Capitolo
10
Semplicemente
inaspettato
Dopo
lo spiacevole incontro con Cook, la situazione sembrò
sistemarsi.
Catherine
era più serena perché con il tempo la gente si
era
stancata di parlare di lei e
probabilmente si era dedicata a qualcun altro.
Con
la ragazza il rapporto era stabile, a volte la vedeva
persa nei propri pensieri e si stupiva della voglia che aveva di
conoscere fino
al più piccolo dettaglio quello che le passava per la testa.
Avevano
anche cominciato a farsi vedere in pubblico, stanchi
ormai di rifugiarsi in casa come criminali latitanti quando invece non
avevano
nessuna colpa. Ormai parevano due sposini novelli ed essendo tali, non
mancavano certo le continue discussioni che nella maggior parte dei
casi erano
vere e proprie scenate di gelosia.
Christian
sapeva che Catherine era molto conosciuta, oltre
che molto bella, tuttavia si incuriosiva ogni volta che la giovane
scambiava
saluti con membri appartenenti al sesso maschile, ma dato che lei
rispondeva
sempre con fare vago, finiva per insistere ed inevitabilmente
discutevano.
Per
fortuna erano litigate da poca cosa, niente a confronto
al primo periodo di convivenza che ormai entrambi avevano accantonato
ed
etichettato come un momento buio da cui risorgere.
Con
il tempo aumentò anche quell’attrazione di cui si
vergognava profondamente, ma che
continuava a pulsare come un organo vitale dentro
sé e che l’aveva
costretto ad accettare la realtà: Catherine ormai era una
donna, una donna
molto bella.
Tuttavia
cercava di contrastare con tutto se stesso quella
forza misteriosa che lo spingeva inesorabilmente verso lei, certo, non
che la
cosa fosse facile, dato che già il semplice fatto di averla accanto ogni notte,
nello stesso
letto, non aiutava per niente.
“Che
c’è Christian?” – gli chiese
lei una sera di novembre.
Il
ragazzo sobbalzò sorpreso poiché la credeva
dormiente e
si era concesso uno di quei momenti in cui si incantava ad osservarla
senza il
rischio di essere scoperto.
“Niente,
pensavo.” – alzò le spalle con fare vago.
“E
a cosa?”
Si
alzò su un gomito per guardalo meglio, ma nel farlo la
spallina della camicia da notte si abbassò e alcune ciocche
di capelli le
ricaddero sul viso.
Questi
piccoli dettagli in passato non li avrebbe mai
notati, perché adesso, ogni suo minimo gesto catturava la
propria attenzione?
“Niente
di importante.”
Si
voltò per mettere più spazio possibile fra di
loro.
Perché
quella confusione?
Che
senso aveva?
Non
poteva sopportare di sentirsi così,
quell’inquietudine
continua che gli attanagliava lo stomaco, quel fuoco che divampava dal
petto
fino alle guance erano insopportabili.
“Ehi
Christian…” – gli soffiò
nell’orecchio. Era così
dannatamente vicina e la strana sfumatura che aveva nella voce non gli
piaceva.
“Che
c’è?”
“Dai
dimmi a che pensavi.” – insistette lei con tono
cantilenante.
“Dormi
Catherine!”
“Domani
è Domenica, possiamo parlare.” – si
fermò per
qualche istante, giusto il tempo per far aderire ulteriormente i loro
corpi
–“E’ da tanto che non lo
facciamo.”
Forse
l’allusione c’era davvero, forse se l’era
solo
immaginata, tuttavia non poté fare a meno di andare
letteralmente a fuoco.
Si
voltò esasperato con quella bestia pulsante che ancora si
agitava nel suo petto.
“Catherine
sei una rompiscatole!”
La
ragazza rise di gusto mentre posava la testa sul cuscino,
su quello di Christian per la precisione.
