Blu
“poi il blu mi ricorda…”
“l’orribile costumino a mutandina di Choji e Kiba, che avevano scoperto aver comparato uguale, quella giornata tutti al mare!” lo interruppe Ino.
“si è vero” rispose Shikamaru ghignando ricordando l’episodio, quell’Inuzuka era proprio ridicolo con quell’affare, che sembrava allontanasse le donne. La cosa gli era piaciuta.
flashback
Il quinto
Hokage aveva
deciso. I team non impegnati in missioni urgenti una volta di ritorno a
Konoha
avrebbero svolto per lei una missione estremamente top secret: portarla
al mare
un week end. Ora che i rapporti con le nazioni confinanti erano stabili
aveva
proprio bisogno di rilassarsi. Quando lo riferì a Shizune
per poco non svenne
dall’incredulità.
“prenderai
tu il mio
posto” aveva proferito la bionda
Alla notizia
i team 7,
8 e 10 stentavano a credere che fosse vero, tanto più che
era stata riferita da
Gai-sensei, che non sempre era una fonte attendibile. Se non fosse
stato per la
conferma di Kakashi sensei, probabilmente nessuno avrebbe fatto la
valigia.
Giunti alla
spiaggia
dopo mezza giornata di cammino gli shinobi sistemarono le tende in una
zona riparata
dal sole da un boschetto di palme, mentre le giovani kunoichi non
avevano perso
un istante, Hokage compresa, a sistemare sdraio e ombrelloni per poi
sdraiarcisi sopra. Nessuno era particolarmente dispiaciuto dalla
situazione, ma
l’unico che ne era veramente esaltato era Kiba, che
cominciò a sbavare non
appena vide le ragazze sfilare con i loro bikini, tanto che dovette
essere
trattenuto con la forza per evitare uno stupro di gruppo.
“sei
sempre il solito
Inuzuka” confermò Shikamaru seccato dal suo
atteggiamento
“sono
solo donne”disse
con disprezzo lo Hyuga, pur se indugiando verso la figura di Tenten.
“Sakura
chaaaaaaaaaaaan!!” li distrasse un attimo la voce
inconfondibile che risuonò
per la conca d’orata “vieni a fare il bagno con
noi????!!” aggiunse Rock Lee, a
braccetto con Naruto e già in costume, rispettivamente a
fiorellini arancioni e
foglie verdi, sfuggiti ai lavori pesanti di assemblaggio-zona-notte.
“riprendendo il
discorso” fece Kiba con fare famelico
“voi due o siete
gay o siete stupidi,
cioè dove altro si potrebbe ammirare cotanta
bellezza??” continuò indignato
indicando le giovani, effettivamente semi nude, notò
Shikamaru, dall’altro lato
della piccola baia.
Sakura
indossava un
bichini rosa e un pareo in tinta, dalla stoffa leggera, Tenten aveva i
capelli
sciolti e un meraviglioso costume intero che lasciava fianchi e schiena
scoperti, la piccola Hinata un costumino intero blu, scollatissimo
sulla
schiena, Ino un bikini giallo senza spalline con un cappellone di
paglia in
testa mentre l’Hokage metteva in mostra tutte le sue forme
con un costume
decisamente di una taglia più piccola della sua,
tranquillamente adagiata su
una sdraio con un cocktail in mano e gli occhiali da sole sul naso.
Tutti i
ragazzi,
analizzando meglio la situazione sotto la richiesta di Kiba, sen sei
compresi,
in effetti indugiarono su quella zona della spiaggia per qualche
minuto.
“oh
mio dio” confermò
kiba facendosi quasi uscire il sangue dal naso dato che prima in
effetti non
aveva controllato così attentamente la situazione. Shikamaru
rimase
effettivamente interdetto. Quel coso era un costume? Non la copriva per
niente,
doveva sempre esagerare, almeno Sakura aveva avuto la decenza di
mettersi un
pareo. Ma i suoi pensieri furono interrotti da
quell’esibizionista dell’Inuzuka
“e
quello sarebbe?”
domandò Shika sconvolto
“zitto
nara! Questo è
un costume all’ultimo grido, le ragazze ne vanno
matte” precisò l’altro ragazzo.
