Ma
come fanno le bambole a sopportare tutto ciò?
Non
lo avrei mai detto, che un giorno mi sarei messa a commiserare una bambola.
Anch’io da piccola avevo posseduto delle bambole, ma non mi prendevo molto cura
di loro, non come facevano le altre mie coetanee.
Vedevo
certe bambine che le facevano il bagnetto, le vestivano, le pettinavano, senza
che potessero provare ad opporsi, certo erano bambole, ma lo sono anch’io?
Quando
inizi a farti certe domande, quello è il momento che ti devi preoccupare del
tuo stato di salute mentale.
“Ecco,
oh ma sei perfetta!” esclamò dolcemente.
Fliss
mi fece girare in modo che potessi vedere il suo sorriso. A vederlo sorridere
così, era difficile pensare che dietro quella maschera così amorevole, si
potesse nascondere il male.
Ero
stata immobile tutto il tempo, seduta sulle sue ginocchia, mentre mi
intrecciava due trecce, senza un pettine che potesse dividere o spazzolare i
capelli, se ce ne fosse stato bisogno. Solo con le sue abilissime mani, lunghe
dita sottili e agili.
Quante vite avrà spezzato con quelle? pensai.
Come
dicevo non mi muovevo, aspettavo che finisse, non la treccia ma quella nottata,
così poi sarei ritornata nella mia “gabbia colorata”.
“Che
ne pensi Ann?” sua sorella che stava distesa lungo il tappeto color sabbia,
stava mettendosi scrupolosamente lo smalto.
“Uhm…
certo non sono male!” trillò la voce di Ann, non dubitavo della sua sincerità,
lei era l’unica fra le poche persone in quella casa, che si potesse considerare
sincera.
Chi
ha detto però che una persona falsa in confronto ad una sincera, non potesse
essere mille volte più odiosa?
Lei
non diceva bugie alle persone, tranne quando era costretta a farlo, ma se non
era in obbligo diceva le cose come stavano.
E
quando lo faceva le sue parole ti rimbombavano nelle testa perchè erano vere,
ma lei era in grado di renderle ancora più terribili, peggio di una pugnalata
in pieno petto.
Chi
ha detto che è meglio una dura verità che una dolce bugia? Io no di sicuro e se
l’avessi detto, è stato di sicuro prima di incontrare quella odiosa di Ann.
Nella
penombra dell’immenso padiglione arredato solo da un tappeto di pelle di grizly
e da un divano, riuscivo a scorgere alcune creaturine acquattate nell’ombra e
qualche spirito che vagava di tanto in tanto senza meta.
Lui
era dietro di me, che mi abbracciava con le sue forti braccia e mi stuzzicava
il collo con la sua bocca.
Continuammo
così per molto, sembrava che non si stufasse mai di me, continuava ad
accarezzarmi, esplorando ogni parte di me, anche quelle più nascoste.
Ero
solo un giocattolo per lui?
Avrei voluto chiederlo ad Ann, avrei potuto
chiederle molte cose, ma una risposta era ciò che volevo veramente?
Ciao a tutti!
Avete passato bene il weekend? Io sì, ieri sono andata
a guardare Avatar, bel film, anche se
non ho potuto vedere il finale! Ero entrata alle 3.30 e alle cinque e passa ero
ancora lì, così stufa sono uscita... In verità sarei rimasta, ma le mie amiche
non avevano intenzione di restare!
Adoro l’atmosfera che crea il cinema, un momento tutto
per te, dove puoi rilassarti nelle belle poltrone in compagnia di poc-corn e
coca-cola, anche se il volume a volte ti spacca i timpani!!
Del film non mi posso lamentare, ma adesso basta
parlare di me!
Per la cronaca Fliss è un maschio. Ok il nome è da
femmina, come mi hanno fatto notare più di una persona, ma mi piaceva troppo
quel nome e a lui sta benissimo!! ^^
Finisco per ringraziare i miei pochi, ma spero felici
lettori tra cui:
kiriku: sono contenta che le riflessioni di Kassy ti piacciano. Ho scritto i
primi capitoli senza pensare che sarebbe venuta fuori una storia, ero in un momento,
dove pensavo che tutti ce l’avessero con me e io d’altro canto ce l’avevo con
loro! Perciò penso che siano pensieri veri, anche se esagerati al massimo!!
Ok vi lascio, spero che
abbiate gradito questo capitolo ^^
Un bacio la vostra roxy