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Autore: glumbumble    29/01/2010    3 recensioni
“Un anno così, e chi ti sopporta!” esclamò mentre un pensiero si insinuava nella sua testa: un anno, l'ultimo anno e poi sarebbe finita. Niente più scherzi. Niente più battutine. Niente più inviti urlati nella Sala Grande, davanti a tutta la scuola. Niente più James Potter." Questa mia FF cerca di raccontare l'ultimo anno di Hogwarst della prima generazione, quella di James, Lily, i loro amici e il loro mondo mentre fuori la minaccia di Voldemort è sempre più concreta.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nonostante ciò che ho scritto riguardo agli aggiornamenti, ecco qui il nuovo capitolo, spero vi piaccia. Buona lettura!

Capitolo 2.



Il primo a riprendersi fu James "Non state fermi qua, cercate Hagrid!"
A rispondergli fu un ragazzo che doveva avere circa tredici anni "Non lo troviamo da nessuna parte, per questo ci siamo insospettiti all'inizio."
Lui si sentì invadere dal panico, erano soli e forse il guardiacaccia era morto. Cercò di non darlo a vedere "Va bene. Sentite- alzò la voce- stare qui è pericoloso, torniamo verso il treno." I ragazzi si girarono tutti verso la sua parte "Stare qui è pericoloso?" chiese Kevin, prefetto di Serpeverde "Non so se te ne sei accorto ma c'è il marchio nero, sopra le nostre teste, siamo ovunque in pericolo."
"James ha ragione, più lontano stiamo, più siamo al sicuro, poi sul treno non saremmo soli, i macchinisti ci potrebbero aiutare." a parlare era stata Lily. James la vide con la coda dell'occhio, era molto pallida ma decisa.
Anche gli altri iniziarono ad acconsentire al piano di James, e questa convinzione si estese a tutta la folla. In men che non si dica, il più silenziosamente possibile, tutta la scolaresca tornò indietro, verso il treno che miracolosamente stava ancora lì.
"Adesso cosa facciamo?" domandò Eloise appena raggiunta la locomotiva. Tutti si voltarono istintivamente verso James, che si schiarì la gola sovrapensiero "Io direi che la maggiorparte di voi rientra dentro, almeno è localizzata e in un posto chiuso. Prefetti del sesto anno, voi farete la guardia nei vari vagoni e cercate il personale." tutti annuirono, lui si azzittì, pensando a come continuare. Gli vennero in aiuto i suoi compagni "Ottima idea" constatò Lily "Io porrò degli incantesimi di protezione su questo treno, ovviamente chi vuole contribuire può farlo, solo prima ne parli con me in maniera che sappiamo cosa lo protegge." Un paio di ragazzi più grandi le si avvicinò subito.
"Io direi che noi andiamo ad Hogsmeade per vedere cosa è successo e a cercare aiuto" continuò Lupin, indicando i malandrini. James, si sentì stringere il cuore, voleva andare con loro ma non poteva lasciare Lily da sola in una situazione del genere. Guardò Remus che capì all'istante "James, tu rimani qui a controllare tutto ci andremo noi." Peter si avvicinò a lui "Remus, io vi sarei più d'impaccio che altro, preferisco fare qualcosa di utile qui." Il ragazzo acconsentì "Allora vengo io." disse Frank. Alice lo guardò per un secondo, indecisa se chiedergli di restare o andare, poi annuì e lo abbracciò "State attenti." gli mormorò prima di lasciarlo. I tre ragazzi si incamminarono risoluti.
"E noi altri?" chiese il prefetto del settimo anno di Tassorosso, Guenn "Io direi di disporci a file qui fuori, pronti a difenderci se qualcuno dovesse farsi vedere. Lei e gli altri prefetti annuirono. Immediatamente, quasi all'unisono, tutti si mossero per fare ciò che gli era stato richiesto.
"James, avrei una proposta" disse Audrey quando gli altri si furono allontanati. Per quasi tutto il tempo aveva confabulato seria con Alice e Beth "Noi pensavamo di andare al castello per avvertire." lui le guardò dubbiose "E come avreste intenzione di fare?" la ragazza si strinse nelle spalle "Pensavamo di materializzarci sul confine, verso il cancello e poi entrare."
"No è troppo pericoloso, non sapete chi ci può essere lì. E se appena vi materializzate venite colpite? Non potreste nemmeno contrattaccare.
