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Autore: Scarlett Sakura    22/01/2010    3 recensioni
Una misteriosa ragazza giunge in uno strano villaggio spinta da motivi tutt'altro che normali. Con l'aiuto di un ragazzo imbranato e di un veccho bonzo, cercherà di risolvere l'enigma che si nasconde in esso, un enigma che va aldilà del tempo. (Per certi versi assomiglia ad una mia precedente fiction ma non ha niete a che vedere con essa.)
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie di Spiriti...'
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Kikan no mura - Il villaggio del tempo

 

 

 

 

<< Come sarebbe “Abbiamo fatto centro?” >>

<< Quello che ho detto. >> La ragazza osservò ancora per un attimo i disegni. << Ora so che cosa dobbiamo fare. >> Si alzò ed uscì dall’aula in tutta fretta.

<< Allora? >> Il monaco era ancora seduto per terra, in atto di preghiera, per fermare i folli che, da fuori, cercavano di entrare nell’edificio.

<< Ho la soluzione del problema, ma per risolverlo dobbiamo andarcene da qui. >>

<< D’accordo. >> Dopo aver pronunciato le ultime frasi del suo rito ed essersi alzato in piedi iniziarono a correre.

<< Aspettate un attimo! >> Shigehito li seguì immediatamente. << Mi volete spigare cos’altro succede? >>

<< Sai dove si trova il centro del bosco? >> Chiese, invece di rispondere.

<< Si, ma cosa c’entra? >>

<< A dopo le spiegazioni. Portaci lì. >> Fu il lapidario  e veloce commento dell’amica. L’altro non capiva cosa volesse combinare ma decise di fare come gli era stato chiesto. Fortunatamente, grazie all’uscita secondaria, riuscirono a sfuggire alla popolazione e, tramite una scorciatoia, a raggiungere la loro meta. Era buio e quindi difficilmente si vedeva qualcosa, per questo quando qualcosa fece inciampare il ragazzo non si preoccupò più di tanto.

<< Maledette radici. >> Allungò una mano per liberarsi il piede, ma ciò che toccò non fu una pianta, bensì una mano scheletrica. << Ihihih! Che diavolo è? >>

Izumi, lanciò alcuni dei suoi talismani che andarono ad attaccarsi agli alberi del bosco. Fece racchiudere l’indice della mano destra, nelle dita della mano sinistra, alzando contemporaneamente l’altro indice. << Con il potere degli spiriti della natura, io ti sciolgo e ti sigillo. >> La mano, dapprima si fermò, poi si ritirò così come era venuta.

<< C’è mancato un pelo. >> Sospirò il povero quattordicenne sollevato. << Allora, adesso vuoi spiegarmi perché siamo qui? >> Le domandò alzandosi da terra.

<< Deve essere per qualcosa che hai trovato nei disegni di mia nipote, non è così? >>

Invece di rispondere, si sedette su una piccola roccia e appoggiò per terra i fogli in questione. << Guardate. >> Sul bianco immacolato di ogni pezzo di carta erano stati disegnati avvenimenti agghiaccianti. Si trattava di una serie di presunti omicidi in cui si ritraeva la vittima ma non l’omicida. << Mi dica, Kazunari-san, queste persone non le ricordano niente? >>

L’uomo le osservò attentamente, corrugando le sopraciglia sempre di più. << Non tutti,  ma alcuni di loro hanno un’aria familiare. >> Chiuse gli occhi mentre la tensione alleggiava sul suo volto. << Ho capito cosa Mitsuki stava cercando di dirmi, è molto grave. Loro sono qui, vero? >> Si guardò attorno con fare sospetto.

<<  Io, invece, non ho capito nulla. Mi volete spiegare? >> Domandò mentre si grattava la testa sempre più confuso.