Adesso
sì che erano realmente vicini, tanto da condividere
la stessa aria, tanto da poter distinguere i lineamenti
benché fosse buio.
“Christian…”-
iniziò lei esitando – “Ti devo dire una
cosa.”
“Dimmi.”
Catherine
si agitò sul posto, si sistemò i capelli dietro
l’orecchio, poi lo fissò con tale
intensità che gli si mozzò il fiato.
“Catherine…”
– la riprese iniziandosi a preoccupare.
Lei
gli sorrise – “Niente, lascia stare.”
Il
loro rapporto era fatto soprattutto di questo: un
“niente” continuo, frasi lasciate in sospeso,
silenzi insormontabili.
Sarebbero
mai riusciti a superare queste barriere?
“Sei
sicura?” – chiese ancora –
“Sembravi molto seria.”
Catherine
annuì -
“Niente di importante.”
Christian
aveva la sensazione di seguire un copione dato che
ogni discorso si concludeva con tali battute. Giunti a questo punto,
avrebbe
dovuto lasciar perdere e la questione sarebbe stata automaticamente
archiviata;
per questo motivo la sua decisione di indagare ancora sulla faccenda fu
alquanto insolita.
“Avanti!
Lo so che i tuoi ‘niente’ in realtà
vogliono dire
‘tutto’!”
“Accontentati
dei miei ‘niente’ allora!”
Gli
fece la linguaccia con fare scherzoso per prendersi
gioco di lui.
“Ah
è così?” – si finse offeso
– “E tu accontentati di
questo!”
Prima
che la ragazza potesse anche solo avere il tempo di
ribattere, lui la colpì in pieno viso con un cuscino.
Catherine
lo scostò lentamente dal volto – “Sei
consapevole
di quello che hai fatto?” – sibilò
cercando di contenere la rabbia.
“Oh
certo, ma è stata una soddisfazione troppo grande e non
me ne pento.” – disse Christian
assumendo un tono naturale. Sapeva che era tutta scena,
non era la prima
volta che si prendevano a cuscinate e anche in passato quello era uno
dei loro
giochi infantili preferiti.
“Bene.”
– disse lei secca – “Ma io ho un asso
nella manica!”
Gli
fu addosso e iniziò a solleticargli i fianchi sapendo
bene che quello era suo il tallone d’Achille.
“No,
ti prego!” – la implorò infatti lui fra
le risate –
“Tutto ma non questo!”
Catherine
scoppiò a ridere divertita – “Chiedimi
scusa
allora!” – gli intimò mentre il povero
Christian si contorceva e scalciava.
“Va
bene, va bene! Scusa, scusa, scusa!” – si arrese
– “Hai
vinto tu!”
La
ragazza allentò la presa mentre ancora rideva - “E
ancora
una volta l’imbattibile Catherine ha trionfato!”
– iniziò a vantarsi
subito dopo agitando le braccia in segno di
vittoria.
“Ancora
non hai imparato la lezione, Catherine?”
“Cosa
intendi…”
Si
ritrovò in posizione supina e quando alzò lo
sguardo vide
il corpo di Christian che la sovrastava.
“Presa.”
– le soffiò a pochi centimetri dal viso
– “Ti
arrendi?”
“Non
vale!” – si lamentò lei –
“Mi hai preso alle spalle!”
Christian
ridacchiò – “Mai sottovalutare un May,
te l’ho
sempre detto!”
“Ma
tu sei un May scorretto però!”
“E
tu sei sempre la solita testona.” –
sbuffò contrariato –
“Stavamo solo giocando no? Perché devi sempre
essere così maledettamente
ostinata!”
“Senti
chi parla, quello che bara anche in un gioco!” –
ribatté.
Christian
la fissò con cipiglio offeso, ma ben preso si rese
conto della posizione imbarazzante in cui si trovavano. Notò
anche che
Catherine aveva gli occhi umidi per le troppe risate e che il seno le
si alzava
e le si abbassava al ritmo del respiro
affannoso.
