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Autore: Nena Hyuga    22/01/2010    4 recensioni
Salve gente!! So che ho un'altra ff incompleta ma qui le idee mi vengono a iosa! Volevo immaginare come dovrebbe essere stata l'infanzia di Yuri al monastero, cresciuto con la sua sola forza(che non è poca), riconoscendo in Boris prima un nemico pronto ad ostacolarlo e poi..si vedrà! Se ci si mette di mezzo pure Kei, chissà che confusione! ;-)Il latin lover russo dai capelli di fuoco è molto richiesto;-)
Genere: Triste, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 25

 

 

Le nove di sera. Orario perfetto per poter agire indisturbati e fare una visitina al mio amico cinese.

Nemmeno Boris si aspetterà una mia azione a quest’ora della sera, quando qualcuno potrebbe palesemente pensare che si sgattaiola fuori dalla propria camera verso le tre, a notte inoltrata.

Ho detto agli altri di voler andare a letto presto a causa degli allenamenti massacranti e per poter insinuare il dubbio in Boris che mi voglia riposare per fare una capatina fuori orario dai giapponesi. Tutto fa pensare che me la voglia svignare a notte fonda e nessuno potrà mai prevedere un’idea così malsana di uscire dal monastero ad un orario impensabile, con ancora tutti i guardiani in circolazione e lo sfavore della stanchezza dalla mia parte.

Nessuno si aspetterà di vedermi scomparire dalle telecamere poste in giro per i corridoi attraverso una porta inesistente, quella stessa porta che mi ha dato la possibilità di ricongiungermi a Kei e salvarlo dal congelamento e da quel destino che la foresta gli avrebbe riservato.

E anche se mi vedessero, che cosa importerebbe a Vorkov? La violenza psicologica nei confronti dell’avversario è sempre stata la sua tattica prediletta. Che cosa avrebbe da perderci? Assolutamente nulla dal momento che conosce la mia abilità nel non farmi pescare con le mani nel sacco e sa che me la filerei prima dell’arrivo degli aiuti in soccorso ai BladeBreakers. Nessuno saprà mai che sono stato a far visita ai giapponesi se non quel muso giallo di Rei.

Ormai è da mezz’ora che ho lasciato i miei compagni di squadra nella stanza di Serjey  e Ivan, così mi devono sicuramente credere bello e addormentato per non svegliarmi. Dopotutto la sveglia è sempre all’alba, e non mi si può biasimare se per una sera che non ho pene da scontare, o durissimi allenamenti speciali da fare o amici in pericolo da salvare, me ne rimango a letto a recuperare un paio d’ore di sonno.

Ma non avevo fatto i conti con la psicologia inversa di Boris e quel suo maledettissimo acume.

Mi infilo gli scarponi da neve e la giacca per evitare di ammalarmi prima delle finale. Non ho voglia di sorbirmi la ramanzina da Vorkov nel caso in cui tornassi al monastero con un misero raffreddore che potrebbe sconvolgergli i piani. No, per il momento assecondo il suo gioco e vedrò come comportarmi di conseguenza.

Do un’occhiata fuori dalla porta e fortunatamente nessun gironzola per i corridoi, nessuna probabile spia che possa andare a riferire che me la sto svignando a Boris.

Vorkov è abituato alle mie fughe, sa che io e lui abbiamo bisogno l’uno dell’altro per i nostri scopi. Viviamo in una forzata simbiosi piuttosto difficile vista dalla mia parte. Ma, purtroppo, quell’uomo mi serve e io servo a lui.

Ormai ha capito che per quante volte io tenti la fuga, per qualche ragione torno sempre al monastero e il non aver capito per quale motivo io sia legato a lui lo distrugge psicologicamente, lo rode dall’interno, si dilania per capire quali sono i miei scopi.

Attraverso il corridoio di soppiatto, anche se so perfettamente di essere ripreso da innumerevoli telecamere gestite dalla sala comandi nel cuore dell’edificio. Quasi quasi vorrei fermarmi e salutarle o mandarle a fan culo, ma devo dar loro l’impressione che io non mi accorga di nulla.

Perdersi è l’unico modo per poter ritrovare quella miracolosa via di fuga e non mi è facile smarrire la strada dal momento che ho battuto ogni singolo corridoio di pietra in questo posto.

