AHIMè
LE RECENSIONI
SONO DIMINUITE RISPETTO IL PRECEDENTE CAPITOLO…FORSE
XKè IL CAPITOLO PRECEDENTE
NON è PIACIUTO??
ALLORA
SIGNIFICA CHE A
QST CAPITOLO NON AVRò NEANCHE UNA RECENSIONE…
VABBè SIGNIFICA CHE MI METTERò DI
IMPEGNO PER I PROX CAPITOLI…
UN
BACIO E BUONA
LETTURA
P.S.=
capitolo non
betato
BANCHETTO
POV
BELLA
<<
Allora
cosa hai deciso? Ti unirai a noi? >>, mi chiese Aro
quando fui riportata
nella stanza ovale.
<<
Ne
sarei davvero felice >>.
Sul volto di
Aro comparve un sorriso felice e di vittoria.
<<
Ma…
>>, continuai << … ho delle
condizioni >>.
Il sorriso
di Aro si affievolì, ma non scomparve del tutto.
<<
Come
osi, vampira impertinente >>, Caius ringhiò
rabbioso.
<<
Calma
fratello, sentiamo prima di che cosa si tratta >>, disse
Aro.
<<
Voglio
essere istruita sul passato dei vampiri e sulle nostre leggi. Voglio
che mi
insegnate a combattere e ad utilizzare il mio potere. Ma la cosa
più importante
e che voglio vivere una vita al di fuori di questo palazzo
>>, conclusi.
<<
Mia
cara, l’istruzione ti spetta come membro della guardia
>>, disse bonario
Aro.
<<
Ma
la richiesta di vivere al di fuori del palazzo non la capisco
>>.
<<
Aro,
sono stata strappata alla vita, contro la mia volontà. Sono
diventata una
vampira, senza che io lo volessi e per di più nel fior della
mia gioventù. Non permetterò
che la mia nuova natura, rovini tutta la mia esistenza. Voglio vivere
come una
persona normale tra la gente, per quanto, questo mi sia possibile
>>,
dissi decisa.
Vidi Aro
pensarci su.
<<
Questa
è la mia condizione fondamentale. Se potrò far
parte della guardia, vivendo
però al di fuori del palazzo, io sarò lieta di
mettere le mie capacità ai tuoi
servigi >>, cercai di convincerlo.
<<
Precisamente
dove vorresti vivere? >>, chiese Aro.
<<
Vorrei
che la mia residenza restasse sconosciuta. Verrò qui tutti i
giorni, ma al
calar del sole andrò via >>.
<<
E
se durante la notte avessimo bisogno della tua presenza?
>>, chiese Aro.
<<
Mi
munirò di un cerca persone, e voi potrete chiamarmi a
qualsiasi ora >>.
Fissavo Aro
negli occhi, sicura delle mie richieste.
Non avrei
rinunciato a niente.
A loro
serviva il mio potere e loro servivano a me.
Ma non avrei
abbandonato Leah che mi era stata affianco nel momento del bisogno, e
per la
sua sicurezza i Volturi non dovevano sapere quale sarebbe stata la mia
residenza.
<<
Ah,
ah, ahahah! >>.
La risata di
Aro mi distolse dai miei pensieri.
<<
Va
bene mia cara. Mi piace la tua sicurezza e sai ciò che vuoi.
Potrai vivere al
di fuori del palazzo, ma sta attenta a non mettere al repentaglio il
tuo
segreto. Le leggi valgono anche per la guardia >>, le
ultime parole
sembravano un avvertimento.
<<
Io
non costringo nessuno >>, e allargò le braccia
per indicare tutti i
vampiri presenti << a stare qui. Loro sono liberi
>>.
Anche io mi
chiedevo perché tutti questi vampiri avevano scelto di
servire Aro, Caius e
Marcus, e perché erano tanto fedeli.
<<
A
questo proposito, mi chiedevo una cosa. Se un giorno desiderassi
andarmene e
lasciare la guardia e Volterra, potrò farlo?
>>, avevo paura della
risposta, paura che la mia fedeltà sarebbe stata eterna.
<<
Bella,
come ho già detto, chiunque qui è libero. Noi
siamo solo uniti da un unico
scopo, cioè vivere in un mondo dove la nostra natura rimanga
segreta e far si
che tutti i vampiri rispettino le leggi >>, rispose Aro.
Non capivo
perché, ma il suo discorso non mi convinceva per niente.
Ma non ci
feci caso.
<<
Va
bene allora. Comunque non credo che abbandonerò il corpo di
guardia tanto
presto, infondo non ho amici o parenti che mi aspettano, mi credono
morta >>,
dissi malinconica.
La mia
vecchia vita, Forks, la mia famiglia, i miei amici, i Cullen e lui, ormai erano chiusi dietro una porta
di cui avevo perso la chiave.
<<
Bene,
un altro membro è entrato a far parte del nostro clan.
Bisogna festeggiare!
Heidi sta arrivando con il nostro banchetto >>, disse
gioioso Aro.
