Ed ecco qui il secondo capitolo^^ devo dire che mi ha fatto
piacere vedere in quanti avete letto la mia ff. ma mi farebbe
ancora più piacere sapere cosa ne pensate. Critiche e consigli
sono bene acetti(ma non siate troppo cattivi)
Bene adesso vi auguro buona lettura alla prossima Capitolo II
Era passato più di un mese dal trasferimento di Miho a casa dello zio,e la ragazza si era adattata più che bene al cambiamento di vita. Era stata iscritta all’istituto Teitan , lo stesso che frequentava Ran ,ma era stata assegnata ad una classe diversa .Ovviamente lei, per come era fatta, non si perse d’animo.
Appena messo piede
nella sua nuova classe era stata presa in antipatia dalle sue compagne di
classe, mentre i maschi l’avevano guardata con grande ammirazione.
Miho,infatti, aveva ereditato le fattezze della madre, di origine americana. Il
suo fisico, slanciato e
snello,veniva a messo in risaltava dall’uniforme scolastica . I capelli, che
teneva legati in una morbida coda di cavallo, le arrivavano fino alle spalle ed
erano di un insolito colore miele. Infine la pelle nivea era messa in risalto
da due occhi verde smeraldo. Sebbene fosse una bella ragazza, Miho non ne dava
importanza e grazie al suo carattere eccentrico e solare aveva eliminato l’odio
dal cuore delle sue compagne e le aveva conquistate entrando in perfetta
sintonia con esse.
Era proprio questa sua gradevole qualità che
spinse Akemi Yokohama, ragazza timida e introversa, a rivolgersi a Miho per
una questione della massima importanza.
Era successo durante
l’ora del pranzo di un martedì . Miho era in classe intenta a parlare con le
sue compagne sulla lezione che si era svolta l’ora precedente, quando Akemi,
racimolato tutto il coraggio che aveva, si intromise nella conversazione tra
Miho e le altre.
-“Scusa Mouri se
ti disturbo, ma avrei bisogno di parlarti in privato” disse imbarazzata
fissandosi le punte dei piedi.
La biondina non
mostrò il minimo fastidio per il disturbo,anzi sfoggiò uno splendido sorriso
che fece arrossire la ragazza.
-“Ma certo ” disse
allontanando la sedia dal banco e
alzandosi -“Scusate ragazze torno subito”
-“Va bene Miho ti
aspettiamo” risposero all’unisono le amiche.
o-o-o-o-o-o-o-o-o
Quando la campana
che annunciava la fine delle lezioni iniziò a suonare, il cielo stava già iniziando a tingersi degli tenui e
brillanti colori del crepuscolo. Tra
quella baraonda di ragazzi che correvano e urlavano per la fine della lezione tre ragazze si allontanavano lentamente
dall’edificio.
-“Ah finalmente
anche questa giornata è finita u.u” sospirò Sonoko tendendo le braccia al cielo
e striracchiandosi.
-“Già infatti,
sono sfinita, gli allenamenti di karate sono diventati davvero estenuanti”
replicò Ran accarezzandosi la spalla dolorante.
Ran e Sonoko
continuarono a chiacchierare del più e del meno per gran parte del tragitto di
rientro. Miho invece si estraniò completamente dalla situazione. Nella testa le frullava ancora il colloquio avuto
con Akemi quella mattina. Istintivamente aggrottò la fronte ricordando la
richiesta dell’amica, cose che non sfuggì all’occhio vigile della cugina che la
riscosse dai suoi pensieri
-“Ehi Miho va
tutto bene?” domandò Ran con una nota di preoccupazione nella voce, attirando
l’attenzione di Sonoko.
-“Ah, si si Ran va
tutto bene^^”
-“Sarà, è da
quando siamo uscite da scuola che mi sembri strana, è successo qualcosa che ti
preoccupa? Con me puoi parlarne lo sai”
-“M-ma no Ran che
vai a pensare, va tutto bene ti dico”
-“Ehi guardate la”
trillò eccitata Sonoko interrompendo la discussione tra le due cugine e
puntando il dito dall’altra parte della strada.