Finalmente la mia via d’uscita privata si fa vedere: è piccolina, schiva, semi-nascosta dietro una parete e attende solo che io la varchi e vada a riprendere ciò che è mio di diritto.

“oh, allora è questo il famoso passaggio che ti ha condotto fuori..”

La voce tagliente e roca di Boris  è disarmante. Non mi aspettavo un suo agguato proprio nel momento della mia “quasi vittoriosa fuga”.

Marca bene l’ultima parola che pronuncia, come a significare un  mondo diverso, estraneo al pianeta nella quale viviamo quotidianamente rinchiusi.

“Boris, io..” la mia innata capacità di saper mettere a tacere la gente con una sola frase si fa meno.

“TU cosa, Yuri? cosa credevi di fare uscendo di nascosto a quest’ora?”

Non rispondo. La risposta è scontata, la conosce perfettamente anche lui e purtroppo è proprio questo che mi frega e mi impedisce di mentire.

“non posso credere che tu abbia davvero pensato di farmi fesso! Serjey e Ivan magari sì! Ma il sottoscritto l’hai preso proprio alla leggera! Non sono tipo da farmi fregare con  la tua stupida trovata di sgattaiolare fuori alle nove e mezzo di sera per far credere di essere andato a letto a riposare!”  infierisce

“ok! D’accordo! Ti ho calcolato male!” rispondo rassegnato, abbassando lo sguardo e fissando la punta dei suoi anfibi rinforzati.

“sei uno stupido Yuri per aver pensato che ti lasciassi andare là fuori per cercare Kei!” sbotta adirato

Digrigno i denti. È dura stare in silenzio ad aspettare che un proprio compagno di squadra finisca la ramanzina, per di più immeritata.

“almeno, non da solo..” conclude ammiccando.

Alzo lo sguardo stupito, piantando i miei occhi sui suoi verde smeraldo. Sorride compiaciuto e mi fa cenno verso la porta.

“grazie, Boris..” mormoro non sapendo che altro dire.

Discuterne è impossibile, ormai Boris ha perso le speranze e si rassegna al fatto che io sia deciso a riottenere ciò che mi è stato rubato. O nel caso contrario, a capire le spiegazioni dell’argenteo del perché ha abbandonato la squadra.

“muoviti, razza di idiota...sbrighiamoci prima che Vorkov non ci conceda più uscite fuori orario!” mi intima il ragazzo

“andiamo alla filiale della BBA..” decido su due piedi.

“ottimo, ma cosa credi di fare appena saremo là?” domanda con una smorfia malevola

“credo che per cominciare prenderò a pugni quel cinese...poi si vedrà!” rispondo fingendomi allegro

“il tuo piano è divertente, ma fa schifo! Per questo ti serve la supervisione del sottoscritto!”

“cosa???”

“sì! Io eviterò che tu commetta cazzate troppo grandi per non poterle riparare...”

“ah, e poi sarei io quello che si deve contenere nel non fare stupidaggini, vero, Boris?” ribatto offeso

Non mi ascolta, mi ignora altamente e imbocca lo stretto passaggio, uscendo nella foresta coperta di neve apparentemente perenne.

Mi richiudo la porticina alle spalle e ci incamminiamo a passo marziale verso l’esterno del bosco di conifere completamente buio e terribilmente tetro se non si è abituati al genere di cose; vivere nel monastero ha i suoi vantaggi: non ci si stupisce di nessun film dell’orrore, figuriamoci addentrarci nel cuore di una foresta sconosciuta completamente buia.

“L’ho trovato qui per la prima volta..” mormoro cominciando a strascicare i passi.

Sento più vivida la presenza dell’argenteo; forse è proprio perché è da qui che tutto è ricominciato.

Posso vedere il ragazzo infagottato nel suo pastrano, sdraiato a terra, raggomitolato su sé stesso per ripararsi inutilmente dal freddo e la sua pelle bluastra a causa dell’imminente assideramento.

Ricordo il bagliore di Dranzer non appena mi sono avvicinato ad esso con il mio Wolborgh, quel breve attimo in cui il mio beyblade si è riacceso di nuova vitalità e il mio Lupo ha ululato con vigore e gioia.

