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Autore: Salice    27/01/2010    3 recensioni
Atena Bonell è una studentessa qualunque di Serpeverde, alle prese con i piccoli problemi quotidiani di Hogwarts, fino a che una sua compagna del club di pittura non svanisce nel nulla. Non ottenendo l'aiuto dei professori, Atena inizierà la ricerca con i suoi amici, sfidando le punizioni e i misteri che la scuola nasconde. Una storia tutta Verde e Argento!(ambientata un anno prima dell'arrivo di Harry Potter ad Hogwarts)
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Serpens in fabula'
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Capitolo_12.html

SCUSE DOVUTE: Ebbene si. Non credevo che avrei mai potuto metterci tanto, visto che sapevo esattamente cosa e come sarebbe successo. Eppure la vita mi ha preso la mano e tolto il fiato e... Insomma ho pubblicato con un ritardo mostruoso. E me ne scuso ufficialmente con tutti voi che state seguendo/leggendo questa storia. Oramai manca davvero più pochissimo e pubblicherò quanto prima, al meglio delle mie possibilità il prossimo capitolo, che sarà conclusivo della storia. Per farmi perdonare segnalo anche questa piccola One-shot: "Verde e argento è l'agrifoglio" Con protagonista Piton e Atena, che ha raggiunto ben il terzo posto al contest "Teachers in Red"! avrei voluto sinceramente "regalarvela" prima, ma non mi è stato possibile. Grazie e scusate ancora!



Cap. 12 – Valentine!

Le zampe del drago li scagliarono dentro la tela e i ragazzi rotolarono sul prato, lontano dalla cornice e dall’uscita. Atena si lamentò debolmente.
- Ahi… Oh, accidenti! Io non dovrei essere qui! – Esclamò poi, guardandosi attorno. Fabian e Baltazar si erano già rialzati e il Tassorosso le indicò il drago rivolto verso l’esterno.
- Ci penseremo dopo! Scappiamo! -
La ragazza annuì e afferrò la mano che Fabian le porgeva, proprio mentre il drago si voltava verso di loro, fissandoli con i suoi enormi occhi gialli.
Corsero a perdifiato nella direzione opposta a quella in cui si trovava il loro nemico, senza neppure preoccuparsi di dove stavano andando. A malapena si accorsero che il paesaggio attorno a loro era cambiato all’improvviso, come se fossero saltati fuori da una finestra invisibile.
alla prateria sconfinata era subentrato un paesaggio brullo e roccioso; da alcune spaccature sul terreno fuoriusciva una nebbiolina sottile che dava un aspetto spettrale all’atmosfera. Rallentarono ansimando e Atena si appoggiò ad una roccia, tenendosi una mano su un fianco.
Solo qualche istante dopo riuscirono a guardarsi intorno.
- Dove caspita siamo finiti? – Strillò Baltazar, e subito Fabian gli strinse il braccio.
- Non urlare! E’ pericoloso! -
La ragazza si guardò attorno, mentre la pozione polisucco perdeva effetto e i suoi tratti riprendevano la loro forma, dandole una leggera sensazione di nausea.
- Siamo nell’altro quadro! – Esclamò, eccitata, indicando le cime delle alture frastagliate. – Riconosco quelle montagne! -
Fabian e Baltazar seguirono il suo sguardo.
- Bene. Ora dobbiamo solo trovare Valentine… La caverna di George è alla base del monte, vero? – Chiese Fabian. Baltazar fece un gesto d’assenso.
- Allora muoviamoci. – Disse il Serpeverde, prendendo a scendere cautamente lungo il fianco del pendio scosceso.
Quando raggiunsero le pendici del colle, scorsero non troppo distante la caverna, e corsero in quella direzione, rischiando di rotolare tra i sassi e provocando piccole frane. L’ingresso del cunicolo era buio e tetro, ma un lieve mormorio giungeva soffocato dall’interno. Si guardarono, improvvisamente titubanti, poi si addentrarono nella grotta.



