Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: lilysol    28/01/2010    12 recensioni
Se MayGrey fosse un'espressione comunemente usata, sarebbe un ossimoro. Cosa possono avere in comune un mese limpido come Maggio e un colore cupo come il Grigio?Niente.
Ma allora Christian May e Catherine Grey non avrebbero futuro se fosse tutto un gioco di nomi.
E invece no, Christian è la persona più vicina a Catherine e viceversa. Si attraggono, si respingono, si rivogliono e si riallontanano, ma l'uno non può fare a meno dell'altra.
A fare da sfondo una storia personale più che tormentata, un bisogno insaziabile d'affetto e la paura costante di rimanere soli. E poi ovviamente litigi, tanti, tanti litigi.
Ma alla fine sarà amore o no?
La risposta risiede in quel prato di Maggio fiorito sovrastato da un cupo cielo Grigio.
ATTENZIONE: Storia in revisione. Anche per MayGrey è giunto il momento di ripulirsi dagli errorini di distrazione e non.Questo non influirà minimamente con l'aggiornamento che sarà, mi auguro, sempre regolare.Tuttavia potete già trovare il primo capitolo corretto dalla ormai fidata Beta. lilysol
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 10

Semplicemente inaspettato

 

Dopo lo spiacevole incontro con Cook, la situazione sembrò sistemarsi.

Catherine era più serena perché con il tempo la gente si era stancata di parlare di lei e  probabilmente si era dedicata a qualcun altro.

Con la ragazza il rapporto era stabile, a volte la vedeva persa nei propri pensieri e si stupiva della voglia che aveva di conoscere fino al più piccolo dettaglio quello che le passava per la testa.

Avevano anche cominciato a farsi vedere in pubblico, stanchi ormai di rifugiarsi in casa come criminali latitanti quando invece non avevano nessuna colpa. Ormai parevano due sposini novelli ed essendo tali, non mancavano certo le continue discussioni che nella maggior parte dei casi erano vere e proprie scenate di gelosia.

Christian sapeva che Catherine era molto conosciuta, oltre che molto bella, tuttavia si incuriosiva ogni volta che la giovane scambiava saluti con membri appartenenti al sesso maschile, ma dato che lei rispondeva sempre con fare vago, finiva per insistere ed inevitabilmente discutevano.

Per fortuna erano litigate da poca cosa, niente a confronto al primo periodo di convivenza che ormai entrambi avevano accantonato ed etichettato come un momento buio da cui risorgere.

Con il tempo aumentò anche quell’attrazione di cui si vergognava profondamente, ma che  continuava a pulsare come un organo vitale dentro sé e che l’aveva costretto ad accettare la realtà: Catherine ormai era una donna, una donna molto bella.

Tuttavia cercava di contrastare con tutto se stesso quella forza misteriosa che lo spingeva inesorabilmente verso lei, certo, non che la cosa fosse facile, dato che già il semplice fatto di  averla accanto ogni notte, nello stesso letto, non aiutava per niente.

“Che c’è Christian?” – gli chiese lei una sera di novembre.

Il ragazzo sobbalzò sorpreso poiché la credeva dormiente e si era concesso uno di quei momenti in cui si incantava ad osservarla senza il rischio di essere scoperto.

“Niente, pensavo.” – alzò le spalle con fare vago.

“E a cosa?”

Si alzò su un gomito per guardalo meglio, ma nel farlo la spallina della camicia da notte si abbassò e alcune ciocche di capelli le ricaddero sul viso.

Questi piccoli dettagli in passato non li avrebbe mai notati, perché adesso, ogni suo minimo gesto catturava la propria attenzione?

“Niente di importante.”

Si voltò per mettere più spazio possibile fra di loro.

Perché quella confusione?

Che senso aveva?

Non poteva sopportare di sentirsi così, quell’inquietudine continua che gli attanagliava lo stomaco, quel fuoco che divampava dal petto fino alle guance erano insopportabili.