<< Li vedi questi disegni? >> Domanda retorica. << Ognuna di queste persone è stata brutalmente uccisa e il suo corpo non è mai stato ritrovato. Mi segui? >>

<< S… si. >>

<< L’anima di una persona non riesce a trovare pace fino a quando non riceve una degna sepoltura. Sono state uccise tutte nello stesso periodo e sicuramente dalla stessa persona. Il suo odio deve aver attratto un essere demoniaco che, sfruttando la sua sete di vendetta, si è impossessato del villaggio. >>

<< Chi era questa persona? E a quando risalgono gli omicidi? >>

<< Non lo so, con tutta probabilità sarà ancora insieme al demone. Per quello che riguarda la data, credo sia intorno al 1989, non dimenticare che è allora che tutto è iniziato. >> Shigehito la guardava sconvolto ma si rendeva conto che il suo ragionamento filava. Ora molte cose erano chiare. << C’è ancora una cosa che non capisco. Cosa c’entrava Mitsuki? >>

<< Semplice, lei era in grado di vedere nel tempo. Non solo nel futuro ma anche nel passato. I suoi poteri le hanno permesso di vedere cosa era successo a queste persone e ha cercato di trovarle per dare loro una sepoltura, ma non ci è riuscita. >> Fini di raccontare inespressiva come sempre.

<< Allora, dobbiamo seppellirli? >>

<< Non proprio. Dobbiamo fare loro un funerale, dargli la benedizione dell’ultimo atto e poi seppellirli al cimitero. Di questo, però, deve occuparsene Kazunari-san. E’ lui il monaco del paese. Tu lo aiuterai a portare i corpi. >>

<< Io?! >> S’indicò il giovane. << Ma come facciamo? Non c’è uno straccio di mezzo? E poi mi fanno schifo. >>

<< Zitto e bada a non farti sentire altrimenti sono guai. >> La ragazza si guardò attorno, alla ricerca di qualche oggetto utile e alla fine lo trovò. << Ci serviremo di quello. >>

Disse indicando un carrello piuttosto vecchio. << Mettete i corpi la dentro e fate attenzione. >>

<< Blah… tu intanto che farai? >>

<< Vi proteggerò. Inoltre, sono l’unica che sappia decifrare i disegni di Mitsuki. >>

<< Ottima idea. >> Approvò il bonzo. << Ho bisogno di sapere chi è stato ucciso per primo e come. Senza contare che devono essere sepolti nelle loro tombe di famiglia. >>

Izumi prese il primo foglio e dopo averlo osservato attentamente ne disse il nome. << Ishimaru Kaito, era il figlio primogenito della famiglia più agiata del paese. E’ stato ucciso da una fune intorno al collo mentre giocava. >>  Passò al secondo.  << Yamada Asuka, era l’amante di un ricco imprenditore. Scappò da lui, ma venne ritrovata e le fu tagliata la gola. >>

<< Che morte orribile. >> Shigehito trovava tremendo il modo i cui erano state uccise quelle persone.

<< Non hai sentito il peggio. Saruwatari Koike, il ragazzo più bello del paese. E’ stato investito da un treno. >>

<< Oh cielo. >>

<< Saruwatari Chiaki, sorella gemella di Koike, come il fratello era la ragazza più bella del paese. Morì dissanguata a causa dei mostruosi tagli che le vennero fatti sul corpo. Matsuo Makoto, pilota professionista, venne schiacciato all’interno di uno sfasciacarrozze insieme alla sua macchina. >>

<< Ma come hanno fatto a lasciarlo lì? >>

<< E, infine, Yamashita Ayumu. Ha cercato di far emergere il villaggio dal suo stato di dimenticanza sociale, ed è stata uccisa per questo. Violentata e arsa viva. >>

<< Chi può mai essere il fautore di tutti questi efferati omicidi? >>

<< Non lo so Shige, ma se lo scoprissi potrei mettere la parola fine per sempre. >>

<< Lo sciacallo… >> Borbottò Kazunari.

<< Chi? >> Chiesero i due all’unisono.

<< Shinozuka Kyousuke, detto lo sciacallo. E’ stato un temuto assassino per molto tempo. Nessuno lo ha mai visto in faccia ed è scomparso senza lasciare traccia. Ogni qual volta moriva una persona in modo sospetto, il suo nome era scritto a caratteri cubitali vicino la vittima. >>

<< Vuoi dire che è lui il responsabile di tutte questa morti? >>

<< Probabilmente si. Dopo queste stragi un demone malvagio deve essersi nutrito della rabbia di molte persone fino a prendere possesso del paese. Attraverso il suo potere ha manipolato il tempo del villaggio, anche il vostro. >> Mentre discutevano erano arrivati al cimitero.