"Ci sarebbe un'altra possibilità, usare le carrozze."disse con lentezza Alice "Sono veloci, le possiamo proteggere e potremmo vedere contro cosa andiamo." elencò seria "In più potremmo provare a chiedere ai Thestral di andare veloce, lo avete sentito il professor Kettleburn, sono abbastanza pronti a seguire delle richieste." Gli altri ci pensarono per qualche secondo "Mi sembra una buona idea. Però come fate ad avvistarli?"
"Vado io con loro, io li posso vedere." disse Samuel, uno dei battitori della squadra di Grifondoro, che era rimasto lì vicino per tutto il tempo.
"D'accordo, allora. Penso che siate in grado di fare gli incantesimi di protezione, giusto?" I tre annuirono "Quindi buona fortuna."
Lily tornò in quel momento "Abbiamo fatto un incantesimo di Disillusione, parziale ovviamente, data la mole del treno, incantesimi di scudo e di protezione come il Protego Horribilis e il Salvio hexia, speriamo bastino." Si guardò intorno "Ma dove sono gli altri?" chiese "Stanno cercando di tornare ad Hogwarst con le carrozze per avvertire i professori, se già non lo sanno."
La ragazza si battè la fronte "Ma certo, dovevamo far tornare tutti così! Diamo anche agli altri la possibilità di tornare."
"Evans, non stanno andando in viaggio di piacere, non sappiamo i rischi ma sono alti, anche con gli incantesimi di protezione!"
Lily ci riflettè per un secondo "Hai ragione, solo che è orribile, rimanere qui ed aspettare." James le strinse una spalla "Lo so."
Rimasero per un po' così, vicini e presi ognuno dalle proprie preoccupazioni, mentre intorno al treno regnava un silenzio gravido d'attesa.

*

"Dove pensi siano tutti?" chiese teso Remus Lupin mentre camminavano veloci sul viale deserto.
"Non lo so, ma il fatto che una cittadina sia così deserta non è un buon segno." rispose Sirius. Era da qualche minuto che percorrevano le vie di Hogsmeade senza incontrare nessuno, come in una città fantasma, cosa che non aveva fatto che aumentare il loro senso di inquietudine, dove diavolo stavano tutti?
"Forse molti sono chiusi in casa, appena hanno visto il marchio sono scappati per proteggersi." disse allora Frank, che era rimasto zitto fino a quel momento. I due ragazzi annuirono "Probabile. Frank, grazie per essere venuto." aggiunse Remus.
"Figurati, so di non essere uno dei malandrini ma una mano ve la darei sempre, specialmente in una circostanza come questa, dopotutto ci conosciamo da sette anni!"
"Si, non per fare il guastafeste o l'ingrato, ma io smetterei di parlare, tanto per non dare nell'occhio" sibilò in un soffio Sirius.
Gli altri due annuirono velocemente e ripresero a camminare, veloci e silenziosi come prima.
"Sentite anche voi delle voci?" chiese dopo qualche minuto Frank. Sirius e Remus tesero le orecchie, in effetti si sentiva un lieve brusio oltre i palazzi che gli coprivano la vista della piazzola principale. Immediatamente estrassero le bacchette e si avvicinarono cauti, cercando di non essere scorti.
"Terribile, una cosa terribile, e in un posto così sicuro! Chi pensava potesse succedere una cosa simile sotto il naso di Silente!"
"Vero, ma come si sa, questi non sono tempi sicuro per nessuno, e stasera ne abbiamo avuto la prova. Povera ragazza, una disgrazia simile così giovane... Adesso dove si trova, Amos?" l'uomo di nome Amos rispose, con voce stridula e contrita "Non riusciamo a farla tornare a casa, provocando parecchie rogne, a dirla tutta. Prima cosa non è sicuro gironzolare sul luogo dell'aggressione, poi potrebbe manomettere delle prove..."
"Non possiamo di certo chiederle di andare via! Era suo padre, e quella la loro locanda." esclamò la donna di prima "Non riesco a credere che Frederick sia morto, così, non mi risultava nemmeno fosse invischiato in qualcosa di losco..."
"Nemmeno io, ma di cosa possiamo essere certi? Comunque ho mandato Charles e Jordan ad avvertire il Ministro, spero tornino subito..."
Fu allora che la donna, una signora di mezz'età lievemente tarchiata scorse i tre ragazzi e subito fece cenno all'uomo a suo fianco, che si girò immediatamente "Chi va là?" chiese ansioso, mentre sulla sua faccia comparivano ancora più rughe di quelle che il tempo aveva elargito al suo volto.
"Signore, siamo studenti di Hogwarst. Il treno è appena arrivato e abbiamo visto il marchio... volevamo sapere cosa fare e se è sicuro procedere." spiegò velocemente Remus avvicinandosi, seguito dagli altri due.
