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Autore: ladymisteria    24/01/2010    2 recensioni
L'ultimo anno dei famosi Malandrini, tra nuovi amori, incredibili peripezie e vecchi nemici sempre in agguato...
Questa fanfiction è stata riveduta, ampliata, corretta e riscritta a seguito dell'imperdonabilmente lungo periodo di abbandono da parte della sua autrice.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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«Chi sono i Malandrini?» domandò l'undicenne, confuso.

«James Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus. Sono dell'ultimo anno e, beh... Sono dei geni. Almeno, la maggior parte di loro lo è» si corresse Daniel.

Vedendo l'espressione del fratellino, il ragazzo pensò bene di dargli qualche informazione in più.

«Voglio dire che sono maghi molto dotati. E non solo per quanto riguarda magie ed incantesimi... James è praticamente considerato da tutti il campione di Quidditch della scuola, e per una buona ragione. E' vero, è un po' arrogante, presuntuoso ed orgoglioso, ma è anche - e soprattutto - un bravo ragazzo. Anche se bisogna ammettere che se l'indole di James è migliorata è grazie soprattutto a Lily Evans - anche lei una Grifondoro all'ultimo anno. Posso garantirti, Matt, che non esiste nessun'altra come lei. E' intelligente, affascinante, ricettiva... E ha davvero un grande cuore. Sul serio, può vedere la bellezza in ogni cosa e in chiunque. Non stupisce che James abbia dovuto cambiare atteggiamento, per avere una speranza con lei. Poi c'è Sirius...».

Daniel emise uno sbuffo all'apparenza divertito.

«Beh, lui è pazzo. Letteralmente. Non passa giorno che non faccia di tutto per discostarsi dall'orrenda famiglia da cui proviene, e che lo ha rinnegato. Penso sia stato il primo ad essere stato smistato qui a Grifondoro, quando tutti - suo fratello Regulus compreso - hanno sempre fatto parte dei Serpeverde. E' brillante, coraggioso, leale verso gli amici... Ma è anche una testa calda. Non bisogna pestargli i piedi, se capisci cosa intendo. Credo che questo sia una delle poche cose che nemmeno lui può negare derivino dalla sua appartenenza ai Black. Se non sbaglio sono ormai due anni che esce con Lidia Rosie, una ragazza Corvonero all'ultimo anno. E non dimentichiamoci di Remus! E' più tranquillo, rispetto a James e Sirius, ma anche lui - se provocato - dimostra di avere un temperamento piuttosto acceso. E' abile - e veloce - con la bacchetta. Secondo forse solamente a Severus Piton, un Serpeverde dell'ultimo anno con cui i Malandrini hanno una "faida aperta" sin dal loro primo incontro. E Remus è anche ferratissimo in Difesa Contro le Arti Oscure!» ricordò il ragazzo all'improvviso.

«Probabilmente è grazie al padre. So che è riconosciuto a livello mondiale per le sue conoscenze sulle apparizioni di spiriti non umani, e che era lui a fare scuola a Remus, prima di Hogwarts. Non è esattamente un genio in Pozioni, ma ehi! Nessuno è perfetto, in fondo. Ma lascia che ti dica questo, fratellino: se hai qualche problema, nove volte su dieci Remus saprà darti una mano. Puoi starne certo. Può sembrare un po' schivo, è vero. Ma è molto intelligente. Merlino, a volte mi mette i brividi!» rise il ragazzo.

«E Peter?» chiese Matt, parlando per la prima volta dopo diversi minuti passati ad ascoltare il fratello, rapito.

Daniel si grattò il mento, pensieroso.

«Peter... Onestamente non ho mai capito per quale motivo Remus abbia tanto insistito con James e Sirius per "accoglierlo" nel loro gruppo. Chissà, magari sapeva che gli amici non ci avrebbero pensato sopra due volte, prima di includerlo nella lista delle vittime dei loro "scherzi", e non voleva che se la prendessero con un ragazzino che, ammettiamolo, non brilla certo per ingegno o coraggio...» mormorò, facendo spallucce.

