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Autore: Lamuchina    21/01/2010    1 recensioni
Jules Sullivan è una bella ragazza di 23 anni con una sfrenata passione per la musica, sin da bambina. Proprio questa sua passione la spingerà, da un giorno all'altro, ad abbandonare la tranquilla vita della sua cittadina, prendere un aereo e trasferirsi nella città degli Angeli, dove già abita il suo adorato fratello Michael, e realizzare il suo sogno di diventare una cantante vera. Il tutto con il benestare dei suoi adorati e svitati genitori. Fino a qui sembrerebbe tutto perfetto: ma cosa succederà una volta trasferitasi nel superlussuoso appartamento di Michael? Jules aveva scordato, poverella, che la sua convivenza sarà divisa, non solo con l'affermato fratellone medico, ma anche con il migliore amico di quest'ultimo, eterna nemesi della nostra protagonista sin dal primo momento che si sono incontrati, anni prima...Cris Thompson farà saltare i nervi alla nostra beniamina più di una volta ma come si sà, l'odio è un sentimento forte quanto l'Amore, e Jules lo scoprirà ben presto, anche grazie all'ausilio della sua coscienza in versione GRILLO PARLANTE PETULANTE! Citazione dall'introduzione: " Era inevitabile non guardarlo e pensare a qualcosa che non fosse: STUPIDO ARROGANTE IDIOTA: TI VOGLIO E TI DESIDERO FINO A STARNE MALE!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Otto

Facciamoci sempre riconoscere, mi raccomando!

 

Ore sette e quarantasei del mattino.

La sveglia a forma di mucca obesa regalatami da B lo scorso Natale, posta sopra il comodino accanto al letto, comincia a produrre il suo elegante suono: un muggito ripetuto, fastidioso e piuttosto acuto, ma alle volte, lo riconosco, assai intonato.

MUUU…MUUU…MUUU!

Ah, che dolce risveglio e che dolce melodia!

Dopo aver, per l’ennesima volta maledetto Brian con numerosi e devastanti anatemi per la sua malsana idea di regalo “ divertente ed utile “, scalcio sgraziata tra le lenzuola, infilo la testa sotto il cuscino sbuffando e decido di fregarmene altamente della suonata incessante che la Mucca Beniamina, la Mucca Canterina ( così ho deciso di chiamare il mio orologio da stanza! ) sguaiatamente propone al mio orecchio musicalmente allenato ad udire, invece, qualcosa di decisamente più piacevole.

Sono mesi che la possiedo ed ancora non mi ci sono abituata! Ma è normale secondo voi?

Ancora peggio: perché cavolo ha deciso di suonare alle sette e quarantasei del mattino? È troppo presto per i miei standard collaudati, da anni, di levatacce mattiniere.

MUUU…MUUU…MUUU

Ma non si stanca mai?

Un’idea malsana mi balena in mente: un bel colpo assestato in piena costata ed il gioco è fatto.

Ed infatti…

Crac, crac, crac.

Oh, e quel crac cosa voleva significare? Ma non sarà, per caso, avvenuto il miracolo? Ovvero le si è rotto qualche ingranaggio e fortuna vorrà me ne potrò definitivamente liberare, senza che mi si possa dare direttamente la colpa?

Perché so fin troppo bene che il mio carissimo migliore amico non ci metterebbe niente a pensare, o meglio, ipotizzare, che la causa della prematura dipartita del suo adorato presente ed, aggiungo io, completamente privo di buon gusto, possa essere la mia!

Già me lo immagino cianciare queste parole, con una faccia mortificata e disgustata dipinta sul volto: J? Che cosa hai fatto alla bellissima sveglia che ti ho dato in dono? L’hai trattata male? Perché non muggisce più? L’hai offesa e lei se ne risentita, vero? Ma quante volte ti ho detto che le cose, come le persone, devono essere trattate con rispetto e cortesia? Sei un caso disperato! Giuro che non ti regalerò più niente!

Magari fosse B! Promettimelo! Anzi, promettimi che non mi regalerai mai più in vita tua una roba così kitch. Ti spiego: i miei occhi non sono abituati a vedere un tale scempio, mi capisci?!

Non rimangiarti la parola data, ti prego.

Cercando di trattenere una risata, soffocandola nella morbidezza del guanciale profumato al talco, continuo mentalmente a chiedermi il perché Beniamina si prodighi a suonare a quest’ora presto della giornata.

Sento che mi sta sfuggendo qualcosa, ma non so bene cosa…

Sforzati Jules, dai!