“dai
ragazzi venite a
fare il bagno l’acqua è splendida!”
disse Naruto avvicinandosi prima di
scoppiare in una risata delle sue “ Kiba hai lo stesso
costume di Choji!! Solo
che a lui sta giusto! Sei sicuro che sia della tua taglia?”
domandò
ingenuamente Naruto, riconoscendo anche lui quanto fosse ridicolo
l’Inuzuka
conciato così.
“sei
proprio un caso
disperato, il destino è stato crudele con te”
sentenziò Neji freddamente.
Choji non
badò troppo
agli schiamazzi degli amici, a lui il costume stava bene, glielo aveva
regalato
Ayumi.
“si
potrebbe preparare
un barbecue! Mi aiuta Kakakshi-sensei?” propose il paffutello
al maestro, che si
era sistemato un amaca tra
due palme per leggersi un libro, rispondendo affermativamente al
ragazzo,
mentre Shikamaru ne approfitto per allontanarsi da quel rognoso
molestatore.
Le ragazze
dall’altro
lato della baia videro i ragazzi battibeccarsi mentre sentivano Naruto
urlare e
Kiba corrergli dietro, mentre un Lee e un Gai infervorati dalla bella
giornata
gli correvano a ridosso per allenarsi.
“sono
sempre i
soliti”commentò Sakura “siamo comunque
in missione, come fanno a far finta di
niente così” concluse scuotendo la testa e
agitando le braccia.
“rilassati
fronte
spaziosa!” le disse Ino mentre si sdraiava accanto a Tsunade
“goditi il
panorama!” disse poi indicando verso i ragazzi
“come fa Tenten da quando siamo
arrivate!” concluse malefica la bionda.
“iooo?
Cosa dici.. ma
no…” fece quella imbarazzata
“tu,
si cara, ho visto
come sbranavi lo Hyuga con gli occhi! Pervertita!”
confermò la Yamanaka.
“e
tu perché guardavi
in quella direzione maialino?” chiese maliziosa Sakura
“non è che ti ha
incantato qualche bel cerbiatto in mezzo a quelle palme?”
continuò in difesa si
Tenten e per il gusto di infastidirla la rosa.
Ino divenne
subito
rossa e cercò di negare fino a quando non le cadde addosso
qualcosa o meglio
qualcuno. Kiba aveva rincorso Naruto per mezza spiaggia fino a quando
il biondo
non decise di cercare riparo dalle giovani. Saltò
tempestivamente Ino e si
riparò dietro a Sakura sedendosi tra le altre due kunoichi,
mentre Hinata
sveniva sopra a Tenten per la vicinanza del ragazzo. Kiba invece aveva
rovinato
sopra a Ino. La scena non sfuggì agli occhi di Shikamaru che
con una scusa si
allontanò da Choji e Neji, che montavano il barbecue. Ino
era indignata ma
divertita, perché l’Inuzuka le era volato addosso
ma era anche caduto di faccia
giù dal lettino, ai piedi di Sakura chan, infastidita per
aver interrotto le
sue prese in giro verso la bionda. Lei lo spinse del tutto
giù dalla sdraio
mentre Sakura cominciava a riempirli di botte entrambi usando
l’ombrellone.
“Kiba
che bel
costume”commentò ironica Tenten mentre lui e il
biondo giacevano a terra
storditi, provocando l’ilarità delle ragazze
“ se compravi una taglia in meno
della tua ti dimezzavano il prezzo?” continuò.
“ma
su povero
Kiba-kun, non prendetelo in giro!” esordì Ino
prima di scoppiare in una
fragorosa risata con le altre.
“ma
non era un costume
da sciupa femmine?” commentò laconico Shikamaru
arrivando lì vicino
“zitto
tu Nara”
rispose quello, trascinandosi a riva per riacquistare i connotati e
ripresentarsi dalle giovani.
“Sai
shikamaru, prima
Ino ha visto un cerbiatto in mezzo alle palme!” disse
spietata l’Haruno, ma Ino
si era già defilata. Lui sorrise e andò a
bagnarsi i piedi, un bagno intero
avrebbe richiesto troppo impegno e l’acqua era troppo fresca,
cosa estremamente
seccante. Certo avrebbe dovuto aspettarselo, le seccature non vanno mai
in giro
da sole. All’improvviso, infatti, qualcuno gli
saltò in spalla con tutta la
forza che aveva, prendendolo alla sprovvista e facendolo cadere in
acqua
insieme a lei.