“Ehi Christian…” – gli soffiò nell’orecchio. Era così dannatamente vicina e la strana sfumatura che aveva nella voce non gli piaceva.

“Che c’è?”

“Dai dimmi a che pensavi.” – insistette lei con tono cantilenante.

“Dormi Catherine!”

“Domani è Domenica, possiamo parlare.” – si fermò per qualche istante, giusto il tempo per far aderire ulteriormente i loro corpi –“E’ da tanto che non lo facciamo.”

Forse l’allusione c’era davvero, forse se l’era solo immaginata, tuttavia non poté fare a meno di andare letteralmente a fuoco.

Si voltò esasperato con quella bestia pulsante che ancora si agitava nel suo petto.

“Catherine sei una rompiscatole!”

La ragazza rise di gusto mentre posava la testa sul cuscino, su quello di Christian per la precisione.

Adesso sì che erano realmente vicini, tanto da condividere la stessa aria, tanto da poter distinguere i lineamenti benché fosse buio.

“Christian…”- iniziò lei esitando – “Ti devo dire una cosa.”

“Dimmi.”

Catherine si agitò sul posto, si sistemò i capelli dietro l’orecchio, poi lo fissò con tale intensità che gli si mozzò il fiato.

“Catherine…” – la riprese iniziandosi a preoccupare.

Lei gli sorrise – “Niente, lascia stare.”

Il loro rapporto era fatto soprattutto di questo: un “niente” continuo, frasi lasciate in sospeso, silenzi insormontabili.

Sarebbero mai riusciti a superare queste barriere?

“Sei sicura?” – chiese ancora – “Sembravi molto seria.”

Catherine annuì  - “Niente di importante.”

Christian aveva la sensazione di seguire un copione dato che ogni discorso si concludeva con tali battute. Giunti a questo punto, avrebbe dovuto lasciar perdere e la questione sarebbe stata automaticamente archiviata; per questo motivo la sua decisione di indagare ancora sulla faccenda fu alquanto insolita.

“Avanti! Lo so che i tuoi ‘niente’ in realtà vogliono dire ‘tutto’!”

“Accontentati dei miei ‘niente’ allora!”

Gli fece la linguaccia con fare scherzoso per prendersi gioco di lui.

“Ah è così?” – si finse offeso – “E tu accontentati di questo!”

Prima che la ragazza potesse anche solo avere il tempo di ribattere, lui la colpì in pieno viso con un cuscino.

Catherine lo scostò lentamente dal volto – “Sei consapevole di quello che hai fatto?” – sibilò cercando di contenere la rabbia.

“Oh certo, ma è stata una soddisfazione troppo grande e non me ne pento.” – disse Christian  assumendo un tono naturale. Sapeva che era tutta scena, non era la prima volta che si prendevano a cuscinate e anche in passato quello era uno dei loro giochi infantili preferiti.

“Bene.” – disse lei secca – “Ma io ho un asso nella manica!”

Gli fu addosso e iniziò a solleticargli i fianchi sapendo bene che quello era suo il tallone d’Achille.

“No, ti prego!” – la implorò infatti lui fra le risate – “Tutto ma non questo!”

Catherine scoppiò a ridere divertita – “Chiedimi scusa allora!” – gli intimò mentre il povero Christian si contorceva e scalciava.

“Va bene, va bene! Scusa, scusa, scusa!” – si arrese – “Hai vinto tu!”

La ragazza allentò la presa mentre ancora rideva - “E ancora una volta l’imbattibile Catherine ha trionfato!” – iniziò a vantarsi  subito dopo agitando le braccia in segno di vittoria.

“Ancora non hai imparato la lezione, Catherine?”

“Cosa intendi…”

Si ritrovò in posizione supina e quando alzò lo sguardo vide il corpo di Christian che la sovrastava.