Zzz.

Zzz.

Zzz.

Accidenti, non mi viene in mente nulla di particolare!

Quindi, intelligentemente, ripercorriamo la serata precedente al contrario:

1) cena a casa a base di sushi in compagnia solo di Michael e Rich dal momento che il terzo inquilino “ fantasma “, Faccia da Schiaffi, da tre settimane a questa parte, è perennemente irreperibile per motivi di lavoro. Apriamo una piccola parentesi in merito: il ragazzo suddetto esercita la professione dell’architetto presso uno Studio molto noto della città. Fin qui niente di strano direte voi. Non conosco così bene l’ambiente edile per sparare giudizi certi ma ritengo altamente improbabile che un lavoro simile possa impegnare costantemente ed ininterrottamente una persona, giorno e notte. Tranne alcune sporadiche apparizioni giornaliere in cui la sua presenza si accompagna ad un misero “ Ciao “, “ Buongiorno “, “ Buonasera “, “ Io scappo, sono già in ritardo “, “ Stasera a cena non ci sono, non aspettatemi! “, la sua presenza in casa si riduce solo al dormire nella sua camera probabilmente in compagnia di qualche gallinella assatanata di amore o, plausibilmente, di altro. Fastidio, fastidio ed ancora fastidio! Ma perché poi?

Jules, cara la mia Jules, è giunto il momento che tu…

Che io cosa coscienza? Non tenermi sulle spine!

Che tu…TI SVEGLI UNA BUONA VOLTA DAL LETARGO IN CUI AMI VIVERE E COMINCI A  CAPIRE COME STANNO LE COSE INGENUA! CAZZAROLA! CERTE VOLTE, CON I TUOI COMPORTAMENTI, MI SPINGI A DIRE PAROLE CHE NON VORREI DIRE! Renditi conto di dove la tua ottusità mi sta portando!

Ma come sei sensibile! Se hai di questi problemi con me cambia lavoro, presenta qualche curriculum in giro ed aspetta che ti chiamino. Non sono problemi miei questi!

Ovvio che lo sono, ma non ti darò la soddisfazione di vedermi andare via! La domanda di licenziamento è già pronta e firmata, ma se riterrò di presentarla a chi di dovere, lo farò! Ma non prima citrulla, noi due avremmo ancora a che fare per molto, ma molto tempo.

È una minaccia oppure una promessa la tua?

Decidi tu come la vuoi intendere! A presto.

Fattucchiera! A mai più risentirci!

Ad ogni modo, mettendo da parte la paternale della mia coscienza, ciò che mi fa sospettare che la causa delle sue assenze sia il mio essere qui è data dal  fatto che questa assurda situazione si è creata il giorno dopo stesso in cui è accaduto il famoso bacio a credito. Una strana coincidenza, non credete? Mah…

Altro fattore che sembra avvalorare la mia tesi è che, nelle rare volte in cui c’incrociamo di sfuggita, il suo sguardo appena trova il mio viene distolto immediatamente, come fosse colpito da una scarica elettrica.

Ricordo bene, come se fosse oggi, la mattina di un paio di giorni fa durante la colazione. Come sempre mi accade appena sveglia, dal momento che non carburo nemmeno se decidessero di pagarmi profumatamente per farlo, necessito di una buona dose di caffè: circa due tazze colme, niente di serio insomma! Con i capelli leggermente selvaggi, le gambe ed i piedi nudi, nel mio succinto ed elegante baby doll in ciniglia, lavorato con trasparenze a forma di piccoli fiori e con una fascia sotto il seno impreziosita da nastri in chiffon, il tutto rigorosamente rosa, avevo abbandonato la quiete della mia stanza per incontrare la calma “ apparente “ della cucina. Appena entrata, oltre ad accogliermi il delizioso e stuzzicante profumo della moca appena tostata, avevo trovato mio fratello seduto su di uno sgabello, con i gomiti poggiati mollemente sul ripiano del tavolo e le mani intente a reggere il peso della sua testa, e colpo di scena anche Cris, impegnato a trafficare con la caffettiera. Stupita dalla presenza quantomeno insolita di Thompson, decido di parlare come faccio solo con lui, e cioè sgarbatamente!

