Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |       
Autore: ranyare    26/01/2010    6 recensioni
Aslan ha abbandonato Narnia da molti secoli e solo pochi, strenui abitanti di Narnia credono nel suo ritorno: fra loro, inaspettatamente, c'è anche il giovane condottiero che ha tradito Telmar per guidare i narniani alla rivolta.
La guerra si profila all'orizzonte ma Caspian, assieme agli Antichi Re ritornati dal passato, potrebbe non essere in grado di far fronte a questo scontro che promette di stroncare fin troppe vite.
Ma un potere antico, quasi dimenticato, è pronto a giungere in loro soccorso, col volto di quattro fanciulle nate dallo stesso sangue di Narnia.
[CORREZIONE CAPITOLI: 05/35]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Miraz, Peter Pevensie, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Narnia's ~R~'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
34 chap

Narnia's Rebirth
2nd Chapter

Memories - Within Temptation

.
.

._

._

_

_

-Ma dov’è finito quel benedetto ragazzo?!- Tartufello sospirò, alzando lo sguardo verso il soffitto di rami intrecciati della sua tana. Caspian era scomparso, sarebbe dovuto tornare più di un’ora prima…

-Sarà scappato come il coniglio che è.- commentò il nano al suo fianco, sarcastico come sempre.

-Piantala, prevenuto! È un bravo ragazzo!- replicò l’altro, punto sul vivo. Si era affezionato subito a quel principe, a quel giovane idealista; per certi versi, se fosse stato umano, sarebbe stato molto simile a lui.

Ma ora dove era andato a cacciarsi!?

-TARTUFELLO!- la vocina acuta e petulante di Martin fece sobbalzare tanto il tasso quanto il nano, quando un fulmine blu attraversò con veemenza l’aere intorno a loro, rischiando di privare di un occhio l’irritante e burbero gnomo.

-Martin!- riuscì soltanto ad esclamare il quadrupede, allibito dal nervosismo di quell’uccellino solitamente pacifico e mansueto.

-Tasso!! Allarme! Allarme improvviso!-

Fu Nikabrik ad afferrare l’uccellino al volo, impedendogli di continuare a scorrazzare liberamente per l’angusta tana del Tasso, rischiando prima di tutto di ferire se stesso.

-Martin, cosa succede? Prendi un bel respiro e parla.- la voce gentile e tranquillizzante del morbido quadrupede riuscì a calmare il piccolo animaletto, che, non appena liberato dalla salda presa dello gnomo, balzò sulla testa di quest’ultimo, sbattendo le ali nell’aria ferma ed arruffando le penne, agitatissimo.

-Il principe! Caspian, il principe!- a quelle parole sia Tartufello che Nikabrik alzarono gli occhi, improvvisamente allarmati.

-Cos’è successo a Caspian?- chiese il quadrupede, preoccupato.

-Cos’ha fatto?- domandò invece l’altro, più prudente e sospettoso.

-Rapito! Principe Caspian è catturato! Mercenari di Miraz!!-

 

§

 

Peter Pevensie aprì di scatto gli occhi, quando un fruscio sospetto spezzò il suo già di per sé leggero sonno.

Balzò a sedere, la mano destra che istintivamente si avvolgeva intorno all’elsa d’oro della sua fidata spada – la spada del Re Supremo, la spada la cui elsa era intarsiata sull’aspetto di Aslan…

Represse all’istante quella figura ammantata di malinconia e livore, quando il chiaro ricordo del leone fece prepotentemente capolino fra i suoi pensieri. Non poteva pensare adesso a dove fosse finito Aslan; non poteva chiedersi perché non fosse accanto a loro, a combattere per quel regno che amavano entrambi; non poteva rimuginare su tutte quelle domande che avrebbe voluto porgli, a tutti i perché irrisolti.

Ma forse, forse Aslan li aveva abbandonati… forse se n’era andato, forse aveva voltato le spalle al suo regno, forse li aveva lasciati in balia di una morte certa…

Si voltò, istintivamente, per controllare che i suoi fratelli stessero bene. Susan dormiva profondamente, sdraiata su un fianco; Edmund era accanto al nano, Trumpkin, e russava piano, beatamente disperso nel mondo dei sogni; Lucy, invece…

-Lucy!- sibilò, scattando in piedi come punto da uno scorpione.

Lucy…

I suoi occhi dardeggiarono, allarmati, intorno a lui, cercando di scrutare oltre l’impenetrabile muro della foresta silente. Dov’era finita quella piccola peste? Perché doveva sempre farlo preoccupare?