<< Ora tocca a me. Shigehito aiutami. >> Il bonzo si preparò mentalmente e fisicamente alla cerimonia. Impegnati come erano si accorsero solo dopo alcuni minuti della folla silenziosa che si era radunata giù alle scale.

<< Oh, mamma! Sbrighiamoci. >>

<< Tranquillo, a loro penso io. >> Izumi tirò fuori un fascio di pergamene e iniziò a correre verso la folla silenziosa. << Con il potere conferitomi dagli spiriti celesti, io vi scaccio e vi sigillo. >> Spiccò un gran salto e scaglio gli ofuda contro la massa sotto di lei. << Kai! (scioglimento) >> Tutti si fermarono come bloccati da qualcosa, assumendo vagamente l’aspetto di statue di marmo. Con un fruscio di vento caddero al suolo privi di conoscenza. La ragazza atterrò reggendosi su un ginocchio mentre l’altro era appoggiato a terra. Intanto, gli altri due, cercavano di seppellire i corpi ma, non appena Shigehito si fu avvicinato a uno di essi, la ragazza gli sferrò contro una pergamena. Tuttavia non riuscì a colpirlo perché venne prontamente afferrata dal ragazzo. 

<< Izumi, che cosa fai? >> Chiese sorpreso e spaventato.

<< Ragazza, cosa ti prende? >> Anche il bonzo era stupito per il suo insolito comportamento.

<< Adesso basta. Non credi sia ora di finirla con questa mascherata? >> Il suo volto era più freddo che mai, gli occhi erano ridotti a due fessure. Era impossibile reggere un simile guardo. << Caro il mio “demone”? >> Non appena ebbe pronunciato quelle parole, l’uomo afferrò il suo bastone e si allontano dal giovane, guardandolo ora con sospetto.

<< Cosa stai dicendo? Sei matta? >> Ora la guardava con un sorriso incerto sulle labbra.

<< Sei stato molto furbo, devo ammetterlo. Non ho sospettato nulla fino a quando non siamo arrivati al cimitero. Era ovvio che ci fosse una talpa tra di noi e non poteva che essere l’insospettabile, cioè Shigehito. >>

<< Ma cosa vai a pensare e poi lo sai che non ho poteri, no? Ricordi, il demone ci è apparso sotto forma umana e io ero con voi. Come avrei fatto? >>

<< Semplice ti sei servito di un altro corpo, o meglio, hai assunto le sembianze di un’altra persona. Era Mitsuki, vero? >> Il volto del giovane si deformò in una terrificante risata maligna.

<< Brava, hai indovinato. >> Altra risata folle.

<< Prima di iniziare a combattere vorrei che tu mi spiegassi una cosa. >>

<< E cioè? >>

<< Perché fai tutto questo? Raccontami la tua storia. Ho fatto delle ipotesi sul tuuo conto ma non credo siano esatte. Voglio la verità. >> Ci fu qualche minuto di silenzio in cui una forte folata di vento mosse le foglie, facendole fluttuare attorno a loro. Lo sguardo del ragazzo ora era serio, non vi era più alcuna traccia di divertimento.

<< E’ successo tutto nel 1953. a quel tempo era un ragazzo giovane, brillante e pieno di aspettative. Ero il giovane più dotato che ci fosse in paese, sia fisicamente che intellettualmente. Il futuro che mi si prospettava era rosa e ricco di successo. Ma poi… si sa, le cose non vanno mai come speri. Un gruppo di ragazzi folli e scalmanati, decise di rovinarmi la vita. Avevo diciassette anni all’epoca, mi invitarono ad un pigiama party per festeggiare l’ultimo anno di liceo e lì tutto avvenne. >>

<< Cosa avvenne? >>

<< Mi catturarono e picchiarono selvaggiamente. Non contenti di questo, mi costrinsero a bere litri di birra ed ad assumere una strana sostanza che oggi chiameremmo droga. Quella pazzia segno la mia condanna. A causa di tutto ciò, caddi in uno stato di coma da cui mi sono risvegliato dopo trentacinque anni. >>

<< Trentacinque? Allora tu avevi… >> Non riuscì a terminare Izumi.