“Presa.” – le soffiò a pochi centimetri dal viso – “Ti arrendi?”

“Non vale!” – si lamentò lei – “Mi hai preso alle spalle!”

Christian ridacchiò – “Mai sottovalutare un May, te l’ho sempre detto!”

“Ma tu sei un May scorretto però!”

“E tu sei sempre la solita testona.” – sbuffò contrariato – “Stavamo solo giocando no? Perché devi sempre essere così maledettamente ostinata!”

“Senti chi parla, quello che bara anche in un gioco!” – ribatté.

Christian la fissò con cipiglio offeso, ma ben preso si rese conto della posizione imbarazzante in cui si trovavano. Notò anche che Catherine aveva gli occhi umidi per le troppe risate e che il seno le si alzava e le si abbassava al ritmo del  respiro affannoso.

“Ehm…” – brancolò spiazzato mentre ancora la copriva con il proprio corpo – “Buona notte.” – riuscì solo a dire.

Cercò di tornare al proprio posto, ma la mano della ragazza lo bloccò trattenendolo per il braccio.

Si voltò verso di lei confuso, ma quello che vide lo sconvolse. Ancora quello sguardo tanto intenso da togliergli il respiro, da costringerlo a interrompere il contatto visivo per non rischiare di impazzire.

“Christian guardami.”

Obbedì automaticamente.

Nell’istante in cui incrociarono gli occhi, si sentì come un naufrago disperso in un mare di smeraldo. Non era ancora riuscito a dare un nome a quella forza misteriosa che lo trascinava in acque sempre più profonde e sconosciute; tuttavia sapeva che se non avesse lottato, se si fosse lasciato sopraffare, si sarebbe ritrovato solo, in apnea, travolto da un mulinello di passione.

Si ritrovò ad un soffio dalle labbra di Catherine, ormai il corpo non rispondeva più ai suoi comandi. Come era accaduto quel pomeriggio di ottobre, quando lei si era abbandonata totalmente alle proprie cure, vedeva soltanto quegli occhi lucidi e quelle labbra dischiuse.

“Christian.” – lo incitò lei desiderosa di quel bacio almeno quanto lui.

Poteva opporsi o sottomettersi.

Poteva resistere o cedere.

E cedette.

Non era la prima volta che le loro labbra venivano in contatto, ma quella volta non aveva precedenti e, probabilmente, sarebbe stata irripetibile anche in futuro.

Questa volta Christian era partecipe, complice di quell’eccitante follia.

Mentre baciava Catherine non pensava  se fosse giusto o meno, si sentiva semplicemente in pace.

Quando Catherine sospirò nella sua bocca, capì che non c’era niente di più bello che averla palpitante fra le braccia.

E mentre il bacio continuava scandito dal bisogno crescente, Christian si rese conto che non aveva mai provato niente di simile in vita sua e si abbandonò totalmente contro di lei senza più pensare.

Si allontanarono giusto il tempo per riprendere fiato, ma continuarono a guardarsi con aria languida attraverso le ciglia.

Poi accadde tutto in un momento.

Christian sgranò gli occhi e vide davanti a sé il viso sorridente di Catherine, aveva la stessa espressione di quando, da bambina, gli diceva quanto gli volesse bene.

Il respirò si fece ancora più affannoso, mentre la consapevolezza di quello che aveva fatto lo colpì come uno schiaffo.

Fu come se l’ossigeno fosse tornato a circolare dopo troppo tempo all’interno del suo corpo e mentre il suo petto, la sua gola, le sue labbra bruciavano, si sentì il più meschino degli uomini.

 “P-perdonami.” – riuscì a dire in un rantolo sommesso staccandosi in maniera forse troppo brusca da lei.

Catherine annuì confusa come se avesse appena ricevuto una botta in testa; poi, però fece qualcosa di molto lucido, lo afferrò per il colletto e lo riportò nuovamente sulle proprie labbra dove era giusto che fosse in quel momento.

