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Autore: innerain    20/01/2010    5 recensioni
".. Hey, Platypus, indovina un po' chi ti ha portato il Frappucc-"
Si bloccò di colpo.
Sul suo viso, incredulità.
L'incomprensione della realtà, la confusione, il terrore, lo stupore; il caos.
Dipinto su quegl'occhi color ambra, grandi e spalancati.
Seduti davanti a lei, i Green Day.
Uno davanti all'altro; Tré più verso di lei, che copriva parzialmente Mike, seduto al centro, e in fondo, quasi sul lato opposto della stanza, Billie. La mente si rifiutava di capire, il cuore di battere; erano Loro. Non una foto, non un video clandestino su YouTube, non un poster, non il booklet di un CD. Non un sogno.
Erano Loro.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Author's Notes: Salve a tutti (: Perdonerete l'attesa di quasi una settimana, ma ho avuto una sfilza di impegni, soprattutto scolastici, che sono stati massacranti a dir poco.
E.. Per quello stesso motivo, il capitolo che vi offro, stavolta, è molto, molto corto.. Però anche discretamente intenso, devo ammetterlo. Ed è un piccolo "riscaldamento" per il prossimo chapter (che posterò tra qualche giorno, spero, per ricompensarvi della "cortezza" di questo qui..), che, sinceramente, è venuto piuttosto bene e.. *ssht, basta!*
Insomma, gentaglia, vi ringrazio infinitamente; mi rendete veramente euforica, con tutti i vostri commenti, con i vostri "preferiti", "seguite".. e un grazie anche soltanto a chi legge. (:
Piccola, velocissima risposta a tutti i gentili ascoltatori&commentatori:

801_Underground: Diamine, ragazza.. Rischi che poi ad andare avanti così fai commuovere ME. XD Il che, non essere cosa buona, credi al saggio. (; Io non so davvero come ringraziarti.. Per i tuoi commenti come anche per la tua storiuzza belliccima. (: Insomma, thank you!

Elaintarina: "Sensazioni da concerto"; che meravigliosa definizione..
Beh, guarda, le emozioni, come ho sempre detto, sono tutte original, mie.. E genuine. XD Le numerosissime descrizioni delle sensazioni pre-concerto riflettono tutte una piccola parte dei travolgenti ed incredibili, devastanti sentimenti che ho provato al concerto di Bologna dei GD, il mio primo in assoluto.. E probabilmente il giorno più bello della mia vita.
Io non so, Adie mi sembra una persona molto stabile, ottima per quello spostato di Billie, che di un ancora di salvezza ha proprio necessità.. che però siano una coppia indissolubile, alla "Happily ever after", non saprei..
In risposta alla tua domanda del perché i fan cantassero prima dell'inizio del concerto, ti dico questo: hai presente i cori che si fanno prima del concerto, soprattutto nel parterre? Quelli tipo "Gabba gabba hey!" oppure "Hey, ho! Let's go!"? Ecco, io mi sono immaginata che cantassero quello che io mi sono sempre un po' immaginata essere il "coro" di tutto l'album di American Idiot: "Are we, we are the waiting unknown". Tutto qui. Mi sembrava emblematico, giusto, nonché adatto. (:

ginnyx: Hai colto alla pefezione il vero, intrinseco significato del precedente capitolo; non sarà stato lungo, non sarà stato molto pieno di eventi.. Ma ogni, singola frase è finalizzata a provocare ogni volta una sensazione più forte, più bella, più significativa. E tu, carissima, lo hai capito alla perfezione. (:
Il Billie in versione JOS lo vedo moltissimo pure io.. Avrei messo quella come colonna sonora, se solo non avessi già scelto "Are we the waiting".. O meglio, se lei non avesse scelto me. E sono contenta di sentire che saresti la mia perfetta lettrice.. ne sono convinta anche io. XD
Per quanto riguarda la cosidetta "liberazione" tramite l'urlo.. Io una volta l'ho fatto, in montagna.. e ti assicuro che non c'è nulla di più liberatorio, di più meravigliosamente libero.
E.. no. Non posso dirti nulla e SI, mi mancavano i tuoi commenti!!!! (: A presto, darling. (: Spero ti piaccia codesto capitolo, seppur breve..