“sì, lo so..me l’hai detto..” risponde  Boris con noncuranza

Distolgo la mia attenzione da cosa questo posto possa significare; bisogna andare avanti.

“Kei..”
“ti sei chiesto cosa farai se Kei è tornato nei BladeBreakers?” domanda Boris, stavolta con una punta di nervosismo nella voce.

Ha paura che io commetta qualche stupidata, ma non ha capito che in quel caso la mia vendetta sarebbe troppo violenta da contenere anche usando la forza.

“Yuri!” mi chiama dandomi una gomitata

“sì, Boris...cmq in quel caso credo proprio che mi metterò il cuore in pace e non stresserò mai più nessuno con le mie lamentele su Kei e sulla BBA, contento?” cerco di sdrammatizzare

“non desideravo sentire altro!” risponde allegro

Ricominciamo a camminare, affondando ad ogni passo nella neve fresca.

“Yuri! non andartene!”

Mi blocco in mezzo alla coltre di neve e resto in ascolto; quella voce non è affatto di Reyka, non ha lo stesso timbro. E allora a chi appartiene?

“fermati!”

Il mio beyblade freme e scalpita nella tasca dei jeans.

“Yuri? perché ti sei piantato lì in mezzo come un ebete?” domanda Boris stizzito

“ssh..muto!” lo zittisco e mi affretto a tirar fuori Wolborgh.

Il bit risplende di una luce azzurra accecante, lampeggia e continua con il suo silenzioso lamento.

“fermati!”

Riconosco che tutto ciò è al di là di ogni logica, ma per tutta la mia vita non ho visto nulla di normale. Cosa mi costa credere nell’esistenza di uno spirito che vive nel mio beyblade  e cerca di proteggermi ogni qualvolta gliene capiti l’occasione?

In lontananza si può udire l’ululato di un lupo. Sembra triste e nostalgico, come se gli si fosse stata negata la cosa a cui tiene di più, ma in fondo al suo cuore sa di avere ancora qualche speranza nel riottenere ciò che gli spetta.

“ehi, ci sei? Perché ti sei...”

“muoviamoci!” blocco la domanda di Boris e ricomincio a camminare.

Stavolta non ho la benché minima intenzione di dar retta al mio fedele Wolborgh e ai suoi avvertimenti.

Non ho intenzione di sospendere la mia ricerca.

Uscire dalla foresta non è difficile e nemmeno convivere con il religioso silenzio che farebbe perdere la testa ad un qualsiasi normale essere umano; nessuno psicologicamente stabile avrebbe mai il coraggio di oltrepassare questa distesa di alberi e neve, sapendo di violare il territorio di lupi  e altre bestie feroci capaci di uccidere senza pietà pur di mettere qualcosa sotto i denti. Di questi tempi, nemmeno gli animali sono molto schizzinosi sul cibo che si offre loro.

Io in testa, seguito dal silenzioso passo di Boris, intravedo finalmente una  luce artificiale provenire da un lampione: ci ritroviamo dietro una vecchia casa costruita poco distante dal centro dato che riesco a scorgere un groviglio di strade e macchine fluire veloci verso Mosca.

“sai dove si trova la filiale?” domanda Boris

“sì, credo sia vicino al palazzetto dove si terranno le finali mondiali.”

Camminiamo veloci e spediti, ignorando la gente che ci guarda con sospetto non appena sfoggiamo il nostro passo militare e ci facciamo riconoscere come “i mitici DemolitionBoys”, campioni in carica di Russia.

Sono solo le dieci e mezzo di sera e alcune ragazzine che passeggiano e chiacchierano tranquille lungo il marciapiede ci additano e sghignazzano tra di loro, divertite e intimidite dalla nostra presenza; una di loro arrossisce non appena le rivolgo un’occhiata incuriosita, ma proseguo oltre. Non mi soffermo a pensare se quelle quattro ragazze abbiano fatto chissà che commenti sui nostri fondoschiena o cos’altro. L’importante è arrivare alla filiale e riprendere ciò che mi è stato tolto.

Finalmente, dopo venti minuti, ci troviamo sotto l’edificio della BBA: una modesta palazzina punteggiata di finestre illuminate dalle luci, con un grande logo stampato sulle porte scorrevoli davanti all’ufficio informazioni e la scritta “BBA” rossa posta sopra la porta d’ingresso.

