Narnia's
Rebirth
2nd Chapter
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-Ma
dov’è finito quel benedetto ragazzo?!- Tartufello
sospirò, alzando lo sguardo verso il soffitto di rami
intrecciati della sua
tana. Caspian era scomparso, sarebbe dovuto tornare più di
un’ora prima…
-Sarà
scappato come il coniglio che è.- commentò il
nano al
suo fianco, sarcastico come sempre.
-Piantala,
prevenuto! È un bravo ragazzo!- replicò
l’altro, punto
sul vivo. Si era affezionato subito a quel principe, a quel giovane
idealista;
per certi versi, se fosse stato umano, sarebbe stato molto simile a lui.
Ma
ora dove era andato a cacciarsi!?
-TARTUFELLO!- la
vocina acuta e petulante di Martin fece
sobbalzare tanto il tasso quanto il nano, quando un fulmine blu
attraversò con
veemenza l’aere intorno a loro, rischiando di privare di un
occhio l’irritante
e burbero gnomo.
-Martin!-
riuscì soltanto ad esclamare il quadrupede,
allibito dal nervosismo di quell’uccellino solitamente
pacifico e mansueto.
-Tasso!!
Allarme! Allarme improvviso!-
Fu Nikabrik ad
afferrare l’uccellino al volo, impedendogli
di continuare a scorrazzare liberamente per l’angusta tana
del Tasso,
rischiando prima di tutto di ferire se stesso.
-Martin, cosa
succede? Prendi un bel respiro e parla.- la
voce gentile e tranquillizzante del morbido quadrupede
riuscì a calmare il
piccolo animaletto, che, non appena liberato dalla salda presa dello
gnomo,
balzò sulla testa di quest’ultimo, sbattendo le
ali nell’aria ferma ed
arruffando le penne, agitatissimo.
-Il principe!
Caspian, il principe!- a quelle parole sia
Tartufello che Nikabrik alzarono gli occhi, improvvisamente allarmati.
-Cos’è
successo a Caspian?- chiese il quadrupede,
preoccupato.
-Cos’ha
fatto?- domandò invece l’altro, più
prudente e
sospettoso.
-Rapito!
Principe Caspian è catturato! Mercenari di Miraz!!-
§
Peter Pevensie
aprì di scatto gli occhi, quando un fruscio
sospetto spezzò il suo già di per sé
leggero sonno.
Balzò
a sedere, la mano destra che istintivamente si
avvolgeva intorno all’elsa d’oro della sua fidata
spada – la spada del Re
Supremo, la spada la cui elsa era intarsiata sull’aspetto di
Aslan…
Represse
all’istante quella figura ammantata di malinconia e
livore, quando il chiaro ricordo del leone fece prepotentemente
capolino fra i
suoi pensieri. Non poteva pensare adesso a dove fosse finito Aslan; non
poteva
chiedersi perché non fosse accanto a loro, a combattere per
quel regno che
amavano entrambi; non poteva rimuginare su tutte quelle domande che
avrebbe
voluto porgli, a tutti i perché irrisolti.
Ma forse, forse
Aslan li aveva abbandonati… forse se n’era
andato, forse aveva voltato le spalle al suo regno, forse li aveva
lasciati in
balia di una morte certa…
Si
voltò, istintivamente, per controllare che i suoi
fratelli stessero bene. Susan dormiva profondamente, sdraiata su un
fianco;
Edmund era accanto al nano, Trumpkin, e russava piano, beatamente
disperso nel
mondo dei sogni; Lucy, invece…
-Lucy!-
sibilò, scattando in piedi come punto da uno
scorpione.
Lucy…
I suoi occhi
dardeggiarono, allarmati, intorno a lui, cercando
di scrutare oltre l’impenetrabile muro della foresta silente.
Dov’era finita
quella piccola peste? Perché doveva
sempre farlo preoccupare?
Improvvisamente
udì un secondo fruscio, del tutto simile a
quello che lo aveva strappato al suo sonno leggero. Alzò lo
sguardo, ansioso e
preoccupato, appena in tempo per vedere un lembo della veste color
pesca della
più piccola dei Pevensie sparire in un tortuoso sentiero,
oltre il suo campo
visivo.
Masticando
un’imprecazione scavalcò in silenzio i tre ancora
profondamente addormentati, stringendo più forte la sua
fidata spada in pugno,
e si lanciò di corsa lungo quel viottolo con
l’ansia che pulsava forte nelle
sue tempie insieme all’adrenalina.