Dalla scaletta che conduceva all'ufficio del preside scesero a gran velocità Silente, Piton, Vitius, ed infine la professoressa MacGranitt e la professoressa Sprite. Gazza trasalì nel sentirseli scalpicciare dietro e indietreggiò istintivamente quando li vide marciare nella sua direzione.
- Rimandi gli studenti nelle loro stanze comuni, Gazza; se necessario, si faccia aiutare dai fantasmi per far prima. - Gli intimò il preside, passandogli accanto come un ippogrifo imbizzarrito. Il povero custode li osservò confuso per qualche istante mentre si allontanavano, per poi correre ad eseguire gli ordini.
Nel mentre i professori avevano già imboccato il corridoio che portava al suo stanzino, quando Piton, che era ultimo della fila, si fermò di botto, come colpito da un'idea improvvisa.
- Cosa succede, Severus? - Il volto preoccupato di Silente era fisso sul suo, mentre gli occhi luminosi del preside brillavano nella sua direzione.
- Voglio controllare una cosa! - E senza dare ulteriori spiegazioni, l'uomo si voltò, infilandosi diretto nel primo passaggio segreto che conduceva al suo studio. Quando lo raggiunse, Camilla aveva appena sollevato il braccio e stava per bussare. Lui la oltrepassò senza fissarla, mentre lei si girava stupita a guardarlo.
- Venga con me, prima che succeda qualcos'altro, signorina Raynolds! - Le abbaiò.
Camilla, dopo un breve istante di stupore, quasi dovette correre per star dietro ai lunghi passi del professor Piton.
- Mai che si riesca a fare qualcosa in pace, in questa scuola... - Mormorò, infilandosi dietro di lui nel corridoio.



Sophie ed Henry, frattanto, fremevano impazienti davanti al quadro con la caverna. Fu la ragazza la prima a vederli:
- Eccoli! Eccoli! Sono in cima alla montagna! – Li indicò al giovane accanto a lei, che aguzzò la vista verso i tre puntini che divenivano via via sempre più grandi e definiti; fino a che non diventarono riconoscibili. Sophie cacciò un urlo strozzato.
- Per Merlino! Cosa ci fa Atena lì dentro? -
- Qualcosa mi dice che non è filato tutto liscio nello stanzino di Gazza… - Fu la prudente risposta di Henry, mentre osservava costernato la tela.
- E adesso? Siamo solo in due! Come li tiriamo fuori da laggiù? -
- Atena!!- Si mise a gridare la ragazza, tentando di attirare l'attenzione dei tre all'interno della tela.
- Baltazaaar! -
- Fabian! -
I due ragazzi nel corridoio urlavano, attaccati alla cornice, ma il trio dentro al dipinto non diede cenno di averli uditi. Si guardarono disperati mentre i loro amici entravano nella caverna.
- Non è normale! Perché non ci sentono?!- Strillò Sophie, artigliando il maglione di Henry con le dita. Il ragazzo le strinse le mani, pallido.
- Non ne ho idea! -
- Dobbiamo trovare i professori, dobbiamo chiamare Piton! Silente! -
- Non credo che ne avremo bisogno... - Balbettò Henry, indicando oltre le spalle della ragazza. Sophie si voltò.
La figura scura del professor Piton avanzava verso di loro, con la stessa aura di gelo di un dissennatore, ma con un'espressione decisamente più terrificante.



