Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: MelCullen    20/01/2010    0 recensioni
Uno di loro sarà il mio nutrimento. Preferisco chiamarlo così, ma la verità è un’altra. La mia preda. Sarà la mia preda. La protagonista di questa storia si chiama Vivianne, giovane demone orfana di genitori. Da tempo tra i Demoni e un altra razza, i Vampiri, c'è una contesa che al momento sembra che si sia tramutata in tregua. Cosa può accadere quando si mischia la tristezza, il dolore per aver perso delle persone care, la bramosia di una vendetta e una strana attrazione per un altro essere? Son tornata con le solite follie!=P Se leggete mi farebbero piacere dei commenti =) ma non pretendo troppo u.u - Ps non ci sono Angeli!! Solo Demoni e Vampiri..-
Genere: Romantico, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonanotte.

Molti amano la notte. E io sarei una di queste.. Così silenziosa, tranquilla, bella, piena di stelle.. Ma non è così. Per chi è costretto a vivere solo di notte, il buio diventa un rifugio, ma allo stesso tempo una prigione; quando è l’alba devo per forza essere in un posto buio per riposare, e quando il sole è alto entro in un sonno profondo. Mi risveglio solo al tramonto; non sopporto l’estate, perché mi fa dormire di più e mi impedisce di stare sveglia per più tempo.. Una volta, da piccola, chiesi a mia madre come fosse il sole.
Lei mi rispose con dolcezza, e vidi nei suoi occhi il solito luccichio di quando ricordava cose di quando era umana. Mia cara, il sole è la fonte di luce e calore più straordinaria di tutto l’universo. È come le cose più belle, amate da tutti ma che sono impossibili da toccare. E per noi è ancora più irraggiungibile.. e sospirò. Ma sapevo che non si sarebbe mai pentita della scelta di diventare demone come papà. Quando si conobbero lui era un affascinante donnaiolo, mentre lei una ragazza dalla vita notturna. Vlad ed Helen, una delle coppie più affiatate che abbia mai visto.
Mi asciugo una lacrimuccia che stava per scendere e arrivo alla mia ferrari, accendo e parto; direzione casa. Il paesaggio cambia velocemente mentre corro veloce: dalle luci artificiali della città ai paesaggi verdi delle strade meno conosciute. Beh, verdi per modo di dire.. Più che altro nell’oscurità sono neri. Ma la luna piena illumina tutto, e rende questi paesaggi magici, come incantati. Sembra di vivere in un mondo diverso dal 21esimo secolo, un mondo antico, dove l’elettricità ancora non esisteva e l’asfalto non aveva distrutto tutti questi meravigliosi paesaggi notturni. Infine arrivo alla mia abitazione. Una grande villa antica; scendo, apro il cancello e entro. So che qualcuno arriverà dopo di me, e chiuderà lui.

Dopo aver posteggiato la macchina vado alla porta d’entrata, cerco le chiavi ma si apre prima, e un sorriso che conosco da una vita mi accoglie..

