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Autore: Le Streghe    22/01/2010    6 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Destino Inevitabile - Conessioni
Capitolo 29
Parole che fanno male.

L'immagine del bacio tra Doumeki e Nakuru aveva finito col torturarlo per tutta la giornata, seguendolo anche nella successiva.
Triste come non mai, Watanuki si trovò, quindi, ad attendere gli altri per la solita pausa pranzo: I bento-box carichi dei cibi preparati durante la notte insonne, sul volto un'espressione stanca.
«Ancora depresso?» Domandò Giku, raggiungendolo e guardandosi intorno in cerca di Nakuru.
«Eh?» Ribatté il ragazzo, senza capire. «Non sono depresso!» Dichiarò poi, imbronciandosi appena. Che cavolo ne sapeva, quello, dei suoi problemi.
Certo, però, anche lui doveva averne per essere riuscito a vedere il negozio della strega, pensò subito dopo, senza smettere di fissarlo.
Fu in quel momento che, di colpo, avvertì la presenza forte e calma dell'arciere.
«Yo» Lo sentì dire, subito dopo, proprio alle sue spalle.
Osservò Giku fargli un cenno col capo, voltandosi anche lui per porgergli il pranzo.
«Nakuru ha detto che non verrà.» Dichiarò l'arciere, prendendo il bento-box. «Sta prendendo lezioni di tiro con l'arco.»
Quelle parole caddero sul più piccolo come una doccia fredda. Da quando si era fatto portavoce di quella?
«Oh, ne ha davvero bisogno.» Commentò Giku, facendosi improvvisamente sorridente nel veder giungere Himawari.
«Ciao a tutti, scusate il ritardo!» Dichiarò la ragazza, fermandosi a riprendere fiato.
«Oh, figurati!» Esclamò Watanuki, porgendole il pranzo.
Si sentì più sollevato nel cogliere il volto sorridente dell'amica, notando proprio in quel momento lo sguardo che questa rivolse a Giku, nel vederlo andarle vicino.
«Hime-chan...» Esclamò il ragazzo. «Dovrei parlarti, hai un minuto?»
A quella domanda la ragazza sembrò allarmarsi. «S..si. Non ci vorrà molto, vero?» Domandò.
«Oh, no, ci metteremo pochissimo, vedrai!» Dichiarò l'altro, tirandola per un braccio per poi fermarsi poco più avanti.
A quel gesto, sia Doumeki che Watanuki rivolsero ai due uno sguardo preoccupato, restando, nonostante tutto, in silenzio, intenti a consumare il proprio pasto.
Fu solo all'arrivo di un ragazzo mai visto prima, che si trovarono a sollevare entrambi lo sguardo.
«Hem... scusatemi.» Esordì questi, fissando Doumeki con particolare attenzione. «Doumeki-san... io...» Continuò inchinandosi. «Ecco... volevo ringraziarti.»
Pur non capendo il motivo di tali parole, l'arciere posò il proprio bento, alzandosi e porgendogli la mano. «Per cosa?»
«Ecco... sono il nipote di Fujishima. Ho consigliato allo zio di rivolgersi presso il tuo tempio perché delle compagne...» Spiegò, indicando due ragazze poco lontane «Mi avevano parlato molto bene di te.
«Capisco...» Replicò Doumeki, notando Ichi ed Ini. «E... tuo zio, sta bene?» Si informò.
«Oh, si!» Dichiarò l'altro. «Sta benissimo e la zia mi ha chiesto ti portarti questi!» Disse, porgendogli un pacchetto. «Li ha fatti lei.» Spiegò, notando lo sguardo improvvisamente cupo di Watanuki.
«Ne sono felice...» Dichiarò, l'arciere, prendendo il pacchetto.
Nel farlo, sorrise in un modo che, a Watanuki, ricordò quello visto tante volte sul volto di Haruka.
Un pensiero che lo rattristò, almeno come lo scoprire che l'amico aveva aiutato qualcuno che non era lui.
Era la prima volta che accadeva...
«Ora... devo andare.» Dichiarò il ragazzo, facendo un cenno ad Ichi ed Ini. «Grazie ancora, Doumeki-san.» Esclamò, salutando Watanuki  per poi allontanarsi.
Nel vederlo andar via, Watanuki si sentì finalmente libero dire la sua. «Doumeki-san, eh?» Commentò in tono ironico.
L'altro non replicò nulla, riprendendo a mangiare e, irritato, il più piccolo decise di continuare a dire quanto pensava a riguardo. «Fortuna che non eri un sacerdote.» Borbottò.
«Non lo sono, infatti.» Ribatté l'altro.
«Ah davvero? perché sai, non sembrava.» Continuò Watanuki. «E dati i tuoi nuovi impegni, potresti smettere di prendere lezioni da Yuuko-san...»
L'arciere gli rivolse uno sguardo severo. «Continuerò a seguirle, invece.» Dichiarò poi, chiudendo il bento-box ormai vuoto.
A quelle parole il più piccolo si fece più pensieroso, fissando con sguardo spento il proprio pranzo. «Non trovo giusto che una persona popolare e responsabile come te passi tanto tempo con il sottoscritto.»
«Adesso sarei responsabile?» Domandò l'altro, prendendo il regalo ricevuto poco prima. «Non mi serve altro tempo. Ho solo aiutato una persona.» Dichiarò poi, storcendo il naso ed allungando il sacchetto all'altro. «Ne vuoi?» Domandò infine, mostrandogli il contenuto.
«Biscotti, eh? La tua fama di mangione deve essere nota.» Commentò Watanuki, chiudendo il bento-box. «Non ho fame oggi.» Spiegò poi, guardando altrove. «Ad ogni modo... hai anche una ragazza ora. Quindi il tempo ti serve comunque...» Dichiarò con falsa indifferenza.
«Nakuru non è la mia ragazza.» Replicò l'arciere, approfittando dello strano silenzio dell'altro per continuare. «E ieri...ti hanno visto piangere.»
«Cosa?» Replicò il più piccolo, arrossendo.
L'arciere si sistemò meglio, appoggiandosi contro il tronco dell'albero, lo sguardo fisso davanti a sé. «Dimmi perché piangevi...»
«Eh?! No... non vedo perché dovrei!» Esclamò il ragazzo, sempre più imbarazzato.
Nel sentirlo rispondere a quel modo, Doumeki si voltò a guardarlo, aprendo bocca per rispondergli, interrotto però dal ritorno dei due compagni.