Entriamo e ci rivolgiamo direttamente alla receptionist.

“a che piano si trova Rei Kon, della squadra giapponese?”

La donna al di là dell’immenso bancone pieno di scartoffie mi guarda terrorizzata: non immaginavo di poter fare un  effetto simile. Non mi sono reso conto di aver cambiato tono di voce, più simile ad una minaccia che ad una cordiale richiesta.

“Yu, sta calmo!” mormora Boris alle mie spalle

La receptionist balbetta qualcosa di incomprensibile che interpreto come un “non sono tenuta a dare certe informazioni”.

“ho chiesto: dove si trova Rei Kon? Dov’è quel cinese?” la mia pazienza comincia a scarseggiare.

Impugno il lanciatore a pistola: non è vera, ma fa comunque il suo effetto. Tutta una tecnica di Vorkov per mettere in soggezione gli avversari, spaventandoli con subdoli metodi e false minacce.

“io...io..” balbetta ancora la donna al di là del bancone.

“non ti affannare troppo, Ivanov! Lascia in pace quella povera donna!” sbotta il cinese che spunta da una porta alla mia destra.

“Rei, proprio te cercavo...anzi, per la precisione sono venuto per qualcun altro.”

“non c’è nessun altro che ti possa interessare qui, Ivanov...”

Pronuncia il mio nome con foga. Sa che io ho il predominio sul cuore di colui che entrambe vogliamo ma che solo uno potrà possedere. Io.

“non fare il finto tonto con me, Kon, so benissimo che avete corrotto Kei a tornare nella squadra giapponese per avere la vittoria assicurata!”

Boris non prende parte alla discussione. Sa che questa guerra non gli appartiene e si mantiene distante, pronto ad intervenire in caso la situazione si complichi.

“che stupidate vai dicendo, Yuri?” domanda strabuzzando gli occhi ambrati e mettendo su un’espressione da beota.

Il cinesino è un attore provetto, non c’è che dire, ma di sceneggiate come questa ne ho viste troppe nella mia vita per non riconoscere quando una persona mente o dice il vero. In questo caso, non so nemmeno io come interpretare il viso di Rei.

“tsk, senti un po’, cinese. Non volevo essere scortese, ma così mi obblighi ad usare le maniere forti!”

Mi avvicino a lui e lo inchiodo al muro, prendendolo per il bavero.

“sai, questa scena mi è familiare, non trovi anche tu?” domando con una punta di disprezzo.

“lasciami andare, Ivanov!” ringhia Rei

“oh, sì..lo farò! Ma non prima di aver sentito dalla tua boccuccia dove si trova Kei!”

“io non so dove sia! Pensavo fosse al monastero con voi!” ribatte ostinato
“peccato, risposta sbagliata!” sorrido veemente e carico il pugno destro, scagliandomi contro il nemico.

Lo prendo in pieno viso, vicino alla bocca. Il labbro gli sanguina vistosamente, ma poco importa. Per non darmi soddisfazione, il cinese non emette gemiti di dolore e continua a guardarmi con quei suoi occhi ambrati e pieni, trionfanti.

“sai, non ti facevo così debole. Mi aspettavo qualcosa di più forte dal capitano della grande squadra russa!” risponde sputando un grumo di sangue a terra, non prima di essersi liberato della mia presa.

Infilo Wolborgh nel lanciatore e faccio fuoco dritto contro il ragazzo dai lunghi capelli corvini che si scansa con prontezza e lancia in gioco il suo Driger.

“WOLBORGH! DISTRUGGILO!” ordino, accecato dalla rabbia e dal furore.

“Driger! Fermalo! Artiglio Gatlyn!” risponde all’attacco.

I due bey si scontrano con violenza, mandando all’aria centinai di scartoffie appoggiate sopra il bancone della reception, mentre la giovane donna si rifugia sotto di esso e grida a perdifiato, isterica e impaurita.

“ora basta Yuri! Smettila! Non risolverai nulla così!” sbotta Boris alle mie spalle.