Non vivo da sola. Affatto. Vivo con 6 persone. E quella che mi apre la porta la conosco da quando sono piccola.. Connor. L’amico di una vita, il migliore amico che si potrebbe avere. < Buonanotte Vivianne! Bentornata!>fa il suo sorriso magnetico e si sposta come per farmi passare. Ha gli occhi color ghiaccio glaciale, capelli castano scuro ed è tremendamente bellissimo.. Come ogni demone che si rispetti. Entro sorridendo.
< Grazie Connor.. Passata una bella serata?>
< Come al solito, bellissima Vì>mi cinge il fianco con un braccio e mi dà un bacio soffice sulla guancia. Siamo come fratelli, quindi questi gesti sono normali tra noi.. Anzi, se non ci scambiamo almeno un abbraccio per un giorno o abbiamo litigato e entrambi teniamo il broncio o c’è qualcosa che non và!
< Vììì!!! Sei tornata finalmente!!>una ragazzina di 17 anni si sporge dalla porta del grande salotto. Occhi color rosa perlato, una grande massa di capelli ricci castani e un sorrisone allegro dipinto sulle labbra rosse nel viso a cuore.
< Ti stavamo aspettando!! Carmilla non vedeva l’ora di sapere chi hai incrociato stanotte!>arriva un’altra ragazzina uguale alla prima, se non fosse per gli occhi color ambra. Le mie cuginette da parte di padre e gemelle Carmilla e Millarca. I nomi sono dati in onore della prima vampira descritta nei libri; la loro madre adorava questo tipo di letture, e decise di dar loro questi nomi, anche se erano i nomi di una vampira. Sono entrambi dei peperini molto vivaci e allegri, che portano allegria in questa casa anche quando regna solo la tristezza. Carmilla fa una linguaccia alla gemella, per poi venire da me, staccare il braccio di Connor dalla mia vita e trascinarmi in salotto.
< Ehi!! Ma come ti permetti!>dice Connor con tono scherzoso, cercando però di sembrare il più offeso possibile.
< Zitto cozza umana! Devi lasciare stare la nostra cuginetta anche per noi qualche volta, non è solo tua proprietà!>Millarca annuisce convinta delle parole della gemella e mi prende per l’altro braccio; entrambe mi costringono a sedermi e mi fissano.
< Allora, com’era quello di oggi?? Biondo, moro, castano? Che occhi aveva? Era figo? Ci hai fatto qualcosa??>recitano in coro fissandomi curiose. Rido, sempre più curiose di notte in notte!!
< Dai ragazze! Piuttosto, dov’è Stefan??>chiedo ansiosa. Loro sbuffano simultaneamente e mi pizzicano le guance. Ahia!
< Lascia stare Stefan per un attimo e concentrati! Comunque è di sopra che riposa!!>risponde Carmilla, mentre la gemella mi tiene stretta e mi tempestano di domande. Guardo Connor implorante, ma lui ride divertito dalla mia situazione di svantaggio. Sbuffo e mi arrendo.
< Alto, biondo e occhi scuri. Bello, ma sempre la solita storia.>mi guardano prima felici di essere riuscite nell’intento di farmi parlare, ma poi nei loro sguardi si staglia un moto di ansia.
< E ci hai fatto qualcosa?? Dì di si, dì di si dì di sii!!>scuoto la testa, e i loro sguardi curiosi si trasformano in guardi delusi; si aspettavano qualcosa di più piccante, dato che loro sono ancora “piccole” e devono ancora andare a caccia con qualcuna di noi.. Quindi le esperienze dello stare una sola notte con un uomo o ragazzo che sia ancora non le hanno fatte.
< Però non è giusto.. Tu puoi fare e non fai, mentre non vogliamo fare ma non possiamo..>sbuffa Carmilla, mentre Millarca appoggia la testa sulla mia spalla. Sospiro e le coccolo un po’; ancora non hanno avuto una storia, e sono curiose di cosa vuol dire amare ed essere amati.. Ma spero per loro che accada il più tardi possibile..
< è proprio vero, chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane!!>dice Millarca convinta, mentre io e Connor scoppiamo a ridere.
< Dopo questa frase sembri davvero un'adolescente umana!>continua a ridere Connor, per poi beccarsi un cuscino bianco del divano in faccia.
< Ma come ti permetti?? Cozza!!>e entrambe le gemelle iniziano a tirare ogni cuscino che trovano sottomano verso Connor, che rilancia quelli che riesce a prendere. Mi metto a terra gattonando verso la porta per evitare i cuscini senza trattenermi dal ridacchiare. Loro tre hanno il solito rapporto amore/odio, si prendono in giro, sembra che non si sopportino, ma si sono affezionati tra loro. Dopotutto, siamo tutti nella stessa situazione.. Orfani. Orfani all'improvviso; e l'unico affetto sicuro lo troviamo tra di noi..
Tento di scappare dal salotto evitando i cuscini, quando si apre la porta di casa e entra mia cugina Kelly. La più grande.. Occhi color smeraldo, capelli rosso fuoco e una bellezza irresistibile. Ha 31 anni, ma ne dimostra di meno; è una seduttrice nata, non può fare a meno di avere avventure di una notte.. Dice che è l'unico modo per lei di ripagare le prede della perdita di energia. Ma sotto sotto lo fa per lei, ovviamente.