Tutti i
vampiri nella stanza iniziarono ad essere irrequieti ed eccitati.
Poi ne capii
il motivo.
Alle mie
narici arrivò un dolce odore che infiammo la mia gola.
Degli umani,
tanti umani si stavano avvicinando a noi.
Il veleno
fresco iniziò a bagnarmi la lingua, riempiendo pian piano la
mia bocca.
Sentii i
miei occhi cambiare colore, per diventare neri come la pece.
Tutti i
vampiri intorno a me, avevano lo stesso colore dei miei occhi.
Mi sentivo
in trappola, pochi istanti e questa stanza sarebbe stata piena di
umani, che
cadevano in un tranello come tanti piccoli ed indifesi topini.
Arretrai di
qualche passo fino a scontrarmi con il muro.
Ormai non
ero più al centro dell’attenzione, ormai tutti i
vampiri presenti si erano
trasformati in cacciatori che preparavano un agguato alle loro prede.
Le porte si
aprirono.
<<
Questa
è la stanza dei troni! E qui giunge al termine la vostra
visita guidata >>.
Una
bellissima vampira vestita con una corta minigonna in pelle nera e un
top in
pelle rossa, entrò nella stanza portando un gruppo numeroso
di umani, con i
loro deliziosi profumi.
Smisi
all’istante di respirare, cercando una via di uscita.
Mi avviai
verso la porta che Eliseo e Felix stavano chiudendo in
quell’istante alle spalle
dei turisti e senza indugi la oltrepassai, vedendo lo sguardo
stupefatto dei
due vampiri.
Richiusi la
porta alle mie spalle, ma ciò non impedì di udire
la voce di Aro che dava il
benvenuto a quelle povere e ignare vittime.
<<
Miei
cari ospiti, benvenuti a Volterra. Spero che la nostra Heidi via abbia
fatto
divertire, perché ora… è il nostro
turno >>, la voce di Aro diventò
tenebrosa.
Poi si
sentirono solo urli.
La bestia
che era in me, lottava per arrivare in superficie e potersi nutrire
come i suoi
simili, ma non avrei mai partecipato ad uno scempio del genere.
Sentivo
arrivare richieste da aiuto dalla porta alle mie spalle, ma sapevo per
certo
che se fossi entrata in quella stanza, la vista del sangue, mi avrebbe
trasformata in un mostro, che di certo non avrebbe aiutato quelle
persone.
Camminai
verso l’atrio e mi ritrovai nella sala d’ aspetto
dove Gianna occupava il suo
posto dietro una scrivania.
Non capivo
come poteva lavorare per dei vampiri e rimanere indifferente di fronte
a certi
massacri.
Ma ovviamente,
lei doveva far bene il suo lavoro, per sperare di ottenere la sua
ricompensa, e
cioè la vita eterna.
Sarei tanto
voluta uscire dal palazzo, ma fuori il sole splendeva ancora in cielo.
Quindi
rimasi nella sala d’aspetto e mi sedetti su una poltroncina,
chinando il busto
verso le ginocchia e portando le mie mani dietro la nuca.
Continuavo a
non respirare e cercavo di ritrovare la calma.
Sentii il
calore del corpo di Gianna accompagnato dal melodioso ritmo del suo
cuore
avvicinarsi a me.
<<
Serve
qualcosa? >>, mi chiese in tono molto professionale.
Sentivo che
stavo per perdere la calma, se si fosse avvicinata ancora, non ero
sicura di
riuscirmi a controllare.
Anche se
fino ad ora non avevo mai ucciso nessuno, ero pur sempre una neonata.
Il veleno
continuava
a stuzzicare le pareti ardenti della mia gola.
<<
Sta…
lon… tana… da me! >>, facevo fatica
a parlare.
<<
Gianna
forse dovresti darle retta >>, una voce maschile
l’avvertii.
Presa
com’ero ad isolarmi da ciò che mi stava accadendo
intorno, non mi ero accorta
che un vampiro mi si era affiancato.
<<
Bella,
giusto? >>, quella voce mi chiamò.
Non alzai lo
sguardo per vedere a chi appartenesse, feci solo un piccolo cenno con
la testa.
<<
Aro
vorrebbe parlarti >>, continuò il vampiro.
<<
Mi
dispiace ma non tornerò di là per ora, preferirei
non assistere >>, dissi
con fatica.
Parlando
presi un lieve respiro, sicura che se fossi scattata contro Gianna, il
vampiro
al mio fianco mi avrebbe fermata.
Ma a quanto pare Gianna era
uscita da quella
stanza, perché di lei sentivo solo un lieve odore.
<<
Non
temere, è stato ripulito già tutto
>>, mi rispose il vampiro che
sicuramente aveva capito cosa intendessi.
Alzai piano
lo sguardo e mi ritrovai di fronte il vampiro ricoperto di cicatrici.
<<
Eliseo!?
>>, chiesi per aver conferma.
<<
Si.
Piacere di conoscerti, Bella >>, e mi tese la mano.
<<
Piacere
mio >>, risposi stringendola.