Il ragazzo deve aver valutato rapidamente la situazione: se c’avessero beccati a scontrarci a bey nel bel mezzo della sera, di sicuro la commissione della quale fa parte anche il presidente Daitenji avrebbe squalificato la squadra della Neo Borg. Ma ciò che terrorizzava Boris non era la squalifica dal torneo, era piuttosto la reazione di Vorkov a tale evenienza.

“FALBORG! BLOCCALI!” urla additando i due bey, ormai nel bel mezzo di un duello a tutti gli effetti.

Non mi importa più che Rei sia o meno mio rivale in questo sport, ma non sopporto l’idea che possa essere in competizione per il cuore di Kei.

“qui qualcuno ha paura di un po’ di sana concorrenza, non trovi, Ivanov?” domanda beffardo Rei, rispondendo ad un ennesimo attacco di Wolborgh che ormai ha distrutto l’intero ufficio della reception.

“mi preoccupo solo che tu non ne venga fuori troppo deluso quando Kei deciderà di rimanere nella squadra russa con noi, abbandonando per la seconda volta il vostro team di falliti!” sbotto, sorridendo compiaciuto al cinese che ora digrigna i denti in un ringhio soffocato.

Sembra una belva inferocita.

Uno splendido esemplare di Tigre Bianca si mostra ai nostri occhi prendendo posto di fianco al Lupo della Steppa che appare fiero ed orgoglioso come sempre. Purtroppo, a discapito delle apparenze, so cosa sta provando in questo momento il mio bit power: ira, rancore, nostalgia e tristezza.

Driger e Wolborg prendono la rincorsa per poter sferrare un altro attacco contemporaneo, una specie di estenuante giostra medievale dove vince chi rimane illeso dalla stoccata dell’avversario.

“Wolborg! A te!”

“Driger! Finiscilo!”

“ORA BASTA!” il grido disperato di Boris ci zittisce, mentre il suo Falborg si intromette nel nostro duello e si para precisamente in mezzo alla traiettoria dei due bey grigi-argentei.

Contro ogni aspettativa, il bey verde acqua incassa il doppio attacco bloccando gli avversari ed evitando un disastro che si sarebbe sicuramente compiuto se non fosse intervenuto in tempo.

“Faborgh! ORA!”

Con un rapidissimo attacco, il bey del mio alleato scatta e rispedisce Driger e Wolborgh nelle mani di Rei e nelle mie, costringendoci a guardarlo intimoriti da tale potenza.

Boris, a causa dello sforzo compiuto per aver sopportato la forza devastante delle due trottoline argentate, si aggrappa al mio braccio e fa leva su di esso per reggersi in piedi: non dev’essere stato facile rispondere con così tanta lucidità e pacatezza ad una situazione del genere. Per questo ammiro Boris oltre ogni limite.

“tu!” sbotta Boris additando Rei “..vedi che non venga a sapere che c’hai nascosto qualcosa riguardo a Kei, altrimenti le prendi dal sottoscritto!”

Il cinese si fa serio e attento. Forse sta intuendo come sta davvero la situazione con Kei.

“ e tu, capitano!” continua il platinato, puntandomi il suo sguardo diabolico dritto negli occhi “..prova un’altra volta a fare uno scherzo simile, che ti rinchiudo in camera, butto la chiave e verrò a tirarti fuori da quel buco solo a fine mondiali! Facciamo i conti quando torniamo, ora dobbiamo andare!”

Boris mi afferra per la felpa e mi trascina fuori dall’edificio, non lasciandomi l’occasione di poter avere maggiori informazioni su Kei.

“muoviamoci prima che diano l’allarme e ci trovino qui a scazzottare con un membro della squadra giapponese!” si intestardisce Boris.

Ha ragione, bisogna andarsene prima che arrivino autorità e blaider al seguito. Ma di una cosa sono quasi certo: Rei non aprirà bocca e si inventerà qualcosa da rifilare al presidente per metterlo a tacere. Lui vuole regolare i conti in sospeso lasciando parlare i bey, e così sarà.

“Ivanov, aspetta!”

Mi blocco in mezzo alla strada.

E’ buio pesto e solo la luce dei lampioni mi mostrano l’esatta posizione di Rei che, ancora frastornato, fa qualche passo verso l’esterno dell’edificio e cerca di raggiungerci, ma decide di non oltrepassare quell’invisibile linea che ci separa.

