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Autore: Driger    10/07/2005    2 recensioni
Un nemico apparentemente mai esistito trama nell'ombra una perfida vendetta.. Presto i digiprescelti dovranno riprendere in mano le redini del destino di Digiworld! O meglio, del loro destino..
Genere: Generale, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Neo Digimon Adventure - Capitolo 24 - Evvai! - esclamò Taichi sferrando un pugno in alto: nell'allenamento di calcio odierno aveva già segnato il terzo goal; un suo compagno gli si avvicinò.
- Bravo, Yagami! Oggi ti vedo davvero in forma! -
Il ragazzo si voltò e sfoderò un raggiante sorriso.
- Ehe, lo so! Oggi mi sento super carico! -
E infatti era proprio così: la notizia dell'imminente ritiro lo aveva reso non solo felicissimo, ma anche molto energico e motivato. E non ce n'era per nessuno: nemmeno Hiroshi riusciva a tenergli testa, e ciò costituiva per il digiprescelto un motivo in più per essere felice.
La partita d'allenamento intanto proseguiva, disturbata però dalle urla delle solite ragazzine che assistevano; stavolta però erano più forti, cossicché si riuscì a capire a chi erano indirizzate: Hiroshi Suzumura.
Taichi si voltò verso un lato del campo, e vide alcune ragazze sbracciarsi e saltellare, urlando il nome del loro idolo. Fece una smorfia di disappunto.
"Ma piantatela... siete solo delle casiniste."
E, senza pensarci troppo, si mise ad inseguire il possessore della palla. Guarda caso, costui era proprio il diretto interessato, Hiroshi.
"Molto bene. A noi due."
Così rapidamente si portò al fianco del ragazzo e lo marcò. L'altro, trovandosi in difficoltà, non sapeva da che parte andare.. ogni suo movimento era quasi bloccato, e non riusciva nemmeno a cercare di passare la palla. Avrebbe persino giurato che Taichi quel giorno gli incutesse un poco di timore: non l'aveva mai visto così determinato e... vincente.
Taichi lo guardò dritto negli occhi e, approfittando di un attimo di smarrimento dell'avversario, gli soffiò la palla e si allontanò veloce come il vento, avviandosi così verso la porta e tirando la palla; purtroppo però questa beccò la traversa e rimbalzò lontana.
Un broncio comparve sulle sue labbra. "Uffa, peccato..."
Lui non aveva segnato, ma se non altro la sua azione bastò a zittire le ragazzine, che lo guardavano con occhi spalancati. Altre iniziarono velocemente a parlottare tra loro.
- Però, mica male quello lì.. -
- Davvero. Hai visto come gli ha fregato la palla? Non è da tutti... -
- Ma va, sarà stato solo fortunato. Hai visto che poi dopo non ha nemmeno segnato? -
- Dopo no, ma prima ha fatto ben tre goals di fila! Non può essere stato sempre fortunato.. -
Una ragazza alzò un sopracciglio.
- Aspetta aspetta, non mi dirai che fai il tifo per lui? -
L'altra scrollò le spalle.
- Be', non ho mai detto che venivo qui per Suzumura. -
Stupore generale.
- Cheeee? Ma dai Hitomi, non sapevo che ti piacesse quello lì! -
L'altra arrossì e si voltò timidamente da un lato.
- Non esagerare. Non ho mica detto questo. -

Intanto in campo la partita era finita, interrotta dal fischio dell'allenatore, che aveva chiamato a raccolta i ragazzi.
- Allora, prima che ve ne andiate volevo comunicarvi una cosa: iniziate a preparare i bagagli, perché la prossima settimana andiamo in ritiro in montagna, a Nagano. -
Tutti si sorpresero e subito si levò un chiacchericcio generale, mentre Taichi rimaneva silenzioso.
"Allora vedi che non ero io che non avevo sentito? Era lui che non ci aveva ancora detto niente..."
Un ragazzo prese parola, parlando a nome di tutti.
- Mi scusi, ma perché lo facciamo adesso che il club è appena iniziato? A quel che ne sappiamo, i ritiri si fanno di solito a metà anno... -
L'allenatore fece un gesto vago.
- Lo so, lo so. Ma penso che sia meglio fare un po' diversamente. Ho intenzione di fare tre ritiri: uno adesso, uno a metà e uno a fine dell'anno. E' un metodo che si rivelerà molto utile e fruttuoso. E non sono l'unico a pensarlo, anche l'allenatrice del club di tennis è del mio stesso parere... perciò verranno anche le ragazze del club femminile di tennis insieme a noi. -
Altro chiacchericcio, che stavolta sembrava meno contrariato.
- Ehi, non crediate di venire solo per avere un'occasione per stare con le ragazze e saltare la scuola, ok? Non dimenticate che andiamo là per allenarci, e non si tratterà di certo dei semplici allenamenti che fate qui! Be', per oggi abbiamo finito. Andate pure. -
Così i ragazzi si sparpagliarono, riunendosi poi negli spogliatoi.