“ Toh, il desaparecidos è di nuovo tra noi! O sei per caso un ologramma? “

“ Arieccola! Non posso nemmeno fare colazione in casa mia ed in santa pace perchè arriva subito lei, Sullivan, ed il suo vociare irritante! “

“ Sei sempre così carino con me, non sarai troppo gentile?! Certe volte penso proprio di essere stata prescelta per essere oggetto di siffatti complimenti! “

“ Non da me purtroppo, avessi potuto avrei scelto qualcosa di meglio! “

“ E cioè qualcosa di meglio? Spiegamelo, ma soprattutto fallo guardandomi in faccia e non dandomi le spalle maleducato! “

“ Onorato di accontentarti vipera! “

Si era voltato, perfetto.

Mi guardava, ed anche qui ancora tutto bene.

Quello che non andava bene invece fu quello che accadde subito dopo: i suoi occhi sul mio corpo pazzi e folli di desiderio come li ricordavo, quelle labbra perfette e saporite un poco aperte, quei capelli adorabilmente indisciplinati. Insomma, era lui a non andare bene, o meglio, non andava per niente bene quello che mi scatenava dentro: quelle emozioni impetuose, quella sensazione di mancamento della terra sotto i piedi, il fiato corto.

Non andava bene che per lo stupore, almeno così mi sembrava, avesse fatto cadere a terra la caffettiera con cui stava armeggiando.

Non andava bene che ogni fibra o cellula del mio corpo, sotto il suo sguardo, fosse percorsa da brividi incandescenti.

Non andava bene che mi guardasse come in quel momento stava facendo, ovvero come se non avesse visto nulla di più bello prima.

“ Cris, accidenti, vuoi stare più attento? Hai le mani di pastafrolla? È mattino, sono stanco dal turno in ospedale e ho bisogno di pace! “, mio fratello.

Nessuna risposta dall’interpellato.

“ Cris, per Dio, mi hai capito? “

“ Si, si ho sentito! “ parlava continuando a guardarmi.

“ Bene. Ora recupera tutto e fammi un altro buon caffè perché quello che ho appena bevuto non ha sortito nessun effetto sul mio abbiocco! Bello forte stavolta! “

“ Mh mh! “ risponde perennemente impegnato ad osservarmi imbambolato.

Ti prego, ti scongiuro, smettila di farlo!

Per un qualche miracolo divino decido d‘intervenire, per interrompere quella strana tensione!

Olè, fiato alle trombe!

“ Beh, non hai sentito cosa ha detto Miky? Pedalare, pedalare! “

“ Zitta tu! Michael, posso redarguirti apertamente? “

Redarguirti?  Che linguaggio desueto! Ma comunque, aspira a diventare un arbitro per caso?

“ Dipende dal motivo per cui vuoi redarguirmi! “

Chissà cosa vuole dirgli! Aguzziamo l’udito, che è meglio!

“ Niente di serio, calmo! È solo che…”

“ Solo che? “ chiediamo in coro io e mio fratello facendogli il verso come due dementi.

“ Ti sembra il caso che tua sorella vada in giro vestita così? “ ed indica con l’indice un percorso immaginario che va dai capelli alla punta dei piedi.

Turbato bimbo?

Beh, in caso di risposta affermativa, non saresti il solo, con quelle occhiate che mi hai lanciato e continui a lanciarmi!

“ Cos’ha che non va il mio pigiama? A me piace molto ed è comodissimo! “

“ Certo che è comodissimo, non avevo dubbi di nessun genere a riguardo dal momento che di pigiama non c’è un bel niente! Ciò che indossi, o meglio, quello che non indossi, è un misero e sottile straccetto che non copre niente! Ti sembra il caso di conciarti così? “

“ Nessuno si è mai lamentato prima, caro mio! È poi è un regalo di Rich, e mi ha fatto promettere d’indossarlo ogni volta che potevo! Non ho saputo dirgli di no! “

Improvvisamente il suo colorito cambia indirizzandosi verso un bianco candido lindo e pulito.

“ Sc-scusa? Spiegami bene questa cosa! Rich ti ha visto in queste “ tace per alcuni secondi, deglutendo rumorosamente “ condizioni, insomma? “

E perché ti stupisci tanto? Vallo a capire!

“ Si, chiaro! Siamo andati insieme a comprarlo! E devo dire che anche il commesso che me l’ha venduto ha ritenuto necessario lo avessi nel mio armadio! Ha apprezzato molto come mi stava! “

Ora il colore del viso è diventato verdognolo. Sarà il caso di chiamare l’111?

