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Autore: white_kahlan    24/01/2010    3 recensioni
Un ragazzo moro aspetta che una giuria di uomini giusti decida del suo futuro. Sul viso ostenta la solita sicurezza, la solita sfacciataggine, la solita indifferenza. Non è preoccupato di cosa gli accadrà. Non può deciderlo lui. In fondo non ha mai deciso niente della sua vita. Fin da quando era un bambino gli eventi avevano pianificato la strada che avrebbe dovuto percorrere.
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Sasuke … Grazie

 

Una ragazza dai capelli rosa corre per le strade di Konoha senza guardare dove sta andando.

La memoria la guida nella giusta direzione mentre i ricordi si impossessano della sua mente.

Pioveva e le sue lacrime si mischiavano alle gocce che cadevano dal cielo.

Una mano stretta sul cuore e lo sguardo perso nel vuoto mentre quello che per lei rappresentava l’amore oltrepassava la sua figura e le dava definitivamente le spalle senza rispondere alla sua dichiarazione.

Ora sono passati sei anni e lui è di nuovo dove è lei, è di nuovo a Konoha, è di nuovo in balia delle scelte del destino.

 Improvvisamente smette di correre.

 Una figura dalla zazzera bionda le si para davanti.

Naruto le sorride e nota subito che l’espressione della giovane non appartiene alla sua stessa realtà.

Nemmeno lei sa cosa prova, il ragazzo lo può solo immaginare.

“io te l’ho riportato Sakura-chan, ora lui ti sta aspettando” dice con il suo solito sorriso.

Lei vuole bene a Naruto e sa che lui vuole bene a lei.

Per un attimo torna alla realtà e gli rivolge uno sguardo di infinita dolcezza.

Prima di correre via le riempie il cuore di forza e calore con un’ultima frase

“buona fortuna, Sakura-chan”

 

 Un ragazzo biondo esce sorridente da un palazzo importante.

Cammina distratto mentre ripensa alla missione che ha portato a termine.

Suo fratello è di nuovo con lui, è di nuovo con loro, è di nuovo a Konoha.

Si siede su un’altalena e osserva i bambini dell’accademia che giocano. Due o tre di loro lo riconoscono e gli saltano al collo. Poi li saluta con la solita espressione vivace e si dirige verso il ristorante di ramen.

Non teme il giudizio a cui lui sarà sottoposto, è sicuro che il verdetto decreterà la sua innocenza, perché lui è innocente.

Poi una figura rosa in movimento si scaglia quasi addosso a lui.

È Sakura.

Sorride.

La guarda in volto e capisce che lei non è sicura quanto lui, ha paura che qualcosa vada storto.

Sa che l’amica non è forte quanto lui e può solo immaginare le emozioni confuse che si mescolano dentro di lei: amarezza per il suo addio, gioia per il suo ritorno, incertezza per il futuro, speranza in un domani di sole.

Lui vuole bene a Sakura e sa che lei vuole bene a lui.

La cosa più spontanea che gli viene da dire la dice “io te l’ho riportato, ora lui ti sta aspettando”.

Vede che la sua sincerità l’ha colpita, per un attimo la sua attenzione è tutta per lui.

Non occorrono parole per esprimere quello che già entrambi sanno.

 Lo sguardo dolce di lei lo ripaga di tutti gli anni di fatica che ha affrontato per riportarlo a Konoha.

Le passa accanto e le dice la cosa più vera che sente nel profondo di sé stesso “buona fortuna, Sakura chan” poi corre nella direzione opposta alla sua.

Non prova risentimento né amarezza, solo gioia, perché ora Sakura smetterà di soffrire e Sasuke potrà cominciare a permettersi di amarla.

 E anche questo gli fa affiorare un sorriso sul volto, perché anche di questo né è assolutamente certo.

 

Un ragazzo moro aspetta che una giuria di uomini giusti decida del suo futuro.

Sul viso ostenta la solita sicurezza, la solita sfacciataggine, la solita indifferenza. Non è preoccupato di cosa gli accadrà. Non può deciderlo lui.

In fondo non ha mai deciso niente della sua vita.

Fin da quando era un bambino gli eventi avevano pianificato la strada che avrebbe dovuto percorrere.