<< Esatto. Cinquantadue stramaledetti anni. La mia vita era finita e non ero riuscito a godere di nulla di ciò che il destino mi aveva dato. Quando ho riaperto gli occhi era il 1988. Mi ritrovai solo e abbandonato a me stesso. Fu un infermiera a dirmi cosa era realmente accaduto. Gli stessi ragazzi che mi avevano torturato quella notte mi avevano portato all’ospedale dicendo che avevo bevuto troppo e che mi ero drogato. Per le ferite, dissero che, in preda allo stato di ebbrezza avevo cominciato a picchiare tutti. Ciò che mi distrusse totalmente non fu questo, ma ciò che seppi giorni dopo. I miei aguzzini erano diventati uomini di successo, costruendo la loro fortuna sul mio corpo. Non potevo sopportarlo, non questo. >>

<< Che cosa hai fatto? >>

<< Un patto con un demone, io gli avrei dato la mia anima, grazie alla quale sarebbe potuto penetrare nel nostro mondo e io avrei ottenuto la mia vendetta. Il demone mi disse che non l’avrei dovuta riversare su di loro ma sui loro cari e così ho fatto. Semplice e lineare. >> La fisso a lungo, serio in volto. << Immagino che tu sia profondamente disgustata da me, vero? Bé, poco importa. Questa è la vita che ho scelto. Allora, cosa mi dici. >> Era tornato il ghigno di prima.

<< Mi dispiace. >> Izumi aveva chiuso gli occhi e sul suo volto, in genere scostante,  apparve un’espressione di pura tristezza. << Quello che tu hai dovuto subire è stato insopportabile e non mi sorprende che tu abbia voluto vendicarti, ma ora non serva più a niente. >>

<< Spiegati meglio. >>

<< Hai ottenuto ciò che volevi ma causa del patto sarai costretto a un’esistenza dannata. Ormai non sei più padrone della tua vita. Anzi, la tua non è vita. Lo sai, vero? >>

<< Si. Ma a me va bene così. >> Sembrava convinto di ciò che diceva eppure la ragazza non era dello stesso parere.

 << Nella tua famiglia… >> Iniziò a parlare. << Non vi è nessuno che desideri rivedere? >>

<< Mh? >> Sembra stupito e parve pensarci un po’ su. << Si, mia sorella. So che ha avuto un figlio ma che non si è mai sposata. >> Guardava verso l’orizzonte e il suo sguardo sembrò lontano anni miglia. << Questo cosa c’entra? >> Ritornò a fissarla.

<< Molto. E’ ancora viva? >>

<< Purtroppo no. >>

<< Bene. Come si chiama? >>

<< Come sarebbe a dire? Che significa? >> Era sorpreso per la strana piega che stava prendendo la situazione. << Comunque il suo nome era Shinozuka Sumire. >>

<< Significa che adesso la rincontrerai. >>

<< Ma come… >>

<< Non sottovalutare i miei poteri. >> Apparve, per la prima volta, l’ombra di un sorriso. Unì le prime tre dite di ambedue le mani e iniziò una specie di preghiera. << Kami, tenshi, Yuurei. Accorrete in mio aiuto e restituite un’anima. Che il cielo si apra e la terra si richiuda. Shinozuka Sumire, questa è la persona che ho scelto. >> Come chiesto dalla ragazza, il cielo si aprì in due parti e una strana aura iniziò a discendere davanti a loro. Era bianca, come fatta di pura luce ma, poco a poco, iniziò a prendere forma. Come per magia, davanti ai loro occhi, apparve un bella ragazza coi capelli, lunghi, neri e ricci con due profondi occhi dello stesso colore.

