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Autore: glumbumble    24/01/2010    2 recensioni
“Un anno così, e chi ti sopporta!” esclamò mentre un pensiero si insinuava nella sua testa: un anno, l'ultimo anno e poi sarebbe finita. Niente più scherzi. Niente più battutine. Niente più inviti urlati nella Sala Grande, davanti a tutta la scuola. Niente più James Potter." Questa mia FF cerca di raccontare l'ultimo anno di Hogwarst della prima generazione, quella di James, Lily, i loro amici e il loro mondo mentre fuori la minaccia di Voldemort è sempre più concreta.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Questa mia ultima fan fiction è ambientata all'ultimo anno di una delle coppie a cui mi sono più affezionata, nel mondo creato da J.K.Rowling, quella di James e Lily. Spero vi piaccia!

Capitolo 1.


“Levatelo dalla testa!” la voce risuonò nell'aria tiepida decisa e secca.
“Ma dai, non capisco perché devi farne un problema così grosso!” gli occhi della prima ragazza si allargarono per lo stupore prima di accendersi di rabbia “ Perché? Il viaggio in Spagna ti ha per caso recato un danno permanente al cervello? Ti sei dimenticata cosa ci hanno fatto passare in tutti questi anni?” era decisamente scioccata, non riusciva a capacitarsi di come mai l'amica potesse chiederle una cosa del genere. La seconda ragazza dal canto suo non sembrava intenzionata a demordere “Si, me lo ricordo ma sai anche tu che non sono tutti così, almeno Remus non è così” concluse con gli occhi che le brillavano. Lily sbuffò, cercando di mantenere ancora un certo contegno mentre in cuor suo voleva ridere della faccia della sua amica. La prima volta che le aveva rivelato la sua cotta per Remus Lupin ci era quasi rimasta secca, lui e il suo gruppetto non facevano che procurare grane ai professori e soprattutto importunare lei e le sue amiche, ma poi si era messa ad osservare quel ragazzo taciturno e gentile, così diverso dai suoi baldi compari e si era ritrovata affezionata a lui, legata da una sincera amicizia “Si, so che lui non è come i suoi amici e gli voglio bene, ma da questo ad acconsentire di passare gran parte del viaggio in compagnia del suo gruppetto...!” la sua voce tremò leggermente di rabbia, quei ragazzi riuscivano sempre a tirar fuori il peggio da lei, trasformandola in una furia, lei che di solito era sempre gentile e disponibile con tutti. Specialmente il capo di quella combriccola, James Potter, che per qualche oscura ragione aveva deciso che nulla era più divertente di starle eternamente addosso, tartassandola continuamente con proposte sempre più sfacciate e mantenendo imperterrito un sorriso strafottente e un'irritante aria di superiorità. L'arrivo di un'altra ragazza la riscosse dai suoi pensieri “Lily, Audrey, come state?” le due sorrisero all'amica prima di rispondere con un semplice “ bene”.
“Alice, vuoi convincere questa testona a stare con noi nello scompartimento dei malandrini?” chiese Audrey chiudendo la bocca a Lily che stava per chiedere qualcosa alla nuova arrivata.
“Da quando in qua li chiami anche tu così?” chiese stupita riferendosi al nome che tutta Hogwarst aveva dato al famoso gruppetto. Per tutta risposta la ragazza si strinse nelle spalle con noncuranza
“Lo fanno tutti...”
“E poi come sarebbe a dire che dovete convincermi a stare con voi nel loro scompartimento, mica lo avrete già deciso?” stavolta gli occhi verde brillante della ragazza si posarono su Alice, che tra le due aveva il carattere più accondiscendente. Infatti guardò indecisa l'amica e poi un sorriso colpevole si aprì sul suo volto tondo “ Si, vedi, Frank è loro amico e quindi viaggiano in treno insieme, perciò dato che io volevo stare con lui...”