“Ehm…”
– brancolò spiazzato mentre ancora la copriva con
il
proprio corpo – “Buona notte.”
– riuscì solo a dire.
Cercò
di tornare al proprio posto, ma la mano della ragazza
lo bloccò trattenendolo per il braccio.
Si
voltò verso di lei confuso, ma quello che vide lo
sconvolse. Ancora quello sguardo tanto intenso da togliergli il
respiro, da
costringerlo a interrompere il contatto visivo per non rischiare di
impazzire.
“Christian
guardami.”
Obbedì
automaticamente.
Nell’istante
in cui incrociarono gli occhi, si sentì come un
naufrago disperso in un mare di smeraldo. Non era ancora riuscito a
dare un
nome a quella forza misteriosa che lo trascinava in acque sempre
più profonde e
sconosciute; tuttavia sapeva che se non avesse lottato, se si fosse
lasciato
sopraffare, si sarebbe ritrovato solo, in apnea, travolto da un
mulinello di
passione.
Si
ritrovò ad un soffio dalle labbra di Catherine, ormai il
corpo non rispondeva più ai suoi comandi. Come era accaduto
quel pomeriggio di
ottobre, quando lei si era abbandonata totalmente alle proprie cure,
vedeva
soltanto quegli occhi lucidi e quelle labbra dischiuse.
“Christian.”
– lo incitò lei desiderosa di quel bacio almeno
quanto lui.
Poteva
opporsi o sottomettersi.
Poteva
resistere o cedere.
E
cedette.
Non
era la prima volta che le loro labbra venivano in
contatto, ma quella volta non aveva precedenti e, probabilmente,
sarebbe stata
irripetibile anche in futuro.
Questa
volta Christian era partecipe, complice di
quell’eccitante follia.
Mentre
baciava Catherine non pensava se
fosse giusto o meno, si sentiva
semplicemente in pace.
Quando
Catherine sospirò nella sua bocca, capì che non
c’era
niente di più bello che averla palpitante fra le braccia.
E
mentre il bacio continuava scandito dal bisogno crescente,
Christian si rese conto che non aveva mai provato niente di simile in
vita sua
e si abbandonò totalmente contro di lei senza più
pensare.
Si
allontanarono giusto il tempo per riprendere fiato, ma
continuarono a guardarsi con aria languida attraverso le ciglia.
Poi
accadde tutto in un momento.
Christian
sgranò gli occhi e vide davanti a sé il viso
sorridente di Catherine, aveva la stessa espressione di quando, da
bambina, gli
diceva quanto gli volesse bene.
Il
respirò si fece ancora più affannoso, mentre la
consapevolezza di quello che aveva fatto lo colpì come uno
schiaffo.
Fu
come se l’ossigeno fosse tornato a circolare dopo troppo
tempo all’interno del suo corpo e mentre il suo petto, la sua
gola, le sue
labbra bruciavano, si sentì il più meschino degli
uomini.
“P-perdonami.”
–
riuscì a dire in un rantolo sommesso staccandosi in maniera
forse troppo brusca
da lei.
Catherine
annuì confusa come se avesse appena ricevuto una
botta in testa; poi, però fece qualcosa di molto lucido, lo
afferrò per il
colletto e lo riportò nuovamente sulle proprie labbra dove
era giusto che fosse
in quel momento.
“N-no…”
– fu quello che riuscì a dire il ragazzo a fior di
labbra, ma poi fu nuovamente inghiottito da quella bocca tentatrice e
ripresero
a baciarsi come se non vi fosse stata alcuna interruzione.
Christian
sentì il corpo di Catherine fremere quando la sua
mano le sfiorò un fianco, allo stesso modo i suoi muscoli
guizzarono quando la
ragazza avvinghiò le proprie gambe attorno alla sua vita,
rendendo quel
contatto ancora più intimo.