Finalmente arrivò il giorno della partenza: quella mattina Taichi scattò fuori dal letto non appena la sveglia suonò, e non preparò nemmeno il borsone, perché l'aveva già preparato la sera precedente. Cosa normalissima.. be', per chiunque. Ma non per Taichi Yagami.. lui che è solito fare le cose all'ultimo momento, prima di tutte alzarsi in orario. E invece no, quella mattina nulla lo colse impreparato, nemmeno quella scatoletta rumorosa che ogni mattina veniva ignorata o, nel peggiore dei casi, zittita malamente (con un secco colpo sul tasto di spegnimento) o addirittura finendo per terra.
Si vestì e poi controllò il borsone per vedere se tutto era a posto.
- Mi sembra che non manchi niente. - disse dopo aver frugato un po'.
Si mise in piedi, poi andò in cucina a fare colazione; dopo che ebbe finito diede un'occhiata all'orologio: mancavano ancora dieci minuti all'appuntamento con Sora.
- Be', io vado. - disse prendendo il borsone.
- Vai di già, onii-chan? Non è un po' presto? Hai l'appuntamento qua, sotto casa, tra un po'. - osservò Hikari.
- Be', che c'è di male? Per una volta che sono in anticipo.. -
Dopo i saluti ai familiari, Taichi uscì di casa. Scese le scale e uscì dal portone, al di fuori del quale si fermò ad aspettare l'amica. Com'era prevedibile lei non c'era ancora.
Chiuse gli occhi ed inspirò profondamente l'aria frizzantina mattutina, che gli scompigliò dolcemente i capelli. Poi si mise a pensare ai possibili sviluppi che avrebbe potuto avere quella settimana: magari poteva succedere così, quello o quell'altro... o magari quell'altro ancora. Eh sì, lo stava facendo di nuovo: stava viaggiando con la fantasia. Era ormai da qualche settimana a quella parte che fantasticava su lui e Reiko, sui svariati possibili modi nei quali lui desiderava che si mettessero insieme e via dicendo... E così il nostro digiprescelto del coraggio stava sognando con gli occhi aperti.. fino a quando l'arrivo della sua amica lo riportò alla realtà.
- Che mi venga un colpo! Taichi! -
Il ragazzo spalancò gli occhi, poi vide la ragazza.
- Sora.. ma che hai da urlare così di prima mattina? -
- Scusami, ma mi sono sorpresa.. non mi aspettavo di trovarti qui in orario.. - guardò l'orologio - anzi, in anticipo, per giunta! -
- Ebbe'? Non stavo più nella pelle all'idea di questa gita, è per quello che sono già qua. -
- Guarda che non andiamo in gita. Andiamo in ri-ti-ro. - puntualizzò lei.
- Vabbe', non stiamo a sottilizzare. Piuttosto, perché non ci mettiamo in cammino? Altrimenti il mio anticipo rischia di andare a farsi benedire! -
- Hai ragione, andiamo! -

Davanti alla scuola, ossia il luogo della partenza, non c'era ancora anima viva; nemmeno i pullman erano ancora arrivati. Reiko avanzò nel cortile col borsone, guardandosi attorno.
"Be', a quanto pare sono la prima.."
Così si appoggiò ad un muretto basso, e poggiò il borsone a terra. Continuò a guardarsi intorno, constatando quale atmosfera regnasse in quel momento: era molto presto, circa le 6:30, e a quell'ora non c'era molto movimento in giro, ne' tantomeno lì a scuola: tutto deserto, il sole che non era ancora molto alto nel cielo, l'aria fresca... Una presenza però la distrasse dalla sua contemplazione: qualcuno silenziosamente si mise accanto a lei.
La ragazza si voltò, e le scappò quasi un gridolino di sorpresa, oltre al cuore che iniziò ad aumentare velocemente i battiti.
- Oh! -
- Scusami, ti ho spaventata? -
- Ehm.. no, no, mi sono solo sorpresa... sei stato così silenzioso.. -
- Sì. Ti ho vista così assorta nei tuoi pensieri che non ho voluto disturbarti.. ma a quanto pare non ci sono riuscito. -
- Oh, figurati! Non erano pensieri importanti... -
- Quindi tu fai parte del club di tennis? - disse per cambiare discorso.
- Già. -
- Capisco... oh, accidenti! Non ci siamo nemmeno presentati... io mi chiamo Hiroshi Suzumura. - disse porgendole una mano.
Lei gliela strinse con gioia, emozione e sorpresa.
- Reiko Fuyuno. Piacere. -
- I tuoi genitori non potevano trovare un nome che ti si addicesse di più. -
La ragazza arrossì all'istante, più di quanto non lo fosse prima. In pratica lui le aveva detto che lei era bella, così come diceva il suo nome! ("Reiko" = "bella ragazza")
- G-grazie... -
- Prego. - rispose con un brillante sorriso.
Dopo un attimo di silenzio, Hiroshi iniziò a chiacchierare con lei.