Sopra alle loro teste si udì uno schianto fragoroso, e pochi istanti dopo i due videro la porta del dormitorio volare giù dalle scale - in una grottesca imitazione di uno slittino - con tre ragazzi ammassati su di essa. Tutti e tre avevano la testa ricoperta di miele dorato e piume - anche se, al momento, quella sembrava essere l'ultima delle loro preoccupazioni.

James, Sirius e Peter si alzarono in piedi velocemente, correndo al buco del ritratto. Ma una voce melliflua li congelò sul posto.

«Dove credete di andare, voi tre?».

«N-noi? Da nessuna parte, vero Jamie? Peter? Visto? Non vogliamo andare assolutamente da nessuna parte» balbettò Sirius, voltandosi con un sorriso tirato verso Remus, appena sceso dalla scalinata che conduceva ai dormitori.

Matt non vide nemmeno il ragazzo chiamato Remus alzare la bacchetta, eppure gli altri tre ragazzi erano ora appesi per una caviglia al centro della sala comune. Danny aveva ragione: era senza ombra di dubbio veloce.

«REMUS! FACCI SCENDERE!» gridò James, muovendosi come un forsennato.

Remus lo osservò, piegando lievemente il capo da una parte.

«No, non credo che lo farò» mormorò, divertito.

«Ti prego, sto per vomitare!» esclamò allora Sirius, cinereo.

«Allora vomita».

Sirius sgranò gli occhi.

«Brutto stro...!».

«Che succede qui?» chiese una voce femminile, alle spalle di Remus.

Tutti i presenti si voltarono verso il dormitorio femminile.

«Ciao Lily» sorrise Remus.

La ragazza chiamata Lily scese gli ultimi gradini, i lunghi capelli cremisi legati in una treccia e i luminosi occhi verdi puntati sui tre Malandrini appesi al centro della sala.

«Ciao Remus. Che è successo? Perché James e gli altri sono appesi come salami nella nostra sala comune?» replicò Lily, confusa.

«Giusto! Che ci facciamo appesi come salami?» le fece eco Peter, piagnucolando.

Remus fece spallucce, ignorando bellamente le parole dell'amico.

«Solo una piccola scaramuccia interna, Lily. Nulla di cui preoccuparsi. Mi spiace di averti costretta fuori dal letto a quest'ora» disse, sorridendo gentilmente alla ragazza.

Lily alternò lo sguardo da Remus ai tre Malandrini.

«Beh, qualsiasi sia la motivazione che ti ha spinto, non vedo il motivo di punirli in questo modo. Non potevi togliere semplicemente loro dei punti?» chiese, un cipiglio interessato sul suo volto.

«Non dargli strane idee!» esclamò James, continuando a muoversi senza sosta nel tentativo di raggiungere la bacchetta e liberarsi.

«Togliere dei punti a Grifondoro il primo giorno di scuola? La McGranitt ci ucciderebbe, Lily» replicò Remus, realistico.

Lily parve pensarci su.

«Forse hai ragione...» sospirò, alla fine.

«Bene. Mi fa piacere che abbiate risolto ognuno dei vostri piccoli problemi morali. Ora che ne dite di farci scendere?!» chiese Sirius, rosso in viso per il sangue che gli affluiva alla testa.

Remus sospirò, rivolgendosi nuovamente a Lily.

«Dici che dovrei farli scendere?».

La ragazza sembrò combattuta.

«Onestamente, non lo so...» replicò, pensierosa.

«LILY!» urlarono James, Sirius e Peter all'unisono.

«Va bene, va bene!» disse la ragazza, alzando le mani rassegnata. «Falli scendere».

Remus sorrise e fece atterrare pesantemente i tre ragazzi sul pavimento.

«Ahi! Ci hai fatto male!» ringhiò Sirius in direzione di Remus.

Questi sbuffò.

«Esagerati come al solito, eh?».

«Dovresti fare qualcosa per chiederci scusa» brontolò James.

Remus era esterrefatto.

«Che cosa?! Siete voi che avete cominciato! Perché mai dovrei essere io... Ah, lasciamo perdere. Avanti, che avete in mente?» borbottò, rassegnato. 

