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Autore: ladymisteria    24/01/2010    2 recensioni
L'ultimo anno dei famosi Malandrini, tra nuovi amori, incredibili peripezie e vecchi nemici sempre in agguato...
Questa fanfiction è stata riveduta, ampliata, corretta e riscritta a seguito dell'imperdonabilmente lungo periodo di abbandono da parte della sua autrice.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La tenue luce dell'alba illuminava il maestoso castello di Hogwarts, donando alle sue mura una magica sfumatura rosa. L'aria - ancora legata all'estate morente - era dolcemente carica del profumo della rugiada e dei delicati fiori che crescevano selvatici lungo le pendici dei monti che circondavano la scuola. Ogni cosa era immersa nel più quieto dei silenzi - interrotta, di tanto in tanto, solamente dal cinguettio allegro di alcuni uccellini, e dal suono della brezza tra le fronde degli alberi della Foresta Proibita.

In una delle torri più alte del castello, tuttavia, vi era già chi si adoperava per guastare irrimediabilmente quell'idilliaco scenario...

«Guarda come dorme!» sussurrò una voce maschile.

«E guarda che sorriso! Lascia che te lo dica: questo qui fa tanto l'ingenuo, ma in segreto si prende gioco di noi tutti» replicò una seconda voce, anch'essa maschile.

«Sorriderà meno tra un po', non è vero Felpato?» riprese la prima, con una vaga sfumatura di divertimento.

«Assolutamente, Ramoso».

Improvvisamente una terza voce si unì alle precedenti - questa, tuttavia, era nervosa e carica di ansia.

«Avanti ragazzi! Sapete che odia essere svegliato bruscamente!».

Vi furono due risate soffocate.

«Ah, Codaliscia! Sappiamo tutti che alla fine ti divertirai anche tu. Lo fai sempre» gli fece notare il giovane chiamato Ramoso.

Peter Minus - Codaliscia per i suoi amici - era un ragazzo piccolo, tremante e paffutello, con i capelli color topo e gli occhi acquosi, ed era proprio con questi ultimi che ora fissava i due compagni.

«Certo, quando gli scherzi li fate ai Serpeverde, e non a Lunastorta!» ribatté, sempre più nervoso.

Ma le sue parole vennero completamente ignorate.

I due ragazzi - i cui nomi erano in realtà Sirius Black e James Potter - si alzarono in piedi, mostrando immediatamente di essere più alti del loro amico, e si avvicinarono al letto dove un quarto ragazzo dormiva profondamente.

Il primo aveva lunghi capelli neri che gli ricadevano sui penetranti occhi grigi - donandogli un tocco di mistero e di distratta eleganza - e la pelle abbronzata. Era uno dei più giovani discendenti dei Black - una delle famiglie più facoltose, temute ed odiate dell'intero mondo magico - ma a differenza del fratello minore Regulus, odiava le sue origini - tanto da essere fuggito di casa quando non aveva ancora compiuto sedici anni, rifugiandosi dall'amico James, poiché troppo disgustato dagli ideali razzisti profondamente radicati all'interno della propria famiglia, e con i quali era stato costretto a crescere. Un gesto, il suo, che gli era costato il posto nell'arazzo di famiglia - oltre al rispetto della maggior parte dei suoi parenti, che ormai lo reputavano solamente un traditore del proprio sangue.

L'altro ragazzo, invece, aveva corti capelli neri perennemente scompigliati, occhi nocciola con scaglie dorate e la pelle olivastra. Essendo nato da genitori facoltosi ma relativamente anziani, e che pertanto avevano ormai perduto ogni speranza di avere figli, James era stato amato e coccolato in ogni momento, senza che potesse mai sentire la mancanza di qualcosa. La sua bravura a Quidditch l'aveva trasformato ben presto in uno dei più bravi giocatori che avessero mai frequentato la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts - cosa di cui non mancava mai di vantarsi - permettendogli anche di essere nominato Capitano della squadra della sua Casa.

«Pronto Felpato?» chiese James, sempre sussurrando.

«Prontissimo» replicò Sirius, impaziente.

«Direi di cominciare, allora».

Sirius Black fece un rapido movimento con la bacchetta, e James si ritrovò sospeso a mezz'aria all'altezza dello stomaco del malcapitato ragazzo chiamato Lunastorta.

Un ultimo gesto di intesa tra i due amici, e Sirius sollevò l'incantesimo - facendo precipitare James a peso morto sul compagno addormentato.

Questi si svegliò di soprassalto, scattando istintivamente seduto sul suo letto - un'espressione scioccata sul volto. Espressione che mutò rapidamente in un cipiglio infastidito quando sulla sua testa si rovesciò un secchio di miele mischiato a piume magistralmente collocato sulla testata del letto a baldacchino, e opportunamente capovolto con un colpo di bacchetta da parte dei compagni - i quali, al momento, erano letteralmente stesi a terra, rotolandosi dalle risate.