 Prima aveva dovuto rinunciare alla sua famiglia.

Poi aveva dovuto odiare il suo unico fratello di sangue, credendolo un carnefice.

Il solo sentimento che gli era concesso far vivere in lui era la vendetta.

Poi una luce aveva spezzato il buio, Sakura e Naruto erano entrati nella sua vita.

Il destino era imprevedibile. Una sua svista gli aveva permesso di scoprire il significato dell’amicizia e dell’amore, ma era solo all’inizio del viaggio.

Con crudeltà aveva dovuto separarsi dalle persone che amava, aveva dovuto guardarli soffrire mentre cercavano di riportarlo a casa un migliaio di volte, ignari che lui non li poteva seguire, per quanto lo  avesse intensamente desiderato.

La vendetta guidava i suoi passi e lo faceva secondo uno scopo premeditato.

 Itachi aveva fatto in modo che lui volesse ucciderlo, il suo piano era disegnato nei più minimi dettagli.

Fino all’ultima esalazione di vita avrebbe dovuto crederlo un nemico.

Solo dopo la sua morte Sasuke avrebbe potuto sapere che la brama di vendetta tanto agoniata era solo un sentimento indotto, falso, immessogli dentro da un meccanismo più grande di lui.

Aveva camminato sul filo lasciato dal fato per troppo tempo, si era sentito un burattino del destino troppo a lungo e aveva agito, spinto dalla voglia di poterli riabbracciare, forse, un giorno lontano.

 Eppure ora seduto lì, ad aspettare,non potè fare a meno di  avvertire per l’ennesima volta la sensazione che qualcosa più grande di lui tramasse la rete del suo futuro.

Tutto ciò che voleva era di nuovo un posto  da chiamare casa, un fratello con cui confrontarsi e ridere, una ragazza a cui poter rivelare finalmente i suoi sentimenti, un padre a cui chiedere consiglio.

Nella sua mente, ogni volta che sentiva questa voglia di amore, prima di respingerla in un angolo buio del suo cuore, apparivano tre figure, un’immagine fugace luminosa come il sole, argentea come la notte e rosea come la primavera. 

Quella era la sua casa.

Per la prima volta si rivolse al destino chiamandolo in prima persona e pregandolo affinché non gli venisse ancora negata.

 

 

 

Sakura raggiunge l’edificio in cui si stanno decidendo le sorti di Sasuke Uchiha.

Si ferma a riprendere fiato ma dalla porta centrale vede uscire una figura dai lineamenti familiari.

Il respiro adesso le manca del tutto.

Lui porta una divisa blu, al collo un copri fronte luccicante, sul volto un sorriso che non ha  mai visto prima ma che le basta per capire che è finito tutto.

Sasuke si ferma davanti a lei.

“adesso posso restare qui, con te” afferma sicuro.

Lei sgrana gli occhi.

Lacrime di gioia le solcano il viso.

Lacrime simili a quelle di quel giorno lontano ma dal sapore molto diverso.

 Allora gli aveva confessato che lo amava, che avrebbe fatto di tutto per lui, che si sarebbe messa a urlare se se ne fosse andato, che desiderava restasse con lei.

“ora sono io l’artefice del mio futuro. E sono certo di volerlo costruire insieme a te”

Poche parole. Concise. Dirette. Lapidarie. Dopotutto lui era fatto così.

Sakura lo abbraccia e avverte le mani di lui stringersi dietro la sua schiena. Poi prima di perdersi in un bacio che aspetta da anni sussurra

“Sasuke … grazie”

Grazie è l’ultima parola che le ha rivolto prima del suo addio.

Grazie è l’unica parola che le suonava nella mente da sei anni, accanto alla sua immagine che si allontanava.

Grazie è la prima parola con cui vuole ricordare il suo ritorno.     

Perché l’immagine del suo ritorno è l’unica cosa che vuole ricordare per il resto della sua vita.

 

Note:

ehehe, questo è un regalo per dubhe93, come promesso ^^

ringrazio tutti coloro che leggeranno e manderò dieci euro a chi lascia una recensione (ovviamente quelli del monopoli ^^)

spero vi sia piaciuta!!

Baci

marti ♥

  
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