<< Cosa…? >> Shige, o meglio, Kyousuke non credeva ai propri occhi. Era la sua… << Imoto? >> (Sorella minore)

La ragazza parve guardarsi intorno un po’ confusa prima di puntare gli occhi sul ragazzo. << Oni-chan? >> (Fratellone)

<< Tu… >> Cercarono di toccarsi ma purtroppo questo fu impossibile.

<< Ho richiamato il suo spirito ma non il suo corpo, sarebbe comunque impossibile, mi dispiace. >>

<< Non importa. >> Sumire aveva un viso dolce e femminile che rispecchiava tutta la sua bontà d’animo. << Oni-chan, non avresti dovuto fare tutto questo e spingerti sino a tanto. >>

<< Tu mi hai visto? >> Domando, di contro, stupito l’altro.

<< Si, tutti noi abbiamo continuato a vegliare su di te anche dopo la morte. Non hai idea di quante volte avrei voluto scendere sulla terra per dare conforto alla tua anima ferita, ma ciò non mi era concesso. >> Si fermò per qualche istante chiudendo gli occhi. << Ma, ora che sono qui, ho tutte le intenzioni di aiutarti. Non permetterò che tu continui a rovinarti l’esistenza, non più. Ti prego, Kyousuke, vieni con me. Trova finalmente la pace. >> Aprì gli occhi e gli allungò entrambe le mani. Lui sembrava voler tanto accettare la sua richiesta ma qualcosa lo trattenne.

<< Io non posso. >> Sospirò afflitto. << Ho commesso troppi peccati, il mio desiderio di vendetta mi ha portato a questo e nessuno ha mai veramente cercato di fermarmi. A parte voi due. >> Indicò con lo sguardo le due ragazze. << Ad un certo punto mi sono reso conto che tutto ciò era sbagliato ma ormai era tardi, è tardi. Io non ho più diritto a nulla, conosci anche tu le leggi, dovranno passare almeno cento anni prima che la mia anima possa essere sottoposta a un nuovo giudizio, questo è ciò che cita “Il libro degli spiriti”. Proprio per questo ho manipolato il tempo del villaggio, sotto la guida di questo demone. >> Si toccò il petto come a  voler indicare se stesso.

<< Non è detto. >> Si intromise, per la prima volta, il bonzo.

<< Che intendi? >>

<< C’è una possibilità per lui? >> Chiese speranzosa la sorella.

<< Si. >> Fu l’esorcista a parlare stavolta. << Quello che tu hai detto sulle leggi è esatto. Devi però sapere che tra un anno, nel 2000, il libro del spirito sarà riesaminato e tutte le anime scritte al suo interno saranno rimandate a nuovo giudizio. Hai un anno di tempo per riuscire a meritarti un posto accanto alla tua famiglia. Che vuoi fare? >>

<< Accetta, ti prego! >>

Kyo guardò le dita intrecciate della sorella e finalmente decise. << Accetto. >> Per la prima volta, da quando era iniziata la sua vendetta, si sentiva in pace con se stesso e col mondo.

<< Pensi davvero che ti lascerò fare. >> Un orrenda e raccapricciante voce sopraggiunse a disturbare la loro quiete. << Tu mi appartieni, insieme a questo villaggio. >> Un ombra oscuro apparve, era deformata, con due occhi rossi e carichi di follia. Alleggiava su tutti loro incurante di ciò che stava per accadere. Il ragazzo cadde a terra in ginocchio.

<< Lo sapevo, sapevo che non mi avrebbe lasciato andare. Devo pagare i miei debiti col mondo. >>

<< No, non lo permetterò! >> Sumire si accasciò al suo fianco disperata. << Aiutalo, aiuta mio fratello. >> Supplicò Izumi, la sola che potesse fare qualcosa.

<< Sono qui per questo. >> Prese due o-fuda per mano e li lanciò contro il demone, ma questi non lo colpirono bensì andarono a posarsi al suo suolo. << Kyousuke-san, esci dal corpo di Shigehito, avrò bisogno anche del suo aiuto. >>

<< Certo. >> Fece come gli era stato detto, chiuse gli occhi e il corpo del giovani s’illumino di bianco, sino a riprendere il suo colore originale. Rialzò lentamente le palpebre e si voltò in direzione del demone.