Il ragazzo - che si chiamava Remus Lupin - scattò in piedi come una furia, dimostrando di essere persino più alto di James e Sirius. Il suo aspetto malaticcio e tormentato, unito ai corti capelli castani e agli occhi verdi, faceva sì che chiunque lo vedesse non potesse fare a meno di pensare a lui come il classico bravo ragazzo della porta accanto. Ma non lo era sempre: sapeva essere peggiore di James e Sirius, quando voleva.

Diversi anni prima, suo padre Lyall - che collaborava con il Dipartimento per la Regolazione e il Controllo delle Creature Magiche - aveva offeso lo spietato licantropo Fenrir Greyback, e questi aveva deciso di vendicarsi dell'uomo attaccandone il figlio, trasformandolo a sua volta in un lupo mannaro. All'epoca Remus non aveva ancora cinque anni, e fu solo grazie al padre se Greyback non riuscì a terminare il proprio intento: portarlo via dalla sua famiglia, per poterlo crescere come uno dei suoi lupi - uno dei suoi figli - e insegnargli ad odiare i maghi normali. L'essere cresciuto lontano dagli altri licantropi - e aver avuto, grazie ad Albus Silente, la possibilità di frequentare comunque Hogwarts - aveva fatto sì che Remus odiasse la propria condizione esattamente come Sirius odiava la propria famiglia.

Pur essendo stato nominato Prefetto due anni prima - più che altro nella speranza che riuscisse così a tenere a bada gli amici - Remus non era stato scelto per ricoprire il ruolo di Caposcuola; tale carica, con sommo stupore di tutti, era stata infatti affidata a James. La cosa, tuttavia, non era sembrata importare più di tanto a Remus, che per primo aveva sempre detto di essere un pessimo Prefetto, e di aver fallito miseramente nel portare a compimento i suoi doveri.

«Dite un po', razza di deficienti…» ringhiò Remus.

Se possibile, James e Sirius risero ancora più forte, vedendo il miele e le piume corrompere irrimediabilmente l'espressione furente dell'amico.

«Ci tenete tanto a non arrivare a diciotto anni?» continuò il licantropo, senza lasciarsi influenzare dal pensiero di quanto comico potesse apparire in quel momento.

«Scusa Remus, ma sei troppo buffo!» riuscì a dire James fra le lacrime, mentre anche Peter si lasciava andare ad una risata troppo a lungo trattenuta.

Remus Lupin fece un sorrisino diabolico.

«Ma davvero?» disse, arrotolando le maniche del suo pigiama fin sopra ai gomiti.

Intuendo improvvisamente l'intenzione dell'amico, i tre ragazzi smisero di ridere e corsero velocemente alla porta, trovandola però chiusa a chiave.

«Vediamo se vi divertirete ancora» ghignò Remus, alzando la propria bacchetta.

[*]

Nella sala comune dei Grifondoro, un timido ragazzino del primo anno non poté fare a meno di alzare un po' la testa ai rumori - alquanto sinistri - che provenivano dal dormitorio.

«Che succede, Danny?» chiese al fratello maggiore, tranquillamente seduto vicino al camino.

Il ragazzo chiamato Daniel - Danny per il suo fratellino - alzò gli occhi verso il dormitorio, senza riuscire a nascondere un sorrisetto divertito.

«I Malandrini si sono svegliati».

 

 

 

****Note dell'autrice****

Okay, è davvero necessario che io scriva alcune note riguardo questa storia.

Sono trascorsi anni da quando ho pubblicato il primo capitolo, e anni da quando ho pubblicato l'ultimo.

In entrambi i casi, è stato imperdonabile, da parte mia, abbandonare questa fanfiction - che mi ha dato grandissime gioie e (lo ammetto) anche diversi grattacapi. Per riparare a questa mostruosa assenza, quindi, ho deciso di riscriverla completamente, apportando modifiche che - grazie a Pottermore e ad un po' di fortuna - spero possano renderla il più accurata e canon possibile (pur trattandosi di una What if?).

Se siete tra coloro i quali hanno letto la versione "originale" di questa fanfiction, saprete già che in essa sono presenti diverse "inesattezze", come ad esempio il fatto che tra Tonks e Remus non vi sia che un solo anno di differenza, che i genitori di James siano stati descritti come due Auror (anche se grazie a Pottermore sappiamo che molto probabilmente non è così), ecc.

Se invece siete alla "prima lettura"... Benvenuti! Spero che - nonostante quanto accennato qui sopra - apprezzerete la lettura di questa fanfiction esattamente come io ne ho apprezzato la scrittura.

Ho cercato di mantenere la trama pressochè immutata, anche perchè - e so di non aver alcuna voce in capitolo, riguardo a questo XD - l'idea originale ancora mi piace moltissimo.

Grazie per il tempo che dedicherete a leggere, o anche solo per aver avuto la curiosità di dare una sbirciatina, senza soffermavi troppo.

♥Lady

   
 
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