James si fece pensieroso.

«Sali al dormitorio femminile. Una poderosa scivolata può bastare, per questa volta. Ma non dovrai usare la scopa o la bacchetta, è ovvio!» si affrettò a precisare.

Remus sospirò.

«Altro?»

«No, non c’è altro».

«Benissimo».

Il ragazzo consegnò la bacchetta a Lily, e si diresse alla scala che conduceva al dormitorio femminile - schiarendosi poi la voce per attirare l'attenzione delle occupanti del dormitorio, sicuramente svegliate da tutto quel baccano.

«Dolente di disturbarvi, ma ho bisogno di salire un minuto, posso?» chiese, gentilmente.

Dopo qualche istante, una voce femminile replicò: «E ce lo chiedi? Certo che puoi!».

Remus ghignò.

«Vi ringrazio».

«Non cantare vittoria. Non sei ancora salito, genio» borbottò, Sirius.

«Non sarà un problema» gli rispose il licantropo.

Si raddrizzò, si pulì la divisa, e con un paio di balzi decisamente non umani salì fino al dormitorio femminile.

Pochi secondi più tardi era nuovamente nella sala comune, dopo essere scivolato elegantemente su ciò che rimaneva delle scale.

«Allora? Ho vinto io. Ora sta a voi pagare pegno. E’ la regola» disse, risistemandosi la divisa con aria tranquilla.

I tre ragazzi - ancora seduti a terra - sbuffarono, sconfitti.

«E va bene, hai vinto. Che dobbiamo fare?» chiese James.

«Nulla di grave, non preoccupatevi. La prossima uscita ad Hogsmeade pagherete voi per Lidia e Lily» replicò Remus, affabile.

«Niente di grave dice!» sbottò Sirius.

Remus alzò gli occhi al cielo, rivolgendo poi la sua attenzione a Lily, che gli restituì la bacchetta.

«Si sta facendo tardi. Dovremo andare a perlustrare la scuola e a dare una mano a quelli del primo anno» disse.

Lily annuì.

«Io sono già pronta».

Remus la imitò, studiando lo stato dei suoi capelli e di quelli di James.

«Ti raggiungiamo fuori, okay?»

«Okay».

I due si divisero: Lily sorrise a James - si rifiutava, infatti, di baciarlo finché fosse stato imbrattato di miele e piume - ed uscì dal buco del ritratto, e Remus salì al dormitorio, discendendone nuovamente poco dopo, con i capelli puliti e la spilla da Prefetto appuntata sul cuore.

«E’ meglio che andiate a darvi una ripulita. Tra un po' la McGrannit verrà qui per scoprire cos'è stato tutto quel trambusto. La porta l’ho già sistemata io; ma non servirà a molto, se dovesse vedervi travestiti da tacchini... James, faresti bene a prepararti anche tu: Lily ci aspetta».

James sbuffò esageratamente, e salì nuovamente al loro dormitorio.

Remus si avvicinò con un sorriso a Matt Michaels.

«Hai bisogno di una mano per trovare la tua classe?» gli chiese gentilmente.

Il ragazzino strinse spasmodicamente il braccio del fratello, scuotendo il capo.

«No grazie, per oggi ci pensa Danny» disse, la voce tremante.

Daniel sorrise a mo’ di scusa.

«Scusa Lupin. Ma sai com’è…» mormorò, divertito.

Remus scrollò le spalle.

«Non preoccuparti. Inoltre, posso benissimo fingere che sia James ad aver bisogno di qualcuno che gli indichi la direzione giusta. Non sarà nemmeno troppo difficile...» ghignò.

Poi uscì anche lui, per aspettare James insieme a Lily.

Sirius e Peter si guardarono l'un l'altro, sospirando.

«Andiamo, inizia un altro anno» disse Peter, alzandosi.

«Già» confermò Sirius, imitandolo.

«Ed essendo l’ultimo, faremo in modo che questa scuola non si dimentichi mai più di noi» aggiunse poi, un luccichio diabolico negli occhi grigi.

   
 
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