Se
Lucy fosse stata attaccata… non se
lo sarebbe mai perdonato.
Emerse dal
sentiero di corsa, registrando automaticamente di
trovarsi in una radura deserta e silenziosa – troppo
silenziosa per essere
rassicurante – mentre i suoi occhi e la sua mente
focalizzarono immediatamente
la figuretta di Lucy.
La bambina era
là… stava per parlare ma sicuramente qualcuno
là intorno li stava osservando, pronti a ghermirli al minimo
suono…
Silenziosamente,
ma il più rapidamente possibile, le arrivò
alle spalle e la trascinò giù con sé,
ignorando il suo sussulto e nascondendo
entrambi dietro ad un cespuglio. La ragazzina gli lanciò
un’occhiata allarmata,
come se non capisse… Lucy non capiva mai, non si rendeva
conto che Narnia non
era più, per lei, il luogo sicuro che era stato una volta.
Quasi a
confermare il suo istinto infallibile, avvertì un
pesante rumore di passi, come se una creatura molto, molto
grossa stesse
camminando a pochi centimetri da loro. Poteva avvertirne il respiro
pesante,
l’andatura cadenzata simile a quella di un orso… minotauro,
suggerì una
voce nella sua testa. Li avrebbe riconosciuti ovunque, ed anche il
tanfo,
l’odore acre che sentiva nell’aria era quello che
aveva imparato ad associare a
quelle creature.
Uno…
se fosse riuscito a coglierlo di sorpresa avrebbe avuto buone
probabilità di
finirlo subito.
Due…
doveva colpirlo alla base del collo, dove i minotauri erano
più vulnerabili.
Tre!
Con un ruggito
silenzioso, Peter si lanciò oltre
l’improvvisato riparo, brandendo la spada. Eccolo, il
minotauro: non si sarebbe
nemmeno accorto del suo arri__
-FERMO!-
-E
così Caspian è scomparso?-
Il tasso,
torcendosi nervosamente le zampe pelose, annuì.
Non capitava tutti i giorni di ritrovarsi davanti ai Grandi Re del
passato, era
una situazione complicata, una situazione ansiosa… e di
sicuro non se li era
sicuramente immaginati così giovani.
-Martin sostiene
che dei mercenari lo hanno catturato.-
confermò bruscamente Nikabrik, scrutandoli con la stessa
diffidenza con cui
aveva soppesato lo stesso principe Caspian. Non si fidava degli umani,
lui.
Erano tutti semplicemente feccia.
-Sapreste
descrivermeli?- Peter scambiò soltanto una breve
occhiata con Edmund, che annuì lievemente; entrambi i
fratelli Pevensie
pensavano già al futuro, a cosa avrebbero fatto una volta
scoperti tutti i dettagli
di quel rapimento. Dietro di loro, Trumpkin sedeva accanto a Lucy,
dedicando
uno sguardo diffidente a tutti loro fuorché alla ragazzina.
-Erano in
cinque, secondo Martin. Due donne, due uomini e
una ragazza più giovane.- spiegò lo gnomo dai
capelli scuri, bruscamente,
torcendosi le mani e lanciando un’occhiata pensierosa ai
graffiti sulle pareti,
quei segni iscritti nelle lingue ormai quasi estinte degli abitanti di
Narnia.
Raccontavano una storia, quei disegni fatti col carboncino…
narravano di una grande
personalità del passato, e della sua discendenza che forse,
dopo tanto tempo,
sarebbe giunta per occupare quel trono che le spettava di
diritto… -Conosciamo
i due rossi che ne sono a capo, la ragazza è__-
Il tasso si
schiarì violentemente la voce, interrompendolo
sul nascere del suo discorso.
-Nikabrik!- lo
avvertì, in tono severo, lanciandogli
un’occhiata di puro rimprovero. Anche Trumpkin, insolitamente
silenzioso, alzò
lo sguardo per dedicargli un muto, ma cristallino, avvertimento. -Non
sai
nemmeno se si tratta di lei.-
Nikabrik, per
tutta risposta, scrollò rabbiosamente le
spalle, irritato.
-Ha affascinato
Caspian con uno sguardo soltanto, Trumpkin;
chi altri potrebbe essere?- sbottò, ripetendo semplicemente
le parole che
Martin aveva riferito loro: Caspian era rimasto completamente
imbambolato
davanti a quella ragazza, e, per quanto una donna potesse essere bella,
certo
non poteva provocare una reazione del genere.
