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Autore: BigMistake    25/01/2010    4 recensioni
La piccola Nessie è cresciuta, è diventata una donna! Vuole realizzare i suoi sogni ma ce la farà a combattere contro il destino e contro i suoi geni attira sfortuna? Questa storia è il continuo di GREY DAY IN DARKNESS- Prima Parte ed è necessario aver letto la prima per capire la seconda. Baci e buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'GREY DAY IN DARKNESS'
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Note dell'autrice: Avvertenza prima di leggere: Care mie capitolo in cui c'è una scena hot! nulla di esplicito mi spiace chi si apsetta una cosa del genere ma non sarebbe il mio stile: quello che ho cercato di narrare è il turbinio di emozione di due persone che si amano e che fanno l'amore per la prima volta e spero di esserci riuscita. Comunque se ritenete che il rating debba essere cambiato da Arancione a Rosso fatemelo sapere ma non credo.

Never Leave Me: spero di non deludere le tue aspettative. So che ti interessa questo capitolo da quando hai iniziato a leggere, mi sono però mantenuta molto fedele a tutto quello che volevo esprimere fin all'inizio ovvero il loro amore che ovviamente coinvolge sia la mente che il corpo. Comunque aspetto le tue critiche visto che sei una esperta ;)

Sinead: Io vedo molto Emmett come un bambinone esaltato, ma che al mometo sa rivelarsi una persona dai mille sentimenti. Jasper invece è sempre serio ma che se vuole può divertirsi altrimenti non starebbe con Alice. Diciamo che con la presenza della nipote i due tirano fuori il lato del loro carattere più remissivo, ovvero per Emm quello sentimentale e per Jazz quello spensierato. L'arrivo di Nessie ha significato molto per ognuno dei Cullen in modo diverso e per questo hanno stabilito dei rapporti variopinti.

Noe_princi 89: Nessie non vive bene la sua probabile sterilità. Si sente ovviamente colpevole ed era normale che ci pensasse poco prima di sposarsi. Comunque Eddy l'ha consolata e ha evitato che facesse una sciocchezza per colpa della sua impulsività.

Ragazzuole ma sapete che la prima parte ha avuto nuovi adepti? Da quando ho iniziato a postare la seconda siamo arrivate a ben 20 preferiti!!!20!! comunque ringrazio chi mi sta seguendo in questa 2 parte e chi l'ha messa tra i preferiti!!! Vi adoro e recensite vi prego!!!

 

CAPITOLO VI: … soli!

E anche gli ultimi invitati stavano andando via. Renèe si era avvicinata a me e a mia madre con gli occhi gonfi dalle lacrime, visibilmente commossa. Non aveva fatto altro che piangere ogni volta che mi volgeva uno sguardo, cosa che, a un certo punto, mi fece chiedere se avessi qualcosa fuoriposto.  

“Piccole mie, non sono mai stata così emozionata!” aveva già ricominciato a versare una lacrimuccia, ormai era anche abbastanza irritante.

< Non si era capito! >

< Renesmee! >

“Nessie, tu sei meravigliosa e tuo marito è così …”

“… alto!” li scoppiai a ridere. Phil aveva un gran senso dell’umorismo e in quell’atmosfera decisamente strana ci voleva una bella battuta.

“Volevo dire carino, ma anche alto è un aggettivo che gli si addice! Mi dispiace così tanto dover partire senza poter stare un po’ con voi! Nessie mi devi promettere che mi vieni a trovare qualche volta e magari ti porti dietro anche tua madre!” infatti,come prevedevo,con quella battuta Renèe si era ripresa e adesso riusciva a pronunciare una frase per intero senza piangere “Abbraccio” aprì le braccia e sia io che mia madre la stringemmo fortemente. Anche se un po’ troppo sensibile la nonna era pur sempre una persona speciale, svampita, ma speciale. Non la conoscevo a fondo ma per quel che mi riguardava la sentivo vicina quasi al pari di Esme. Erano così diverse, sembrava che certe volte si completassero.