“Ad Audrey non è sembrato vero di poter passare più di cinque ore a stretto contatto con il suo amato.” concluse Lily rassegnata. Le due annuirono. Sbuffò di nuovo. Quell'anno non stava decisamente partendo nel migliore dei modi. Si voltò a prendere il baule ai suoi piedi “Cavolo, in sette anni non mi sono mai accorta di quanto pesasse...” borbottò prima che i suoi occhi si riempissero di amarezza. C'era un motivo ben preciso per cui non aveva mai notato quanto fosse difficile trascinare il suo bagaglio, ci aveva sempre pensato suo padre. Ma adesso un nuovo regime di paura e intolleranza si era instaurato nella comunità magica e in questo clima i maghi come lei, nati da persone non magiche, e i loro cari non erano al sicuro ragion per cui erano state create delle leggi che li proteggevano, come quella di vietare ai parenti degli allievi di accompagnarli alla stazione, evitando così di esporli al pericolo di attacchi. Così Lily aveva salutato quella mattina i suoi genitori e si era diretta al treno da sola, in una vettura appositamente designata a tale scopo. Le amiche dovettero notare il cambiamento della sua espressione e le si fecero vicine “ Vedrai che presto questa situazione finirà e potremo tornare a vivere tranquillamente.” le disse Audrey con dolcezza “Lo spero ma nel frattempo quante altre persone moriranno? A quanti insulti dovrò ancora sottostare?” rispose lei tentando inutilmente di afferrare il baule dal carrello “ Stupido affare.” sibilò poco dopo.
“Ehi serve una mano?” le tre ragazze si girarono di scatto per vedere chi si era appena avvicinato, un ragazzo alto con profondi occhi color nocciola e capelli neri eternamente disordinati...
Prima che Lily potesse dire qualcosa Audrey si intromise “Si Potter, Lily non riesce a prendere il suo baule, non è che potresti...” il ragazzo non le fece nemmeno finire la frase, sollevò con facilità il bagaglio ed entrò nel treno “Non ce ne è bisogno, davvero.” mormorò piano Lily seguendolo immediatamente. Alice e Audrey si sorrisero complici e salirono dietro ai ragazzi.
“Oh, eccoti qui Ramoso, cominciavamo a preoccuparci...” James sbuffò scettico alla frase dell'amico e poggiò a terra il baule, vicino all'entrata dello scompartimento “Stavo portando il baule della Evans.” rispose con semplicità. Il ragazzo che aveva parlato lo guardò e una vaga curiosità passò sul suo bel viso. Si grattò il mento “E da quando in qua sei così gentile?” chiese ironico “Da quando lei ha bisogno di una mano.” ribatté tranquillamente James prima di rivolgersi alla ragazza che era appena comparsa al suo fianco “Dove lo devo mettere?” per la seconda volta fu Audrey a rispondere alla domanda “Qui dentro, abbiamo deciso di trascorrere il viaggio con voi se non vi dispiace...” aggiunse leggermente imbarazzata “Niente affatto.” rispose forse troppo velocemente James. L'altro ragazzo ghignò “ No, sarà divertente vedere quei due—” e indicò l'amico e Lily “battibeccare.”
“Piantala Sirius” disse una voce dentro lo scompartimento. Audrey si illuminò di scatto udendola, allora era già lì dentro! In un baleno schizzò sul sedile accanto a quello di Remus.
“Ciao, come stai? Passata una bella estate?” chiese senza preamboli.
Il ragazzo sorrise, rischiarando il viso pallido “ Normale, e voi?” mentre la ragazza si lanciava in un'entusiastica e dettagliata relazione su cosa aveva fatto in quei mesi, tra gli altri regnava un silenzio imbarazzato “Manca Codaliscia, che fine ha fatto, è successo qualcosa?” chiese dopo un po' James notando l'assenza dell'ultimo membro del gruppo. Sirius alzò le spalle “Non lo so, probabilmente ha avuto difficoltà ad arrivare alla stazione con quel pullman, sai, lui deve usare delle precauzioni...” aggiunse fissando Lily come se si aspettasse che esplodesse da un momento all'altro. La ragazza però non fece caso alla sua espressione e si morse un labbro “Non penso, anche io ho preso quel pullman e lui non era a bordo, siamo arrivati più di mezz'ora fa.”
James la guardò attentamente “Mi dispiace per quello che dovete passare, non deve essere facile” Lily lo guardò stupita, era la prima volta che provava comprensione per qualcuno o che aveva un'opinione su qualcosa di così delicato. L'aprirsi della porta le impedì di rispondere “Oh, Peter, proprio di te parlavamo, non capivamo che fine avessi fatto!” il ragazzo che era appena entrato girò attentamente gli occhi acquosi sui compagni, allargandoli per lo stupore quando si posarono sulle ragazze. Fortunatamente era troppo timido per tramutare in parole i suoi pensieri perciò si limitò a stringersi nelle esili spalle e a mormorare “Ho perso il pullman così mi sono dovuto muovere con i mezzi babbani ma non sono molto pratico.”
