Masquerade
Questa persona… significava tanto per te?
“Ehi Draco, dove stai andando?”
“Mi sono rotto, questa festa è una noia. Me ne vado a dormire.”
Draco Malfoy girò le spalle alla compagnia e si avviò su per le scale del dormitorio maschile.
I suoi amici restarono a fissarlo per un po’ mentre si allontanava, tutti con la stessa espressione stupita.
“Ma che gli prende?” chiese Nott.
“Non lo so. È qualche giorno che è strano” replicò Blaise.
“Più incazzato del solito” commentò Goyle in uno dei rari momenti in cui si univa alla conversazione.
“Bah, ragazzi, chisseneimporta!” esclamò Pansy “Se Draco si vuole trasformare in un eremita, sono affari suoi! Per quanto mi riguarda, questa festa è uno sballo!”
Fece un ampio gesto circolare ad indicare la sala comune, addobbata con sfarzo e gremita di ragazzini che ballavano al ritmo di una martellante canzone house. “Allora, venite a ballare?” propose.
Nott non se lo fece ripetere due volte e si alzò immediatamente, imitato da tutti gli altri.
Draco entrò nel dormitorio maschile sbattendo la porta.
Che festa stupida! Organizzare un ballo in maschera per Natale era un idea talmente idiota da poter venire mente soltanto a una gallina come Pansy!
Con un gesto fulmineo, si tolse la semplice maschera nera che portava e la scaraventò sul letto.
Poi la rabbia lasciò il posto alla tristezza. Non era la festa ad essere stupida. Era lui, piuttosto, che non la sapeva apprezzare. Ma non era più per noia, ormai, era per un altro motivo. Sarebbe stata una festa bellissima, se solo non fosse mancato qualcosa. O meglio, qualcuno.
Draco scosse violentemente la testa, poi prese a marciare per la stanza. Afferrò una paio di magliette dalla sedia dove si trovavano e le scaraventò nel baule aperto, che doveva finire di riempire prima della partenza del giorno dopo.
Doveva smettere di pensarci. Se ne era andata ormai, non valeva la pena continuare a rimuginarci in quella maniera. Se ne era andata, e non sarebbe bastato il suo rimpianto a farla tornare indietro.
Stava continuando a gettare nel baule tutto quello che gli capitava a tiro, quando sentì un lieve bussare alla porta.
“Chi è che rompe adesso?” sbottò andando ad aprire. Se fosse stato uno dei suoi compagni Serpeverde, magari venuto per cercare di convincerlo a tornare alla festa, gli avrebbe chiuso la porta in faccia, invece, con sua sorpresa, era una ragazza. Doveva essere alla festa anche lei, perché indossava una maschera verde con dei ghirigori dorati.
“Ciao! Scusa,potrei usare il bagno un attimo? La porta delle ragazze è chiusa a chiave…”
Draco non disse niente, ma si scostò per farla passare.
“Grazie…” mormorò la ragazza e si diresse verso il bagno, chiudendocisi dentro.
“Stai facendo i bagagli?”
Pochi minuti dopo, Draco, che si era chinato per cercare qualcosa sotto il letto, alzò gli occhi e si trovò davanti la ragazza di prima, ancora in maschera.
“Già… Me ne vado via per un po’…” rispose, senza grande convinzione.
Ma perché non se ne andava e basta?
“Oh” commentò invece la ragazza “Torni a casa per Natale?”
“No, non torno a casa” Draco trovò quello che stava cercando e si rialzo per metterlo nel baule “Parto. Ho bisogno di cambiare aria”
“Ah… capisco” mormorò la ragazza.
Draco le lanciò un occhiata ironica: era improbabile che riuscisse davvero a capirlo.
“Beh, è un bene, no? Intendo, un bene per te” continuò la ragazza, nel tentativo di portare avanti la conversazione. “Sai, avevo un amico una volta che… beh, aveva fatto casino… così, ha deciso di andarsene per un po’ e poi…” la ragazza continuò a parlare.
Draco si voltò e la guardò con più attenzione. Quella voce… quel modo di muovere le mani… perché gli era così dannatamente familiare? Non poteva essere…?
“Togliti la maschera” disse all’improvviso, interrompendo la ragazza.
“Come scusa?” fece lei, sorpresa.
Draco la fisso per un istante, ma poi scosse la testa. “No… niente, scusa. È solo che mi ricordi una persona… una persona che conoscevo”
La ragazza tacque per un istante. “Questa persona…” cominciò a dire con voce incerta “significava tanto per te?”
Draco annuì. “Sì”
“E che cosa è successo?” chiese lei.
“Ho fatto un casino” Draco scosse la testa “Ho rovinato tutto…”
Tacque. Non era lei, non poteva essere lei e allora perché…?
“Sei proprio un bastardo Malfoy!” esclamò all’improvviso la ragazza, puntandogli contro il dito. “Hai fatto casino? Hai fatto il casino più grande di tutta la tua vita! Tu non hai idea…” continuando a inveire contro di lui, la ragazza prese a camminare su e giù per la stanza.
Draco era al settimo cielo. Era lei, era davvero lei!
In un attimo le fu accanto, la afferrò e la baciò con passione.
“Scusami…” mormorò, quando finalmente si staccarono.
“ Beh, non pensare che questo basti a farti perdonare!” esclamò lei, ma ormai stava sorridendo.
Si tolse la maschera e lo guardò. Lui ricambiò lo sguardo.
“Crystal…” cominciò.
“Mi chiamo Rebecca” lo interruppe subito lei.
Draco abbozzo un sorriso. “Sì, lo so. Rebecca… senti io… mi dispiace così tanto”
La ragazza sorrise. “Sei già sulla buona strada” si avvicinò al biondo e lo strinse in un abbraccio. Draco ricambiò “Cos’altro posso fare?” chiese.
“Umh…” Rebecca finse di pensarci su “Direi che regalarmi qualcosa, un bell’anello di brillanti, per esempio, potrebbe essere un inizio”
“Tutto quello che vuoi” concesse Draco “Magari un paio di orecchini… di cristallo, che ne dici?”
“Buona idea” approvò lei. “E poi… che ne dici di tornare di sotto… e portarmi a questa festa?”
“Se è questo che vuoi…” disse Draco “Basta che non mi prendi di nuovo a schiaffi, ok?”
Rebecca si strinse più vicino a lui. “Promesso” mormorò, prima di baciarlo di nuovo.
Spazio Autrice
Ed ecco l’ultimo capitolo! Che dire, grazie a tutti quelli che hanno recensito, seguito o semplicemente letto questa storia. Spero che leggerla vi abbia divertito almeno la metà di quanto ha divertito me scriverla J
A presto raga, con nuove incredibili avventure!
Baci,
Elantarina