E ora, per scusarmi del ritardo, posterò 3 capitoli....
Era il nono mese.
Corvina era in ospedale.
Aveva appena partorito.
Era stato un parto cesareo, il bambino era entrato in sofferenza fetale.
Aveva il cordone ombelicale stretto attorno al collo.
Era vivo per miracolo.
Ora, la ragazza madre, era sveglia.
Sedeva sul letto dell'ospedale e guardava fuori dalla finestra.
Piangeva.
Ancora.
Aveva temuto il peggio per il suo bambino, e, se fosse morto anche lui, lei...
Le scappò un singhiozzo, che soffocò con la mano.
- Permesso, la neomamma ora può vedere il suo bambino!
Era un'infermiera.
Aveva in braccio il neonato.
Glielo posò tra le braccia.
Le sorrise.
- Ora sta bene. Non abbia paura: è sano e forte e crescerà bene.
- Grazie.
Corvina posò lo sguardo sul bambino.
Era una femmina.
Come la guardò se ne innamorò.
Era un esserino indifeso che lei avrebbe dovuto proteggere.
Ed era bellissima
Aveva la carnagione cinerea della madre, la sua bocca e la sua fronte ( pietra rossa compresa), ma per il resto era identica al padre:
Stessi capelli, stesso naso, stessi occhi....
La chiamò
- LilRose...?
Lei voltò la sua testolina in direzione della madre.
Sorrise.
Una lacrima solitaria scese lungo la guancia di Corvina.
Ora era una Madre, ma la piccola aveva bisogno anche di un padre, e lui non ci sarebbe mai stato.