Mormorando, turbato, appena questa frase “ Ovvio che avrebbe apprezzato! Davanti ad un tale spettacolo solo un cieco non l’avrebbe fatto! Maledizione! “ si dilegua dalla cucina in quattro e quattr’otto come nell’Esodo della Bibbia, senza degnare nessuno di un saluto e guardando fisso il pavimento.

“ Miky, hai capito perché se l’è presa tanto con me Thompson? “

Mi guarda come se la cosa fosse abbastanza ovvia. Per me no a quanto pare!

“ Certo che l’ho capito, anche troppo bene direi sorellina! Devo dire, comunque che non ha tutti i torti: questa specie di vestaglia da camera “

“ Babydoll fratellino, si chiama così! “ lo interrompo con aria da saputella.

“ Ok, come ti pare! Il tuo BABYDOLL può essere considerato, dalla popolazione maschile, come mezzo di seduzione, se non anche un abbigliamento estremamente sexy. Infatti ti mette in evidenza le gambe, il sedere ed il seno, ed è corto abbastanza da lasciare quasi interamente scoperta la coscia lasciando poco spazio all’immaginazione! Senza dire poi che, indosso a te l’effetto è triplicato rispetto al normale! Ci sei arrivata adesso? “

“ Oh! “.

Che oratoria Jules, una scienziata!

“ Brava, hai capito! L’hai ormonalmente sconvolto! “

Eccome se avevo capito e non potevo fare a meno di sentire una nota di soddisfazione per ciò che ero riuscita a scatenargli, semplicemente essendo me stessa…

Non osavo immaginare l’effetto devastante che avrei potuto causargli mettendoci un minimo impegno.

Povero Lui!

Riprendiamo la narrazione, su…

2) dopo aver sparecchiato noi tre moschettieri ci siamo docilmente accomodati sul divano per guardare un film, Kill Bill 1, e chiacchierare di qualsiasi cosa come si è soliti fare da quattordici giorni a questa parte, ossia da quando sono arrivata qui a scombussolare le loro vite tranquille. In questo lasso di tempo ho approfondito un certo tipo di rapporto con Rich ( non pensate male, mi raccomando! È palese che il livello di omosessualità raggiunto da Perry supera di gran lunga quello di tutti i gay di Providence messi assieme! Chiaro il concetto? Non potrà mai esserci nulla più di un’amicizia tra di noi! ) al punto che potremmo ritenerci gemelli separati alla nascita! Condividere lo stesso gusto nel vestire, nella musica, nelle idee e nelle convinzioni in generale è davvero raro da trovare e mi è accaduto una sola volta oltre che con Arcigay Rich: insomma, con Brian!

È bello quindi sapere che, nonostante tutto, nonostante il mio migliore amico sia lontano chilometri di distanza dalla sottoscritta, accanto si può comunque avere una persona degna di considerazione e rispetto. E Rich è effettivamente questo per me!

3)Alla conclusione del film, Rich è tornato nella propria casa mentre io e Michael abbiamo raggiunto stancamente le nostre camere da letto. Dopo una doccia rilassante ed aver poi indossato un nuovo pigiama, casto insomma, ho fissato la sveglia di Beniamina alle sette e cinquantasei dal momento che alle nove in punto dell’indomani avrei dovuto avere un incontro con il produttore di una casa discografica a cui avevo inviato un demo delle mie canzoni. Un certo Adam Palmer che quel pomeriggio mi aveva chiamato, entusiasta di conoscere ed incontrare il prima possibile la proprietaria di una delle voci più graffianti ed interessanti che avesse mai avuto il piacere di sentire.

Porca la miseriaccia ladra!!!

Il colloquio! Come cavolo ho fatto a scordarmene?

Perché non ci sei con la testa! In quest’ultimo periodo stai pensando sempre ad altro, o meglio, a qualcun’altro!

Ascoltami bene coscienza perché ti dirò queste parole solo una volta: sono in un ritardo mostruoso, sono le otto e quindici ed io non sono minimamente pronta! Alle nove ho l’appuntamento, mi devo preparare, lavare vestire truccare ecc e non ho proprio tempo da perdere con te! Quindi, fammi il santo piacere di levare le tende!

Permalosa la ragazza!

Ad una velocità che si avvicina molto a quella della luce, mi faccio una doccia, mi asciugo i capelli con una mezza riga in mezzo lasciandoli mossi e decido d’indossare una leggera, larga e bianca camicetta in lino, un gilet marrone slacciato, un jeans blu scuro parecchio aderente, un paio di stivali bassi Alviero Martini con la caratteristica stampa delle carte geografiche ed in fine una shopping bag con manici di catene, anch’essa Alviero Martini.