A
questo punto toccava a lui fare qualcosa secondo le regole
silenziose del gioco che avevano scelto, ma Christian prese nuovamente
coscienza dei suoi gesti e il senso di colpa tornò a
strisciare come un
serpente in lui.
“Basta.
Basta!” – urlò mentre si divincolava da
quell’abbraccio.
“Che
c’è?” – domandò la
ragazza interdetta.
Aveva
ancora il suo sapore di uomo sulle labbra e il suo
corpo reclamava la solidità di quello di Christian.
“E’
meglio che sta notte io dorma in un’altra stanza.”
Era
così scuro in volto, sembrava che avesse appena
compreso che tutti
problemi del mondo
fossero causa sua. Era visibilmente scosso.
“Non
capisco.” – ammise Catherine, ma le sue erano
parole
morte che cadevano per inerzia dalle labbra.
Come
poteva rifiutarla così?
Quel
bacio era stato…
Incredibile.
“Buona
notte.” – replicò lui con gli occhi
ancora vuoti.
“Non
puoi andartene così!” – urlò
lei, ma Christian ormai
non l’ascoltava più –
“Christian!” – lo chiamò
più incollerita che stupita.
Il
giovane strinse i pugni e tornò sui propri passi; le
baciò la fronte sussurrandole con voce tremante –
“Perdonami se puoi.”
Uscì
lasciando Catherine con il rumore dei suoi passi sordi
soffocati dal pavimento a riempirle le orecchie.
:.Il
salotto
di Lilysol .:
Buon
giorno gente!
Complice
un mal tempo da diluvio, sono rimasta a casa e ne ho approfittato per
dedicare
del tempo a MayGrey.
Suonano
le campane? Finalmente il bacio tanto atteso c’è
stato, ma come avevo
anticipato il vero problema saranno le conseguenze di tale gesto.
Christian
piace molto da quello che ho visto, bene sono felicissima,
perché in realtà spesso
si trova a fare la parte del cretino. Questa volta per esempio, oh cielo, come
è tragico! E io che mi stavo
per complimentare con lui per l’audacia! E’ proprio
caduto sul finale…
Ma forse è anche
giusto così. Innanzi tutto si
parla ancora di attrazione, anche se noi abbiamo capito che
c’è qualcosa di
più, inoltre, tutti i problemi avuti non possono sparire con
un bacio e le sue
insicurezze tornano prepotentemente a galla.
Catherine,
invece, è molto impulsiva. Stentate a riconoscerla vero? Il
suo vero problema è
abbandonarsi totalmente alle emozioni, ha capito che Christian
è lì con lei e
per lei, ha abbandonato la diffidenza e si completamente fatta
travolgere da
quel sentimento che come vedremo non è poi tanto nuovo.
Infatti c’è da
chiedersi come reagirà a questo nuovo rifiuto…
Il
prossimo capitolo è più o meno su questa
lunghezza d’onda.
E
quindi posto alle Anticipazioni:
Capitolo
11: Domino
Il
Domino
è un gioco affascinante. Non importa quante pedine si
posizionino, basta che ne
cada anche solo una per innescare un effetto a catena che coinvolga
tutte le
altre.
Fra
di
loro la prima tessera era già caduta e la prima grande
conseguenza fu che da
quella notte, Catherine non dormì più nello
stesso letto con Christian.
Guai,
guai, sempre guai in casa MayGrey. Ci tengo a dirvi che la causa che ha
innescato questo disastro non è il bacio di questo capitolo.
Di fatti, l’anticipazione
è proprio la frase finale del prossimo!
Ho
notato un incremento delle recensioni. Adesso mi commuovo, grazie!
Grazie
davvero! E quindi non vi faccio attendere oltre e vi ringrazio
personalmente:
Marie_92:
all’epoca
hai recensito sfidando un pullman in moto, una posizione scomoda e il
buio pesto.
