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Autore: TwinsE_L    24/01/2010    8 recensioni
Si può cambiare per amore? Cambiare il proprio carattere ed i propri modi di fare? Cambiare la propria vita? La risposta è sì... è il caso di Edward e Bella, che cambieranno per il loro amore incondizionato. CORREZIONE DEI CAPITOLI IN CORSO: CORRETTI DALL' 1 al 6
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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oo Ciao a tutti!
Come state? Speriamo Bene!
Scusate, scusate, scusate, scusate!! Non abbiamo parole per scusarci, davvero!
E' da più di un mese che non aggiorniamo, ma anche se le idee c'erano il tempo non era dalla nostra parte, infatti ci scusiamo inifinitamente, per l'enorme, anzi stra enorme ritardo.
Ma ora finalmente eccoci qui con il nuovo aggiornamento, un capitolo non propriamente allegro, ma che a me piace particolarmente per alcuni punti (elly).
Speriamo che qualcuno ci segua ancora dopo il ritardo... scusateci, cercheremo di fare più veloce, anche perchè il prossimo capitolo è già in fase di scrittura.
Grazie per tutti i complimenti che ci avete fatto, grazie! Non sappiamo davvero come ringraziarvi per l'appoggio che ci date.
E ora che dire... buona lettura!


25. Ultima chance


Pov Bella


Freddo, vuoto, dolore… in questo preciso istante il mio corpo riusciva a percepire solo quello.
Chiusi gli occhi e mi portai le gambe al petto, come a proteggermi da quello che mi circondava. Provai a compiere un movimento con la mano, ma con scarsi risultati… il mio corpo era rimasto immobile per troppo tempo.
Riprovai e dopo svariati tentativi, riuscii finalmente ad aprire gli occhi e quello che vidi mi fece pietrificare: nessun suono, nessun movimento… niente di niente; la mia unica compagna era l’oscurità.
"Bella. Bella..." Cantilenò una voce. La sua, di quel lurido bastardo vampiro.
Non risposi, stanca persino di ascoltare e parlare.
"Bella, tesoro. Lo sento dal tuo adorato cuoricino che sei sveglia" sussurrò, improvvisamente al mio fianco.
"Tesoro" continuò con voce divertita, ma lontana. Sicuramente si stava spostando per la stanza. Voleva farmi impazzire?
"Non chiamarmi tesoro, lurido bastardo" sibilai flebilmente, ma lui ovviamente mi sentì e scoppiò a ridere divertito.
"Tesoro ti sei alzata male? Sei stata così per due giorni e non ti ho svegliato... non sono stato molto dolce?" Mormorò al mio orecchio.
"Non avvicinarti" sbottai al buio totale.
Improvvisamente però accese la luce e lo vidi… quel maledetto vampiro che stava rovinando tutto, rovinando me e sicuramente facendo impazzire di disperazione gli altri.
"Edward...Edward..." Sussurrai con voce impaurita, spezzata.
Mi sentivo soffocata, come se fossi stata chiusa in un baule e qualcuno avesse buttato la chiave, lasciandomi a morire.
"Edward, Edward" sputò il bastardo con disprezzo.
"Non osare neanche dire il suo nome, non osare" sibilai. Non doveva permettersi, non doveva nominarlo... mai.
Rise sguaiato, avvicinandosi lentamente a me.
"Sei contenta di essere qui con me? Ti lascerò un po' viva a sentire il dolore, a fare sentire il dolore al tuo amato Edward e poi ti ucciderò. Credi che sia abbastanza per Edward, dato che ha ucciso la mia compagna eh?" Chiese urlando.
Rabbrividii.

Edward...
Edward...

Solo lui nella mia testa, solo la sua immagine che rendeva il tutto meno doloroso.
I suoi occhi che mi guardavano con calore, il suo sorriso rassicurante.
"Credi che sia abbastanza Bella? Rispondi!" Urlò nuovamente, facendo vibrare le finestre.
"Sei un maledetto bastardo! Lascia stare Edward! Se l'ha uccisa c'è sicuramente un motivo! Lasciaci stare!" Sbottai, usando tutto il fiato che avevo. 