Per le otto e quaranta, miracolosamente risulto essere pronta e trafelata abbandono la mia camera. Nel tragitto che intercorre tra quest’ultima ed il portoncino d’uscita incrocio casualmente Michael, indaffarato a merendare.

“ Ciao Jules, fai colazione con…”

Non lo faccio finire neppure di parlare.

Capirà, me lo sento…

“ E’ tardissimo, devo scappare! Ho l’incontro con il tipo della casa discografica! Augurami buona fortuna! “

“ Ah, giusto! In bocca al lupo sorellina! Fai vedere a tutti di che pasta sei fatta! “

Infatti, ha capito: che bravo fratello, il mio!

Rispondo affannata, chiudo delicatamente la porta con un colpo che parrebbe lo scoppio di una molotov e con un finale “ Crepi il lupo fratellone! “ abbandono le pareti di casa.

Velocemente scendo le scale. Non imbocco nemmeno la strada per l’ascensore perché troppo lento e non ho il tempo di sprecare nemmeno un millesimo di secondo dal momento che il taxy che ho chiamato in precedenza mi attende già all’ingresso, con il motore acceso e rombante.

Appena il sole, all’esterno, mi colpisce il viso inforco i miei adorati occhiali da sole e salgo sulla maleodorante macchina gialla con gli scacchi adesivi sui lati.

“ Signorina? Dove la porto? “

Sorrido inebetita al tassista, un uomo sui cinquant’anni con un evidente toupè spelacchiato color grigio topo a coprirgli la mancanza pilifera del cuoio capelluto.

“ A coronare il mio sogno, spero! “ rispondo raggiante.

Giustamente mi guarda interdetto dallo specchietto retrovisore e continuando a sorridergli continuo a dire.

“ Madison Street 255, sede della Casa Discografica Major Point! In fretta, che sono in ritardo! “

Bene Jules, è arrivato il momento di tirare fuori gli artigli! Fai vedere a tutti ciò di cui sei capace! Se hai deciso di cambiare città per inseguire il tuo sogno, quel sogno deve realizzarsi, ad ogni costo!

Ce la metterai tutta per farcela, vero?! Non mi deludere!

Ovvio che si.

Parola mia coscienza.

 

 

ODDIO! MA DOVE SONO FINITA? NELLA VILLA CHE OSPITA LE CONIGLIETTE DI PLAYBOY? QUESTO ADAM PALMER SVOLGERà REALMENTE IL LAVORO DI PRODUTTORE OPPURE GESTISCE, NEL RUOLO DEL PAPPONE, UNA RETE DI DONNINE DI FACILI COSTUMI E DALLA DUBBIA MORALITà?

Ma ne hai di fantasia!

Per cortesia, qui non è una questione di fantasia. Si tratta solo di essere realistici: questo fantomatico produttore mi ha chiamato con il secondo fine di sfruttare il mio genuino corpo nella villa della perdizione?

Ma se non ti ha nemmeno visto in faccia! Vi siete solo sentiti per telefono! Ma chi è? Superman che vede tra i muri?

E che ne so, sto solo ipotizzando alcune possibili soluzioni. Avrà capito, dalla mia voce, che oltre ad essere un ottima cantante, sono anche una gran bella ragazza!

Modesta come poche Jules!

Beh,  si, diciamo che modestia è il mio secondo nome!

Scesa dal taxy, tutto mi sarei aspettata tranne di trovarmi davanti ad una maestosità e ad uno spreco di denaro simile.

Ciò che ho di fronte non si avvicina minimamente all’idea di casa discografica che da sempre ho avuto in mente. Sin da piccola sognavo di fare musica in un luogo familiare, di nicchia, adatto alla sottoscritta insomma, ma questo è seriamente eccessivo, anche per i più grandi magnati del mondo.

Un villino super trandy, super chic, super moderno, super e basta si erge imponente e assurdamente bianco nei suoi cinque piani.

Se non ci fosse appesa l’insegna recante la scritta Major Point, avrei escluso a priori che quella specie di concentrato di tecnologia e di lusso potesse essere il luogo del mio colloquio.

Insomma, parliamoci chiaro: da tre settimane vivo in questa città e ciò che salta di più all’occhio è il fatto che qui, la pecunia, parrebbe uscire alla stessa velocità del flusso d’acqua dei rubinetti!

Ecchecavolo!

