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Autore: white_kahlan    26/01/2010    2 recensioni
“dimmi cosa mai potrai trovarci in quello stramaledetto Sasuke Uchiha” un’altra frecciata a freddo. Ora che sapeva che i ragazzi erano fuori pericolo aveva deciso di insistere. Lo doveva a Naruto, che aveva protetto Ino. Doveva sdebitarsi con lui, in qualche modo. E poi lo voleva veramente sapere. Le sue abilità mentali non lo potevano far pensare come una donna. Non ancora perlomeno. In effetti c’era l’eventualità che Sakura potesse castrarlo per quest’ultima domanda.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“S - sakura …” fu la prima parola che pronunciò, ancora con la voce impastata dal sonno.

“Sakura!” fu la seconda parola che pronunciò, perfettamente vigile e con gli occhi azzurri sgranati.

“testa quadra siamo in ospedale” lo fulminò una voce accanto a lui.

Naruto voltò lo sguardo e analizzò la situazione: letto morbido sotto di sé, braccio fasciato, testa bendata, camice ospedaliero, una Ino straordinariamente seccata nel letto vicino al suo.

“sono in ospedale Ino-chan?” domandò poco convinto.

La bionda, intenta a leggere una rivista scosse il capo. Era irrecuperabile.

“no Naruto, siamo al luna-park! Se stai bravo ti compro lo zucchero filato!” scherzò lei

“non mi piace lo zucchero filato Inoooo! Preferisco il ramen lo sai su!” disse lui offeso con le braccia incrociate.

Ma ci faceva o lo era? Ino non seppe rispondersi.

“siamo stati feriti ricordi? Io e te, che andiamo contro ai due nemici, che poi sono una ventina e ci tirano kunai avvelenati e… beh…” piccola pausa “io ti dovrei ringraziare Naruto, mi hai salvato la vita” concluse con un tono diverso da quello di partenza, imbarazzata e dispiaciuta.

Era stata di nuovo un peso per la squadra.

Un peso per Shikamaru.

Si era di nuovo mostrata inutile.

Il biondino vide il viso di lei oscurarsi e avvertendo che l’ambiente si era fatto freddo azzardò qualche parola consolatoria.

“tranquilla Ino-chan, ora siamo qui e stiamo bene!” disse contento, illuminandola con uno dei suoi sorrisi.

Lei si volse verso di lui.

“io ti invidio Naruto” ammise stringendo i pugni sulle gambe “tu non ti abbatti mai, anche se sei nettamente inferiore al nemico da battere non hai incertezze sulle tue potenzialità, sai che c’è la farai. Io non sono così… ho sempre paura di sbagliare, di essere un peso e mi sento sempre in dovere di dimostrare qualcosa a tutti voi per convincervi che valgo qualcosa…” confidò lei apertamente.

Naruto non ne rimase sorpreso.

 La guardò serio.

Non appena lei alzò lo sguardo su di lui, infastidita dal suo silenzio, il ragazzo sorrise di nuovo.

“lascia stare Naruto, fai finta che io non ti abbia detto nulla…” disse lei voltando il viso con gli occhi gonfi.

Era già stato imbarazzante quello che le era uscito di bocca.

Sarà stata la depressione post missione fallita.

Dopotutto non poteva rivelare le sue debolezze ai suoi due migliori amici, o a Shikamaru.. lei era la forte Yamanaka, non la debole Ino.

“io non la penso così” proclamò sorridente il ragazzo.

Lei rimase allibita da una risposta che non si aspettava.

Naruto sarebbe stata l’ultima persona con cui avrebbe creduto di poter mai intrattenere una conversazione seria, e Akamaru veniva prima di lui nella lista.

“tu sei speciale. Tutti lo siamo a modo nostro. Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, le persone che ci sono accanto ci danno già la sicurezza che ci saranno sempre, se no non ci starebbero neanche ora, ti pare?” sorrise di nuovo.

Poi continuò onesto “Ognuno di noi ha le sue capacità, l’importante è continuare a svilupparle e non arrendersi mai. Noi tutti crediamo in te e nelle tue qualità ninja, anche tu dovresti farlo. Se sei la prima a smettere di credere in te stessa, come potremo farlo noi per te?”