Improvvisamente udì un secondo fruscio, del tutto simile a quello che lo aveva strappato al suo sonno leggero. Alzò lo sguardo, ansioso e preoccupato, appena in tempo per vedere un lembo della veste color pesca della più piccola dei Pevensie sparire in un tortuoso sentiero, oltre il suo campo visivo.

Masticando un’imprecazione scavalcò in silenzio i tre ancora profondamente addormentati, stringendo più forte la sua fidata spada in pugno, e si lanciò di corsa lungo quel viottolo con l’ansia che pulsava forte nelle sue tempie insieme all’adrenalina.

Se Lucy fosse stata attaccata… non se lo sarebbe mai perdonato.

Emerse dal sentiero di corsa, registrando automaticamente di trovarsi in una radura deserta e silenziosa – troppo silenziosa per essere rassicurante – mentre i suoi occhi e la sua mente focalizzarono immediatamente la figuretta di Lucy.

La bambina era là… stava per parlare ma sicuramente qualcuno là intorno li stava osservando, pronti a ghermirli al minimo suono…

Silenziosamente, ma il più rapidamente possibile, le arrivò alle spalle e la trascinò giù con sé, ignorando il suo sussulto e nascondendo entrambi dietro ad un cespuglio. La ragazzina gli lanciò un’occhiata allarmata, come se non capisse… Lucy non capiva mai, non si rendeva conto che Narnia non era più, per lei, il luogo sicuro che era stato una volta.

Quasi a confermare il suo istinto infallibile, avvertì un pesante rumore di passi, come se una creatura molto, molto grossa stesse camminando a pochi centimetri da loro. Poteva avvertirne il respiro pesante, l’andatura cadenzata simile a quella di un orso… minotauro, suggerì una voce nella sua testa. Li avrebbe riconosciuti ovunque, ed anche il tanfo, l’odore acre che sentiva nell’aria era quello che aveva imparato ad associare a quelle creature.

Uno… se fosse riuscito a coglierlo di sorpresa avrebbe avuto buone probabilità di finirlo subito.

Due… doveva colpirlo alla base del collo, dove i minotauri erano più vulnerabili.

Tre!

Con un ruggito silenzioso, Peter si lanciò oltre l’improvvisato riparo, brandendo la spada. Eccolo, il minotauro: non si sarebbe nemmeno accorto del suo arri__

-FERMO!-

 

 

-E così Caspian è scomparso?-

Il tasso, torcendosi nervosamente le zampe pelose, annuì. Non capitava tutti i giorni di ritrovarsi davanti ai Grandi Re del passato, era una situazione complicata, una situazione ansiosa… e di sicuro non se li era sicuramente immaginati così giovani.

-Martin sostiene che dei mercenari lo hanno catturato.- confermò bruscamente Nikabrik, scrutandoli con la stessa diffidenza con cui aveva soppesato lo stesso principe Caspian. Non si fidava degli umani, lui. Erano tutti semplicemente feccia.

-Sapreste descrivermeli?- Peter scambiò soltanto una breve occhiata con Edmund, che annuì lievemente; entrambi i fratelli Pevensie pensavano già al futuro, a cosa avrebbero fatto una volta scoperti tutti i dettagli di quel rapimento. Dietro di loro, Trumpkin sedeva accanto a Lucy, dedicando uno sguardo diffidente a tutti loro fuorché alla ragazzina.

-Erano in cinque, secondo Martin. Due donne, due uomini e una ragazza più giovane.- spiegò lo gnomo dai capelli scuri, bruscamente, torcendosi le mani e lanciando un’occhiata pensierosa ai graffiti sulle pareti, quei segni iscritti nelle lingue ormai quasi estinte degli abitanti di Narnia. Raccontavano una storia, quei disegni fatti col carboncino… narravano di una grande personalità del passato, e della sua discendenza che forse, dopo tanto tempo, sarebbe giunta per occupare quel trono che le spettava di diritto… -Conosciamo i due rossi che ne sono a capo, la ragazza è__-

Il tasso si schiarì violentemente la voce, interrompendolo sul nascere del suo discorso.

-Nikabrik!- lo avvertì, in tono severo, lanciandogli un’occhiata di puro rimprovero. Anche Trumpkin, insolitamente silenzioso, alzò lo sguardo per dedicargli un muto, ma cristallino, avvertimento. -Non sai nemmeno se si tratta di lei.-

Nikabrik, per tutta risposta, scrollò rabbiosamente le spalle, irritato.