Dinnanzi alla sontuosa entrata mi sento davvero davvero piccola, come un misero insetto da schiacciare con una ciabattata decisa.

Io qui dentro non entro!

Non ho sentito bene! Puoi ripetere pappamolla?

Hai sentito benissimo coscienza! Questo posto non è fatto per me, me lo sento…

E no! Non puoi fasciarti la testa prima di rompertela! Cosa ne sai che questo posto non è adatto a te? Chi lo ha stabilito?

Ok, non lo ha stabilito nessuno ma guarda com’è! Io non sono fatta per stare in un posto così!

Così come? Sfarzoso?

Esattamente. Io sono l’esatto opposto, e lo sai!

A parte il fatto che non è assolutamente vero che sei così, ma quello che ti voglio dire con sincerità e che tu, Jules Sullivan, sei molto coraggiosa e di certo non sei quel tipo di persona che fugge perché ha paura. Sei in grado di adattarti ad ogni situazione, brutta o bella che sia, senza lamentarti. Ora, con questa straordinaria opportunità che ti si è presentata su un piatto d’argento, non ti posso permettere nella maniera più assoluta di scappare a gambe levate come hai intenzione di fare! A costo di tartassarti e farti venire un’emicrania da guinnes!! Intesi?

Ma io…

Niente MA Jules! Affronta la tua ansia! Sei forte e ne sei consapevole. Dai!

Mi hai convinto! Attivo la modalità “ mantra di auto convincimento “ e lo ripeto una decina di volte, per essere sicura di sortire il giusto effetto: Ohm…ohm…Forza Jules! Sei arrivata fino a qui, non puoi tirarti indietro proprio ora! Tante persone credono in te, non puoi deluderle! Ohm…ohm…

Brava, così mi piaci! Almeno in campo lavorativo non sei una delusione, mentre in campo sentimentale mostri delle gravi lacune che necessitano di essere colmate, il prima possibile…

Ed ora questo che c’entra? Non mi pare il momento!

È sempre il momento per ricordarti quanto sei tonta ed ottusa! A furia di dirtelo, magari, riesco a ficcartelo per bene in quella zucca vuota che ti ritrovi!

Lasciamo perdere, che è meglio.

Entrata nel palazzo regio, così ho deciso di chiamarlo, raggiungo l’ascensore iper tecnologico ed una volta dentro premo il tasto quattro.

Mi sembra di essere dentro una cella frigorifera, porca!

Il tipo della telefonata mi ha detto testuali parole: “ Domani alle nove, quarto piano! Chieda di me alla reception! “

E così faccio, infatti.

Appena varcata un’enorme e modernissima hall, i miei piedi cozzano con la gomma lucida che ricopre il pavimento, producendo uno strano e stridulo rumore.

Bene, facciamoci subito riconoscere!

L’interno poteva essere eguale se non superiore, in quanto a bellezza, all’esterno?

Sulla destra noto un sorta di bancone circolare azzurro, con rifiniture grigie.

Suppongo sia la reception.

Dietro ad esso, seduta su una di quelle poltrone in tessuto nero, che solo a guardarle immagini la loro comodità, c’è una ragazza, intorno ai vent’anni: capelli biondi legati in alto in un altero chignon, viso aguzzo, occhi grandi di un azzurro intenso, naso appuntito su cui sono poggiati un paio di occhiali dalla montatura quadrata bordeaux, labbra sottili coperte da uno strato imponente di rossetto rosso. Il corpo, invece, è fasciato da uno strettissimo tailleur giacca e pantalone nero, ed una camicia in raso color oro.

In poche parole, mi sembra di aver davanti l’emblema per eccellenza della segretaria vogliosa: il sogno proibito della maggior parte degli uomini!

E pensare che io, per una festa di halloween, avevo proprio deciso di travestirmi così: da segretaria arrapante! Ironia della sorte la signorina qui davanti sceglie volontariamente questo tipo di indumenti, per lavorarci oltretutto. I casi della vita…

Circospetta, e cercando di produrre il meno rumore possibile con i miei stivali, mi avvicino al banco per chiedere delle informazioni.

Cercando di non riderle in faccia, ripensando al mio travestimento carnevalesco, decido di parlare.

“ Mi scusi! Salve, sono Jules Sullivan! Ed avrei un appuntamento con Adam Palmer! “

Solleva lo sguardo dallo schermo del pc, un Mac Book grigio, e osserva la mia figura con attenzione maniacale, squadrandomi senza tralasciare nemmeno un centimetro di pelle.

