Corvina non viveva più.
Era tornata a come era prima del parto
Era paragonabile a un vegetale, anche se, per gli altri Titans, era più simile a un fantasma.
Passava tutto il tempo in camera sua, assieme alla bambina.
La bambina...
Era la sola cosa che la teneva sana di mente... almeno un po'.
Quando aveva bisogno di consolazione, quando non riusciva a dormire, andava verso la culla della piccola Lilian Rose, la prendeva in braccio e la stringeva a sé.
Questo bastava a tranquillizzarla, a far tornare a battere il suo cuore.
Nei giorni di particolare lucidità, Corvina faceva vedere dei giochetti con la magia alla sua bambina.
Creava, con la sua energia, modellini di animali o piccoli fiori esotici.
E la bambina si divertiva.
E rideva.
E viveva.
Corvina era nella sua casa, quella che divideva con suo marito.
Seduta sul letto singhiozzava sommessamente.
Era distrutta.
Non sapeva che fare.
Stringeva gli occhi e conficcava le unghie nel materasso.
Ad un tratto le si profilò davanti il volto di Bibi
- Mi dispiace - diceva
Lei non voleva guardarlo, ma non poteva resistere.
Gli si gettò addosso, provando ad abbracciarlo, ma lui era inconsistente come l'aria.
- Mi dispiace.
Si faceva sempre più inconsistente
- Non andare
- Mi dispiace
- Ti prego, non andare
- Devo....
La guardò con quegli occhi, che ormai popolavano i suoi incubi, e l'accarezzò.
Dove lui la toccava lei sentiva ghiaccio.
Sparì.
Lei cadde in ginocchio e pianse
Si svegliò.
Era nel suo vecchio letto, quello della Torre dei Titans, ed era turbata.
Andò verso la culla di Lily e l'accarezzò.
Lei si svegliò e volse il suo sguardo verso la madre.
Come Corvina vide i suoi occhi si mise una mano davanti alla bocca, sconvolta, e corse via, piangendo.
Si fermò nel corridoio e si lasciò scivolare lungo il muro, finendo in ginocchio, guardando per terra.
Non poteva continuare così.
Non poteva, ogni volta che vedeva in viso sua figlia, distogliere lo sguardo per il troppo dolore.
E non poteva continuare a precipitare nel baratro creato dalla sua pazzia.
Ormai sentiva le voci e vedeva cose che non esistevano.
Avrebbe potuto nuocere alla bambina.
Doveva andare.