- Eccoci qua! Siamo arrivati ben in anticipo.. - disse Sora osservando di nuovo l'orologio.
- Ehe, e grazie a me! - rispose Taichi gonfiando il petto.
- Ma dai, piantala di vantarti! Tanto non succederà mai più, conoscendoti! -
Si aspettava che lui ribattesse, ma così non successe. Capì che l'amico non l'ascoltava: aveva lo sguardo fisso davanti a sè, che guardava qualcosa attentamente e anche con una certa quantità di rabbia.
- Taichi? Che guardi? -
Immediatamente vide anche lei cosa turbava l'amico... una scena che avesse preferito che lui non vedesse: l'amata Reiko che parlava sorridente con l'odiato Hiroshi!
- Cosa ci fanno quei due insieme? - sibilò lui; Sora iniziava a sudare freddo.
- Stanno parlando... - azzardò.
- Quel maledetto! Lui.. con Reiko! Devo andare! Devo intromettermi! -
Mosse un passo in avanti, ma fortunatamente Sora lo fermò.
- Aspetta un attimo, ti prego! -
- Aspetto cosa?! Si vede lontano un miglio che quello ci sta provando con lei! -
- Ma smettila, tu scambi lucciole per lanterne. Stanno solo parlando, niente di più! E comunque se tu irrompessi così faresti solo una brutta figura! Cerca piuttosto di essere più naturale... noi adesso andiamo con passo tranquillo e ripeto, tranquillo, verso di loro. Io poi parlo per prima e semmai poi dici qualcosa anche tu. Ma mi raccomando, trattieni la calma. Intesi? -
- Mmm.. - fece non troppo convinto.
- INTESI? - ripetè lei con tono minaccioso; lui, un po' intimorito, obbedì.
- Sì. -
- Molto bene. Andiamo. -
Così si avviarono verso la coppia; una volta di fronte a loro, Sora li salutò.
- Buongiorno. -
Reiko vide lei e Taichi e sorrise a sua volta.
- Buongiorno a voi. -
- Allora, sei pronta a partire? -
- Sì, certo! Sono sicura che ci divertiremo! -
- Lo credo anch'io! Vero, Taichi? -
- Sì, certo. - rispose guardando di soppiatto in cagnesco Hiroshi. Quest'ultimo aveva capito che il ragazzo ce l'aveva con lui già da un po' di tempo, ma proprio non capiva perché. Ora però esisteva più di un motivo, e ben presto ce ne sarebbe stato un altro.
Dopo un po' il cortile iniziò ad affollarsi, e dopo poco arrivarono i due pullman dei rispettivi clubs.
Fatti gli appelli ognuno caricò il proprio bagaglio sulle vetture e, dopo che furono saliti tutti, i pullman partirono.

Il viaggio durò circa tre ore, e quando si giunse a destinazione..
- Bene, siamo arrivati! - esclamò l'allenatore Jin - Adesso scendiamo e prendete i vostri borsoni. -
I ragazzi ubbidirono e, dopo aver preso le loro cose, andarono nella pensione che li avrebbe ospitati per quella settimana.
Si presentò a loro la padrona della pensione, una signora abbastanza anziana, sulla sessantina. Mostrò tutte le stanze: i dormitori, i bagni e il refettorio (la sala mensa).
Dopo ciò tutti si cambiarono, ed ogni club iniziò l'allenamento nel rispettivo campo.
"Uffa... già arrivati dobbiamo subito iniziare ad allenarci?" pensò Taichi contrariato. Avrebbe voluto provare a stare un poco con Reiko, e invece doveva subito mettersi al lavoro.
"Be', se non altro se non è con me non è nemmeno con quello lì..." guardò Hiroshi "Ma si può sapere come cavolo fanno a conoscersi? E... e il modo in cui parlavano! Reiko era così sorridente.. con me non è mai stata così! O almeno da quando è tornata da Digiworld."
Era inutile negarlo, il ragazzo si stava rodendo dalla gelosia... sentiva di odiare sempre di più quel ragazzo. Adesso attirava anche le attenzioni di colei che amava!
"No, stavolta questa non me la fa. Passi il titolo di capitano, ma non gli permetterò di portarmi via anche Reiko! Parola mia!"



  
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