“ E quindi? Dopo che si è presentata, cosa vorrebbe da me? “

Cazzarola. Acida la tipa. Ma io posso esserlo di più, se mi ci metto!

Anche se non ti ci metti! Sei così, al naturale!

Bocca serrata coscienza!

“ Beh, accetterebbe i miei più sinceri complimenti? Non è da tutti essere così antipatici dalle prime ore del mattino! Sono colpita! “

“ Ma mi sta prendendo in giro? Come si permette? “

Ah ah ah. Bella questa!

“ Come mi permetto io? Come si permette lei di rispondere in questo modo, a parlarmi così! Se ha problemi personali, che so, è sessualmente insoddisfatta, non ha uno straccio di uomo che la consoli o la coccoli, oppure la sua vita è uno schifo generale, di sicuro non se la deve prendere con il prossimo ma soprattutto con me che, se voglio, posso essere anche più antipatica di lei, se mi applico con costanza! Quindi, mi faccia la cortesia di annunciare al signor Adam Palmer il mio arrivo. Abbiamo un appuntamento per le nove! Forza, su! Non vorrà mica che lo faccia io? Lo stipendio se lo dovrà portare a casa in qualche modo! “

“ Come osa rivolgersi a me con questo tono? “

“ Guardi, se voglio posso usarne uno anche peggiore ma in questo caso la controparte, che sarebbe lei, non parrebbe in grado di fronteggiarmi. Quindi, si accontenti del tono che ho usato e se lo faccia bastare perché non ho voglia di sprecare altro fiato con l’imitazione mal riuscita di una segretaria sexy! “

Ammutolita. Ma quanto sono brava?

“ Mindy, tranquilla, non c’è bisogno che chiami! Ho sentito tutto! “

E questa voce divertita all’inverosimile da dove sbuca all’improvviso?

“ Adam, si. La signorina Sullivan ha un appuntamento fissato con te per le nove! “

Ditemi che non è vero! Non è possibile: ennesima figura di pupù in agguato!

“ Si si, lo so! Ho udito la vostra simpatica diatriba! Divertente, davvero divertente! “

Noooooooooo…

“ Il fatto è che…” prova a dire Mindy, evidentemente mortificata.

“ E’ curioso! Non avevo mai sentito prima parlare una ragazza così come ha fatto lei, signorina Sullivan! È un tipetto interessante, lo sa? “

Datemi un badile che comincio a scavare il buco che mi condurrà, dritta dritta, nel profondo sud della Cina, più precisamente nelle acque acquitrinose delle risaie.

Titubante mi volto verso il mio interlocutore. Devo parlare, e farlo senza guardarlo in faccia è più che maleducato.

Ah però! Il qui presente non è affatto male, anzi, direi il contrario.

Occhi verdi, labbra carnose e definite, capelli scuri corti e leggermente disordinati, naso importante, fisico slanciato, un metro e ottantacinque su per giù di bellezza.

Con uno così, intonerei vocalmente Jingle Bells e contemporaneamente suonerei il flauto con il naso, se me lo chiedesse.

“ Non è la prima persona che me lo dice! Mi scusi per la piazzata di prima ma la sua segretaria è davvero irritante e scorbutica! Non ho fatto altro che reagire a quello che ha detto! “

Una sonora risata esce da quelle labbra invitanti e peccaminose.

Cavolo, in questo periodo ho gli ormoni che vanno a mille.

“ Già, alcune volte Mindy è davvero intrattabile! Senza offesa tesoro! “

Con la bava agli angoli della bocca e la lingua, se fosse possibile, in caduta libera verso terra, Mindy risponde ammiccando e sbattendo le ciglia come una cerbiatta in calore.

“ Non mi offendo se me lo dici tu Adam! “

Bleah.

“ Come mai non si è rivolta nei miei confronti nello stesso modo con cui si è rivolta al suo capo? Ok, la bava alla bocca e la lingua di fuori non l’avrei granchè apprezzata, ma un minimo di cortesia, quella sì! Qui si fanno delle preferenze! “

Una Mindy furente e rossa dall’imbarazzo ed un Adam Palmer che a stento si trattiene dalle risate, accompagnano il mio stare lì, in mezzo alla sala, interdetta.

Che avrò mai detto di così brutto o divertente da suscitare tali reazioni contrastanti?