“Sei sempre il solito, Codaliscia!” esclamò Sirius dandogli una pacca sulle spalle che per poco non lo fece rovinare a terra. Decisamente era il più piccolo e mingherlino tra i suoi amici. L'arrivo di Peter aveva distratto anche Audrey e Remus così quando il ragazzo si fu seduto il silenzio regnava sovrano. Alice stringeva nervosamente la mano di Frank e guardava con ansia la sua amica, certa che si trovasse profondamente a disagio. Era una ragazza gentile, sempre pronta a mettere gli amici davanti a lei e a sentirsi inferiore, per questo aveva reputato sempre un'incredibile fortuna il fatto di avere delle amiche in gamba come Audrey e Lily o che un ragazzo brillante e carino come Frank l'avesse notata.
Lily dal canto suo era stupita. Non riusciva a capacitarsi del fatto che Potter fosse cambiato sensibilmente i quei pochi mesi di lontananza: non aveva ancora fatto nessuna battuta maliziosa sul suo conto, non si era vantato di nulla e cosa ancora più strana si era dimostrato comprensivo riguardo alla sua situazione, che il sole estivo avesse davvero rintontito ogni persona lì dentro?
Guardò Audrey e quando i loro sguardi si incrociarono capì che anche l'amica era in imbarazzo. In effetti la ragazza non era spavalda come poteva sembrare ad un occhiata superficiale e in quel momento si stava domandando come fosse potuta essere così pazza da fare quello che aveva fatto e al contempo non riusciva a trovare niente di interessante da dire. A salvare la situazione fu Sirius, l'unico che non aveva nessun interesse in quel viaggio e che continuava a rimanere stravaccato sul sedile con noncuranza “Allora, come vedo dallo stemma che hai sul petto Evans, sei diventata una caposcuola, i miei complimenti.” Lily lo guardò un attimo interdetta, non sapendo se la stava prendendo in giro o era davvero un complimento ma alla fine ritenne che un “grazie” non fosse poi tanto compromettente.
“Già, immagino che non sai chi sia il tuo collega, giusto?” chiese poco dopo lanciando un'occhiata in tralice a James. Lei scosse la testa “ Sono stata decisamente tagliata fuori dal mondo magico, quest'estate.” disse a mo' di scusa. Il ragazzo annuì, gli occhi grigi scintillanti “Non preoccuparti, credo che lo saprai molto presto, questione di secondi” aggiunse con un ghigno “In effetti, penso che non ci sia scompartimento più protetto e noioso di questo, addirittura due caposcuola!”
Le ragazze si guardarono sorprese, uno dei ragazzi era stato scelto per la carica più importante tra gli studenti?
“Remus, sei diventato caposcuola?” domandò Audrey elettrizzata. Il ragazzo scosse la testa, mentre i suoi gli occhi dorati saettavano da Sirius a James “No, evidentemente il preside ha ritenuto che non sia riuscito molto come prefetto e non mi ha promosso...” spiegò senza la minima traccia di rammarico.
“Frank non mi avevi detto niente!” sbottò allora Alice guardando storto il suo ragazzo.
“Guarda che non sono io!”
“Ma allora chi...?”
“Io.” il silenzio accompagnò quella semplice parola “No, non è possibile!” esclamò subito Lily.
“E perché no? Pensi non ne sia all'altezza?” chiese James con tono di sfida. Lei avvampò “ No, non volevo dire questo è solo che...beh non sei stato nemmeno prefetto...insomma è strano... però insomma, complimenti!” cercò di rimediare Lily. Lui la guardò storto ancora per pochi istanti e poi si girò verso gli altri “Non nascondo che non sia stata una sorpresa, insomma sappiamo tutti—” e guardò Lily che non aveva ancora riguadagnato un colorito normale “che non sono la persona più adatta per un ruolo di questo genere, ho passato sei anni a creare dei problemi agli altri caposcuola! Immagino però che ci sia una giusta spiegazione...”
“Sappiamo tutti che sei un ottimo studente, in fondo.” disse Lily, cercando di rimediare alla brutta figura. James la guardò sorridendo, era il primo complimento che gli faceva da quando si conoscevano “Grazie Evans, non sapevo che possedessi la facoltà di dire cose carine.”
Lei lo guardò male “Ne sono capace, il fatto è che tu non hai mai fatto niente per meritare un complimento.” ribatté acida.
“Però James, adesso hai sia la spilla di capitano che quella di caposcuola, questo è un grande anno!” esclamò Audrey, cercando di cambiare discorso come faceva ogni volta che quei due si beccavano.