< Buonanotte a tuttii..! Ciao cugina!>mi dà un bacetto sulla guancia, e io gliene do uno di rimando sull'altra.
< Bentornata Kelly! Ragazze, c'è Kelly!!>e lei mi tappa la bocca, sperando invano di zittirmi; ma Carmilla e Millarca mi hanno sentito e vengono subito da noi lasciando stare Connor. La guardano sorridendo angeliche.
< Ciao Kellyy!!!!>lei le guarda truce, facendomi ridacchiare e togliendo la mano da sopra la mia bocca.
< Tanto non vi racconto niente nemmeno stanotte. Non chiedetemelo nemmeno!!>loro si imbronciano contemporaneamente, per poi riprendere la tattica “dolci e coccolose” guardandola con occhi languidi, come prima con me.
< Eddai Kellyy.. Siamo sempre chiuse qui, qualcosa potresti dircela!!>la prega Millarca, mentre Carmilla fa tremare il labbro come fanno i bimbi quando stanno per scoppiare in lacrime. Kelly sbuffa scocciata.
< Un altro giorno.>Nel mentre arriva anche Connor, che mi sbatte sulla testa un cuscino.
< è stato facile liberarti di loro!>gli prendo di mano il cuscino e cerco di sbatterglielo in faccia, con scarso risultato; lui ne afferra un altro e ce ne diamo di santa ragione ridendo, mentre le gemelle continuano invano a cercare di convincere Kellly. Dopo svariati minuti mi ritrovo a terra ridendo a crepapelle mentre Connor che stà sopra di me mi fa il solletico
< AHAHAHAH!!! Smettilaaaa!!! Smettila Connor!!>
< Mi dovrai pregare!!>e continua mentre ridiamo insieme come ragazzini. Alla fine non riesco più a resistere
< Ok ok!!! Ti prego Connor, basta!!>si ferma e mi guarda sorridendo soddisfatto.
< Ci voleva tanto? Scemotta..>lo osservo e rimaniamo a guardaci negli occhi. Anche un altra volta lui era su di me e mi guardava negli occhi. Ma non nello stesso contesto di ora.. Mi dà un pizzico nella guancia e si sposta alzandosi, per poi porgermi una mano per aiutarmi.
Si.. Per due notti siamo stati insieme. Abbiamo fatto sesso. Vorrei dire “abbiamo fatto l'amore”, ma non è esattamente così. è successo tempo fà, prima della perdita dei miei genitori, prima di Stefan.. Avevo lasciato il mio ragazzo umano, che vedevo solo di notte.. Ho dovuto lasciarlo, prima che facesse domande, prima che facesse lo sbaglio di cedere alla curiosità.. All'inizio della relazione lo avevo avvisato: niente domande. Io verrò di notte, ma tu non fare domande.. E lui, forse per paura di perdermi, forse per paura di cosa gli avrei risposto, non mi ha mai chiesto niente. Ma alla fine quasi scoppiava, lo vedevo. E lo lasciai; lui mi cercò, ma lo lasciai alla sua vita umana, a cercarsi una ragazza umana che lo rendesse felice non solo di notte, ma anche alla luce del giorno..
E quella notte piangevo da sola nella mia camera. I miei genitori erano in viaggio, e lui era venuto da me. Capì subito ciò che era successo, anche lui aveva passato le stesse cose con una ragazza tempo prima di me, ma lui ancora non l'aveva dimenticata. Mi prese tra le braccia, senza dire una parola e mi consolò. Lo sentivo caldo, una fonte di sollievo dopo tutta quella disperazione.. E lo baciai. Lui ricambiò, forse perché anche lui si sentiva solo anche dopo tutto quel tempo. Senza dire niente ci ritrovammo a farlo.. Ma non per amore.
Per disperazione. Per cercare di dare un senso a quella notte così triste, Per non parlare, che sarebbe stato ancora più doloroso, e per non stare in silenzio, perché non era quello di cui avevo bisogno.
O almeno credevo. Ciò che facemmo quelle notti ci fece rendere conto che non saremo mai stati insieme. Eravamo destinati a provare solo amicizia l'uno per l'altra. Perché l'amore ci aveva spezzato il cuore. E altre complicazioni ci avrebbero annientato. Rimanere distanti per paura che ricapitasse di farlo, per paura di alterare la nostra amicizia.. Era impossibile. Avevamo entrambi bisogno del sostegno dell'altro in quelle notti così buie. Non avevamo bisogno di un altro amante nel letto..
Ma semplicemente, di un amico.
Ed è ancora così. Quella notte non ci ha diviso o altro, anzi. Ci ha reso consapevoli del fatto che ci amiamo come fratelli. Che la cosa più importante è la nostra amicizia, e sempre sarà così,
Ma, comunque, mi alzo da sola. Aiuto ce ne siamo dati già tanto a vicenda.. Dalle scale scende Fleur.
Fleur.. L'altra mia cugina. Bionda, occhi blu mare e viso dolce ma malinconico.. è la più fragile tra di noi, quella che ci ha sofferto di più. Perché in quella maledetta notte non ha perso solo i genitori.. E per mano con lei c'è Lui.