La piccola folla si rilassò "Avvicinatevi, questo posto è protetto, però fate in fretta che non possiamo rischiare di stare scoperti a lungo." disse un'uomo bruno sulla cinquantina facendo dei complicati gesti con la bacchetta.
Quando tutto fu sistemato spiegò brevemente cosa era successo "Nemmeno due ore fa sono arrivati. Non erano molti, saranno stati in tre, anche se ovviamente non possiamo esserne sicuri dato che siamo scappati tutti nelle nostre case... si sono diretti ai "Tre Manici di Scopa" e lì hanno eseguito la loro condanna, uccidendo Frederick Coleman, probabilmente lo conoscete." I tre annuirono agghiacciati. Conoscevano bene il signor Coleman, il proprietario della locanda più famosa del paese.
"Quanto a dirvi se siete al sicuro... non lo so, loro sono andati via da parecchio ma chi può dirlo? Comunque non dovreste avere qualcuno della scuola a scortarvi?" a parlare stavolta fu Sirius "Hagrid non si è presentanto, non sappiamo cosa gli sia capitato." calò un breve silenzio, rotto solo dai singhiozzi degli abitanti, ancora increduli di ciò che era successo.
"Qualcuno di voi non potrebbe tornare indietro con noi?" chiese infine Frank "Dopotutto i più grandi fra noi hanno diciassette-diciotto anni, ci farebbe comodo qualcuno più grande e abile..." il gruppetto si guardò timoroso "Beh, non so, insomma, la stazione è piuttosto lontana e disabitata, non so cosa potrebbe esserci..."
"Fra poco dovrebbe arrivare una delegazione del Ministero, come sindaco sono tenuto a rimanere qui per fare la deposizione."
"Quando arriveranno li manderemo da voi..." i tre ragazzi si guardarono amareggiati, nessuno era disposto ad abbandonare la sua posizione sicura per aiutare centinaia di ragazzi. Si congedarono in fretta "Stupidi babbei, troppo codardi per rischiare i loro sederoni." borbottò Sirius "Lascerebbero al macello dei ragazzi pur di salvarsi!"
"Non nego che si siano comportati orrendamente, ma bisogna pur capirli: un loro conoscente è appena stato assassinato nella loro città, non si sentono tranquilli." provò a dire Remus "E per questo noi dobbiamo rischiare il collo? Per piacere." nonostante l'amarezza e il battibecco, si respirava un'aria diversa tra di loro, sapere che i mangiamorte se ne erano andati, che probabilmente non erano nelle vicinanze pronti a ucciderli li faceva sentire più sicuri.
A interromperlì fu ancora una volta un rumore, stavolta di pianto. Si guardarono intorno e si accorsero di stare vicino alla locanda; si scambiarono un breve sguardo poi decisero di entrare. Vi trovarono una giovane donna, non più grande di loro in effetti, molto graziosa nonostante avesse un'espressione distrutta, circondata da alcune persone. Si avvicinarono "Rosmerta" disse semplicemente Sirius. Lei alzò gli occhi azzurri su di lui, incrociò il loro sguardò e si coprì il volto con le mani "Ciao." rispose tremando.
"Abbiamo saputo, ci dispiace molto." continuò Remus. Tutti loro conoscevano da tempo la ragazza, figlia del locandiere, con cui scherzavano sempre ogni volta che facevano una gita nei dintorni. Per tutta risposta lei intensificò il pianto. Si guardarono impotenti e imbarazzati.
"Fareste meglio ad andare." disse in maniera piuttosto rude una donna accanto alla ragazza "Questo non è un luogo da visitare."
"Zia, ti prego, sono amici." disse Rosmerta debolmente.
"Tranquilla, stavamo già andando, volevamo solo passare a dirti che ti stiamo vicini." per la prima volta viso ovale della ragazza si distese in un mezzo sorriso "Grazie."
Se ne andarano, cercando di allontanarsi in fretta da quel villaggio, che aveva assunto dei nuovi significati per loro, di diffidenza e disperazione.
*

"Ok, sono qui lì vedo." disse Samuel a bassa voce appena scorse le creature scheletriche che aspettavano pazienti l'arrivo degli studenti.
Le ragazze si guardarono attorno a disagio: già dovevano stare soli nel niente, con nessuna assicurazione che un gruppo di assassini sbucasse all'improvviso uccidendoli, adesso dovevano anche fare affidamento su animali invisibili "Bene, cerca di fargli capire che devono andare veloci e cercare di stare in guardia" disse Audrey sentendosi un'idiota, non era sicura che i Thestral gradissero gli ordini "Noi intanto proteggiamo la carrozza." aggiunse sicura Alice mentre Beth annuiva.