“Andiamo ora che perdiamo l’aereo! Ci vediamo ragazze!”

“Anche noi dovremmo prendere un aereo!” Jacob mi si era avvicinato silenzioso, cosa che lo faceva assomigliare di più a mio padre: dovevo levargli il vizio di fare il vampiro. Comunque il suo intervento mi stava riportando alla realtà: la sera stessa della cerimonia avremmo dovuto prendere l’aereo per Parigi, il nostro viaggio di nozze. I nonni ci avevano proposto l’isola di Esme, ma io mi ero rifiutata dicendo che sarebbe stato come fare l’amore nel letto dei propri genitori. A quella mia frase, mio padre cominciò a strozzarsi, non so con che cosa, e a tossire, per poi cadere in uno stato di trance per quasi un giorno. Solo allora capì cosa intendesse mia madre quando diceva che gli sarebbe preso ugualmente l’infarto.

 

Avevo dormito per quasi tutto il viaggio, mentre il mio povero Jacob non era riuscito a chiudere occhio. Anche se i sedili della prima classe sono quasi più confortevoli di un letto di piume, il mio lupo non aveva abbastanza spazio per stare comodo. Arrivammo all’albergo la mattina, che si trovava proprio sull'Avenue des Champs-Élysées, e ci siamo subito diretti alla suite vista Parigi, in cui Jake trovò uno dei più lussuosi letti dove recuperare la notte in bianco. Io infatti avevo avuto modo di disfare le valigie (preparate da zia Alice che non aveva messo neanche una t-shirt per il mio povero lupo, solo camice con cui si sarebbe morto di caldo), andare a comprare la lunga lista di cose che le zie volevano dal mio viaggio e tornare senza che lui si svegliasse. Solo verso il tardo pomeriggio si destò dal suo riposo e riuscì a trascinarlo in una breve passeggiata. Sapeva che sarebbe stata dura starmi dietro. Avevo scelto Parigi perché è la mia città preferita: volevo visitare tutto e in due settimane sarebbe stato praticamente impossibile se non avessi calcolato ed organizzato ogni minimo particolare. E alla fine giunse la sera. Rimiravo alla finestra lo scenario di una Parigi illuminata di notte. Si poteva assaporare il gusto dell’impressionismo, dei caffè, della vie en rose. Aveva quel tocco assolutamente magico e romantico che non si poteva chiedere di più, per una coppia di sposini innamorati. Eppure dentro di me sentivo una forte agitazione. Aspettavo quel momento da quando avevo chiesto a Jake di sposarmi, ed adesso giunta al dunque mi sentivo assolutamente impreparata.

< E se sbaglio qualcosa? E se poi risulto ridicola? E se dovessi essere incapace? E se … > gli ‘E se’ si stavano letteralmente sprecando nella mia testa che aveva deciso di non smettere di martoriarmi. Fino a quel momento mi sentivo pronta, sicura e adesso sapendo che sarebbe accaduto mi ritrovai persa in un oceano di dubbi e di paure.

“Un penny per i tuoi pensieri?” ed ecco che arriva la causa dei miei tormenti.

“Non avevi imparato a leggere nella mente?” la mia battuta gli fece increspare un leggero sorriso su quello splendido volto dagli zigomi marcati e dagli stupendi lineamenti.

“Devo ancora imparare a controllare il mio potere! Allora cos’hai?” cinse delicatamente i miei fianchi per portarmi a se. Io quasi istintivamente mi irrigidì e lui lasciò immediatamente la presa.

“Non lo so Jacob!”

“Guarda che se ti sei pentita, è un po’ tardi!” non riuscì a decifrare il suo tono. Sembrava essere iniziato come una battuta ma poi aveva preso l’ inclinazione di un timore.

“Non mi sono pentita!”