Improvvisamente me lo ritrovai ad una spanna dal viso che mi guardava furente, con occhi completamente neri, scuri come la pece.
"Soffrirà, sta soffrendo. Sicuramente sarà già in piena disperazione - rise. - Non è colpa mia se tu sei solo un'umana. Il tuo adorato Cullen ha ucciso la mia compagna così, senza motivo, perchè si stava cibando di un umano."
Lo disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo, come se cibarsi di umani innocenti fosse normale. Anzi ero io che mi stavo sbagliando, per loro, vampiri assetati di sangue, era più che normale.
"Faceva il paladino della giustizia sai? Uccideva tutti quelli come noi per salvare gli umani... pietoso" continuò con disprezzo e malvagità.
Nonostante la paura ed il tremolio continuo del mio corpo; la mia mente non poteva fare a meno di pensare a lui e a quanto lo amassi, a quanto fossi orgogliosa del ragazzo che mi aveva rubato il cuore.
"Tu sei pietoso... solo tu..." sibilai furente, con un coraggio che non mi sarei mai aspettata.
“Come ti permetti di parlarmi in questo modo, insulsa ragazzina – sibilò le ultime parole con rabbia e disprezzo – tu non ne hai alcun diritto, mi hai capito?” sbraitò, battendo una mano contro il muro.
Sobbalzai spaventata, rannicchiandomi ancora di più contro la parete.
“Ora ho capito perché ha scelto te come compagna… perché sei testarda, ma soprattutto perché sei stupida quanto lui. – ghignò divertito - Guardati come sei ridotta. Sei qui, chiusa in questa buia stanza con me, per di più senza via d’uscita. Seiterrorizzata, anche se cerchi di non darlo a vedere e… tra poco morirai” il suo fu solo un sussurro, ma che fu in grado di destabilizzarmi completamente, tanto che non potei fare a meno di tremare.

“Devi ringraziare il tuo adorato vampiro se ti trovi in questa situazione. Un po’ mi dispiace sai? – scosse leggermente la testa, ridendo sguaiato – Sei solo una fragile ed innocente umana, che si è immischiata in affari che non le riguardavano; ma in fondo… a me che importa? Avrò la mia vendetta e solo questo conta” esclamò senza ritegno.
“Sei solo un pazzo, ecco cosa sei” mormorai disgustata.
“Sai essere anche molto divertente scricciolo, ma purtroppo questo non basterà per farti vivere. No, non guardarmi così – disse, notando il mio sguardo sprezzante – non è colpa mia. Se vuoi dare la colpa a qualcuno prenditela con quel mostro che tu chiami ragazzo, se lui non fosse mai esistito tu ora non saresti qui a rischiare la vita! E lui non sarebbe dovuto esistere, ma il problema presto si risolverà… visto che ti seguirà all’aldilà” rise divertito, portandosi una mano davanti alla bocca in modo teatrale; ma nella sua voce non vi era nessuna traccia d’ironia… solo malvagità.

E lui non sarebbe dovuto esistere, ma il problema presto si risolverà… visto che ti seguirà all’aldilà.