Il ragazzo si avvicinò cauto ad un Thestral che gli sembrava particolarmente tranquillo e, sentendosi completamente stupido, riferì ciò che Audrey gli aveva appena detto. L'animale rimase per poco immobile poi, con grande sorpresa di Samuel, fece un piccolo cenno col capo nero, come se avesse davvero capito. Subito i ragazzi salirono dentro e sentirono la carrozza muoversi, veloce e sicura, sul sentiero familiare.
"Adesso non ci resta che aspettare." sospirò Beth.
*

Il tempo passava e ancora non si vedeva nessuno. Lily cercò di nascondere uno sbadiglio e si guardò attorno nervosa. Ormai di fuori c'erano solo lei, James e Minus leggermente distante, gli altri erano entrati a causa del freddo pungente. Rabbrividì "Vuoi il mio mantello?" le chiese subito James "Non ti preoccupare, anche perchè altrimenti tu avresti molto freddo" disse frettolosa. Lui sorrise "Io freddo? Come potrei con questo fisico? Io non soffro mai il freddo!" Lily sbuffò scettica "Si certo." mormorò non riuscendo però ad impedirsi di guardarlo con attenzione. In effetti era robusto e muscoloso, ma non troppo, era perfettamente proporzionato e con una corporatura magra. I suoi occhi spaziarono dalle spalle larghe ai pettorali che sapeva ben scolpiti fino ad arrivare allo stretto bacino, poi rialzò lo sguardo per incontrare gli occhi nocciola aperti in un'espressione divertita "Oh, non lo metto in dubbio" disse in quello che sperava fosse un tono fortemente sarcastico "Ma non voglio avere la tua salute sulla coscienza e poi mi so arrangiare da me." detto questo prese la bacchetta e le impresse dei piccoli movimenti complicati facendo scaturire un fiotto di aria calda che si passò addosso "Facile, efficace e non si vede da lontano come potrebbe farlo un fuoco." disse soddisfatta. Il ragazzo la guardò sorpreso per una frazione di secondo, poi alzò le spalle "Come vuoi, però quando ti stanchi fammelo sapere."
"Tranquillo, sopporto a lungo, io." disse non ottenendo risposta, il suono del getto l'unico rumore percepibile in quella notte buia.

*

La carrozza si fermò bruscamente "Ci siamo, adesso inizia il difficile." disse seria Audrey alludendo al fatto che stavano per scendere, allontanandosi da quella piccola vettura protetta. Gli altri annuirono "Procediamo con cautela e vedrete che non succederà nulla." disse Samuel con un tono tranquillo.
"Si, infatti, siamo abbastanza vicini al cancello, solo un centinaio di metri." ribadì con convinzione Alice prima di aprire lo sportello ed uscire.
Il freddo fu la prima cosa che attaccò i quattro ragazzi appena ebbero messo piede a terra. Istintivamente rabbrividirono mentre una folata di vento li ghermiva "Fortuna che almeno non piove..." scherzò Audrey prima di incamminarsi, la bacchetta alla mano.
Il cammino fu tranquillo, non si sentiva nulla tranne il rumore del vento e quello che produceva la loro testa allarmata, sussurri immaginari che li costringevano a fermarsi di tanto in tanto. Finalmente arrivarono all'immenso portone di quercia. Alice battè il batacchio d'ottone con un forte suono limpido. Per loro immenso sollievo la porta si aprì immediatamente, rivelando la professoressa di trasfigurazione, Minerva Mcgranitt "Ragazzi, per fortuna, iniziavamo a preoccuparci..." disse con un tono severo che non mascherava la preoccupazione "Professoressa, non ha visto? C'è il marchio nero sopra Hogsmeade, per questo abbiamo ritardato e per questo ci siamo solo noi." disse veloce Beth.
La professoressa cambiò faccia "Cosa? Signorina Robert ne è sicura? Come è possibile, nessuno ha avvisato, Hagrid..."
"Hagrid non è venuto, pensiamo gli sia successo qualche cosa."
La donna adesso era davvero nervosa "Voi entrate, chiamate i professori e fateli venire, gli altri stanno ai treni, giusto?"
I ragazzi annuirono "Professoressa, non potremmo venire anche noi? Per aiutare..."
"Signorina Cartwright, non c'è un pericolo sicuro, quindi è inutile esporvi così, entrate e aspettate nella Sala Grande, se volete mangiate."
"Ma siamo maggiorenni! Professoressa ci sono i nostri amici lì fuori, forse in pericolo, non possiamo entrare e mangiare!"