“N-no…” – fu quello che riuscì a dire il ragazzo a fior di labbra, ma poi fu nuovamente inghiottito da quella bocca tentatrice e ripresero a baciarsi come se non vi fosse stata alcuna interruzione.

Christian sentì il corpo di Catherine fremere quando la sua mano le sfiorò un fianco, allo stesso modo i suoi muscoli guizzarono quando la ragazza avvinghiò le proprie gambe attorno alla sua vita, rendendo quel contatto ancora più intimo.

A questo punto toccava a lui fare qualcosa secondo le regole silenziose del gioco che avevano scelto, ma Christian prese nuovamente coscienza dei suoi gesti e il senso di colpa tornò a strisciare come un serpente in lui.

“Basta. Basta!” – urlò mentre si divincolava da quell’abbraccio.

“Che c’è?” – domandò la ragazza interdetta.

Aveva ancora il suo sapore di uomo sulle labbra e il suo corpo reclamava la solidità di quello di Christian.

“E’ meglio che sta notte io dorma in un’altra stanza.”

Era così scuro in volto, sembrava che avesse appena compreso  che tutti problemi del mondo fossero causa sua. Era visibilmente scosso.

“Non capisco.” – ammise Catherine, ma le sue erano parole morte che cadevano per inerzia dalle labbra.

Come poteva rifiutarla così?

Quel bacio era stato…

Incredibile.

“Buona notte.” – replicò lui con gli occhi ancora vuoti.

“Non puoi andartene così!” – urlò lei, ma Christian ormai non l’ascoltava più – “Christian!” – lo chiamò più incollerita che stupita.

Il giovane strinse i pugni e tornò sui propri passi; le baciò la fronte sussurrandole con voce tremante  – “Perdonami se puoi.”

Uscì lasciando Catherine con il rumore dei suoi passi sordi soffocati dal pavimento a riempirle le orecchie.

 

:.Il salotto di Lilysol .:

Buon giorno gente!

Complice un mal tempo da diluvio, sono rimasta a casa e ne ho approfittato per dedicare del tempo a MayGrey.

Suonano le campane? Finalmente il bacio tanto atteso c’è stato, ma come avevo anticipato il vero problema saranno le conseguenze di tale gesto.

Christian piace molto da quello che ho visto, bene sono felicissima, perché in realtà spesso si trova a fare la parte del cretino. Questa volta per esempio,  oh cielo, come è tragico! E io che mi stavo per complimentare con lui per l’audacia! E’ proprio caduto sul finale…

 Ma forse è anche giusto così. Innanzi tutto si parla ancora di attrazione, anche se noi abbiamo capito che c’è qualcosa di più, inoltre, tutti i problemi avuti non possono sparire con un bacio e le sue insicurezze tornano prepotentemente a galla.

Catherine, invece, è molto impulsiva. Stentate a riconoscerla vero? Il suo vero problema è abbandonarsi totalmente alle emozioni, ha capito che Christian è lì con lei e per lei, ha abbandonato la diffidenza e si completamente fatta travolgere da quel sentimento che come vedremo non è poi tanto nuovo. Infatti c’è da chiedersi come reagirà a questo nuovo rifiuto…

Il prossimo capitolo è più o meno su questa lunghezza d’onda.

E quindi posto alle Anticipazioni:

Capitolo 11: Domino

Il Domino è un gioco affascinante. Non importa quante pedine si posizionino, basta che ne cada anche solo una per innescare un effetto a catena che coinvolga tutte le altre.

Fra di loro la prima tessera era già caduta e la prima grande conseguenza fu che da quella notte, Catherine non dormì più nello stesso letto con Christian.

Guai, guai, sempre guai in casa MayGrey. Ci tengo a dirvi che la causa che ha innescato questo disastro non è il bacio di questo capitolo. Di fatti, l’anticipazione è proprio la frase finale del prossimo!