Quella frase continuava a ripetersi nella mia mente come un disco rotto, fino a quando non ne compresi il vero significato.
“No! – urlai – Tu non devi nemmeno pensarlo, tu non hai nessun diritto di parlare di lui in questo modo! Perché lui è il ragazzo più straordinario che io conosca e tu… sei tu quello che meriterebbe di non esistere” esclamai furente, alzandomi in piedi di scatto.
Un ringhio spaventoso uscì dalle sue labbra e riecheggiò per tutta la stanza; istintivamente feci un passo indietro, ma lui non me lo permise perché una sua mano andò a stringere il mio collo, impedendomi così qualsiasi movimento. Boccheggiai in cerca d’aria, dimenandomi, con la speranza di liberarmi… ma senza risultato.
Mi spinse contro il muro e l’impatto con esso mi fece sobbalzare, chiusi gli occhi e strinsi forte le palpebre, trattenendo così l’urlo che minacciava di uscire dalle mie labbra da un momento all’altro.
“Hai ancora voglia di parlare, eh? – domandò, digrignando i denti – rispondi!” urlò, stringendo sempre di più la presa attorno al mio collo.
Feci per rispondere, ma dalle mie labbra non uscì alcun suono, così sconfitta mi limitai ad abbassare il capo, scuotendolo lievemente.
“Vedo che ti è passata la voglia di fare la strafottente. Ed è meglio così… non giocare con me ragazzina, non ti conviene” alitò a pochi centimetri dal mio viso.
Annuii, incapace di fare altro e finalmente si decise a lasciare la presa dalla mia gola.
“Ora stattene qui buona, nessun passo falso… perché ti tengo d’occhio” m’ informò risoluto e fece per andarsene.
“Ti prego, non fargli del male. Piuttosto uccidi me, ma non Edward… ti prego” sussurrai con voce incrinata. L’ultima cosa che volevo fare era mostrarmi debole davanti a lui, ma in quel momento era l’unica cosa che ero in grado di fare, ma lui non avrebbe mai ceduto, nemmeno se lo avessi supplicato in ginocchio… tutto ciò che bramava era la vendetta.
“Su questo non ci conterei molto scricciolo” ghignò, prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.
Mi appoggiai di spalle alla parete e mi lasciai scivolare per terra, sedendomi sul pavimento.
Portai le ginocchia al petto, affondando il viso tra di esse; un leggero tremore s’ impossessò del mio corpo, non seppi precisamente se ciò era dovuto al freddo o alla paura… ma non m’importava.
Con estrema lentezza le mie dita andarono a sfiorare il mio collo, lì dove poco prima vi era ancorata la sua mano in una stretta ferrea.
Istintivamente la mia mano scese, sfiorando così qualcosa di liscio, che avrei riconosciuto anche a chilometri di distanza… il ciondolo di Edward.
Delicatamente lo sganciai e lo presi tra le mani, rigirandolo ed ammirandolo in tutte le sue sfaccettature; la prima cosa che notai fu la scritta su di esso: My Eternity.
A quella visione mi si bloccò il respiro e tutti i momenti trascorsi con Edward tornarono prepotenti nella mia mente, come in una diapositiva.

La prima volta che mi confessò il suo amore…


“Bella... io... da quando ti ho vista la prima volta, ti ho donato il mio cuore! Bella… io, io ti amo… sopra ogni cosa!” sussurrò avvicinandosi, prendendomi dolcemente la mano.

Le sue braccia, che calorose mi stringevano al suo petto… l’unico posto in cui mi sentivo davvero al sicuro. 
Le sue labbra, che bramose cercavano le mie, unendosi poi in un dolce bacio… quelle labbra rosse che ogni volta che pronunciavano un “Ti Amo” mi facevano toccare il cielo con un dito; quelle labbra che avrei baciato per ore senza mai stancarmi.
Ed infine… i suoi occhi; quegli occhi dorati che con un solo sguardo erano in grado di scaldarmi il cuore e di farlo battere freneticamente; quegli occhi che avrei ammirato per ore ed ore; quegli occhi in cui avrei voluto annegare, senza mai riemergere; quegli occhi che erano in grado di leggermi dentro… quegli occhi che erano stati in grado di farmi innamorare.

“Se adesso ti prendo!” rise, avvicinandosi a me a velocità vampiresca.
“No Ed, scherzavo” risposi divertita, iniziando a scappare, ma fu inutile perché in meno di un secondo mi aveva già presa.
“Presa” sussurrò flebilmente al mio orecchio.
“Tu sei l’unico che può farlo. Io appartengo solo a te, ora e per l’eternità – mormorai, sfiorando il ciondolo al mio collo e potei notare i suoi tratti addolcirsi – Ti amo” sussurrai, circondandogli il collo con le mie braccia; nascondendo il viso nel suo collo, inebriandomi così del suo profumo.
“Io sono tuo” mormorò dolcemente, stringendomi forte al suo petto, posando un bacio tra i miei capelli con adorazione.

A quel ricordo un sorriso involontario si dipinse sul mio viso.