La donna lì guardò con sguardo duro "E va bene." disse capitolando "Cercate di stare più in disparte possibile, se mai succedesse qualcosa." continuò mentre entravano ad avvertire gli altri.
*

Una folata di vento la colpì in pieno volto. Cercò di coprirsi il più possibile col bavero del mantello "Stupido orgoglio, potevo perfettamente farmi prestare quello di James, almeno non rischiavo di morire congelata" pensò stizzita Lily strofinandosi invano le mani ormai insensibili. Aveva abbandonato da tempo l'idea del fiotto d'aria calda, piuttosto scomodo. Per la precisione aveva smesso quando James era andato nel treno, per accompagnare i ragazzi appena tornati da Hogsmeade con la notizia dell'omicidio di Frederick Coleman. Scosse la testa, se si metteva a pensare a disgrazie del genere si sarebbe incupita di più e nient'altro. Si guardò intorno nervosa, odiava rimanere lì da sola, per quale motivo Potter ci doveva mettere così tanto? Ma certo cosa ci si poteva aspettare da un egoista fannullone come quello? Appena ne aveva avuto la possibilità si era defilato nel treno caldo, lasciandola là fuori completamente sola. Si strinse ancora di più nel mantello. Poi successe.
Nel silenzio rotto solo dal vento, la ragazza riuscì a distinguere, sempre più nitidamente con suo immenso orrore, due voci.
"Dovevi far finire la cosa a me, non capisco per quale motivo li abbiamo lasciati liberi." borbottò un uomo con il respiro irregolare.
"Avery, per l'ultima volta, oramai ci avevano riconosciuto, non rimaneva che scappare, sempre che tu non voglia passare il resto della tua vita ad Azkaban..." rispose una voce spazientita, dal tono squillante non poteva essere che uno uomo di vent'anni.
"Il Signore Oscuro non sarà affatto soddisfatto, affatto! Potevamo almeno prendere qualche marmocchio della scuola per farlo contento, così scatenerà tutta la sua insoddisfazione su di noi..."
"Ma allora non capisci! Gli ordini erano molto chiari, fare fuori i Coleman ma non destare nessun sospetto! Non pensi che rapire uno degli studenti di Silente non sia un'azione che non desta sospetti? Un momento." aggiunse sempre quello giovane poco dopo "Non hai sentito anche tu un rumore?"
Lily si guardò intorno disperata, era stata lei, non era riuscita a impedirsi di trattenere il fiato cosa che, a causa del freddo, si era trasformato in un udibilissimo colpo di tosse. Era spacciata, a causa sua non solo aveva posto l'attenzione di quegli assassini su di lei, ma aveva condannato molti dei suoi amici a morte sicura. Iniziò a tremare mentre i passi dei due si avvicinavano lesti verso la sua posizione. Improvvisamente sentì un corpo vicino al suo e una mano coprirle svelta la bocca "Evans ti prego, trattieni il secondo starnuto o finisce male." le disse in un soffio James Potter. Lei lo guardò con la coda dell'occhio, le era vicinissimo, poi scosse la testa in gesto di assenso. Fortunatamente a causa di una sorella molto nervosa aveva imparato fin da piccola a trasformare la tosse, specie quella nervosa, in più silenziosi sbadigli. Lo fece e lo vide sorridere "Adesso rimani qui, io tento di farmi vedere per catturare la loro attenzione." continuò in un altro sussurro "No, vengo anche io."
"Fuori discussione, rimani qui."
"No."
"Evans..."
"James ti prego..."
Dalla faccia pallida del ragazzo si accorse che avevano perso troppo tempo a discutere. I mangiamorte erano arrivati. Pregando che le difese attorno al treno fossero funzionanti, il ragazzo fece un passo avanti, mettendosi in mezzo tra Lily e gli assassini "Oh guarda, Avery, sembra proprio che le tue preghiere siano state esaudite." disse un uomo divertito, gli occhi scintillanti dietro al capapuccio nero.
"Studenti! Eccellente. Non commetteremmo nulla di sbagliato a ucciderli giusto? Non andremmo contro gli ordini, in fondo si sono trovati sulla nostra strada." rispose l'altro, la voce tremante per l'emozione.
"Sono d'accordo. Ma guarda Avery! Qui abbiamo due validi caposcuola! Li ho sempre odiati, così ligi al dovere, così disgustosamente pronti ad aiutare il prossimo... guarda questo qua, si mette davanti alla ragazza per proteggerla." aggiunse con un tono tra lo sprezzante e il sarcastico. Lily si sentì mancare il respiro, se James Potter moriva a causa sua non se lo sarebbe mai perdonato. Guardò la sua schiena, ritta davanti a lei per proteggerla, e si sentì scioccamente al sicuro. Non lui. Si trovò a pensare. Ti prego non lui.