Edmund, appena
confuso, scambiò un’occhiata con i fratelli,
vedendo sui loro volti la sua stessa espressione.
-Potremmo sapere
di cosa state parlando?- chiese,
educatamente, una nota interrogativa nella voce.
Il tasso
agitò una zampa, liquidando la faccenda… senza,
però, guardare nessuno di loro negli occhi.
-Nulla che sia
importante, Vostra Maestà.- affermò, con un
sorriso che, tutti quanti se ne accorsero, era palesemente falso.
Ma
Tartufello cambiò rapidamente argomento, rivolgendosi a
Peter, seduto nel
medesimo punto in cui lo stesso Caspian si era fermato per ascoltare
lui e
Nikabrik, qualche giorno prima. -Caspian è riuscito a ridare
fuoco agli animi
sopiti dei nostri guerrieri, Sire… senza di lui, sebbene il
vostro arrivo abbia
suscitato grandi speranze, non__-
Il Re Supremo
alzò una mano, fermando il fiume di parole
accorate e sincere dell’emotivo tasso.
-Ho compreso,
Tartufello.- disse soltanto, prima che le sue
labbra si piegassero in un lieve sorriso, così raro sul suo
volto. Si voltò
verso la sorella che, come lui, aveva seguito tutto il discorso,
analizzando ogni
parola. Era un grande pregio di Susan quello di riuscire a comprendere
ogni
minima sfumatura delle parole, ogni secondo fine nelle frasi di chi
aveva
davanti. -D’altronde, non possiamo far ammazzare un
ragazzo… Susie?- la chiamò.
Lei
annuì, decisa.
-Assolutamente.
Miraz va fermato.- affermò, nel tono fermo e
fiero di una vera Regina. -Quando è scomparso?- chiese poi,
rivolgendosi a
Tartufello.
-Ieri notte, mia
Regina.-
-Non
dev’esserci molta distanza fra noi e loro… Ed,
quanto
credi possano essere andati lontani?- Peter si rivolse al fratello
minore, ben
conscio di quanto Edmund fosse più abile di lui nelle arti
dell’inseguimento e
della guerriglia.
Era sempre stato
così a Narnia, fra loro: Peter aveva
imparato la saggezza di rivolgersi ai fratelli e
l’umiltà di riconoscere che,
per alcuni motivi, era più proficuo affidarsi a loro
più che a se stesso.
-Se hanno
marciato tutta la notte? Un paio di miglia,
almeno.- gli rispose il moro, dopo un rapido calcolo.
-Narnia
è molto cambiata da quando voi regnavate, miei Re.-
gli rammentò Trumpkin, parlando per la prima volta da quando
avevano raggiunto
la capanna del tasso.
-Sappiamo
cavarcela.-
Lucy
rovesciò gli occhi al cielo; ecco, nell’orgoglio
Peter
non sarebbe mai cambiato.
-Non ne
dubito… ma una guida che conosca queste genti
selvagge, le creature che ora popolano Narnia, vi sarebbe utile.- la
voce di
Trumpkin fu un po’ troppo condiscendente, per i gusti
dell’Alto Re di Narnia.
-Hai qualcuno da
proporci?- gli chiese, cercando di moderare
il sarcasmo che, lo sapeva, compariva nella sua voce quando qualcuno
metteva in
dubbio le sue capacità.
I due gnomi si
fissarono per un attimo, prima che CPA, come
ormai lo avevano soprannominato Susan e Lucy, annuisse.
-Le naiadi.-
Le naiadi erano
un popolo di ninfe dell’acqua, ritiratesi
nei loro rifugi all’avvento dei telmarini. Peter le ricordava
come esseri
eterei e bellissimi, dalla pelle trasparente e limpida come gli specchi
dei
laghi in cui vivevano; sempre allegre, accoglievano il loro passaggio
vicino
alle loro case con gioia, giocando con la magia che era stata loro
donata da
Madre Natura, riempiendo di zampilli e arcobaleni l’aria
fragrante dei
pomeriggi del regno.
Non avrebbe mai
pensato che proprio loro, creature perfette
e pacifiche come poche, potessero diventare quello che Trumpkin e
Nikabrik gli
avevano descritto.
Le naiadi si erano erette come protettrici di quelle creature magiche che ancora sopravvivevano a Narnia; quelle poche che avevano deciso di non vivere nel rifugio del Regno, ben celato negli Acquitrini Settentrionali, erano comunque in contatto con la Sovrana Mairead, sempre disposta ad accogliere i fuggiaschi.