<< Anche se ero posseduto la mia coscienza è rimasta sveglia e quindi ho seguito tutta la vicenda. Sono pronto. >> Nei suoi occhi si leggeva una profonda determinazione come non si era mai vista.

<< Anche io non me ne starò in disparte. >> Kazunari portò il suo bastone davanti a se tenendolo con entrambe le mani. << Questo è per la mia Mitsuki. >>

<< E’ bello vedervi così determinati. >> Sorrise per la seconda volta. << Voi due, invece, state indietro. >> Unì le sue mani a mo’ di preghiera e dai talismani lanciati in precedenza fuoriuscì una luce bianca che si unì con le altre sino a formare una barriera che imprigionò la creatura.

<< Baka, (stupida) pensi che basti così poco a fermarmi? >> Liberò tutto il suo potere per distruggere la barriera e questo provocò un vento fortissimo che rischiava di sradicare gli alberi da terra.

<< Certo che no. Kazunari-san, Shigehito, recitate questa preghiera insieme a me. >>

<< Anche io? >>

<< Certo, tu hai del  potere dentro di te, non è forte come il mio ma pur sempre del potere. E’ arrivato il momento di usarlo, ce la puoi fare. >> Gli rivolse il sorriso più dolce che abbia mai visto sul volto di una persona. L’altro arrossi non poco ma sorrise di rimando.

<< E va bene allora. >> Eseguì gli stessi movimenti della sua amica posizionandosi alla sua sinistra, dietro di lei, mentre il bonzo era alla sua destra di fianco a lui. Izumi, iniziò a recitare la formula.

<< Rin, pyou, tou, sha, kai, jin, retsu, sai, zen. >> Come un mantra, iniziarono a ripetere la formula senza fermarsi mai. Ad un certo punto anche Sumire si unì a loro e così fece il fratello.

<< Ascoltatemi tutti. Devo aprire un cerchio celeste per poterlo imprigionare e spedire nel libro degli spiriti. Ho bisogno di qualche secondo, il problema è che la preghiera congiunta non deve essere sciolta. Se ci fosse un’altra persona sarebbe tutto diverso, ma ora non ho altro sistema. >>

<< Non so se ce la faremo senza di te. >> Kazunari faticava a tener buon il mostro, come gli altri del resto.

<< Accidenti… >> Imprecò l’esorcista. << Devo trovare una soluzione e in fretta. >>

<< Non ti preoccupare. >>

<< Eh? >> Shige non capiva da dove provenisse questa dolcissima voce.

<< Non può essere… >> Kyou, al contrario, l’aveva riconosciuta.

<< E’ lei. >> Il bonzo pensava di essere in punto di morte, altrimenti non avrebbe saputo come spiegare la sua presenza di fronte a lui.

<< Vi aiuterò io. Tu fa ciò che devi. >>

<< Ti ringrazio. >> Sciolse la posa delle mani per formare un cerchio che prese vita e si posizionò sulla testa del nemico. << Con il potere conferitomi dal libro degli spiriti, io ti sigillo. Spirito maligno! >> Fu’ una questione di secondi. Si udì un lamento spaventoso, fulmini e saette si lanciarono ovunque e la strana essenza sparì nel nulla. La quiete tornò così com’era scomparsa. Il cielo era finalmente rischiarato dopo quella terribile notte.

<< Mitsuki, sei tu. >> Il monaco osservava la figura spiritica che era apparsa dal nulla. Aveva i capelli castani, ricci e legati in due codini bassi con due nastri. Il viso dai tratti gentili e gli occhi neri, era proprio lei. << Perché sei qui? >>

<< Sapevo ciò che sarebbe accaduto, proprio per questo mi sono preparata a questo giorno e finalmente è giunto. Ora anche tu troverai la pace come me. >> Le sue parole erano rivolte a Kyousuke che finalmente era apparso nel suo vero aspetto. Capelli castano chiarissimo portati elegantemente con la fila di lato e due intensi occhi color carbone. I tratti del volto erano decisi ma morbidi, tipici dei ragazzi della sua età.