La tranquillità e la semplicità con cui Naruto le rispose la lasciarono senza parole.

Si sentiva una sciocca.

Lei aveva intorno persone che la amavano e non le chiedevano nulla in cambio, non glielo avevano mai chiesto, eppure lei si faceva sempre mille problemi.

Si sentì un’idiota ricordando il passato complicato di Naruto. Nessuno su cui poter contare, nessuno a cui poter  chiedere, nessuno da amare.

 All’accademia li aveva conquistati con il suo modo di essere e ora non potevano più farne a meno.

Dietro quell’aria sciocca da testa quadra si nascondevano molte più cose di quanto all’apparenza si potesse credere.

Era spontaneo, era impulsivo, era diretto, era onesto, ma al contrario di quanto tutti credevano non era stupido.

Aveva una profondità d’animo illimitata.

Si sarebbe fatto uccidere per salvare la vita a tutti quanti, a lei, a Shikamaru, a Sakura, a Sasuke, all’intero villaggio della foglia.

Era una persona  meravigliosa, e se ne accorgeva solo ora.

Lei alzò gli occhi a incrociare quelli dell’amico.

 Due immagini riflesse allo specchio, cielo nel mare, sole nel fuoco; il ceruleo brillò nel celeste, una lacrima scese sulla guancia della Yamanaka

“grazie Naruto” fu tutto quello che riuscì a dire.

Poi riprese le sue abitudini dittatoriali.

“ora tu mi ascolterai attentamente” disse riducendo gli occhi a due fessure.

Naruto avrebbe indietreggiato, se avesse potuto.

“dobbiamo far si che fronte spaziosa… ehm .. cioè Sakura” un ridolino isterico accompagnò la frase “si accorga delle tue qualità nascoste” concluse fra se e sé assumendo una posa da macchina pensatrice in azione.

“davvero lo faresti Ino-chan?” disse il biondino con le stelline negli occhi e le mani incrociate sotto al mento.

La Yamanka lo guardò con una strana luce negli occhi, prima di indossare una tinozza come elmetto e tirare fuori dal nulla una grande lavagna bianca e dei pennarelli colorati. 

“dobbiamo studiare una strategia d’attacco, prendi appunti Uzumaki” fece con la voce impostata mentre cominciava a scarabocchiare figurine arancioni e rosa stilizzate.

“sissssignora signora!” obbedì il soldato semplice … cioè Naruto.

Dopo qualche minuto la situazione si ristabilì.

“eccellente, ora sei pronto per conquistare Sakura Haruno!” esordì lei festeggiando.

“yeeeeee” la imitò lui alzando un pollice alla Rock Lee in segno di vittoria.

Dopo il momentaneo istante di demenza, che Ino attribuì sfacciatamente alle medicine e al fatto che Naruto è Naruto, il giovane si fece di nuovo serio.

“ti ringrazio Ino chan, ma voglio che Sakura si senta pronta, insomma … il capitolo Sasuke per noi non è archiviato … so che voi lo reputate un traditore ma … lui è nostro fratello … è una famiglia per noi, non possiamo permetterci di dimenticarlo, finché lo penseremo, noi saremo la sua casa” disse con un sorriso un poco pensieroso osservando fuori dalla finestra.

“frena frena frena” esortò una Ino molto intenta a sdebitarsi col suo giovane salvatore “il fatto che voi amiate lui non vi impedisce di amarvi. Naruto se lui vi considera la sua casa quando tornerà sarà felice per voi, comunque stiano le cose” poi sorrise “non me l’hai appena detto tu che devi credere in te stesso, in quello che senti e che desideri?”

“beh c-credo di s-si” ostentò un Naruto imbarazzato.

Non aveva mai parlato con nessuno in quel modo e di certo non si ricordava più quello che aveva detto alla giovane poco prima.

 Lui parlava sempre senza pensare troppo alle conseguenze, la sua mente costruiva frasi con un filo diretto al cuore.

Non che non avesse mai dichiarato apertamente le sue convinzioni o i suoi sentimenti però in quel momento sentiva che i consigli che gli venivano rivolti erano veri.. dettati da un vero sentimento di amicizia e non potè che esserne felice.

“hai ragione!” esclamò infine dopo averci riflettuto un istante.