- Ragazzi? – Cominciò Atena, titubante, mentre indicava la direzione opposta alla grotta in cui stavano entrando. – Non dovremmo vedere Sophie ed Henry in corridoio, o almeno qualcosa di simile? – Chiese. Il tono voleva essere calmo, ma tradiva un certo nervosismo. I due giovani si voltarono in contemporanea.
- Mh, vedo solo montagne sfocate. – Biascicò Baltazar con una certa fretta.
- Però Atena ha ragione. Questo non è un quadro normale, dobbiamo stare attenti! -
Entrarono con circospezione nella caverna, seguendo un mormorio indistinto, amplificato e distorto dall’eco delle pareti di pietra.
- Stiamo in guardia… - Sussurrò Baltazar, e tutti e tre sfoderarono le bacchette, accendendone la punta e fendendo l’oscurità. Le luci che scaturivano dalle bacchette erano decisamente troppo tenui e sfarfallanti, e i tre giovani se ne accorsero subito.
- Che succede alle luci? - Bisbigliò Atena.
- Non lo so, forse la magia non funziona come dovrebbe dentro al quadro. Atena, tu sai perché? - La ragazza soffocò un sibilo.
- Io li dipingo i quadri, di solito. Non ci entro dentro! -
- Fate piano! Si stanno avvicinando le voci! - Li avvertì Baltazar, che puntava la bacchetta verso una svolta ormai prossima. Il bisbiglio si interruppe, lasciando un gocciolio d'acqua ad amplificare enormemente quel silenzio denso di tensione. Avanzarono silenziosamente, smorzando all'unisono le luci già fioche che spuntavano dalle loro bacchette. Balzarono insieme dietro l'angolo, pronti a scagliare i loro migliori incantesimi e pregare perché funzionassero come dovevano, quando si trovarono davanti due figure che trasalirono nello scorgerli.
Un George decisamente malconcio e, dietro di lui, tremante come una foglia, c'era Valentine.
- Valentine! - Strillò Baltazar e le corse incontro. La ragazza era certamente stanca, scarmigliata e con un'espressione stranita in volto, ma sembrava stesse bene. Ricambiò timidamente l'abbraccio affettuoso di Baltazar. Subito dietro di lui c'era Fabian, che la osservava con occhi talmente sgranati da far pensare che gli sarebbero potuti uscire dalle orbite, ma non disse nulla. Faceva scorrere lo sguardo ansioso sulla Tassorosso, come se volesse controllare il suo stato di salute. Quello che vide evidentemente lo lasciò abbastanza soddisfatto, perché Atena lo scorse rilassarsi, come non lo vedeva da quando lo aveva conosciuto. Involontariamente, si lasciò trasportare anche lei dall'atmosfera euforica procurata dalla cascata di chiacchiere di Balatzar e sorrise. George li osservava confuso, appoggiato stancamente alla lancia, e dopo qualche istante, li interruppe.
- Sono dolente di dovervi interrompere, ma temo che non ci sia nulla da festeggiare. - Quattro teste si voltarono di scatto verso di lui.
- George! Non dire così! Ti avevo detto che Fabian sarebbe venuto a prendermi! - Valentine sembrava essersi un po' ripresa, e si mosse con energia verso il guerriero in armatura. Lui le fece un sorriso stanco. - Ma certo madamigella Valentine, non avevo dubbi sulla valenza di Vostro cugino, ma per quello che ne so io, non è certo semplice fuggire da questo quadro... E' stato maledetto appositamente per trattenervi dentro le persone. Il drago attira chiunque gli capiti a tiro. Io sono stato dipinto per impedirgli di muoversi. Questo quadro infatti, gli blocca il passaggio ad altri dipinti e l'accesso all'esterno. - I ragazzi si guardarono spaesati.
- Speriamo che il piano funzioni... - Buttò lì Fabian. Baltazar si rivolse a Valentine in tono sollecito.
- Valentine, non hai sentito una strana sensazione prima che noi arrivassimo? - La ragazza lo guardo stranita per un istante, mentre rifletteva, poi annuì.
- Mi è sembrato di sentirmi mancare ma questo... - Baltazar la interruppe con un gridolino di giubilo.
- Vuol dire che la pozione funziona! Ascolta: Se senti di nuovo quella sensazione, non resisterle, è la pozione di evocazione!. -
La ragazza si illuminò per un istante, poi cercò conferma nello sguardo di Fabian, che le fece un cenno affermativo.
- Non sappiamo ancora se funziona davvero, Val, però è l'unica opzione che abbiamo. - Mentre parlavano, George si era spostato verso l'ingresso della caverna, e stava sbirciando fuori. Quando tornò indietro, Atena lo intercettò:
- Ma perché tu ci hai visti in corridoio, mentre noi venendo qui non abbiamo visto nulla? - L'uomo in armatura assunse un'espressione corrucciata, e rispose in tono grave:
- E' la contro maledizione. Nessuno a parte me può vedere nulla fuori da qui. Serve a bloccare i poteri del drago. - Atena non fece in tempo a chiedere altro, perché un forte ruggito e un rotolare di pietre provennero dall'esterno.
- State dietro di me, poiché il drago ha fatto ritorno! - Intimò loro George.. Fabian e Baltazar gli si accostarono in un attimo.
- Ti aiuteremo finché qualcuno non ci tirerà fuori da qui! - Disse Fabian.
- Giusto! - Gli fece eco Baltazar.
George, che stringeva la lancia con rinnovato vigore, li guardò con un'espressione strana, in parte ammirata e in parte preoccupata.
- Lor signori avranno notato che qui la magia funziona in maniera del tutto particolare... - Un altro ruggito, più forte, fece capire loro che il drago si era fatto più vicino.
- Poca magia è comunque meglio di nessuna magia. - Ringhiò a bassa voce Fabian. Atena, ben lungi dal sentirsi così coraggiosa, si strinse a Valentine, impugnando più saldamente la bacchetta.
- Ce la faremo. - le bisbigliò, più per incoraggiare sé stessa che che la ragazza. La Tassorosso, tuttavia sembrò apprezzare le parole, perché abbozzò un sorriso.
All'improvviso i due ragazzi e l'uomo davanti, le due ragazze dietro, trattennero bruscamente il fiato. Una grossa zampa bluastra artigliò l'aria a pochi metri da loro e l'urlo del drago fu così forse da far tremare le pareti. Lo scontro aveva inizio.