Mi strinse forte al suo petto, accarezzandomi teneramente i capelli, affondando poi il viso fra di essi.
"Ti amo Bella. Sei tutta la mia vita" mi sussurrò dolcemente nell’orecchio, posando poi le sue labbra sulle mie, che bramose di un contatto si modellarono perfettamente… ci completavamo a vicenda.

“Edward…” sussurrai con voce incrinata dal dolore.
Mi ero completamente immersa nei ricordi, tanto da dimenticare dove realmente mi trovavo.
In quel momento, l’unica cosa che desideravo con tutta me stessa era rivedere il suo viso, i suoi occhi ed il suo sorriso rassicurante. Ma ora, in questo preciso istante, la certezza che forse non avrei più rivisto il mio angelo e quei ricordi estremamente meravigliosi, portarono in me una strana sensazione di vuoto.
Guardai un’ultima volta il ciondolo di Edward, dopodichè lo rimisi al collo. Strinsi forte le palpebre e mi torturai il labbro inferiore, cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all’altro, ma fu un tentativo inutile, perché presto scesero dai miei occhi, rigandomi le guance. Il suo viso apparve per l’ennesima volta tra i miei ricordi ed il mio cuore perse un battito, portai una mano al petto sperando di riuscire a placare il dolore, ma fu tutto inutile… questo dolore era incurabile e faceva male, troppo.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare sul pavimento, rannicchiandomi su me stessa.
“Edward… Edward…” mormorai, mentre altre lacrime scendevano dai miei occhi, ma non le fermai, le lasciai cadere.
“Edward… - singhiozzai disperata - ti amo” mormorai flebilmente, lasciandomi poi andare all’incoscienza; perché forse i sogni erano l’unico mezzo che mi permettevano di vedere il suo splendido viso, l’unico modo per sentirlo accanto a me.

Improvvisamente un rumore mi fece sobbalzare e quando sentii il bastardo rientrare, mi destai dai miei pensieri.
"La smetti di chiamare continuamente il tuo amore? - Urlò a una spanna dal mio viso. - Edward, Edward, Edward... BASTA!! Lo capisci che sto cercando di non ucciderti subito e farti vivere un po' di più? CONTINUA DI QUESTO PASSO E TI UCCIDO SUBITO!!" Dichiarò, facendomi tremare impaurita.
I suoi occhi completamente neri mi incutevano un timore mai provato prima.
Avrebbe potuto uccidermi con solo una misera pressione sulla mia testa.

Edward...
Non parlai, cercai di rallentare i battiti impazziti del mio cuore.
"Te l'ho già detto che hai un profumo delizioso?" Sussurrò affondando il naso nel mio collo, aspirando il mio odore.
Quel contatto mi fece rabbrividire disgustata, impaurita...
Al contrario di lui, amavo quel gesto da parte di Edward che con dolcezza, amore e passione, mi baciava il collo e ne assaporava la pelle, annusandone il profumo... Dio quanto mi mancava.
"Non sei di compagnia dolcezza" mormorò mentre si allontanava e si sedeva su una vecchia poltrona.
"Perchè... perchè... - singhiozzai. - Perchè Alice non può vederti?" Chiesi esitante.
Mi guardò affamato e con un ghigno sadico.
"Mmm potrei anche dirtelo. Sì, potrei - sussurrò fra sé. - Tanto morirai poi... no?"
Tremai nuovamente.
"Beh la cosa è molto semplice, non ci girerò intorno: è il mio potere speciale da quando sono diventato vampiro; posso bloccare i poteri altrui e quindi far sì che non possano usarli. - Sorrise ghignando. – Fantastico, vero? È per questo che il tuo vampiro non mi sentiva quando ero vicino a casa sua e ti ho lasciato la lettera; è per questo che la tua sorellina Alice non mi vedeva... ho bloccato il loro poteri."
Sussultai sorpresa. Quel maledetto potere gli era stato molto utile fin dall’inizio... come potevo fare? Cosa potevo fare?
"Fantastico Bella, non è vero?" Chiese, avvicinandosi pericolosamente.
Non risposi, non volevo rispondere.
"Ti ho detto: 'fantastico Bella, non è vero?' RISPONDI! PARLA!" Urlò, facendo tremare le pareti.
Mi misi le mani sulle orecchie.
"Sì, è fantastico" mormorai, cercando di trattenere le lacrime.
Mi lasciai andare sul pavimento.
"Brava Bella. - Mi accarezzò una guancia ed io mi scostai, facendolo infuriare. Mi prese il mento tra le mani e strinse forte, provocandomi un gemito di dolore. - Non devi combattere con me Bella, ormai è finita... finita. Lo capisci vero?"
Stavo per rispondere, quando lo sentii uscire e sbattere la porta.
Era veramente la fine ormai, solo ed unicamente la fine.
Singhiozzai disperata mentre ripensavo alla mia famiglia, ai miei amici...
Girovagai con lo sguardo per la stanza: c'erano delle finestre, ma scappare sarebbe stato impossibile, mi avrebbe sentito e mi avrebbe ripresa subito.
Abbassai gli occhi sconfitta, ma qualcosa attirò la mia attenzione: vetri.
Erano vetrai, affiancati da una cornice; probabilmente qualcuno l'aveva rotta.

