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Autore: frankieEkevin    20/01/2010    1 recensioni
E se Edward e Bella si incontrassero alle Canarie? E se Jacob non volesse rinunciare a Bella? Questo è un quadrato amoroso non un triangolo... Ecco cosa sono riuscite a tirar fuori le due malate mentali: Frankie e Kevin... P.S. ff dedicata a minkio!!!
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  “Love at the Canaries”

Antefatto

Jacob pov

Non ero un mostro! … però dovevo allontanarla da me, non potevo mettere in pericolo la sua fragile vita da umana anche se la lontananza mi avrebbe ucciso!Non potevo ferirla, se avessi fatto l’errore di Sam sarei diventato davvero un mostro. Il solo pensiero del suo viso meraviglioso solcato da un’enorme cicatrice, che sarebbe rimasta lì per tutta la sua vita, mi trafiggeva il cuore, già troppo debole per essere percosso ulteriormente. Ancora non riuscivo a capacitarmi dal pensiero che oggi l’avrei irrimediabilmente ferita, ammesso che ci tenesse a me nello stesso modo sfrenato con cui io l’amavo.Sicuramente lei non l’avrebbe capito, però non potevo tenerla accanto senza mettere a repentaglio la sua vita, e nello stesso tempo non poteva aspettare che il pericolo svanisse, sarebbe passato tanto tempo…troppo tempo… avrebbe potuto rifarsi una vita piuttosto che sprecarla con me…  

Bella pov

Le tenebre della notte stavano incombendo. Ero sola. La pioggia scendeva forte e mi aveva ridotto uno straccio. Mi ero persa, non avevo mai fatto caso al lato oscuro della radura. Ogni volta avevo accanto Jacob che mi stringeva forte, il suo corpo mi avvolgeva completamente, a volte non riuscivo a respirare ma qualsiasi dolore diventava un piacere insieme a Lui. Iniziai a correre, come se dovessi vincere il premio di chissà quale competizione, forse volevo mettere alla prova le mie potenzialità atletiche (ma cosa dico? Quali potenzialità atletiche?La mia goffaggine mi rendeva la persona più limitata del pianeta). Ero terrorizzata, dei brividi mi percorrevano la schiena. Tutto d’un tratto, il terreno scomparve da sotto i miei piedi. Tutto diventò buio. Stavo precipitando, urlavo e cercavo di aggrapparmi a qualcosa che non c’era, ero nel Nulla assoluto e nessuno poteva sentirmi. Mi alzai di soprassalto, ansimavo fortemente, avevo fatto un incubo.

Ero sola in casa quella domenica mattina, mio padre Charlie e mia madre Renée erano a fare un’ispezione a sorpresa nel loro Centro Benessere di Singapore. La nostra famiglia possedeva la più vasta catena di centri benessere al mondo (1000 per ogni continente). Come ogni mattina accesi la Tv per sentire l’oroscopo( eh si…ero proprio superstiziosa…tutti hanno i loro vizi).                  

Vergine:  Venere e Marte in contrapposizione, la Luna influenzerà molto le azioni di Giove sulla tua giornata. In gergo, la giornata si preannuncerà molto movimentata.Rapporti sociali: grande delusione in arrivo!Salute: non è mai stata buona! Lavoro: trasferimento imminente!

Di sicuro Maga Vera si sbagliava, la mia vita è perfetta: famiglia stupenda con un fratellino in arrivo, lavoro a gonfie vele e per quanto riguarda i rapporti sociali avevo un grande rapporto con il mio grandissimo Jacobbino!!!                                                                        

Jacob pov              

Che codardo! Non avevo avuto neanche il coraggio di affrontarla nel suo campo, la sua casa. L’avevo portata qui, nella radura, la radura che ci aveva accompagnato tutti questi anni, la radura che aveva assistito al nostro primo incontro e ora anche all’ultimo!

Eccola è qui! L’unico raggio di sole in questa buia coltre di alberi grandissimi! La lieve pioggerellina le sfiorava i capelli color cioccolata, spettinandoli, ma non rovinando la sua bellezza, accentuata da quello che indossava. Aveva una felpa gialla che illuminava la sua  pallida pelle, jeans strettissimi che facevano raggiungere alla sua goffaggine livelli mai visti prima…e le immancabili  all star verdi, che erano diventate ormai il suo segno di riconoscimento.

Arrivò e mentre mi raggiungeva inciampò nei sui stessi piedi, feci appena in tempo a non procurarle un trauma cranico. Le nostre labbra si sfiorarono e tutti e due ci perdemmo in un bacio passionale, probabilmente l’ultimo di una lunga serie.                                                                                                                                     Appena ci staccammo un silenzio imbarazzante ci avvolse, i nostri sguardi erano penetranti. Io cercavo di imparare a memoria i suoi tratti, chissà se l’avrei più vista, comunque essi avrebbero regnato nel mio cuore per sempre. La prima a parlare fu lei, sembrava seria, poi esultò dicendo: << Ehi Jacobbino!!! Passata bene la serata???>>. << Quante volte ti ho detto che non devi chiamarmi "Jacobbino"!!! >> le risposi piuttosto infastidito, e lei: << Va bene, Jacobbino >>. Sospirai esasperato e accennai un sorriso. Era davvero innamorata di me, come potevo farle questo? Tornai serio, e tutto d’un fiato, dissi quel maledetto discorso che avevo recitato miliardi e miliardi di volte davanti allo specchio:<< Bella, devo parlarti, ti prego di non interrompermi, è importante. Noi non possiamo più stare insieme. IO AMO un’altra, ti ho tradita. Mi dispiace.>>. Era incredibile come di tutto quel lunghissimo discorso ero riuscito a pronunciare soltanto poche frasi, ma bastarono a farla correre via piangendo. Non ho neanche avuto il coraggio di dirle la verità in faccia. Tuttavia questo era l’unico modo per allontanarla da me, nessuno si sarebbe fatto male. Beh, non proprio nessuno, il mio cuore si era sgretolato in mille pezzi.   

  
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