«Tutto ok?» Domandò Giku, notando l'aria piuttosto tesa tra i due.
Dietro di lui Himawari stava osservandoli con la solita giovialità, messa leggermente in ombra da una vena di preoccupazione.
«Si, tutto bene!» Replicò Watanuki. «E tu, Himawari-chan?»
«Sto bene!» Fece lei, sorridendogli.
«Oh...» Si intromise Giku. «Mi è tornato l'appetito, in mensa però sarà tutto finito, ormai.»
«Prendi questi.» Replicò Doumeki, passandogli i biscotti ancora intatti.
«Te li ha fatti Wata-kun?» Domandò Giku in tono, volutamente, malizioso.
«Hei!» Urlò questi. «Perché avrei dovuto!» Continuò, incrociando le braccia con aria stizzita.
«Idiota.» Gli fece eco Doumeki.
Quel piccolo battibecco provocò l'ilarità di Himawari. «Siete così amici voi due.» Dichiarò la ragazza, lieta di vedere, nei due, un ritorno al loro vecchio modo di fare.
«Non lo siamo!» Continuò Watanuki, felice di vederla più serena.
«Beh... chi li ha fatti allora?» Domandò Giku, prendendone uno.
«Il parente di un fedele.» Spiegò l'arciere.
«Fedele?» Domandò l'altro ragazzo.
«Un frequentatore del tempio.» Chiarì Doumeki.
«Oh... Così tu vivi in un tempio?» Continuò Giku, passando al secondo biscotto. «Mi sono sempre chiesto come siano dal vivo. Quindi sei cosa... un prete? Come quelli che ci sono inghiliterra?» Chiese, improvvisamente curioso.
«In giappone ci sono fedi diverse. Mio nonno era un sacerdote shintoista.» Chiarì l'arciere.
«Oh, menomale! Perché sai, da quelle parti non sono di larghe vedute...» Fece Giku, con aria sollevata. Se Doumeki fosse stato un prete, il suo intento di avvicinare il ragazzo a Watanuki avrebbe trovato diversi ostacoli.
Non certo di aver capito, Doumeki sollevò lo sguardo per ribattere, distraendosi nel notare come Watanuki si fosse addormentato.
«Oh... Doveva essere stanco.» Commentò Giku, seguendone lo sguardo.
«Già...» Rispose Doumeki, senza smettere di fissare l'altro.
«Bene!» Diachiarò Giku alzandosi. «Io vado a vedere cosa combina Naku!» Bisbigliò poi. «Vieni anche tu, Hime-chan?» chiese, rivolgendo alla compagna un chiaro sguardo d'intesa.
«Si...» Fece lei alzandosi. «Ci vediamo dopo!» Disse, salutando l'arciere per poi allontanarsi in compagnia del ragazzo.

Quando i due compagni furono abbastanza distanti, seppur poco convinto dalla scelta di Himawari, Doumeki si alzò, avvicinandosi a Watanuki.
In perfetto silenzio, si piegò sulle gambe, osservandolo per un po', l'espressione seria.
"Doveva essere stanco per appisolarsi nel bel mezzo del pranzo." Pensò, scostandogli una ciocca di capelli dal viso, sfiorando anche quello in una carezza leggera come il vento ma carica di varie emozioni.
Era da tanto che non riusciva ad osservarlo così a lungo, pensò, notandone l'espressione infantile, tanto diversa da quella solitamente arrabbiata.
Si sarebbe staccato, a quel punto, se l'altro non avesse sorriso nel sonno, sussurrando qualcosa di incomprensibile, con una tale dolcezza da spingerlo ad avvicinarglisi, tanto da poterlo baciare. Fu il "ti amo" improvviso che gli sentì dire, a fermarlo.
"Watanuki innamorato..?"
Quella realtà lo lasciò senza parole, il cuore carico di una nuova tristezza.


Rieccoci ^_^

Naco chan: Si, amiamo Giku anche noi, il povero ragazzo è proprio adatto al ruolo che rappresenterà... ma non spoileriamo! Su di lui, proprio non possiamo dirti niente, perché tutto sarebbe anticipazione futura, eh si!
La parte finale è un'inizio di qualcosa che risulterà importante, invece, per questo esortiamo a ciò che diciamo sempre, ovvero, mai dimenticarsi che ogni dettaglio è essenziale!

SailorYuko: Siamo felici che il capitolo ti sia piaciuto. Liete di constatare che i nuovi elemeni siano stati colti. Sono tutti importanti. Da non dimenticare U.U

Witch of the Dimensions: Siamo felicissime che proprio una delle lettrici che ci segue costantemente segni la recensione numero 200 ^.^
Sentirci addirittura dire che rendiamo i personaggi meglio delle CLAMP è bello, grazie milleee!
In versione manga o animata la storia, dici? Piacerebbe molto anche a noi!
Grazie mille dei tuoi complimenti, ci fanno sempre tanto piacere...
   
 
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