Le due ragazze
volsero di scatto la testa verso la direzione indicata dall’amica.
Di fronte a loro
all’interno di una piccola e stretta traversa, seduto su un consunto sgabelletto
di legno, c’ era un anziano signore, magro dalla lunga barba grigia e da sopraciglia
foltissime, del medesimo colore, che gli coprivano gli occhi spioventi. Il suo
corpo magro, nascosto da abiti pomposi ed e dai colori appariscenti,
era inarcato in avanti e poggiava su un traballante tavolinetto verde. Intorno
a lui stava un gruppo di ragazze della
loro stessa scuola che osservavano eccitate il vecchio mentre mescolava dei
tarocchi consunti, mentre una ragazzetta dinnanzi a lui attendeva preoccupata
il responso.
-“Cosa c’è di così
eccitante?”domandò indifferente Miho lanciando uno sguardo a Ran, la quale
aveva assunto un’espressione altrettanto sconcertata.
-“Ma come non lo
conoscete? Quel signore è il mago Yamato” rispose Sonoko intrecciando le dita e lanciando dagli
occhi stelline multicolore.
-“Chi?”
domandarono in coro le due.
-“Ma insomma è
possibile che vi devo spiegare sempre tutto! Il mago Yamato è il più grande indovino
di Tokyo, molte ragazze innamorate vanno da lui per sapere come andranno a
finire le loro storie d’amore” rispose
Sonoko
–“Ran che ne dici
se andiamo a farci predire il futuro” propose
Sonoko prendendo le mani dell’amica e continuando a lanciare stelline
dagli occhi.
-“Bè ecco…non
saprei, il fatto è che sono già le cinque e dovrei preparare la cena” disse la
moretta guardando l’orologio da polso.
-“Ma che dici Ran ..non sei curiosa di sapere se tu Shinichi
siete destinati a stare insieme”
-“Ma cosa dici Sonoko… 0//-//0”
-“Ok allora è
decisoooo andiamo a sentire cosa ci riserva il futuro, Miho vieni anche tu
vero?”
-“Se proprio devo
-.-” replicò sconsolata la biondina.
Sonoko per la
contentezza prese le due cugine sotto braccio e , dopo che il semaforo divenne
verde, attraversarono la strada dirigendosi verso l’anziano. Attesero
pazientemente il loro turno e quando la moltitudine di ragazze fu smaltita
Sonoko si precipitò dal mago.
-”Buon pomeriggio,
signor Yamato, vorremo che ci leggesse il futuro” ululò Sonoko con voce così squillante
che Miho fu costretta a tapparsi le orecchie.
Il vecchio non si
scompose minimamente dall’atteggiamento esuberante della ragazza, si limitò
solo a indicare con la mano rinsecchita una minuscola seggiola sulla quale
Sonoko di lanciò.
-“Deve essere
abituato a questo genere di cose ” pensò Miho
Il mago predisse un
roseo destino amoroso per Sonoko, cosicché la ragazza soddisfatta per il
responso si alzò euforica dalla sedia cedendo il posto a Ran.
La moretta rimase
tesa e immobile con lo sguardo fisso sui tarocchi che il vecchio mescolava con
maestria. A Miho sembrò che stesse trattenendo il respiro mentre volgeva a
pancia in su le cinque carte che aveva posto ordinatamente sul tavolino.
-“Mmm
interessante, vedo che sei innamorata di un ragazzo che al momento è distante
da te” affermò l’anziano senza distogliere lo sguardo dalle carte.
-“Ma come fa a
saperlo” domandò incredula Ran diventando paonazza.
-“Te l’avevo detto
che era un grande mago” le sussurrò soddisfatta Sonoko.
-“Vedo che questa
lontananza non è destinata a durare molto, tu e questo ragazzo siete legati dal
filo rosso” riprese solennemente il mago ignorando le considerazioni di Ran e
Sonoko.