<< Ho una domanda da farti. >> Kazunari si avvicinò a lui. << Perché hai fatto questo a mia nipote? Lei cose c’entrava con i tuoi piani di vendetta? >> Dal suo volto non trapelava rabbia o odio ma soltanto tristezza e determinazione a voler scoprire la verità.

<< No, Oji-chan. Non è stata colpa sua, lui mi ha salvata. >>

<< Cosa intendi? Dimmelo, ti prego. Ho vissuto troppo tempo con questo peso. >> Mitsuki divenne così triste da fare quasi pena, stava compiendo un grande sforzo e questo era chiaro a tutti.

<< Io non mi sono trasferita qui per i miei genitori, almeno non è stato quello il motivo originario. >>

<< Ma allora cosa… >>

<< Alcuni miei compagni di classe mi hanno violentata. >> I presenti rimasero a bocca aperta, sgomentati da tanto orrore, tranne il ragazzo che conosceva la verità e Izumi che immaginava fosse successo qualcosa di grave.

<< Perché… perché non mi hai detto niente? >> Non si dava pace per non aver saputo aiutare la sua adorata nipotina nel momento del bisogno.

<< Perché non volevo angosciarti inutilmente. >> Un lieve sorriso apparve sulle sue labbra. << Mi sono trasferita qui nella speranza di dimenticare tutto e ricominciare, ma i miei aguzzini mi hanno seguita. Mi fecero ubriacare quella sera. >>

Shigehito fece un passo in avanti. << Ubriacare? Proprio come… te. >> Terminò indicando l’altro giovane presente che sorrise brevemente.

<< Già. Sapevo cosa doveva aver provato per questo cercai di aiutarla ma qualcosa andò storto. >>

<< Temevano che io li denunciassi alla polizia, avevano fatto un video e uno di loro, pentito delle sue azioni, me lo aveva dato dicendomi di farne ciò che volevo. Questo ragazzo è attualmente in coma all’ospedale della mia città, e’ stato picchiato selvaggiamente. >>

<< Io e Mitsuki abbiamo molto in comune, vedere lei mi ha ricordato il mio passato e, non potendo far ammenda in alcun modo, decisi di aiutarla. Volevo che lei li denunciasse ma il demone si impossesso di quelle carogne schifose facendogliela uccidere. Non ho potuto far nulla, come voi avete detto tra di noi c’era un patto. Mi dispiace. >> Nessuno parlò per qualche istante e c’è chi chiuse gli occhi in segno di rispetto.

<< Ora, però, non ha importanza. Avete finalmente ritrovato la pace ed è questo ciò che conta. >>

<< Hai ragione, Izumi-san. >>Altro sorriso. << Ora noi dobbiamo andare, siete pronti? >>

<< Io si, e tu Oni-chan? >>

<< … si! Arigatou, minna (grazie amici). >> Per la prima volta, dopo tanti anni, sembrava veramente felice.

<< Addio, cara Mitsuki, anzi no, sayonara (arrivederci). Ti voglio bene. >> Il buon vecchio bonzo era molto commosso anche se non lo dava a vedere.

<< Anche io te ne voglio tantissimo. Sayonara, Oji-chan, minna. >>

<< Non vi scorderò mai, sayonara. >> In Kyousuke la commozione era evidente anche nei suoi occhi.

<< Sayonara. >> Sorella e fratello poterono finalmente ricongiungersi in cielo insieme alla loro nuova amica.

<< Nella vita, così come nella morte, tutti meritano una seconda opportunità. >>

<< Hai ragione, Shigehito. >> Il quiete silenzio venne rotto da Izumi.

<< Senta Kazunari-san, ha per caso un telefono? >>

<< Si certo, usalo pure. >>

<< A chi devi chiamare? >> Domandò sorpreso, credeva che ormai quella faccenda fosse chiusa.

<< A due amici… >> Rispose enigmatica. << Per favore, può occuparsi di questi poveri cadaveri? Ci siamo quasi scordati di loro. >>

<< Certo, non preoccuparti. >> Il monaco andò subito a dedicarsi alla sua opera.