<<
Adesso
andiamo, ci aspettano >>.
E lo seguii
verso la stanza ovale.
Aveva
ragione, dei cadaveri non c’era nessuna traccia, tutto era in
ordine e pulito,
come se lì dentro non fosse accaduto niente.
Mi guardai
intorno stupefatta, per poi posare lo sguardo su Aro.
<<
Non
capisco!? Perché sei fuggita in quel modo? Era un banchetto
delizioso >>,
mi chiese Aro.
Sul suo
volto con un cipiglio curioso mi scrutava.
<<
Forse
preferisci cacciarle tue prede? >>.
<<
No!
O meglio si. Io preferisco cacciare. Ma le mie prede non sono umane. Io
mi
nutro solo di animali >>, dissi fissandolo.
<<
Non
posso crederci! >>.
Una piccola
risata di Aro echeggio nella sala e portò un palmo sulla sua
fronte.
<<
Non
pensavo fosse possibile che altri vampiri potessero acquisire queste
abitudini >>,
la voce di Aro era incredula, ma allegra.
<<
Bella
come hai scoperto questa dieta a base animale? >>, mi
chiese curioso Aro.
<<
Non
voglio uccidere esseri umani. E se posso vivere di sangue animale,
perché non
farlo? >>, risposi.
Cercai di
rispondere in maniera più evasiva possibile.
Se un giorno
Aro fosse venuto a conoscenza del mio rapporto con la famiglia Cullen,
non volevo
che lui pensasse che io gli avessi mentito.
<<
Quindi
tu, mi stai dicendo che non ti sei mai nutrita di sangue umano? Sei
solo una
neonata! Come hai fatto a resistere? E poi prima come hai fatto a
scappare via
e sfuggire al richiamo del sangue umano? >>, continuava a
chiedermi Aro.
<<
Mi
è costata una certa fatica >>, ammisi.
<<
Ora
però, avrei bisogno di nutrirmi, la mia gola brucia ancora.
Quindi visto che
fuori è quasi il crepuscolo io andrei >>.
<<
Va
bene Bella. La Toscana è piena di vegetazione. Troverai
facilmente le tue prede
sui vari monti sparsi per la regione e sui nostri Appennini
>>, mi
comunicò Aro.
<<
Grazie
per l’informazione >>, risposi.
<<
Domani
mattina alle prime luci dell’alba sarò di nuovo
qui >>, comunicai.
Uscì
dalla
stanza accompagnata da Felix, che tramite cunicoli sotterranei,mi fece
uscire
dal palazzo, direttamente fuori Volterra.
<<
Domani
ci rivediamo in piazza >>, disse Felix.
<<
Va
bene >>, mi limitai a rispondere.
E corsi via
verso la costa.
Prestai
molta attenzione al mio tragitto per non incrociare umani e mi
assicurai che
nessuno mi seguisse.
Arrivai alla
costa ancor prima che il sole tramontasse del tutto e mi tuffai in mare
senza
indugi.
Decisi che
avrei cercato del cibo tornando a Montepulciano, non vedevo
l’ora di ritornare
da Leah.
Mi sembrava
quasi di non vederla da giorni e tornare da lei, mi dava la sensazione
di
tornare a casa.
Sulla via
del ritorno trovai un monte chiamato Amiata, per mia fortuna trovai
qualche
camoscio con cui rifocillarmi.
Una volta
estinta la mie sete, mi fu semplice sopportare le i profumi degli umani
che
incrociavo per le strade di Montepulciano.
Ero alla
ricerca della scia lasciata da Leah.
Fu un gioco
da ragazzi trovarla.
La
seguì
fino a ritrovarmi di fronte ad un albergo.
Era una
bella struttura rustica color rosa antico, il tetto era ricoperto di
tegole
beige e marroncine, l’intera struttura era circondata da
giardini con pini
uliveti e vigneti.
Per
arrivarci mi ero diretta verso la periferia di Montepulciano.
Infatti
questa struttura non era nel cuore di Montepulciano, ma non era neanche
distante dal paese, con
una brevissima
passeggiata ci si poteva arrivare tranquillamente.
Leah aveva fatto un’ottima scelta di alloggio.
<<
Allora
il mio naso funziona ancora bene. Sentivo una certa puzza proveniente
dal
giardino >>, la voce di Leah mi giunse da una finestra
del pian terreno.
<<
Pensavi di liberarti di me? >>, dissi ridendo.
<<
Devo
dire che ci speravo >>, disse Leah seria.
<<
Ehi
così mi offendi! Se vuoi posso tornare dai Volturi, loro ne
sarebbero felici >>,
dissi mettendo il broncio.
<<
Dai
scherzavo. Vieni dentro che ti presento delle persone >>,
mi disse
invitandomi con la mano.
Mi avviai
verso la porta e dopo pochi istanti Leah era dietro di essa che mi
aspettava.
<<
Ah
proposito, abbiamo un lavoro! >>, enunciò Leah.
E mi
portò
verso la stanza della direzione.
RISPOSTA
ALLE RECENSIONI
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