Ho notato un incremento delle recensioni. Adesso mi commuovo, grazie! Grazie davvero! E quindi non vi faccio attendere oltre e vi ringrazio personalmente:

Marie_92: all’epoca hai recensito sfidando un pullman in moto, una posizione scomoda e il buio pesto. Io ti rispondo comodamente stravaccata sulla poltroncina con sottofondo il diluvio universale che imperversa fuori dalla finestra, il tuo sforzo è da apprezzare, il mio non di può neanche definire sforzo. Ma va bhè, passiamo alle cose ‘serie’: Cook se ne è andato, non ci darà più problemi. Per quanto riguarda la scena della macchina, sì, hanno rischiato seriamente di investire qualcuno xD anche se ovviamente la scena è stata descritta dal loro punto di vista e quindi il lasso temporale è sembrato immenso. Questa volta Catherine ha avuto il buon senso di sedurre Christian a casa, per fortuna! Daniel, Daniel, Daniel che in questo capitolo non c’è perché mi sembrava giusto dedicarlo alla coppia principale, c’entra e non c’entra. Nel senso che in seguito vedremo quanto sarà importante. Bene tesoro a recensione lunga, graditissima fra l’altro, risposta lunga!Grazie tantissimo per il tempo che mi dedichi e ci sentiamo. Baci.

eda91: oh non preoccuparti, la mia testa sta messa peggio della tua! Sì, Cook è completamente uscito fuori dai giochi… Daniel ti spaventa? Fai bene c’è da spaventarsi! Sono contenta che la scena della macchina ti sia piaciuta, spero che anche quella del bacio sia stata all’altezza delle tue aspettative. Baci al prossimo capitolo!

DreamsComeTrue: ahahahah che risate quando ho letto la “scenetta” con la mamma. Anche io mi esalto quando leggo scene che mi colpiscono particolarmente. Sclera pure quanto vuoi, stai parlando con una che la sua sclerata se la fa ogni giorno. Cooomunque (citandoti) parliamo del capitolo, o meglio dei capitoli, la scena della macchina sì toccante è il termine giusto perché per cinque minuti ( nei quali hanno seriamente rischiato di uccidere qualcuno) sono cadute tutte le loro barriere e i loro timori sono stati lasciati da parte. Come hai visto una situazione simile è accaduta anche in questo aggiornamento, non è un caso che questi due si stiano lasciando andare così tanto spesso. Ormai sono giunti al capolinea e non possono più negare i loro sentimenti. Christian in realtà lo sta facendo e la cosa non fa bene a nessuno dei due, anzi a nessuno dei tre visto che c’è anche di mezzo la mia mente malata. Daniel&Cath preferisci Chris? Anche io cara ;) anche perché se Daniel rimane solo, lo posso sempre consolare io… xD Grazie per a recensione alla prossima! Baci

Afrodite heart:  ciao anche a te! Che bello una new entry, sono contenta che la storia ti abbia coinvolta a tal punto da tenerti al PC fino a quell’ora così tarda! Christian è il nome del tuo ragazzo? Guarda i casi della vita! Spero proprio che il tuo boy non ti esasperi come questo carciofino che ho creato io, perché sempre più spesso mi sto chiedendo come ho fatto a renderlo così pesante! Ahahah comunque un po’ di tenerezza la fa no? Sono contentissima che la storia ti stia piacendo, grazie per la recensione e per i complimenti, Purtroppo mi devo scusare perché sono un po’ lumachina a scrivere, però spero che tu possa perdonare i miei ritardi!Al prossimo capitolo. Baci