"Direi di farla finita, questa sceneggiata sta andando fin troppo avanti." disse Avery, alzando la bacchetta.
"Penso anche io che tu debba farla finita, abbassa quella bacchetta Reginald." disse la voce tranquilla di Albus Silente dalle spalle dei due.
James tirò un sospiro di sollievo. Per quanto non rimpiangesse la decisione di essere corso appena aveva sentito le voci e di essersi frapposto fra i mangiamorte e Lily, era terrorizzato a morte. Sicuramente non voleva morire. Non così giovane, non in quel modo, non senza aver salutato degnamente nessuno. Era sollevato, decisamente sollevato. Non era riuscito a farsi venire nessun'idea per poter salvare se stesso o Lily; l'unica cosa certa era che doveva continuare a nasconderla, a proteggerla.
"Professor Silente, da quanto tempo." balbettò il grasso Avery.
"Non troppo effettivamente, non hai esitato a rimpinguare le fila di Tom, a quanto vedo. Lo stesso vale per te, Antonin, sei uscito da solo un anno..." aggiunse pieno d'amarezza. Quest'ultimo scoppiò in una risatina acida "Ho aspettato fin troppo. E adesso se permette..."disse poi alzando la bacchetta.
"Quale sarebbe la tua idea, attaccarci? Siamo in cinque" elencò tranquillo spostando lo sguardo sugli altri professori presenti "Voi siete in due e per quanto forti dubito potrete combinare qualche cosa."
"Ma non possiamo nemmeno andarcene giusto? Siamo a un vicolo cieco, caro professore, mi permetta di goderne qualche vantaggio." prendendo tutti alla sprovvista alzò la bacchetta, scagliando una maledizione verso Samuel, posizionato alla sua destra, prontamente schivata dalla professoressa Mcgranitt. Gli occhi di Silente lampeggiarono pieni d'ira, mentre Audrey, Alice e Beth si avvicinavano al ragazzo caduto a terra per il contraccolpo dell'incantesimo di scudo.
Immediatamente tutti i ragazzi si sentirono circondati da qualcosa di invisibile eppure potente, evocato dal minuscolo professor Vitious. Nel frattempo gli altri professori avevano attaccato i mangiamorte, che avevano risposto con violenza, scatenando una piccola battaglia.
"Ma che cosa...?" la voce spaventata di Sirius fece scattare i ragazzi.
"Torna indietro!" esclamò James all'amico.
"E lasciarvi così? Mai!"
"Possibile che siate tutti così disposti a sacrificarvi?! Siamo al sicuro entra dentro, Black!" esplose Lily da dietro lo scudo protettivo. Ma oramai era impossibile, molti ragazzi era usciti dal treno, atterriti e incuriositi da ciò che accadeva.
Nel frattempo i professori, seppur divisi tra il difendere gli studenti e il combattere, erano riusciti a tener testa ai due mangiamorte, riuscendo a improgionarli "Siete stati discreti." disse Silente come se stesse elogiando degli studenti che per una volta nella vita avevano brillato. "Ora se vi dispiace, vorrei sapere che ne avete fatto del mio guardiacaccia." continuò con quel tono pacato che nascondeva a fatica l'ira. Dolohov lo guardò sprezzante, impossibilitato a fare di più a causa delle fatture cadute su di lui. Uno sprazzo dorato scagliato da Silente lo liberò "Immagino che sia inutile continuare a negare... quel babbeo ha provato a fermarci, gli ho scagliato addosso la maledizione flagellum, una mia specialità." aggiunse sorridendo malevolo "Ed è riuscito a colpirlo?" chiese Silente grave. Dolohov annuì "Si, dopodichè lo abbiamo scaraventanto in un burrone nei pressi del paese."
Lily si sentì morire. A lei piaceva Hagrid, così grande, così gentile, con quella predilizione per le creature mostruose; ricordava ancora le infinite volte in cui il guardiacaccia le aveva mostrato le sue nuove creature. James si accorse del cambiamento della ragazza e la strinse a sè, anche per sentire di meno la sensazione di vuoto che aveva accompagnato quelle parole. Hagrid colpito da una maledizione. Lo stesso, enorme e apparentemente indistruttibile Hagrid che aveva inseguito lui e i suoi amici durante le loro scappatelle notturne.
"Vedrai che sta bene, sai come è fatto Hagrid, nulla può sconfiggerlo."