Io ti rispondo comodamente stravaccata sulla poltroncina con sottofondo
il
diluvio universale che imperversa fuori dalla finestra, il tuo sforzo
è da
apprezzare, il mio non di può neanche definire sforzo. Ma va
bhè, passiamo alle
cose ‘serie’: Cook se ne è andato, non
ci darà più problemi. Per quanto riguarda
la scena della macchina, sì, hanno rischiato seriamente di
investire qualcuno
xD anche se ovviamente la scena è stata descritta dal loro
punto di vista e
quindi il lasso temporale è sembrato immenso. Questa volta
Catherine ha avuto
il buon senso di sedurre Christian a casa, per fortuna! Daniel, Daniel,
Daniel
che in questo capitolo non c’è perché
mi sembrava giusto dedicarlo alla coppia
principale, c’entra e non c’entra. Nel senso che in
seguito vedremo quanto sarà
importante. Bene tesoro a recensione lunga, graditissima fra
l’altro, risposta
lunga!Grazie tantissimo per il tempo che mi dedichi e ci sentiamo. Baci.
eda91:
oh
non
preoccuparti, la mia testa sta messa peggio della tua! Sì,
Cook è completamente
uscito fuori dai giochi… Daniel ti spaventa? Fai bene
c’è da spaventarsi! Sono
contenta che la scena della macchina ti sia piaciuta, spero che anche
quella
del bacio sia stata all’altezza delle tue aspettative. Baci
al prossimo
capitolo!
DreamsComeTrue:
ahahahah
che risate quando ho letto la “scenetta” con la
mamma. Anche io mi esalto
quando leggo scene che mi colpiscono particolarmente. Sclera pure
quanto vuoi,
stai parlando con una che la sua sclerata se la fa ogni giorno.
Cooomunque
(citandoti) parliamo del capitolo, o meglio dei capitoli, la scena
della
macchina sì toccante è il termine giusto
perché per cinque minuti ( nei quali
hanno seriamente rischiato di uccidere qualcuno) sono cadute tutte le
loro
barriere e i loro timori sono stati lasciati da parte. Come hai visto
una
situazione simile è accaduta anche in questo aggiornamento,
non è un caso che
questi due si stiano lasciando andare così tanto spesso.
Ormai sono giunti al
capolinea e non possono più negare i loro sentimenti.
Christian in realtà lo
sta facendo e la cosa non fa bene a nessuno dei due, anzi a nessuno dei
tre
visto che c’è anche di mezzo la mia mente malata.
Daniel&Cath preferisci
Chris? Anche io cara ;) anche perché se Daniel rimane solo,
lo posso sempre
consolare io… xD Grazie per a recensione alla prossima! Baci
Afrodite
heart:
ciao anche a te!
Che bello una new entry, sono contenta che la storia ti abbia coinvolta
a tal
punto da tenerti al PC fino a quell’ora così
tarda! Christian è il nome del tuo
ragazzo? Guarda i casi della vita! Spero proprio che il tuo boy non ti
esasperi
come questo carciofino che ho creato io, perché sempre
più spesso mi sto
chiedendo come ho fatto a renderlo così pesante! Ahahah
comunque un po’ di
tenerezza la fa no? Sono contentissima che la storia ti stia piacendo,
grazie
per la recensione e per i complimenti, Purtroppo mi devo scusare
perché sono un
po’ lumachina a scrivere, però spero che tu possa
perdonare i miei ritardi!Al
prossimo capitolo. Baci
berry345:
innanzi tutto grazie per i complimenti sia a me che alla storia. Hai
fatto un’analisi
molto dettagliata e anche molto corretta dei personaggi. Catherine
è strana, l’ho
sempre detto anche io, complice una vita di certo non facile ed il
carattere
che si ritrova. Per capirla meglio si deve per forza tener conto del
suo
passato, ognuno reagisce a suo modo alle disgrazie della vita,
c’è chi si chiude
in un muto silenzio e chi invece finge di stare bene. Catherine ha
scelto
entrambe le vie, fingendosi tranquilla all’esterno e
soffrendo terribilmente
dentro sé. Christian invece ha adottato un ulteriore
tattica, si è fatto carico
di tutti i problemi come se fosse stato lui a causarli. Quindi vive con
la
convinzione di essere capace solo di far soffrire la gente. E questi
due non
possono fare a meno di vivere insieme, perché non ce li
vedrei con nessun
altro. Per quanto riguarda il consiglio che mi hai dato in parte
approvo la tua
opinione, però posso garantirti che la mia beta non
è per niente invadente,
anzi è molto brava, più che correzioni i suoi
sono semplici consigli :) grazie
comunque perché le opinioni sono importanti.