“non insisterò ma metterò in chiaro le cose!” disse deciso.

“eccellente Naruto, così si parla!” lo assecondò lei.

“chissà come sta Shikamaru!” esclamò il biondino all’improvviso, ricordandosi che nella missione vi era anche l’amico.

A quelle parole Ino sussultò.

Naruto non pensava proprio prima di parlare.

Poi i suoi pensieri si rivolgevano al compagno di team.

Chissà se lui era in pensiero per lei, se l’avrebbe rimproverata per il gesto avventato che aveva compiuto, se magari ora anche lui parlava con Sakura dandole consigli d’amore. No ripensandoci questo era veramente improbabile, era Shikamaru.

Naruto capì che qualcosa turbava nuovamente la giovane.

“Ino ma che hai? Ti fa male qualcosa?” chiese preoccupato.

Che testa quadra.

Lo nominava così, le faceva venire infarto per una visione immaginaria del Nara a cui non era preparata e poi faceva finta di nulla.

Cioè ma non si accorgeva mai di niente quel ragazzo, possibile?

“sei irrecuperabile confermo!” lo accusò lei facendo precipitare Naruto nella totale perplessità.

“ma non è che…?” iniziò lui incerto.

“che cosa, Naruto?” chiese lei spazientita, forse ci era arrivato.

“no niente” cercò di tirarsi indietro lui.

“Naruto!” puoi farcela, pensò la bionda, speranzosa. Quello non avrebbe potuto dirglielo lei, era troppo orgogliosa.

“che ti … cioè a te … insomma …”balbettò lui

“insomma Naruto parla!” esplose lei, mentre il suo ciuffo biondo cominciava a spostarsi dalla sua posa originaria. Shikamaru avrebbe capito che era ora di darsi alla fuga, ma il povero e ingenuo Naruto non si pose nemmeno il problema.

“si e.. sei.. cioè per te … questisonogiorniparticolarioppure… ?” disse tutto d’un fiato

“come dici scusa?!” chiese Ino abbassando lo sguardo verso il letto mentre il ciuffo si scomponeva definitivamente. A quest’ora di solito Shikamaru si apprestava a controllare di essere riuscito a guadagnare almeno a dieci km di distanza.

Naruto invece era a pochi centimetri.

Anche se per sua fortuna era già in un letto d’ospedale.

“Shikamaru” disse “Naruto”  pausa “mi piace” aggiunse dopo brevi pause perché impegnata a schiacciargli per bene la testa sotto il cuscino, era comunque in convalescenza anche lei, non aveva la solita violenza

“e tanto anche” annetté risedendosi sul suo letto, arrossendo visibilmente.

“oooohhhh…” fece Naruto con un’espressione simile a quella dei bambini quando gli rimetti il nasino strappato per finta, sedendosi sul letto a gambe incorciate.

Ino scosse il capo. Era proprio irrecuperabile!

“e glielo hai detto?” domanda ingenua, ma sufficiente per farla arrabbiare di nuovo.

“aaaaaaah! Ma cosa ne parlo a fare con questo baka!” urlò a sé stessa la Yamanaka scompigliandosi i capelli.

“scusa Ino non ti arrabbiare ma se non glielo dici come fa a saperlo?” domandò ancora  il biondino non capendo.

La ragazza bloccò le mani tra i capelli un istante.

Era la seconda volta che la schiettezza di Naruto, articolata o meno complessa, la colpiva.

Forse in effetti avrebbe dovuto dirgli che.. ahh ma no.

“Naruto, Naruto, Naruto… sono gli uomini che dichiarano il loro amore alle donne, non viceversa” profetizzò lei.

“è una regola scritta?” chiese curioso.

Ino si spalmò una mano in faccia pentendosi di quella rivelazione.

Era Naruto.

Non era solo irrecuperabile era proprio una testa quadra.

 

 

Note:

dunque!! Si beh i due parlano mentre Shizune nella sala d’attesa riferisce a Sakura e Naruto che gli amici sono fuori pericolo. I due biondi invece prima di venire separati riprendono conoscenza in una stanza insieme e cominciano a conoscersi. Certo l’esito della conversazione è diverso da quello degli altri due. Qui c’è solo una testa che fa pensieri maliziosi… ^^

baci

marti ♥

  
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