Vetri...
Vetri... Potevo... 

Mi avvicinai lentamente e ne presi uno in mano, tremando leggermente.
Ormai cosa potevo fare? Cosa mi rimaneva, se non quella poca forza e la voglia di sopravvivere? Dovevo provarci, per Edward, per le persone che mi amavano... dovevo temporeggiare, dovevo riuscirci.
Dovevo aiutare Alice a vedere, potevo farlo.
Lentamente presi un pezzo di vetro e lo avvicinai alla coscia.
Premetti forte... forte... e...
Sangue. Cercai di trattenere i gemiti di dolore, stringendo la lingua talmente forte che pensai di tagliarmela.
Sentii dei passi veloci e la porta si aprì di scatto.
"COSA DIAVOLO HAI FAT- " Iniziò il pazzo ma non finì, guardandomi con occhi sgranati e affamati.
"Sangue..." Mormorò mentre si avvicinava.
Chiusi gli occhi, lasciando cadere il pezzo di vetro, che sbattendo per terra provocò un suono, che risuonò nel silenzio della stanza.
"Cosa volevi fare eh? - Chiese ed indietreggiai impaurita. - Adesso dovrò ucciderti piccola Bella, contenta? - Ghignò senza pietà. - Sarai felice vero? Ora la tua veggente e il tuo vampiro vedranno la scena in prima fila e soffriranno ancora di più... Ah, che buon odore."
Mi morsi le labbra e chiusi gli occhi, ma ormai le lacrime scendevano da sole, continuamente, e trattenerle era impossibile.
Si avvicinò felino, come un predatore pronto ad azzannare la sua preda e...
Avrei combattuto, cercato di resistere fino alla fine, fino all'ultimo respiro perchè avevo persone a cui pensare che sicuramente sarebbero state male, avrebbero sofferto, pianto lacrime salate ma anche silenziose, invisibili e non potevo, non potevo arrendermi così, senza fare nulla.
Avrei combattuto per quelle persone che mi amavano e che io amavo, persone che mi avevano dato e cambiato la vita, regalandomi gioia e felicità, allegria e sorrisi.
Solo dopo aver rivisto il suo viso potevo lasciarmi andare, accogliere l’oscurità a braccia aperte.
Ma fino all'ultimo respiro non avrei mai e poi mai smesso di provarci, di sopravvivere e aspettare il mio unico amore: Edward.

Per voi, la mia unica ragione di vita.

Ringraziamo di cuore gli 8 angeli che hanno recensito lo scorso capitolo
siete davvero fantastiche... e sempre gentilissime con noi
grazie, grazie, grazie!

Ringraziamo di cuore chi ci ha aggiunte tra i preferiti (141 *.*)
chi tra i seguiti (139 *.*)
e chi tra autori preferiti (62 O.O)
e ai lettori silenziosi!


Grazie a tutti voi che leggete e seguite la nostra storia, siete davvero fantastici
VI ADORIAMO!!!

A presto...
Un bacione Lau ed Elly^^


  
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