Entrata in casa compose un numero di telefono e dopo aver parlato con lo sconosciuto dall’altro capo del telefono si rivolse al padrone di casa.

<< Kazunari-san, ho parlato con un ispettore di polizia e gli ho detto cosa è accaduto a Mitsuki e a quel ragazzo. Ovviamente, lui possiede dei poteri sopra la norma e quindi non ci prenderà per pazzi. In ogni caso, nell’appartamento di sua nipote ci deve essere il famoso video in questione, lo spedisca all’indirizzo che le darò. I suoi aguzzini pagheranno molto caro ciò che hanno fatto. >>

<< Arigatou, Izumi. >> Ora, era finalmente finita, per lui almeno.

<< Kazunari-san, vengo and aiutarla. >>

La ragazza compose un nuovo numero e questa volta Shigehito riuscì a captare un frammento di conversazione.

<< Sono Izumi… tutto bene… si, si… passami la nonna… si tratta del libro degli spiriti, devi dargli un’occhiata… >> Questo fu tutto ciò che riuscì a sentire prima di chiudersi la porta alle spalle. Non sapeva perché, ma dentro di se sentiva che qualcosa era appena iniziato…

 

 

 

 

 

 

 

Dieci anni dopo…

 

 

 

 

Tokyo        Anno 2009

 

 

<< Non ci posso credere… >> Un uomo dai capelli castano scuro e due paia di occhiali sottili osservava una donna con i capelli dello stesso colore ma più lunghi dei suoi.

<< Devi, invece. >> Era impassibile e priva di qualunque espressione.

<< Insomma, possibile che tu non riesca a cambiare faccia nemmeno dopo una notizia del genere, Izumi? >> Domandò esasperato.

<< Ti ho solo detto che sono incinta, non è il caso di reagire così, Shigehito. >> Sbatte le ciglia senza alcuna inflessione particolare nella voce.

<< Ma siamo sposati solo da  sei mesi… >>

<< Evidentemente sei stato più bravo del previsto. >>

<< Non dirmelo in modo così sfacciato! >> Era rosso come una aragosta.

<< Ci conosciamo da dieci anni e ancora reagisci in questo modo? >> Un lieve sorriso apparve magicamente dal nulla. << Il denaro non è un problema, sei un investigatore da due anni, cioè da quando ti sei laureato all’accademia di polizia. E io sono una brillante esorcista, viviamo in un bel appartamento nel centro della città, insomma cosa vuoi di più dalla vita? >> domando ironica.

<< Che tu mi dicessi cosa sta succedendo. >> Il suo tono era fermo e determinato, conosceva la moglie e sapeva che quando era in contatto con Oba-chan (nonna), allora vi erano grossi guai in arrivo.

<< Non preoccuparti… lo scoprirai tra un anno. >> Chiuse il discorso lapidaria come suo solito.

<< Izumi! >>

 

 

 

 

 

Fine… per ora!

 

 

…………………………………………………………………………………………………………………………………

 

 

Vi stare domandando il motivo di tanto mistero… be’, mi è venuta un’idea. Ho deciso di comporre un serie e questa fic sarà una specie di prologo o storia fuori programma, chiamatela un po’ come volete. L’illuminazione mi è arrivata di botto quando è uscita la sezione “serie” su efp. Ovviamente non ho idea di quando pubblicherò il primo capitolo, ho molte fic arretrate quindi non so. Prima che vi scervelliate, Izumi e Shigehito saranno solo dei personaggi secondari. Non posso dirvi altro, solo che ha a che fare con il “libro degli spiriti”. Per ora è tutto.

 

Ringrazio con tutto il cuore chi ha letto, chi mi ha seguito s soprattutto nikoletta90, praticamente questa fic l’ho scritta solo per te. XD

 

 

Grazie di cuore a tutti voi che sempre mi aiutate anche quando meno ve lo aspettate. (Ho fatto la rima!)

 

 

Saluti e baci da Kahoko la folle. ^^

   
 
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