“Ti sei offesa perché ho dormito quasi tutto il giorno?” mi vergognavo enormemente per quello che stavo pensando, sapevo di arrossire ed infatti mi voltai per non darlo a vedere “Non mi dire: tu hai paura!”

< Ecco, ora ho la prova inconfutabile che sa leggere nel pensiero! > mi voltai di scatto con gli occhi sbarrati.

“C-Come hai fatto a … ”

“Ti conosco abbastanza bene per capire se c’è una cosa che ti mette a disagio! Però non mi era sembrato fino ad ora che avessi paura di fare l’amore con me!” mi aveva messo di fronte alla realtà nuda e cruda. Avevo una tremenda fifa di deludere una qualsiasi aspettativa si era posto. “Ma non devi, se non ti senti pronta … ”disse venendomi incontro per prendere le mie mani “ … aspetteremo! Non c’è nessuna fretta. Ti confesso che anch’io ho un po' paura!”

“Perché?” mi sembrava strano che un lupo capace di uccidere svariati vampiri contemporaneamente avesse paura di sua moglie.

“Tu sei incredibile Nessie, sei superlativa in ogni cosa che fai, e non è la prima volta che mi sento in soggezione nei tuoi confronti!” che stupida che ero stata! I timori che avevo non potevano essere esclusivamente i miei, ed è stata veramente una reazione sciocca quella che avevo avuto. Era un’esperienza nuova per entrambi, potevamo solo crescere insieme in quell’occasione. Non mi avrebbe mai considerata impacciata o ridicola. Qualsiasi cosa avessi fatto lui mi avrebbe sempre amata e rispettata. Che altri limiti rimanevano? Non c’erano padri e patti da rispettare, non c’erano dubbi a cui rispondere. Ormai eravamo solo due entità che altro non aspettavano di unirsi. Mi avvicinai alle sue labbra sussultante per l’emozione, cominciando delicatamente a sfiorarle. Rimase quasi immobile come se non si aspettasse che io lo baciassi. Iniziai a percorrere il suo braccio che s’apprestava a fasciare la mia vita. Arrivai al suo collo e da lì partì un forte brivido che percorse il suo intero corpo. Appoggiai la mano sul suo viso e lasciai che l’immagine di noi due prendesse vita nella sua mente.

“Sei sicura?” disse scostandosi appena. Non riuscivo a rispondere se non portandolo al letto. Salì dal lato opposto a cui si trovava in piedi, per andargli poi incontro ed iniziare nuovamente quel bacio che aveva interrotto con la sua premura. Riuscivo a percepire il calore intenso della sua pelle aumentare notevolmente, quasi ad ustionarmi. Sbottonai la sua camicia lentamente, non discostandoci mai dal nostro bacio. Via via che percorrevo i bottoni il suo cuore aumentava la sua corsa e con esso anche il mio aveva deciso di sfondarmi il petto.  La lasciai scivolare dalla sua schiena, e come una piuma si adagiò a terra. Spogliarlo per la prima volta e per mia mano fu il gioco più eccitante mai intrapreso, cosa che sembrava condividere anche lui dai gemiti che emise. Disegnai con le mie dita i muscoli scolpiti sul suo torace. Mi guardava spaesato incredulo, ma incredibilmente desideroso. Dischiusi le mie labbra sulle sue abbandonandomi al suo delizioso sapore, mentre prese i miei fianchi stringendomi a sé, con forza ma attento a non farmi del male. Cominciai a ripetere lo stesso gioco con le dita sulla sua schiena, carezzando la sua epidermide bollente, tesa sotto la pressione dei suoi muscoli inturgiditi dal solletico. Molto più disinibita cominciai a scendere dalle sue labbra  fino al suo collo, per poi spostarmi al suo orecchio. Mugugnò ancora per quel dolce e tremendo supplizio a cui lo stavo sottoponendo. Mi allontanai per permettermi di osservarlo e nei suoi occhi lessi quelle stesse parole che mi apprestavo a pronunciare:

“Ti amo!” in quella distanza quasi azzerata, un bisbiglio sembrava detto a voce alta. I nostri occhi rimasero per alcuni secondi incatenati gli uni agl’altri come se le nostre anime raggiungessero la consapevolezza di essere finalmente insieme per sempre.