-Ha affascinato Caspian con uno sguardo soltanto, Trumpkin; chi altri potrebbe essere?- sbottò, ripetendo semplicemente le parole che Martin aveva riferito loro: Caspian era rimasto completamente imbambolato davanti a quella ragazza, e, per quanto una donna potesse essere bella, certo non poteva provocare una reazione del genere.

Edmund, appena confuso, scambiò un’occhiata con i fratelli, vedendo sui loro volti la sua stessa espressione.

-Potremmo sapere di cosa state parlando?- chiese, educatamente, una nota interrogativa nella voce.

Il tasso agitò una zampa, liquidando la faccenda… senza, però, guardare nessuno di loro negli occhi.

-Nulla che sia importante, Vostra Maestà.- affermò, con un sorriso che, tutti quanti se ne accorsero, era palesemente falso. Ma Tartufello cambiò rapidamente argomento, rivolgendosi a Peter, seduto nel medesimo punto in cui lo stesso Caspian si era fermato per ascoltare lui e Nikabrik, qualche giorno prima. -Caspian è riuscito a ridare fuoco agli animi sopiti dei nostri guerrieri, Sire… senza di lui, sebbene il vostro arrivo abbia suscitato grandi speranze, non__-

Il Re Supremo alzò una mano, fermando il fiume di parole accorate e sincere dell’emotivo tasso.

-Ho compreso, Tartufello.- disse soltanto, prima che le sue labbra si piegassero in un lieve sorriso, così raro sul suo volto. Si voltò verso la sorella che, come lui, aveva seguito tutto il discorso, analizzando ogni parola. Era un grande pregio di Susan quello di riuscire a comprendere ogni minima sfumatura delle parole, ogni secondo fine nelle frasi di chi aveva davanti. -D’altronde, non possiamo far ammazzare un ragazzo… Susie?- la chiamò.

Lei annuì, decisa.

-Assolutamente. Miraz va fermato.- affermò, nel tono fermo e fiero di una vera Regina. -Quando è scomparso?- chiese poi, rivolgendosi a Tartufello.

-Ieri notte, mia Regina.-

-Non dev’esserci molta distanza fra noi e loro… Ed, quanto credi possano essere andati lontani?- Peter si rivolse al fratello minore, ben conscio di quanto Edmund fosse più abile di lui nelle arti dell’inseguimento e della guerriglia.

Era sempre stato così a Narnia, fra loro: Peter aveva imparato la saggezza di rivolgersi ai fratelli e l’umiltà di riconoscere che, per alcuni motivi, era più proficuo affidarsi a loro più che a se stesso.

-Se hanno marciato tutta la notte? Un paio di miglia, almeno.- gli rispose il moro, dopo un rapido calcolo.

-Narnia è molto cambiata da quando voi regnavate, miei Re.- gli rammentò Trumpkin, parlando per la prima volta da quando avevano raggiunto la capanna del tasso.

-Sappiamo cavarcela.-

Lucy rovesciò gli occhi al cielo; ecco, nell’orgoglio Peter non sarebbe mai cambiato.

-Non ne dubito… ma una guida che conosca queste genti selvagge, le creature che ora popolano Narnia, vi sarebbe utile.- la voce di Trumpkin fu un po’ troppo condiscendente, per i gusti dell’Alto Re di Narnia.

-Hai qualcuno da proporci?- gli chiese, cercando di moderare il sarcasmo che, lo sapeva, compariva nella sua voce quando qualcuno metteva in dubbio le sue capacità.

I due gnomi si fissarono per un attimo, prima che CPA, come ormai lo avevano soprannominato Susan e Lucy, annuisse.

-Le naiadi.-

 

 

Le naiadi erano un popolo di ninfe dell’acqua, ritiratesi nei loro rifugi all’avvento dei telmarini. Peter le ricordava come esseri eterei e bellissimi, dalla pelle trasparente e limpida come gli specchi dei laghi in cui vivevano; sempre allegre, accoglievano il loro passaggio vicino alle loro case con gioia, giocando con la magia che era stata loro donata da Madre Natura, riempiendo di zampilli e arcobaleni l’aria fragrante dei pomeriggi del regno.

Non avrebbe mai pensato che proprio loro, creature perfette e pacifiche come poche, potessero diventare quello che Trumpkin e Nikabrik gli avevano descritto.

Le naiadi si erano erette come protettrici di quelle creature magiche che ancora sopravvivevano a Narnia; quelle poche che avevano deciso di non vivere nel rifugio del Regno, ben celato negli Acquitrini Settentrionali, erano comunque in contatto con la Sovrana Mairead, sempre disposta ad accogliere i fuggiaschi.