berry345: innanzi tutto grazie per i complimenti sia a me che alla storia. Hai fatto un’analisi molto dettagliata e anche molto corretta dei personaggi. Catherine è strana, l’ho sempre detto anche io, complice una vita di certo non facile ed il carattere che si ritrova. Per capirla meglio si deve per forza tener conto del suo passato, ognuno reagisce a suo modo alle disgrazie della vita, c’è chi si chiude in un muto silenzio e chi invece finge di stare bene. Catherine ha scelto entrambe le vie, fingendosi tranquilla all’esterno e soffrendo terribilmente dentro sé. Christian invece ha adottato un ulteriore tattica, si è fatto carico di tutti i problemi come se fosse stato lui a causarli. Quindi vive con la convinzione di essere capace solo di far soffrire la gente. E questi due non possono fare a meno di vivere insieme, perché non ce li vedrei con nessun altro. Per quanto riguarda il consiglio che mi hai dato in parte approvo la tua opinione, però posso garantirti che la mia beta non è per niente invadente, anzi è molto brava, più che correzioni i suoi sono semplici consigli :) grazie comunque perché le opinioni sono importanti. L’attore che ho ‘scelto’ per Christian si chiama Josh Hartnett che io ho conosciuto con Pearl Harbor. Ci leggiamo con il prossimo capitolo. Baci alla prossima.

KELLINA: oh cielo se tu mi dici che sono capace di scrivere e che il mio stile ti piace, arrossisco. Ho una vera venerazione per le tue storie che non sono mai banali e immergono il lettore nel mondo che scegli di raccontare, quindi sono onoratissima dei tuoi complimenti. La psicologia dei personaggi cerco di renderla al meglio, anche se questi due mi stanno sfiancando perché mi rendo conto di quanto possano risultare complessi. Per questo sapere che la storia è interessante e che questi due disgraziati mantengano vivo l’interesse mi rincuora molto. Per quando riguarda la discrezione fisica io sono molto per l’immaginazione, nel senso cerco di dare poche linee generali e il resto lo fa la mente di ogni singolo lettore. Anche la scelta di far interpretare Christian a Josh Hartnett è molto indicativa, perché appunto è indice del mio gusto personale. Possiamo dire che aspettiamo gli aggiornamenti altrui a vicenda anche se io sono più tranquilla quando si parla di te perché sei molto regolare e anche per questo ti ammiro. Bene al prossimo capitolo!Baci e grazie perla recensione.

_Bella Swan_ : cara non preoccuparti qui c’è sempre posto, quindi non è proprio mia intenzione liberarmi di te. Eccolo qui l’aggiornamento, spero che la tua voglia di sapere come la storia continua non si plachi. Sapere che Christian piace è stata una bella sorpresa, avevo il timore che potesse risultare troppo bamboccio, perché un po’ lo è, ma sapere che cattura lo stesso mi rende molto felice. Catherine inizialmente non sapevo neanche da dove  fosse uscita, poi mi sono resa conto che, paradossalmente, è anche più tenera di Christian. Grazie mille per i complimenti. La storia è strana, cioè le situazioni passate e presenti sono molto complesse e difficili, hanno condizionato inevitabilmente i caratteri dei protagonisti e proprio per questo Christian non potrebbe stare con nessun’altra che non sia Catherine e viceversa. L’idea de flashback ti piace? Bene allora ti farà piacere sapere che quelli del primo capitolo non sono gli unici :) Daniel? E’ complicato anche il suo discorso, vuole molto bene a Catherine e a Christian e non interferirebbe mai fra loro due… Ma c’è sempre un ma. Al prossimo capitolo, attendo anche io per la tua storia, baci e grazie per la recensione e per i complimenti.  

E un grazie speciale alle 34 persone che hanno inserito questa storia nei preferiti e le 54 che la stanno seguendo. Un bacio anche a chi ha letto.

Per concludere vi linko il blog di MayGrey dove potete trovare già le schede di Christian e Catherine e dove presto posterò un piccolo spoiler sul prossimo capitolo.

http://ilsalottodililysol.blogspot.com/

 Vi aspetto in numerosi.

Al prossimo capitolo.

lilysol

 

 

 

 

 

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lilysol