“Dio solo sa quanto ti amo io!” lasciò morire le sue parole nella passione del bacio che ci travolse, gettandomi sul materasso. Sentivo la sua mano bollente infiltrarsi sotto la mia maglietta, cercando avida la mia pelle ed io non riuscì a fare altro che sfilarmela assieme ai miei jeans diventati più pesanti di un macigno. Rimase immobile a fissarmi per qualche secondo, ora che ero coperta solo dal pizzo nero, disegnato come ebano nell’alabastro. Inspirò profondamente mentre mi scrutava quasi incredulo. Per un attimo ebbi paura che mi vedesse brutta, troppo magra e ossuta.  Ed invece nel suo sguardo quel lampo che ero ansiosa di rincontrare, lo attraversò ancora ed non mi rimase altro che rimanerne compiaciuta. Le sue labbra roventi iniziarono a percorrere l’incavo del mio ventre salendo lentamente sul mio seno ed infine alla mia bocca. Ora che il confine poteva essere superato, non volevamo altro. Quel passo significava per noi giungere al legame definitivo, il legame fisico che mancava a rendere completo quello spirituale. Il nostro bacio continuò ancora a lungo mentre la sua mano infuocata, seguiva ogni mia rotondità ancor più approfonditamente di come avesse mai fatto, setacciando ogni minimo centimetro della mia figura, rendendo ancora più provocante la piena scoperta dei nostri corpi. Presto ci ritrovammo nudi, avvinghiati l’uno all’altra in quel preambolo che non faceva altro che alimentare la bramosia di noi. Mai avevo provato una sensazione simile: sentire la sua pelle liscia e levigata sulla mia aveva elettrizzato ogni mio recettore nervoso fino ad annebbiare qualsiasi altro senso. Lo volevo nella sua interezza, in ogni sua cellula. Tremai. Tremò anche lui a quel contatto vellutato ma così passionale.

“Nessie, se dovessi … ” posai un dito sulle sue labbra.

“Non rovinare questo momento con le parole … ” riprendemmo a baciarci con ancor più slancio di prima, fino a che non riuscimmo più ad esitare. Cercò le mie mani e le strinse fortemente sopra la testa, mentre tutto il mondo scomparve nella nostra unione. Un lieve bruciore per poi lasciar posto alla pura estasi divina. Tutto  il corpo ora era coinvolto nella vera e propria sublimazione dei sensi: il mio tatto percepiva i suoi ritmi accelerati, il mio udito ascoltava i suoi gemiti, il mio olfatto assaporava il suo profumo diventato ancora più intenso, il mio gusto saggiava il sapore della sua bocca. Solo i miei occhi non riuscivano ad aprirsi per l’intensità con cui stavo vivendo il nostro piacere.

“Oh! Jacob … ” aspirai appena il suo nome e lui lasciò le mie mani per stringere le lenzuola con un tale vigore che si strapparono. Appena ripreso il controllo della sua forza accarezzò la mia pelle, scendendo sulla curva del mio fianco  fino a giungere alla coscia in un sentiero che sembrava tracciato con il fuoco. L’afferrò saldamente ad  accompagnare le movenze dei nostri bacini, proprio quando il ritmo con cui ci muovevamo si faceva più incalzante, innalzando ogni sensazione al raggiungimento della sua vetta. Inarcai la schiena accogliendolo sempre più nel mio calore, lasciando che la voce, seppur sommessa, facesse trapelare ciò che stavo provando. La sua passione iniziò a diventare inarrestabile, si fece più vorace e carica dei nostri istinti che ormai avevano preso il sopravvento. Tutto fino ad allora sembrava essere portato all’ estremo, ma nulla a che vedere con quello che stava per accadere. Lo stomaco cominciò ad aggrovigliarsi lasciando poi scendere nel basso ventre,  un’ esplosione talmente violenta da soffocare le nostre urla in un bacio esasperato. In una mossa istintiva strinsi le mie unghie alla sua schiena quasi a penetrarne la carne, lui contemporaneamente afferrò la spalliera del letto distruggendola per quanto era fuori dal suo controllo. Rimanemmo ad osservarci ansimanti per molto cercando di riprenderci da quella che era stata la più bella esperienza della nostra vita. Avevamo fatto per la prima volta l’amore.

