Corvina si ritrovò nella sua casa, nella loro casa.
Era nel soggiorno.
Si sedette sul divano.
Aveva gli occhi chiusi.
Non voleva vedere.
Non poteva vedere.
- Tesoro, dove metto il vaso? – chiese Bibi
- Sul tavolo, caro – rispose Corvina.
Si erano appena trasferiti nella loro nuova casa, e stavano ancora sistemando i mobili.
Corvina indossava una salopette in jeans con sotto una t-shirt gialla, ed era tutta coperta di vernice bianca, stava imbiancando.
Aveva appena finito il soffitto quando uno scattante puma verde l’atterrò, con delicatezza, sul pavimento.
- Caro, uno di questi giorni mi ammazzi, così… - disse lei pungolandosi sui gomiti.
Lui tornò normale, e la strinse forte a sé.
- Scusa…
- Di nulla.
- Che ne dici se andiamo a “collaudare” la camera da letto??? – chiese lui muovendo le sopracciglia ( come un novello Jim Carrey)
- Dico che se continuiamo a “collaudare” i mobili a questo ritmo dovremmo ricomprare tutto… abbiamo già… “collaudato”… la lavatrice, la lavastoviglie, il divano, perfino il frigo (- non chiedetemi come hanno fatto – Raven_95)… Scusa se te lo dico, ma sono un po’ stanca…
- mmmmh … - mugolò lui con la faccia da cucciolo
Lei non seppe resistergli e gli saltò letteralmente addosso….
“Collaudarono” il letto… (ihihihih)
Corvina sorrise e aprì gli occhi.
La prima cosa che vide fu il vasi di cristallo di quella mattina, coi fiori già appassiti.
Si adombrò nuovamente.
Si alzò e col braccio spazzò via il vaso, mandandolo in frantumi.
Le schegge di cristallo volavano dappertutto e lei si abbracciava le spalle e piangeva.
Quando la pioggia cessò lei si riscosse.
Aggiustò il vaso e vi mise dentro dei fiori di energia.
- Questi fiori sono in lutto, come me.
Aveva materializzato dei gigli neri.