“ Scusi se glielo chiedo signor Palmer, ma cosa c’è di così divertente? “

Trattenendosi ancora dal ridere, il mio papabile futuro produttore mi guarda, o meglio, mi squadra dalla testa ai piedi e lo sguardo, lasciatemelo dire, lascia poco all’immaginazione, e pronuncia una frase.

“ Allora, prima di tutto dammi del tu Jules, ok? “

Annuisco semplicemente.

“ E secondo, rido perché è la prima volta che vedo Mindy così in difficoltà con una persona! Spesse volte abbiamo terrore anche noi dello staff di Lei, mentre tu sei riuscita a zittirla nel giro di pochi secondi! Sei fantastica! “

Ah, ecco perché si stava sganasciando dalle risate. Non avrei mai immaginato che il motivo fosse quello!

“ Dovere Adam! Si fa quel che si può! “

E sorride di nuovo, mentre quella poverina di Mindy digrigna i denti e sprizza felicità da tutti i pori, ironicamente parlando. Mi sono fatta una nuova nemica su questo pianeta.

Oilalààà!

“ Assurdo! “ scuote la testa “ Oltre ad avere una voce splendida ed essere tremendamente bella, permettimi di dirtelo, hai un carattere ed una prontezza di spirito che non ho mai avuto il piacere di vedere prima in nessuno che conoscessi! Mi piaci e sono sicuro che insieme faremo grandi cose Jules, ne sono convinto! “

Devo aver sentito male, eh?

“ Prego? Non ho capito bene: mi sta dando fiducia? Mi sta concedendo una possibilità? “

“ Hai capito benissimo! Sarebbe un peccato lasciarsi scappare un talento come te! “

“ Non è possibile…sto sognando! “

“ No no, è tutto vero! Diventerai una stella, lo so. Hai tutte le carte in regola per esserlo! “

“ Grazie, non so che altro dire! “

Strano, non è da te essere di poche parole!

Capita anche a me coscienza, rare volte ma capita.

“ Beh, un “ grazie “ ed un “ ce la metterò tutta “ sono più che sufficienti! Benvenuta alla Major Point Jules! Sono veramente felice di poter lavorare con te! “

“ Anche io, ma lo stesso non si può dire di Mindy! Mi sta incenerendo con lo sguardo! “

“ Sei incredibile! Fatti stringere la mano! In futuro mi vanterò con gli amici ed i colleghi e dirò: sono la prima persona, nel mondo della musica, ad aver stretto la mano alla grandissima, talentuosa e famosa Jules Sullivan! “

“ Mhhh, che onore guarda! Non lavarti nemmeno e considera la tua mano come una reliquia! “

Ancora una risata. Bene…

“ Ora non ci resta altro che firmare il contratto. Seguimi, ti faccio strada nel mio ufficio! “

Ti seguirei anche all’Inferno, se mi assicurassi una firma su quel pezzo di carta chiamato contratto!

Ditemi che quello che sta succedendo non è frutto delle mie solite fantasie mentali, ditemelo.

No, Jules, stavolta è tutto vero!

Impossibile coscienza mia, impossibile!

Credici perché è questa la realtà!

Il mio sogno si sta realizzando veramente? Proprio come si è realizzato il tuo B?

 

 

Solita sorpresina:

Jules versione colloquio:

Gli stivali di Jules:

La borsa di Jules:

Il babydoll di Jules:

Cris, versione cucina e shock della visione di Jules quasi nuda:

Jules incontra questa versione di Adam:

Mindy:

 

 

Vado di frettissima ragazzi, perdonatemi...non posso rispondere alle recensioni ma ringrazio coloro che hanno recensito, ossia PinkPrincess, xsempre noi e sciona, più ovviamente le 18 persone che la preferiscono e le 19 che la seguono. Grazie davvero di cuore...Come sempre vi lascio al solito spoiler, un bacione la vostra Lamuchina...

 

SPOILER

 

Tu non odi affatto Cris! Tutt’altro direi. Posso solo dirti che sei totalmente ed incondizionatamente innamorata di lui. Ed aggiungo anche che lo sei non da quando sei arrivata in questa città ma bensì da molto molto prima, ossia da quando l’hai conosciuto per la prima volta, sei anni fa!

_______________

“ Cosa vuoi che me ne importi di come vi trastullate tu e quel pallone gonfiato e supermontato! “

Ed è qui che ti volevo.

_______________

“ Non ti deve toccare, non si deve nemmeno azzardare a farlo o pensarlo! Ci siamo capiti? “

La sua sembra più che altro una minaccia.

 

Al prossimo capitolo, bacio!

  
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