dal corridoio.

Martina non ha ancora chiuso occhio, prima voleva rivedere i suoi bambini.

Lei è sdraiata nel letto dell’ospedale, fresca e pulita e tiene in braccio i suoi…i loro gemellini.

Due gemelli! E’ stata una sorpresa anche per me.

Da come sono vestiti riesco a capire che sono un maschio e una femmina.

Meglio così. Non sapete che lotte in casa perché Martina voleva un maschio e Robert una femminuccia, ma sono sicura che anche se ne fosse nato solo uno l’avrebbero amato incondizionatamente dal sesso.

Comunque dicevo…

Martina è sdraiata sul letto con in mano solo la bambina. Sta dormendo.

Sposto il mio sguardo un po’ più in là e vedo Robert con in braccio il maschietto.

Sta sorridendo mentre lo fa giocare con il suo dito visto che il diavoletto fa già fatica ad addormentarsi.

I due genitori alzano lo sguardo insieme, e si trovano occhi negli occhi.

Si guardano con amore, devozione, felicità. Mi sciolgo solo a guardarli.

Sorridono. Poi Martina sposta lo sguardo su di me e si apre in un gran sorriso.

“Smac, vieni!” Mi grida.

Anche Robert ora mi sorride e mi mostra fiero suo figlio.

“Hai visto i miei nuovi angioletti?” Mi chiede quando raggiungo il lato del letto.

Sorrido.

“Sono bellissimi. Per fortuna hanno preso tutto dalla madre. “ Dico scherzando.

“Scusa e questo padre figo? Hanno preso tutto da me…” Si lamenta Robert, scherzando.

“Sì, e io ho fatto solo la fatica…Smac la prossima volta metti incinto lui!” Ride Martina.

Lo guardiamo con sguardo malefico.

“No, Smac…non provarci. Hai detto che non potevi più fare niente per noi due. –continuo a guardarlo - Amore dì qualcosa!!!” Cerca di difendersi il pover’uomo.

“E’ qui la festa????” Entra la Iole mano a mano con Phil.

“Sìììì.”

“Oddio ciao Smac!” Mi salta addosso la Iole.

“Ciao ad entrambi!!!”

Poi arriva Taylor.

“Ma che bei bambiniiii! Marty sono davvero stupendi, ti sei proprio impegnata!!!” Ride Taylor.

“Oh…certo e il padre non ha fatto niente vero??” Robert è ancora più frustrato.

Ridiamo come dei pazzi alla sua espressione.

Poi vedo uno scambio di sguardi fra la Iole e Taylor. Nessun altro se ne accorge, ma io sì.

Conosco tutti i miei figlioletti… saranno loro a decidere qualunque cosa…

Ma questa è un’altra storia… 

 

 

Va beh. Qui finisce latravagliata storiad’amore tra Robert e Martina.

Non penso ci sia bisogno di spiegazioni.

Non voglio scrivere il solito vissero felici e contenti, per questo lascio decidere a loro.

Da ora in poi saranno loro artefici del loro destino,senza più scherzi né difficoltà.

Ora decideranno loro, ma per quanto mi sembra…tutto andrà per il meglio.

  

 

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Da quanto tempo è che non posto???

Non vi ho lasciato mai per così tanto tempo...

ma ho una motivazione...

E' L'EPILOGO

e mi viene da piangere solo a scriverlo.

Non voglio lasciarliiiiii, sono i miei primogenitiiiiii...

e' stata la mia prima storia...ci ho messo tutta me stessa ma è meglio così...

Vi avevo scritto tutto un discorsone strappalacrime imporvvisato su quanto vi sia grata peraver partecipato e letto così in intate questa storiella...ma il pc ha deciso di bloccarsi proprio mentre stavo per postare, mandando tutto a quel paese.

 

Comunque, anche se non mi verrà maibene come laltro volevo dirvi che vi ringrazio per avermi fatto piangere e ridere, se aver seguito fino in fondo, per aver messo questa schifezzuola nei vostri preferiti o nelle seguite.

Ho provato a fare del mio meglio con questo epilogo eanche se non è venuto come mi aspettavo...è, come dire, originale no?

Dopotutto in questo periodoho tantissime idee tantissime idee..originali... e insieme al genio che sarà mia collega nella prossima FF che ho già in produzione, stiamo cercando di fare un piccolo esperimento a 4 mani.

Per adesso non posso dirvi altro...ma presto(si spera) leggerete....

 

Ora passiamo alle vostre recensioni....

Lisettola: come ti sembra il finale?E' lunghetto eh????Ciaoo bellissimaaaaa e grazie di tutto!

 

Lazzari: allora, meglio farti piagere di felicità che di tristezza...epoi anch'io adoro i lieto fineeeeee. Per Marco e jack...mmh non ce li vedooooo hahahaahhahah....comuqnue hai visto che non si è risolto tutto al matrimonio....eh va beh, sono due teste di zucchine questi due!!!!! Hahahaahahah...non comuqneu la mia testolina ha fatto un po' cilecca eh va beh...spero tisia piaciuto l'ultimo capitolo. Oddeooo adesso mi metto a piangereeee ioooo!!! Graize mille!!!!!! Spero di allietarvi nuovamente con altre storielleee.Tvttttttttttttb kisses

 

PikkolaCullen: Figlio...ops figli e sposati...accontentata!!! XD Addirittura saltare sulla sediaaaaa, ma grazieeeee mi commuoviiii(e non sto scherzandooo XD) Al massimo mi ci meto io con jack...visto che qui nessuno gli vuole beneeee!!! hahhahahaahah bacibaciii

 

Lasimo77:  XD spero di averti fatto piangere di felicità...se no cancello il capitolooo hahhahhaahah...

Comuneu grazie anche a te, espero ti sia piaciuto l'epilogo....non sapete che voglia ho di leggerelevostre recensioni persapereee!!!!

 

Lelybionda: Vedi di non farti licenziare!!!! hahahahahahahahah comunque allafine ho deciso di finirlaperchè , come ho già detto ho un altro programma in porto....grazieee bacibaciiii

 

 

Ok, penso di aver finitoooo....ok sto prendendo tempo per non lasciarla...

Smac! Bastafarela melodrammatica.

E cos' è finita....e io me ne vado....hahahahahahah

 

Baci baci       Smac

   
 
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