“Avresti dovuto sentire la signora Potter a tal proposito! — Oh, Jamie, finalmente hai deciso di diventare una persona adulta!—” scherzò Sirius imitando a perfezione la madre di James. Dorea Potter non era mai stata una donna esigente, le bastava sapere che il figlio era contento e che portava a casa la promozione ogni anno per essere contenta, era soddisfatta di lui nonostante le continue lettere di lamentela che le spedivano dalla scuola ma quando aveva visto la lucente spilla da caposcuola, non era riuscita a nascondere l'orgoglio.
Il figlio dal canto suo si strinse nelle spalle “ Non le è sembrato vero che suo figlio riesca davvero in tutto!” mentì strafottente, non volendo dare a vedere quanto fosse stato contento dell'espressione dipintasi sul volto dei genitori quel giorno.
“Immagino perciò che io e te dovremo vederci parecchio quest'anno, Evans.” aggiunse poco dopo divertito. La ragazza sbuffò, togliendosi i capelli rosso scuro dalla fronte no, non era cambiato affatto “Si, ma non montarti la testa, il più delle volte dovremo fare ronde nel cuore della notte, sarò troppo stanca anche solo per scambiare qualche parola...” chiuse istantaneamente gli occhi, consapevole di avergli offerto una battuta sul piatto d'argento, che non tardò ad arrivare “Oh, non preoccuparti, si possono fare un mucchio di cose divertenti senza dover parlare...”
“Sei sempre il solito: stupido, arrogante e porco, non cambierai mai!” esclamò lei irritata, come aveva anche solo potuto immaginare che fosse cambiato?
“E tu sei sempre la solita acida senza il minimo senso dell'umorismo!” rispose lui punto sul vivo. Per quanto avesse un debole per quella ragazza sin dal primo anno, non riusciva a non stuzzicarla o a rispondere a tono alle sue frecciatine, probabilmente perché pensava fossero l'unico modo che aveva per farsi notare. Gli altri alzarono gli occhi al cielo esasperati, quei due non sarebbero mai cambiati!
In quel momento la porta si aprì dolcemente ed una ragazzina di non più di quindici anni mise la testa dentro allo scompartimento “Mi dispiace interrompere, ma mi hanno pregato di informare i caposcuola che la riunione sta per cominciare.” disse con lieve imbarazzo, facendo scorrere gli occhi verdi su tutti i presenti e indugiando in particolare su James e Sirius. Lily saltò su come se l'avessero morsa “Me ne ero dimenticata! Arriviamo subito!” esclamò trascinandosi dietro James “Guarda che so camminare da solo.” mugugnò lui “Vero, ma se aspettassi te arriveremmo alla fine del viaggio.” lui sbuffò e strinse l'occhio agli amici “Torniamo presto, non ci vorrà più di qualche minuto...” si stava incamminando quando la testa di Lily sbucò di nuovo “Remus guarda che devi venire anche tu!” il ragazzo sospirò e guardò Audrey colpevole “Ci vediamo dopo.” mormorò debolmente.
“Come inizio non c'è male, mi sono dimenticata della riunione e non stavo nello scompartimento dei prefetti a dare il benvenuto, che caposcuola con i fiocchi! Non mi meraviglierei se il professor Silente mi revocasse la spilla!”
“Evans, rilassati! Non hai mica ammazzato qualcuno! Vedrai che nessuno ci dirà nulla, infondo siamo all'ultimo anno.” cercò di tranquillizzarla James. La rossa si girò verso di lui minacciosa “Stammi bene a sentire, Potter: tengo molto a questo incarico perciò prendilo seriamente e non approfittarti del fatto che sei all'ultimo anno, intesi? Altrimenti dovrai fare i conti con me!”
“Oh, sto tremando!” sghignazzò lui senza però riuscire a rimanere imperturbabile, per quanto minuta e generalmente tranquilla, Lily Evans arrabbiata era decisamente da evitare, lo sapeva bene lui a cui lei generalmente riservava tutta la furia e il disprezzo che covava.
“Ragazzi odio interrompervi ma siamo arrivati.” disse Remus che era rimasto silenzioso per tutto il tragitto “Come? Oh, grazie!” rispose Lily diventando all'improvviso nervosa, nel giro di pochi secondi si sarebbe trovata a tenere un discorso davanti ad una trentina di studenti e l'idea non l'allettava. Comunque fece scorrere senza esitazione la porta e tutti e tre si ritrovarono nel confortevole scompartimento designato ai prefetti.