Sentì Lily respirare affannosamente contro il proprio petto senza dire niente.
"Horace, Vitious, andate voi a cercarlo?" chiese nel frattempo Silente. I due professori annuirono seri e si avviarono nella nebbia.
"Minerva, Pomona, rimanete voi a fare da guardia, penso che quelli del ministero arriveranno a breve, io torno il prima possibile." aggiunse mentre una nebbia perlacea scaturiva dalla sua bacchetta e si dileguava silenziosa.
Le due donne si avvicinarono con sdegno agli uomini legati, le bacchette pronte. Poi il professore si girò verso i ragazzi, un'espressione che metteva in risalto la sua tarda età. Sorrise "Questa vicenda sta per finire. Entrate nelle carrozze, io vi seguirò per accettarmi che non succeda nulla." muti, i ragazzi salirono nelle piccole vetture, troppo scossi dagli avvenimenti così recenti per fare alcunchè. James si staccò da Lily per andare a cercare i suoi amici. La ragazza sentì improvvisamente più freddo. Non sapeva spiegarsi bene il motivo, ma in tutto quel tempo in cui lui le era stato accanto, l'orrore di quello che aveva visto non l'aveva toccata più di tanto. Non come adesso che lui era più lontanto.
"Potter aspetta." disse perentoria avvicinandosi a lui "Vengo anche io, tanto le mie amiche stanno con loro." aggiunse come per mettere le cose in chiaro. Lui sorrise ma non disse nulla mentre lei lo affiancava e camminavano verso il treno "Eccovi qui, stavamo iniziando a preoccuparci."esclamò Sirius appena li vide.
"Già, non capisco come mai siete rimasti lì, vicini a tutto quando potevate benissimo seguirci." aggiunse Audrey.
James alzò le spalle "Samuel, come stai?" chiese cambiando discorso.
Il ragazzo rispose che stava benissimo, la caduta era stata violenta "Ma niente che un battitore come me non possa sopportare!" il suo capitano sorrise "Bene, sarebbe stato orrendo sostituirti già dall'inizio." sentenziò realmente preoccupato. Adesso che tutto era passato e sembrava così distante e irreale, veniva quasi naturale parlare di stupidaggini. Fortunatamente c'era Lily a riportare tutti alla realtà "Parlerete di Quiddich dopo, adesso il professor Silente ci aspetta per condurci a scuola." disse impaziente. Gli altri annuirono e finalmente si incamminarono, entrando in una di quelle carrozze dall'odore un po' stantio ma gli erano sembrate tanto comode.

*

"Il professor Silente è stato davvero fantastico." esclamò contenta Audrey mentre pettinava i lunghi capelli castani. Erano nel loro dormitorio che si preparavano ad andare a dormire. Dopo poco da quando erano arrivati al castello, gli altri professori li avevano raggiunti per iniziare il banchetto. Li avevano informati che avevano trovato Hagrid. Grazie alla sua corportura la maledizione non era riuscita a scagliarglisi in tutta la sua potenza ma non stava ancora bene. Sarebbe rimasto per qualche tempo in infermieria.
"Si, darci già tutti quei punti, per non parlare del premio! Ci pensate? Un encomio speciale per i servizi resi alla scuola! Col mio nome! Andrò a vederlo tutti i giorni!" continuò estasiata riferendosi alle ultime parole di Silente. Dopo averli ringraziati a nome di tutti per ciò che avevano fatto, aveva elargito 50 punti a testa e promesso un encomio.
"Ora non esagerare, Audrey, altrimenti sembrerai vanitosa." le disse seria Lily. La ragazza sbuffò prima di seguire le amiche sotto le coperte. Si rigirarono tutte a lungo, senza riuscire a prendere sonno nonostante la stanchezza, il ricordo della paura troppo vivido.
"Non riesco a dormire!" borbottò Alice cambiando per l'ennesima volta la posizione. Detto da lei era molto strano, in genere dormiva beata anche se fuori si scatenava un nubifragio "Basta, ho deciso, io vado da Frank, con lui mi sentirò più tranquilla!" esclamò poco dopo alzandosi di scatto.
"Ma non puoi!" le rispose Lily "Voglio dire, quello è il dormitorio dei maschi!" la ragazza scosse la testa incurante, ormai aveva preso la sua decisione "Io la seguo." aggiunse Eloise. Già non riusciva a dormire, figuriamoci senza il respiro pesante della sua migliore amica.
"Dormire in tre? Qui da sole? Io vado con loro, tanto non me ne importa più di tanto..." disse allora Beth.