“Kei è scomparso, non è così? Pensavi fosse tornato con noi, vero?”

Annuisco. Non ho voglia di parlare.

“spero lo ritroviate presto. Ho paura che gli sia accaduto qualcosa di brutto. E, per la cronaca, non dirò nulla al presidente Daitenji di ciò che è successo, voglio un incontro regolare con la vostra squadra, siamo intesi? Perciò cerca di rimetterti in sesto, perché alle finali te la vedrai con il sottoscritto!” così dicendo, si riavvia verso la sede russa della BBA.

“Hiwatari non è tornato a militare tra le file dei BladeBreakers. Questo mi lascia perplesso, ero sicuro che le cose fossero così.” sussurra Boris, continuando a trascinarmi verso il monastero.

Non riesco a parlare.

Mi sento rallegrato da una parte  e sconvolto dall’altra.

Kei non è tornato nella squadra giapponese e non si trova nemmeno al monastero. E allora che fine ha fatto?

Kei, ti verrò a riprendere. È una promessa.

 

 

 

Angolo dell’autrice

L’avevo detto che entro fine settimana aggiornavo pure questa fic!^O^ Ora non mi dilungo in chiacchiere, le scuse per la questione del ritardo le sapete già!V.V scuola, ragazzo, amici, scuola, esami in arrivo, studio, danza...>.< non ne posso più! Voglio avere più tempo per le mie fic!ç.ç

Comunque passo subito ai ringraziamenti!^O^

 

Lexy90: come sempre tu non mi abbandoni mai!>.< sono proprio contenta!! Come vedi il “pugnetto piccino piccino” in questo capitolo c’è stato!^_- me lo riservavo proprio per Rei che, come avrai notato da questa fic, non mi sta proprio simpatico!^.^’’ insomma..se anche soffre un pochino non c’è nulla di male!V.V no?? Ora manderanno sul programma “chi l’ha visto?” il povero Kei!ç.ç dove è andato a finire?? Boh!! >.< aspetto un tuo parere! Un bacione!!^_-

 

Aphrodite: Dreven cara!>o< -abbraccia e strizza- bene!V.V come ti avevo già detto in mail, il cappy è pronto e consegnato quasi a mezzanotte!>.< madò! Sono una pirla!V.V non c’è che dire..bene bene! Sono contentissima che ti sia piaciuto il cappy prima!ç.ç detto da te è...è...>.< non so che dire!! Grazie! ^-^ Però...mi dispiace aver dovuto far del male al caro micino!^.^’’ mi perdonerai, vero? Era da copione!! Guarda qui!!V.V io non mi invento nulla!V.V –sventola copione davanti ad Erika- quindi..dove ero rimasta? Ah sì! Il mio caro Ivanov pazzo è arrivato allo sclero totale, ed ora si darà una calmata e, come vedrai, tornerà il vecchio Ivanov si sempre!^o^  Spero di sentire presto anche la tua opinione nonostante tu sia straimpegnata con gli studi dell’università!>.< un bacione grande grande!^o^

 

Kaifan91: ciao!^-^ eh...mi sa che il tuo desiderio di aggiornare presto si è volatilizzato!ç.ç davvero, mi dispiace così tanto non poter essere puntuale!>.< e per giunta il caro Kei si è scoperto non essere tornato nella squadra giapponese!O_O che fine ha fatto Hiwatari? Riuscirà Yuri a reggere la situazione e fare il bravo ragazzo?? V.V lo scopriremo solo alla prossima puntata!^o^ un bacione!! E grazie per i complimenti!^o^ mi fanno molto piacere!

 

Ella_Sella_Lella: e tu sei pronta per una risposta poco decente??^_- scherzo cara! Comunque, tornando a noi! Mi sa che ti sei sbagliata sul fatto che Kei sia tornato dai giapponesi!V.V come vedi, il baldo Yuri insieme al suo prode Boris ne hanno accertato la sua assenza. E dove sarà andato a finire Kei?? O_O che fine avrà fatto la cara Reyka?? O_O lo scopriremo solo vivendo!^o^ Al prossimo capitolo!^_- attendo tue notizie! Un bacione!!

   
 
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