Sophie, Henry e Camilla guardarono inorriditi il drago farsi strada nella caverna, artigliando e ruggendo in preda alla furia.
- Il Drago, il drago! - Ripetè in un sussurro disperato Sophie, senza distogliere lo sguardo dalla tela. Dietro di loro, Piton osservava la scena con espressione non meno preoccupata.
- Avete detto che vi hanno lasciato dei capelli, e che questa è la pozione di evocazione della signorina Bonell? - chiese in fretta l'uomo. I tre ragazzi si voltarono verso il professore.
- Si, ma ci mancano i capelli di Atena! Lei non doveva essere lì! - Pigolò Sophie.
Piton, per quanto possibile, si accigliò ancora di più. Camilla non disse nulla, ma aveva un colorito talmente pallido da sembrare verdognola. Solo Herny sgranò improvvisamente gli occhi, ficcandosi una mano in tasca.
- Forse ho la soluzione! -



- Bombarda! - Strillò Baltazar, puntando la bacchetta contro il drago.
- Bombarda! - Gli fece eco Fabian dall'altro lato. Al centro, George puntava al muso del bestione e gli aveva già procurato alcuni graffi che sanguinavano copiosamente. La creatura, tuttavia, sembrava più inferocita e combattiva che mai, e si avventava contro di loro con una violenza incredibile.
- Protego Totalum! - L'incantesimo di Atena si materializzò, luccicando debolmente, proprio sopra Fabian, e gli artigli cozzarono contro lo scudo invisibile. Valentine, priva di bacchetta, stringeva il braccio di Atena, torcendolo.
- Non ce la faremo, ci ucciderà tutti! - Atena si trattenne a stento dal darle una gomitata. Si asciugò invece il sudore dalla fronte con la manica.
- Valentine... - Ansimò, ma non riuscì a proseguire, perché il mostro stava sferrando un altro attacco.
- Protego Totalum! - urlò ancora e alcune scintille azzurre saettarono verso il capo di George, respingendo parzialmente gli artigli che gli mancarono la fronte di poco.
- Dobbiamo spingerlo più avanti! - Urlò loro il cavaliere. - Il cunicolo si stringe e non potrà attaccarci ai fianchi! - I ragazzi risposero con un cenno, troppo a corto di fiato per parlare. Scagliare gli incantesimi dentro il quadro era molto più faticoso del normale, e avevano tutti la fronte imperlata di sudore, anche se essere riusciti a respingere più volte il drago aveva trasmesso loro un vago senso di esaltazione.
- Possiamo farcela! Dobbiamo farcela! - Ansimò Baltazar asciugandosi sui calzoni la mano con cui stringeva la bacchetta. Fabian e Atena, ansando, si limitarono ad annuire.
Il drago era indietreggiato di un paio di metri, quando i due ragazzi accanto a George sembrarono divenire trasparenti.
- Ragazzi, che succede?! - Strillò allarmata Valentine, correndo verso di loro, ma Atena la trattenne. Baltazar si lasciò sfuggire un ghigno soddisfatto.
- E' la pozione Val! Non resistere! - Atena li osservò, sgranando gli occhi. Persino Valentine stava perdendo consistenza sotto al suo tocco, ma Sophie ed Henry non avevano i suoi capelli! Sarebbe dovuta rimanere chissà quanto tempo con quel drago infuriato!
Non appena terminò di pensarlo, tuttavia, la testa prese a girarle, e mentre Valentine spariva sotto alle sue dita, si rese conto che riusciva a vedere attraverso la sua mano. Chiuse gli occhi mentre la grotta le vorticava attorno, e cercò di ignorare il senso di nausea crescente, mentre si sentiva svenire.