L’attore che ho ‘scelto’ per
Christian si chiama Josh Hartnett che io ho conosciuto con Pearl
Harbor. Ci
leggiamo con il prossimo capitolo. Baci alla prossima.
KELLINA:
oh
cielo se tu mi dici che sono capace di scrivere e che il mio stile ti
piace,
arrossisco. Ho una vera venerazione per le tue storie che non sono mai
banali e
immergono il lettore nel mondo che scegli di raccontare, quindi sono
onoratissima dei tuoi complimenti. La psicologia dei personaggi cerco
di
renderla al meglio, anche se questi due mi stanno sfiancando
perché mi rendo
conto di quanto possano risultare complessi. Per questo sapere che la
storia è
interessante e che questi due disgraziati mantengano vivo
l’interesse mi
rincuora molto. Per quando riguarda la discrezione fisica io sono molto
per l’immaginazione,
nel senso cerco di dare poche linee generali e il resto lo fa la mente
di ogni
singolo lettore. Anche la scelta di far interpretare Christian a Josh
Hartnett
è molto indicativa, perché appunto è
indice del mio gusto personale. Possiamo
dire che aspettiamo gli aggiornamenti altrui a vicenda anche se io sono
più
tranquilla quando si parla di te perché sei molto regolare e
anche per questo
ti ammiro. Bene al prossimo capitolo!Baci e grazie perla recensione.
_Bella
Swan_ : cara
non preoccuparti qui c’è sempre posto, quindi non
è
proprio mia intenzione liberarmi di te. Eccolo qui
l’aggiornamento, spero che
la tua voglia di sapere come la storia continua non si plachi. Sapere
che
Christian piace è stata una bella sorpresa, avevo il timore
che potesse
risultare troppo bamboccio, perché un po’ lo
è, ma sapere che cattura lo stesso
mi rende molto felice. Catherine inizialmente non sapevo neanche da
dove fosse uscita,
poi mi sono resa conto che,
paradossalmente, è anche più tenera di Christian.
Grazie mille per i
complimenti. La storia è strana, cioè le
situazioni passate e presenti sono
molto complesse e difficili, hanno condizionato inevitabilmente i
caratteri dei
protagonisti e proprio per questo Christian non potrebbe stare con
nessun’altra
che non sia Catherine e viceversa. L’idea de flashback ti
piace? Bene allora ti
farà piacere sapere che quelli del primo capitolo non sono
gli unici :) Daniel?
E’ complicato anche il suo discorso, vuole molto bene a
Catherine e a Christian
e non interferirebbe mai fra loro due… Ma
c’è sempre un ma. Al prossimo
capitolo, attendo anche io per la tua storia, baci e grazie per la
recensione e
per i complimenti.
E
un
grazie speciale alle 34 persone che hanno inserito questa storia nei
preferiti
e le 54 che la stanno seguendo. Un bacio anche a chi ha letto.
Per
concludere vi linko il blog di MayGrey dove potete trovare
già le schede di
Christian e Catherine e dove presto posterò un piccolo
spoiler sul prossimo
capitolo.
Vi
aspetto in numerosi.
Al
prossimo capitolo.
lilysol