Gli occhi azzurri
di Ran si illuminarono nel sentire quelle parole e Sonoko le diede una forte
pacca sulla spalla per l’eccitazione. L’unica a guardare con occhio poco
convinto la situazione era Miho.
-“Hai visto Ran te
lo dicevo che tu e Shinichi siete fatti l’uno per l’altro”
-“Bene ora che
siete soddisfatte possiamo andare?” domando un po’ irritata Miho incocciando le
braccia e voltandosi per andare.
-“Ma
come Miho tu non vuoi farti leggere il futuro?” domandò Ran
-“Io non credo a
queste sciocchezze, e poi al momento non c’è nessuno nel mio cuore quindi…”
-“Sei sicura di
questa tua scelta?” la interruppe il vecchio riprendendo a mescolare le carte e
tenendo lo sguardo fisso su di esse.
-“E da quando sei
arrivata che percepisco delle strane onde provenire dalla tua anima, secondo me
dovresti permettermi di dirti quello che ti capiterà, poiché cambierà
radicalmente la tua vita”
-“Ah si?” chiese
atona Miho inarcando un sopraciglio per l’irritazione. Era chiaro come la luce
del sole che il suo unico scopo era quello di poter aumentare il suo guadagno.
La biondina era decisamente seccata dall’atteggiamento del vecchio, in più il
sole era calato da un pezzo e un vento freddo si era alzato facendole tremare
le gambe scoperte.
Decise comunque di
cedere alla richiesta del vecchio, anche perché sapeva che se non l’avesse
fatto le due ragazze l’avrebbero stressata per tutta la sera.
Il vecchio le
regalò un sorriso mentre prendeva posto sulla sedia, dopodiché prese a mischiare con vigore i tarocchi per
poi disporli nuovamente paralleli sul
tavolo. Rimase parecchi minuti a scrutarli senza proferire parola.
-“Chissà cosa sta
cercando di inventarsi ” pensò scettica Miho cominciando a muore il piede destro
per il nervosismo e lanciando uno sguardo alle due amiche, che al contrario di
lei, riponevano molta fiducia nei poteri divinatori del mago.
-“Bene ascolta
bene le mie parole” irruppe il mago sollevando la testa e guardando la biondina.
Gli occhi di Ran e Sonoko si accesero di eccitazione, mentre Miho mantenne la
sua espressione scettica.
“Vedo un passato
pieno di dolore e tragedie che hanno indurito il tuo animo e che celi sotto un
velo di falsità. Ma ricorda, quando la
luna avrà fatto un giro completo, un angelo bianco scenderà dal cielo notturno.
Solo in lui risiede il potere di guarire
le ferite che dimorano nel tuo
cuore e ….” Miho si alzò di scatto dalla sedia interrompendo il vaticinio del
vecchio. Una rabbia irrazionale l’aveva presa facendola tremare da capo a
piedi, gli occhi verdi pieni di ira fissarono quelli del mago che al contrario
la guardava tranquillamente. Senza proferire parola aprì la borsa di scatto, ne
estrasse il borsellino rosso, prese la cifra pattuita e la depose con violenza
sul tavolo facendolo traballare.
-“Ma Miho” la
rimproverò Ran indignata, ma la biondina si era già allontanata a grandi
falcate dal gruppetto.
-“La prego di
scusarla signore” disse mortificata
Ran inchinandosi.
-“Oh non vi
preoccupate sono abituato a questo genere di scene” disse sorridendo
serenamente il mago agitando le mani.
-“Piuttosto
sareste così gentili da riferire alla ragazza l’ultima parte della mia
profezia?”
-“Ma certamente ”
dissero all’unisono Ran e Sonoko illuminandosi di gioia.
-“Molto bene,
ditele che ruberà all’angelo qualcosa di
notevole importanza per lui ”
-“E cioè?”
-“Il suo cuore”