“Ecco i caposcuola!” esclamò allegramente l'altro prefetto di Grifondoro del settimo anno, Eloise Hill,appena li vide “Spero scuserete il ritardo, stavamo emh... controllando una cosa...” spiegò subito Lily in imbarazzo.
Subito alcuni prefetti la tranquillizzarono “Grazie. Allora, volevamo dare il benvenuto ai nuovi prefetti: complimenti ragazzi, se siete qui vuol dire che siete delle persone responsabili, di cui fidarsi e che avrete un ruolo importante ad Hogwarst; vi ricordo infatti che un prefetto deve controllare che ogni cosa si svolga in modo opportuno, aiutare i professori ma specialmente dare una mano nei momenti di difficoltà, chi era qui negli anni scorsi si ricorderà dell'attacco al treno...” ricordò Lily alludendo al viaggio dell'anno precedente, quando un gruppo di ribelli aveva attaccato il treno causando qualche ferito. Tutti annuirono, gli occhi offuscati dal ricordo di quella giornata di dolore “Si ma non demoralizziamoci troppo, i prefetti devono anche fare cose simpatiche come aiutare Gazza durante i preparativi per le cerimonie, tranquilli, ci sarà tempo per le risate” aggiunse James cercando di smorzare i toni tristi. Lily lo guardò di sbieco con un mezzo sorriso prima di continuare “Si, giusto. Bene, io e Potter, io” si corresse con sguardo truce dopo un colpo di tosse di quest'ultimo “pensavo che dovremmo stabilire già dei turni di guardia qui sul treno: inizieranno i prefetti del quinto anno, una coppia per ogni vagone, dando il cambio a quelli di un anno più grande dopo ogni ora. Dovrebbero bastare due turni, noi caposcuola saremo di pattuglia sempre, per ogni problema contattateci. Domande?”
“Scusate un secondo, penso di essermi confuso. Dal discorso che hai fatto ho capito che se succede qualcosa di grave, come l'anno scorso, noi prefetti dovremmo prima controllare che tutti stiano bene e poi pensare a noi? Dovremmo in poche parole sacrificarci?” chiese incredulo un ragazzino castano di non più di quindici anni. Lily sgranò gli occhi “Certo, questo è il nostro compito, aiutare chi è in difficoltà.”
“Stai scherzando? Perché dovrei aiutare chi non conosco invece di salvarmi?”
“Come ti chiami?” chiese James brusco. Il ragazzo lo guardò con sfida “Thomas Smith.”
“Beh Smith, sei un idiota.” sbottò irritato.
“Potter non serve niente rispondergli in questo modo, fai solo il suo gioco” gli sussurrò Lily prima di alzare la voce “Smith c'è una motivazione, chiamata altruismo. Pensi davvero che se succedesse qualcosa di brutto dei bambini di undici anni potrebbero salvarsi? Se non ci si aiuta nei momenti di difficoltà cosa diventeremmo se non delle bestie? Lì fuori ci sono persone che contano su gente che la pensa così, troppo presa dalle sue paure per occuparsi di chi ha dei problemi, troppo spaventata per aiutare chi subisce dei soprusi... comunque se sei troppo codardo per ricoprire un ruolo del genere, appena arrivati chiederò a Silente di revocarti la spilla, non penso avrà nulla da obbiettare.”
Il ragazzo arrossì sdegnoso “Non ho detto questo, e comunque chi siete voi per farmi la morale? Specialmente tu—” aggiunse guardando male James “Adesso dici cose di questo genere, quando mi sembra che hai passato tutta la vita a creare problemi ai prefetti.” prima che il ragazzo potesse fare qualcosa oltre a ringhiare Lily si mise in mezzo “James è stato nominato caposcuola da Silente, sicuramente avrà avuto le sue buone ragioni per farlo, e comunque fino a questo momento non ha avuto nulla in contrario riguardo ciò che ho detto, l'unico che sta piantando delle grane mi sembra sia solo tu.” esclamò sdegnosa “Perciò adesso dimmi cosa vuoi fare, e se c'è qualcun altro che la pensa come lui si faccia avanti, non ho intenzione di perdere altro tempo.” dato che nessuno, nemmeno Smith che si limitò a incrociare sprezzante le braccia, ebbe qualcosa da ribattere, continuò più tranquilla “Allora d'accordo, iniziamo la ronda, buon lavoro a tutti.”