"Già ci sei andata tante di quelle volte..." scherzò Audrey mentre dentro di lei desiderava intensamente andare, forse in un incremento insperato del suo coraggio si sarebbe arrischiata a dormire con Remus...
Guardò Lily, se l'amica non fosse andata sarebbe rimasta con lei "Tu che fai?" la ragazza era molto dubbiosa, non voleva finire nei guai proprio il primo giorno! Poi le tornò in mente la sensazione di sicurezza provata con James accanto e pensò a come sarebbe stato dormire addirittura vicini, sarebbe crollata in un secondo!
Arrossì violentemente e già stava per dire di no quando si accorse che avrebbe solo rotto le uova nel paniere a Audrey "E va bene, andiamo!" aggiunse pensando che avrebbe dormito con Peter Minus. Povera illusa!

*

"E così oggi hai deciso di interpretare Romeo, eh James?" disse Sirius schernendo l'amico. Quest'ultimo sbuffò. Era da quando erano saliti che lo prendeva in giro per essere accorso in difesa di Lily "Sir, smettila, lei era lì da sola, che facevo, la lasciavo morire?" rispose irritato rispondendo solo in parte all'allusione dell'amico "No, non dico questo, ma metterti davanti a lei? Andiamo...!"
James ci pensò su, forse era stato un po' troppo drammatica come scena, ma aveva seguito l'impulso. Sperò di non aver fatto una brutta figura con lei. La sua risposta fu comunque bloccata dal leggero bussare alla loro porta. Sirius, il più vicino, andò ad aprire e restò a bocca aperta; davanti a loro si stagliavano le ragazze nelle loro camicie da notte. Si riprese precipitosamente "Posso fare qualcosa per voi?"
Alice lo spinse impaziente da un lato ed andò vicino al suo ragazzo, rimasto immobile con la maglietta in mano "Frank, non riesco a dormire, posso stare qui con te?" gli chiese. Lui annuì subito e poco dopo lei entrava trionfante sotto alle coperte "Per farlo avevi bisogno del seguito?" le chiese ironico il ragazzo, lei sbuffò "No, solo che in effetti nessuna riusciva a dormire, così..." si bloccò interdetta. Beth prese la situazione in mano "Possiamo dormire qui con voi? Grazie." aggiunse senza aspettare risposta e si indirizzò verso il letto di Sirius "Io dormo qui, l'ho sempre ritenuto uno dei più comodi del castello." aggiunse prima di stendersi con grazia.
"Emh, ho il permesso di dormire nel mio letto anchio..." chiese lui con sarcasmo "Si, tanto non avrò sorprese." disse lei placida prima di girarsi dall'altra parte.
Le altre tre si guardarono. Lily era tremendamente indecisa. Da una parte non avrebbe mai dormito nello stesso letto di Potter, dall'altra avrebbe ucciso per farlo e infine era consapevole che per aiutare Audrey il letto di Remus doveva rimanere l'unico libero. Si stava quindi per incamminare verso il letto di Minus quando Eloise la battè sul tempo e con un mezzo sorriso rivolto all'amica ci si buttò lei "Non ti dispiace, vero Peter?" chiese mentre lui diventava color porpora "No, niente affatto."
Lily sospirò e guardò James che la fissava cercando di nascondere l'espressione di compiacimento "Potter, giuro che se trovo una qualsiasi parte del tuo corpo sul mio ti affatturo, e mettiti la maglietta." aggiunse mentre entrava nel letto e si metteva il più possibile da un lato.
"La donna della mia vita." scherzò lui prima di entrare il più veloce possibile nel letto.
Audrey si girò verso Remus leggermente colorata in faccia "Ti dispiace?" chiese non riuscendosi a immaginare cosa avrebbe fatto se avesse risposto affermativamente. Lui ci pensò un secondo poi scosse la testa "No, certo, entra." disse mentre lei sorrideva sollevata. Ancora non ci poteva credere, avrebbe dormito una intera notte con Remus.
Poco dopo nella stanza calò il silenzio, ognuno preso dai propri sogni. Lily fu l'ultima ad addormentarsi. Stava riflettendo sul fatto che ancora una volta la vicinanza di James le stava dando una sensazione di protezione e calore mai provata e si stava preoccupando perchè non sapeva dove questo l'avrebbe portata.
La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, criticate, esaltate, insomma esprimete la vostra opinione nelle recensioni!
Nel frattempo vorrei ringraziare tutti i lettori, Akira_Chan e Briciolina per aver messo la mia FF nelle seguite, hp4e e Helen Evans nelle preferite e in particolare quest'ultima per la recensione, spero di non averti delusa con questo capitolo!
A presto _glumbumble_
  
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