Era difficile immaginarle in quelle vesti; secondo i due gnomi, erano riuscite a mutare il loro aspetto in modo semipermanente, facendo in modo di riuscire a cambiare per assomigliare agli esseri umani, ed a loro piacimento potevano tornare alla forma d’acqua.

Ricordava Mairead: quando lui ed i suoi fratelli regnavano su Narnia, spesso la Sovrana delle Naiadi si era recata come emissaria a Cair Paravel, ed in ogni singola occasione il Re Supremo era rimasto stupito dalla forza e dalla pacatezza con cui la giovane parlava e si muoveva. Non avrebbe potuto immaginare guida migliore per quel popolo diventato l’ultima difesa dei narniani.

-Peter, non puoi andare da solo!- sbottò Edmund, strappandolo ai suoi pensieri. Peter non si voltò nemmeno, finendo di imbrigliare uno dei cavalli rubati alle truppe di Miraz.

-Posso e lo farò. Sono comunque il Re, Ed.- mormorò, allacciando con fermezza uno dei passanti.

-È una pazzia! Sono passati milletrecento anni, idiota!- solitamente, quando Susan perdeva la calma era meglio fermarsi ed ascoltarla: poteva diventare davvero pericolosa se si arrabbiava, la cara, dolce Susie.

Si voltò verso di lei sospirando, tenendo ben strette le briglie del cavallo.

-Sue, sono l’unico a cui potrebbero dare udienza, l’hai sentito anche tu Nikabrik.-

La Sovrana delle Naiadi era sottoposta soltanto al Re di Narnia; era sempre stato così e questo, perlomeno, sembrava non essere cambiato.

-Non mi fido di lui.- mugugnò la ragazza, scuotendo la testa. Suo fratello aveva quel brutto vizio di volersi sempre, ostinatamente mettere nei guai…

-Nemmeno io… ma mi fido del tasso e di Trumpkin, e loro sono d’accordo.- a questo, per fortuna, Susan non seppe ribattere.

-Peter, non è una buona idea.- la voce di Lucy, più sottile ma ugualmente penetrante, lo fece trasalire. Aveva un debole per la sua sorellina, era sempre stato così e soltanto lei riusciva, il più delle volte, a farlo desistere dai suoi propositi.

-Devo farlo, Lu. Voi dovete radunare queste creature; devono essere pronte.- mormorò, alzando gli occhi azzurri su quelli identici della piccina. Stava crescendo, la sua Lucy. Si stava facendo donna, come già una volta era stata… abbandonarla, lasciarla sola in quella Narnia che non riconosceva più, gli sembrava sempre di più una follia. -Nel nascondiglio delle naiadi si celano gran parte delle creature di Narnia… devo convincere anche loro. Abbiamo bisogno di un esercito.- le spiegò, inginocchiandosi di fronte a lei e posando una mano sulla sua spalla esile, cercando di convincere delle sue parole prima di tutto sé stesso.

La piccola, testarda Lucy annuì, gli occhioni limpidi tutt’altro che felici.

-Stai attento, fratellone.- sussurrò soltanto, alzando lo sguardo lucido ma fiero sul biondo.

Peter montò a cavallo con scioltezza, grato della sensazione di ritrovarsi sulla sella di uno di quegli animali che tanto adorava, che tanto gli erano mancati.

-Tornerò presto, piccolina. Promesso.-

.

.

.

.

.

.

.

.

.
My Space:
.
CAPITOLO CORRETTO
E RIPOSTATO IL 26/01/2014



.



Nota dell'Autrice:
Seven Gods è stata rimossa da EFP per via di alcune controversie relative al copyright, ma sto continuando a scriverla appassionatamente e potrete averne notizia nel gruppo FB "Uno sguardo su... Seven Gods"; potrete trovare tante curiosità e spoiler sulla pagina dedicata alla saga di Rebirth, Narnia's ~R~ e curiosità e pensieri sulla mia pagina personale, Ray; voglio ringraziare immensamente la mia beta DreamWanderer, che trovate sia su EFP che su Facebook, che mi sta aiutando con la correzione di tutte le mie storie e non è facile ^^' specialmente perché, nel frattempo, sopporta me U_U
Vi ringrazio per aver letto e seguito Narnia's Rebirth sino a qui: ci risentiamo al prossimo capitolo!
Big hugs,
B.
..
.

.

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: ranyare