 

POV Jacob

Avevamo fatto per la prima volta l’amore. Ogni istante successivo non sentì più nulla oltre che l’estasi assoluta. E pensare che temevo di non poter più vivere la felicità, ed invece mi sbagliavo. Mi sentivo finalmente appagato, completo. Lei ora era di diritto mia. Rimanemmo molto tempo a guardarci, a coccolarci finché non si addormentò. Era mia. Totalmente mia. Non ero più riuscito a chiudere occhio contemplando l’ essere divino che si stendeva accanto a me. Solo ripensare alla sua pelle di pesca sfiorare il mio corpo mi faceva fremere e quando i ricordi cadevano su ciò che era successo mi sentivo morire. Ora mi dava la schiena. Seguivo la curva della sua spina dorsale andando fino a dove il lenzuolo si confondeva con il suo candore. I suoi lunghi capelli profumati si sparpagliavano disordinati sul cuscino ed io non riuscivo a distogliere ogni mio pensiero da lei, dal suo corpo, dalla sua anima. La volevo nuovamente. Ora che avevo assaggiato il frutto che ci era stato proibito, ne volevo ancora. Forse è proprio questo che prova quando beve il sangue. Una profonda frenesia e voglia di averne di più. E così era successo. Mentre la possedevo, mentre sentivo ogni centimetro del suo corpo muoversi sotto il mio, non potevo far altro che bramarne di più. La desideravo mentre era mia. Il suo respiro si stava facendo più leggero ed il suo cuore stava tornando al suo solito ritmo. Si voltò lentamente lasciando che la luce del giorno illuminasse ancor di più il suo splendido viso.

“Buongiorno!” disse per poi adagiare il suo bel mento sul mio petto.

“Buongiorno, dormito bene?” era incantevole, mentre mi guardava con quei suoi caldi occhi, con quello sguardo accattivante e malizioso di chi ora ha un’arma in più da giocare.

“Meravigliosamente! E tu?” aveva inclinato la testa in un movimento così dolce da farmi sciogliere il cuore. Le cominciai ad accarezzare la guancia, sentire la sua pelle morbida sotto le mie dita, provocò un potente brivido lasciandomi nuovamente catturare dal suo fascino magnetico. Avevo ancora i suoi occhi incatenati ai miei e non potevo far altro che perderci l’anima perché mai come ora mi sentivo così vicino al Paradiso.

“Non ho dormito! Non potevo … ” come avrei potuto dormire con la consapevolezza che d’ora in poi ogni mattina l’avrei trovata al mio fianco?

“E adesso? Come farai a starmi dietro? Dobbiamo andare ai giardini di Verseille!” intrecciai le mie dita fra i suoi setosi capelli, lasciando che il loro profumo rapisse ogni mio senso. Poi lentamente le avvicinai il volto al mio. Potevo percepire i nostri respiri che si confondevano. Le sue palpebre erano appena socchiuse, voleva essere baciata.

“Io riuscirei a starti dietro pure con una gamba sola!” le dissi accennando un tono di sfida. Sapevo quanto era competitiva e mi piaceva giocare con quel lato di lei. Si levò dalla posizione e di nuovo vidi quella travolgente passione attraversarle lo sguardo.

“Ah si! Allora comincia ad alzarti che fra dieci minuti ti farò passare la voglia di fare il gradasso!"

   
 
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