SilentMoon: Si, è esattamente il revival degli Italian concerts.. Io, poi, essendo stato il mio primo concerto, quello di Bologna, ho trovato più semplice, più liberatorio scrivere qualcosa riguardo al tornado d'emozioni che mi ha travolto lì tramite un altro personaggio, come Erin o BJ, piuttosto che con riflessioni.. "Riflettere", mi è parso impossibile, quando mi sento devastata al solo pensiero di un occasione che è passata così velocemente.
Noooo, le parole non vanno di moda. U___U Io il precedente capitolo lo avevo scritto da un pezzo, quindi al massimo la moda l'ho lanciata io, tzé tzé. XD
A presto, cara! (:






Titolo:
Ready or not at all.
Soundtrack: Waiting, Green Day



"We are always getting ready to live but never living. ";
Ralph Waldo Emerson



Erin sfiorò la striscia rossa del palco, particolarmente in risalto rispetto al nero lucido del resto della superficie; era quello stesso palco su cui, fino a pochi minuti prima avevano suonato i Kooks, e, dove, entro poco tempo, eppure ancora troppo per il suo animo trepidante, avrebbero suonato loro.
E, quel tempo, sembrava non arrivare, nonostante fosse imminente.
Così vicino da poterne facilmente immaginare il momento d'inizio, così reale da sembrare parte del proprio corpo, così ignoto e scuro da confondersi con il nero della notte che riempiva l'aria, il cielo, l'atmosfera.
Quella notte che precedeva sempre il giorno, non necessariamente caratterizzato dal sole, dal movimento, dallo svegliarsi, dal vivere, semplicemente il giorno; la luce dopo il buio, il nuovo inizio. Quel giorno che è così vicino, così prossimo da sembrar essere già arrivato, eppure si arriva a desiderare quasi che non arrivi affatto, tanta è la paura che passi troppo velocemente, che voli via, lontano dalla propria stretta.
Erin alzò gli occhi verso il cielo stellato, un manto nero e vellutato che si estendeva sopra le loro teste, ed osservò il suo respiro ancora caldo perdersi in una nuvoletta di vapore, per poi scomparire nella brezza.
Chiuse gli occhi, cercò di fare spazio nella mente per un nuovo pensiero, uno che non fosse strettamente collegato o dipendente dal suo nervosismo, dalla sua trepidazione. Voleva che la sua mente, il suo cuore, il suo animo, fossero liberi da ogni catena, di ogni vincolo che avesse a che fare con il passato, durante quella sera; era tutto in vista della nuova era.
Si, quella era la "Dawning of a new era".
Ed Erin era certa che la stesse chiamando a gran voce, e lei, vittima consenziente, non poteva che correrle incontro.
Alice, subito accanto alla sua amica, spalla contro spalla in quella massa di gente in attesa dell'"avvento", le sfiorò un braccio. Erin si girò immediatamente verso di lei, guardandola dritta negli occhi, abilmente nascondendo il tumulto di emozioni che le vorticavano dentro.
La mora puntò gli occhi neri nei suoi, quasi sorridendo, per poi tornare con lo sguardo sul palco, dove avevano finito di mettere a posto in seguito alla performance del gruppo spalla. Ora, l'unica, vera "macchia" di colore erano le scenografie; erano frasi, bianche, mozzate, come se fossero zampillate via da un pennello e finite con uno schizzo sugli sfondi arancioni.
Erano versi, estrapolati da svariate canzoni.
Erano concetti: emozioni, aspettative, pensieri, azioni, racchiuse ognuna in una frase; in una sola, efficace frase.
Erin sentì, ancora una volta, una forte spinta provenire dalle sue spalle, e un coro di voci. Si girò per qualche attimo, lanciando un'occhiata dietro di se; solo allora, si rese conto del silenzio.
Tutto taceva, tutto era sospeso; la giovane portò di nuovo le iridi sul palco, sentendosi mozzare il fiato.
Fu investita dal buio.
Totale, assoluto, nuovo, elettrico.
E, in quel momento, ad un nulla di distanza dalla realizzazione del suo più grande sogno, si convinse di essere la persona più fortunata, più felice al mondo.
Alice, accanto a lei, tese la mano verso il palco, cacciò un urlo spezzato d'emozione, e incrociò, per un attimo, lo sguardo con quello dell'amica. E, in quel momento, entrambe sorrisero, sentendosi complementari; tra di loro, e con ciò che stava per accadere.
"Better thank your lucky stars."
Tutto stava per avere inizio; ed Erin non poteva che ringraziare le sue, di stelle. La sorte aveva, finalmente, virato in suo favore.
Un urlo unanime si levò dalla folla, inondando l'aria della sua pura energia.
Suoni, rumori, interferenze d'una radio, voci piatte, cori.
E, tra la folla, il silenzio.
"Sing us a song of the century.."
   
 
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