Le sembrava di essere su una nave in tempesta, e al contempo di non avere nulla sotto i piedi, quando all'improvviso cozzò contro qualcosa. Non era duro come un pavimento, ma nemmeno morbido. Qualcosa le si serrò attorno, stringendola, e all'improvviso sentì il mondo tornare solido attorno a sé.
- Forse tu sei abituato a quel tipo di ragazza, Fabian Parker, ma ti posso garantire che io non rientro nella categoria! - La voce particolarmente acida di Camilla la colpì, e la convinse ad aprire gli occhi.
Fabian era sdraiato su Camilla, che, immobile sul pavimento lo guardava come se volesse tramutarlo in rospo col pensiero. Per una volta, anziché rispondere qualcosa di sagace, il ragazzo si limitò a mormorare delle scuse imbarazzate mentre si rialzava e le porgeva la mano. Una scena più o meno analoga era avvenuta tra Sophie e Valentine, che si stava districando sul pavimento. Henry invece teneva saldamente le braccia attorno al torace di Baltazar, che respirava affannosamente e pareva che avesse gli occhi fuori dalle orbite, ma erano entrambi in piedi.
- Tutto bene, signorina Bonell? - La voce del professor Piton la raggiunse da vicino. Troppo vicino.
Atena si congelò all'istante e si girò. La persona che l'aveva evocata, e – Atena lo realizzò solo in quell'istante – a cui era abbarbicata, era il professor Piton. Il Professore la lasciò andare cautamente, fissandola come se lei dovesse cadere da un momento all'altro. In effetti Atena si sentì le ginocchia molli, e il professore si chinò su di lei, sostenendola mentre scivolava a terra e una tenda nera copriva il mondo.



Ringrazio LyndaWeasley , per aver commentato e per aver avuto fiducia!
Ringrazio anche Elos : Per aver commentato e betato anche questo capitolo, e soprattutto perchè mi ha sostenuto nelle ultime, durissime fasi di stesura. Credevo che non ce l'avrei mai fatta!
Ringrazio Kokylinda2 per il lusinghiero commento, spero che questo capitolo non abbia deluso le aspettative!
Ringrazio anche Nee, Charlie_2702, Elos, Fady, LyndaWeasley, Sarykrum Ianevski, Solly, Natalie_s
che hanno messo tra i seguiti questa storia! Restate con me, a breve sui vostri schermi il fantomatico EPILOGO! !
E come al solito grazie anche Emrys e LyndaWeasley. che hanno messo la storia direttamente nei preferiti!
Grazie anche ad Eilaenre per avermi chiesto il proseguo della storia anche quando pensavo che non sarei riuscita a finirla!
Infine grazie anche a chi ha solo letto questa storia, sperando di avervi regalato qualche bel momento, vi garantisco che ho quasi finito di tormentarvi!

   
 
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