Era difficile immaginarle in quelle vesti; secondo i due gnomi, erano riuscite a mutare il loro aspetto in modo semipermanente, facendo in modo di riuscire a cambiare per assomigliare agli esseri umani, ed a loro piacimento potevano tornare alla forma d’acqua.
Ricordava
Mairead: quando lui ed i suoi fratelli regnavano
su Narnia, spesso la Sovrana delle Naiadi si era recata come emissaria
a Cair
Paravel, ed in ogni singola occasione il Re Supremo era rimasto stupito
dalla
forza e dalla pacatezza con cui la giovane parlava e si muoveva. Non
avrebbe
potuto immaginare guida migliore per quel popolo diventato
l’ultima difesa dei
narniani.
-Peter, non puoi
andare da solo!- sbottò Edmund,
strappandolo ai suoi pensieri. Peter non si voltò nemmeno,
finendo di
imbrigliare uno dei cavalli rubati alle truppe di Miraz.
-Posso e lo
farò. Sono comunque il Re, Ed.- mormorò,
allacciando con fermezza uno dei passanti.
-È
una pazzia! Sono passati milletrecento anni, idiota!-
solitamente, quando Susan perdeva la calma era meglio fermarsi ed
ascoltarla:
poteva diventare davvero pericolosa se si arrabbiava, la cara, dolce
Susie.
Si
voltò verso di lei sospirando, tenendo ben strette le
briglie del cavallo.
-Sue, sono
l’unico a cui potrebbero dare udienza, l’hai
sentito anche tu Nikabrik.-
La Sovrana delle
Naiadi era sottoposta soltanto al Re di
Narnia; era
sempre stato così e questo, perlomeno, sembrava non essere
cambiato.
-Non mi fido di
lui.- mugugnò la ragazza, scuotendo la
testa. Suo fratello aveva quel brutto vizio di volersi sempre,
ostinatamente
mettere nei guai…
-Nemmeno
io… ma mi fido del tasso e di Trumpkin, e loro sono
d’accordo.- a questo, per fortuna, Susan non seppe ribattere.
-Peter, non
è una buona idea.- la voce di Lucy, più sottile
ma ugualmente penetrante, lo fece trasalire. Aveva un debole per la sua
sorellina,
era sempre stato così e soltanto lei riusciva, il
più delle volte, a farlo
desistere dai suoi propositi.
-Devo farlo, Lu.
Voi dovete radunare queste creature; devono
essere pronte.- mormorò, alzando gli occhi azzurri su quelli
identici della
piccina. Stava crescendo, la sua Lucy. Si stava facendo donna, come
già una
volta era stata… abbandonarla, lasciarla sola in quella
Narnia che non
riconosceva più, gli sembrava sempre di più una
follia. -Nel nascondiglio delle
naiadi si celano gran parte delle creature di Narnia… devo
convincere anche
loro. Abbiamo bisogno di un esercito.- le spiegò,
inginocchiandosi di fronte a
lei e posando una mano sulla sua spalla esile, cercando di convincere
delle sue
parole prima di tutto sé stesso.
La piccola,
testarda Lucy annuì, gli occhioni limpidi
tutt’altro
che felici.
-Stai attento,
fratellone.- sussurrò soltanto, alzando lo
sguardo lucido ma fiero sul biondo.
Peter
montò a cavallo con scioltezza, grato della sensazione
di ritrovarsi sulla sella di uno di quegli animali che tanto adorava,
che tanto
gli erano mancati.
-Tornerò presto,
piccolina. Promesso.-
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.My Space:
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E RIPOSTATO IL 26/01/2014
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Nota dell'Autrice:
Seven Gods è stata rimossa da EFP per via di alcune controversie relative al copyright, ma sto continuando a scriverla appassionatamente e potrete averne notizia nel gruppo FB "Uno sguardo su... Seven Gods"; potrete trovare tante curiosità e spoiler sulla pagina dedicata alla saga di Rebirth, Narnia's ~R~ e curiosità e pensieri sulla mia pagina personale, Ray; voglio ringraziare immensamente la mia beta DreamWanderer, che trovate sia su EFP che su Facebook, che mi sta aiutando con la correzione di tutte le mie storie e non è facile ^^' specialmente perché, nel frattempo, sopporta me U_U
Vi ringrazio per aver letto e seguito Narnia's Rebirth sino a qui: ci risentiamo al prossimo capitolo!
Big hugs,
B.
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