Lei si,
perché poteva
essere solo lei “Mendokuse Ino!!” urlò
non appena riuscì a riprendere fiato
fuori dall’acqua. Lei rideva, aveva i capelli
inspiegabilmente asciutti ma
scompigliati, era bellissima.
Ma era
ancora asciutta, dettaglio non trascurabile. Una parola
cominciò a lampeggiare
a lettere cubitali nel cervello di Shikamru : VENDETTA. Sorrise
malefico e
cominciò ad avanzare lentamente verso di lei
“Ino…”
lei smise di
ridere capendo le intenzioni del ragazzo e cominciò a
correre sul bagnasciuga implorando
pietà. Si rifugiò dietro a uno scoglio credendo
di essere al sicuro, che era
quello che lui voleva farle credere. Dopo pochi secondi lei
spiò la spiaggia
per intravederlo ma si
sentì afferrata e
sollevata.
“ahhh
no Shika dai
lasciami andare!” supplicò divertita.
“cosa
mi dai se ti
lascio?” fece lui mentre lei si dimenava, sebbene con poche
energie,
rimettendola a terra ma continuando a stringerla da dietro,
avvolgendole la
vita con le braccia, mentre il suo petto premeva contro la sua schiena.
Lui era
ancora bagnato per il tuffo di prima, lei mezza asciutta e
sentì un brivido
quando percepì il fresco del suo petto. Poi lui
appoggiò il mento sulla sua
spalla in attesa di risposta. “allora?” la
incitò curioso. Lei era paralizzata,
poteva avvertire il suo profumo, il suo respiro, il suo sguardo,
inoltre quelle
goccioline che le scendevano sulla schiena la facevano impazzire.
“tu
cosa vorresti?”
fece lei maliziosamente.
“voglio che ti
copri un po’ di più seccatura,
sei praticamente nuda”
“cos’è
sei geloso?”
chiese beffarda voltandosi verso il suo viso, sfiorandolo
“risposta
sbagliata”
rispose lui drizzandosi e gettandola in acqua senza alcuna
pietà
“non
è giusto!!!!”
fece lei urlando indignata, facendo sì che tutti si
voltassero
nella loro
direzione.
“meno
male che non ti
interessava, vero Nara!?” urlò Kiba a qualche
metro di distanza, prima di realizzare
che Ino era in acqua, quindi
sarebbe dovuta uscire, quindi sarebbe stata molto bagnata e quindi
molto sexy:
nulla poteva impedirgli di perdersi quello spettacolo. Eccetto un
insignificante inutile e minuscolo dettagliuzzo chiamato …
Shikamaru Nara.
Il moro
infatti in pochi
istanti fu accanto a lui
“
fai un altro passo
Inuzuka e giuro che ti castro, sono stato abbastanza chiaro?”
gli disse
guardandolo negli occhi con furia omicida. Kiba, spaventato, fece un
passo
indietro
“bravo,
e ora voltati
immediatamente e vai a giocare col tuo bel cagnolino, su”
concluse il Nara
scortandolo fino alla meta con lo sguardo. Poi si voltò
verso la bionda e per
un attimo gli sembrò che il mondo andasse a rallentatore: la
sua figura snella
usciva dall’acqua con la grazia di una sirena, il sole
brillava sulle goccioline
che le accarezzavano
la pelle chiara, il
costume si era reso più trasparente e lasciava intravedere
ancora di più le sue
forme perfette, le braccia erano all’insù con le
mani intente a sistemare i
capelli dorati, gli occhi chiusi si godevano il tiepido calore del sole
che
desiderava asciugarla.
La sua mente
si svuotò
ma percepì la sua gola deglutire rumorosamente.
Sigarette.
Aveva
bisogno di una
sigaretta.
Facciamo due
sigarette,
meglio.
Poi
alzò di nuovo lo
sguardo davanti a sé.
Lei stava
camminando.
Verso di lui.
Conciata
così.
Facciamo un
pacchetto,
di sigarette.
“quel giorno fumasti decisamente troppo” lo rimproverò la bionda.
“dici? Non ricordo” mentì lui
“si dico dico, e poi che pretese, io ero C-O-P-E-R-T-I-S-S-I-M-A!!” sottolineò la bionda
Lui non rispose, la guardò un momento focalizzando quel giorno e … si accese una sigaretta.