La mia vita, il motivo della mia esistenza. L'essere nel quale riverso tutto l'amore che posso provare.

Ma non è il mio ragazzo. Non è mio figlio.

Ma il mio piccolo fratellino, Stefan Tepes. Così simile a me.. Gli occhi color rubino brillante, i capelli neri come la notte, scompigliati dolcemente, e il visetto di un angelo sceso sulla terra. Appena mi vede fa un sorrisone felice e corre da me lasciando Fleur. lo prendo al volo e lo stringo forte in un abbraccio.
Non so se mai riuscirò a guardarlo e dirgli quanto bene gli voglio, e quanto mi ha aiutato in questi anni la sua presenza; perché è impossibile dirlo a parole. Quindi, ne approfitto e cerco di dargli il più amore possibile con gesti di affetto. Perché lui dei gesti d'amore dei nostri genitori ne ha goduto ben poco e perché mi sembra l'unico modo per dimostrargli l'amore e il bene che gli voglio.
Continuo a stringere il piccolo bimbo che ho tra le braccia, ma lui tenta di liberarsi. Allento la presa e mi guarda negli occhi.
< Taooo Vivìì!>sulle labbra ha dipinto un sorriso puramente felice, come sanno farlo solo i bimbi. Che conoscono solo poche emozioni, la tristezza, la rabbia e la felicità. Lo riempio di bacetti.
< Ma ciao cucciolotto!! Che hai fatto? Hai fatto da bravo?>lui annuisce.
< sisi, ho fatto da bravo!!>gli sorrido e lo tempesto ancora un po’ di bacetti, poi mi rivolgo a Fleur.
< Ha fatto veramente il bravo bimbo?>lei fa un piccolo sorriso e annuisce.
< Si.. Gli ho letto una favola, ma sembra che preferisca le favole raccontate da te..>si avvicina a Stefan e gli dà un bacio sulla testa, per poi raggiungere gli altri in salotto. Guardo il mio fratellino
< Che storia ti ha raccontato?>
< “la bella addormentata nel bosco”.. Il principe per svegliare la principessa gli dà un bacetto!>rido per l’enfasi che dà ad un semplice bacetto
< Lo so che succede nella favola!! E poi vissero tutti felici e contenti.. Bello, vero?>gli do un bacetto sulla fronte, mentre lui poggia la testolina sulla mia spalla.
< Anche noi avremo un lieto fine, vero?>mi guarda curioso. Gli sfioro il visetto, e faccio un piccolo sorriso.
< Ma certo.. Però noi non avremo una fine.. Te lo prometto.>Gli do un bacetto sullo zigomo e vado in salotto sedendomi accanto a Fleur e Connor sul divano bianco panna. L’unica fonte di luce ora è il fuoco nel caminetto, dove strepita la legna e le fiamme formano uno spettacolo magico. Accarezzo i capelli del bimbo che ho tra le braccia, guardando quelle fiamme così vive e colorate di ogni sfumatura del rosso..
< Ricordi il camino del castello in Francia Vivì?>chiede Kelly senza staccare gli occhi dal fuoco.
< Si Kelly..>
< Era davvero grande.. Ci andiamo questo inverno? Tanto per cambiare aria..>distoglie lo sguardo dal fuoco e guarda tuttiFleur sospira.
< Dobbiamo proprio?>mormora piano. Io appoggio la mano sulla sua spalla, e quando si gira per guardarmi le faccio un sorriso dolce.
< Sarebbe meglio.. Dopotutto, niente e nessuno ci trattiene qui..>dice Connor, guardando il soffitto. Fleur ci scruta, per poi tornare a guardare il fuoco.
< Già.. Solo i ricordi..>sussurra, e la stanza torna nel silenzio.
Vero. Solo i ricordi..

   
 
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