*

“Quell'idiota, gli avrei voluto tanto spaccare la faccia...” mormorò James poco dopo, mentre camminavano per i corridoi del vagone. Erano solo loro due, Remus era tornato veloce nello scompartimento, aspettando il suo turno di ronda.
“Concordo, hai sentito che cose tremende diceva? Mi chiedo come lo abbiano potuto nominare prefetto...” concordò Lily. Il ragazzo la guardò “A proposito, Evans, grazie per quello che hai detto, me la sarei cavata lo stesso da solo, ma comunque grazie” borbottò. Lei sorrise “Non ti montare la testa, dovevo fargli vedere che eravamo uniti come caposcuola altrimenti chissà quanto avrebbe rotto...”
James incassò velocemente il colpo, tramutando l'espressione di delusione in un ghigno “Una cosa giusta però l'ha detta, per quale motivo dobbiamo fare anche noi la ronda? Ci sono tutti quei prefetti...” la ragazza sospirò “Perché dobbiamo dare il buon esempio, a volte sembra che non capisci!” lui si strinse nelle spalle “Si lo so, lo so, solo che mi scoccia stare cinque ore in piedi a fare niente...”
“Dai, non ti prometto che passeranno in fretta, ma passeranno.” James la osservò con attenzione, ad una cosa non aveva ancora fatto caso, sarebbe stato cinque ore solo con lei. Forse questa storia dei caposcuola non era così tremenda come aveva pensato...
Tre ore più tardi, tuttavia, era tornato dell'idea originale, l'unica cosa più noiosa di fare le ronde erano due ore di Storia della Magia. In tutto quel tempo, non avevano fatto altro che camminare avanti e indietro per il treno, senza rivolgersi molte parole, guardandosi intorno nell'attesa che succedesse qualcosa (in genere degli stupidi litigi fra ragazzini, casi di animali spariti o crisi di pianto) o ascoltando le relazioni degli altri prefetti “Evans, per favore, torniamo un secondo nello scompartimento, altrimenti impazzisco!” esclamò James dopo aver percorso per la terza volta lo stesso vagone. La ragazza scosse con vigore la testa, facendo cadere delle ciocche rosse sugli occhi “No, manca poco al cambio di turno, dobbiamo sentire cosa hanno da dire i prefetti.” il ragazzo fece una smorfia “Te lo posso anticipare io: un bambino del primo anno ha pianto perché gli manca la mamma, due ragazzi di terzo hanno litigato perché uno dei due ha osato insinuare che i Cannoni di Chudley non vinceranno mai più il campionato e uno di quarto non riusciva ad uscire dal bagno. Mi sono dimenticato qualcosa? Ah si, alla signora del carrello non tornano due zellini!” per tutta risposta lei sbuffò “Sono comunque cose che richiedono il nostro aiuto e poi vorresti smetterla? Non hai fatto altro che lamentarti per tutto il tempo! Credevo che il grande James Potter fosse un duro, non una ragazzina capricciosa...” il ragazzo aprì la bocca per rispondere ma furono interrotti dall'arrivo dei prefetti del settimo anno “Ragazzi, per il momento non c'è stato nessun grande problema, un ragazzo era sprofondato nel sedile ma lo abbiamo tirato fuori” raccontò Eloise. James si schiarì rumorosamente la gola e borbottò qualcosa di indistinto che assomigliava ad un “te lo avevo detto.” Lily guardò i ragazzi soddisfatta “Meglio, così allora! Penso che dovrete andare a chiamare i ragazzi del quinto, il loro dovrebbe essere l'ultimo turno prima dell'arrivo...”
I ragazzi annuirono e fecero per girarsi, anche se Remus si bloccò di colpo “Lily, non essere troppo severa con te stessa, il viaggio è andato bene, concedetevi una tregua, almeno fino a quando non saremo nei pressi della stazione: se succedesse qualcosa sanno dove trovarvi...” James guardò con riconoscenza l'amico prima di esclamare “Concordo perfettamente con te, Remus! Evans, che ne dici?” chiese speranzoso subito dopo, incontrando gli occhi della compagna. Lei li guardò dubbiosa per qualche istante “E sia, non ce la faccio più a sentire le lamentele di questo qui!” sbottò non riuscendo a non aprirsi in un sorriso davanti alla faccia entusiasta di James.
“O mio dio, non pensavo di riuscire a trovare questi sedili comodi, ma in questo momento potrei viverci per sempre!” esclamò James qualche secondo dopo, lasciandosi cadere pesantemente sul divanetto vicino alla finestra “Amico, cerca di controllarti, stai quasi per scoppiare in lacrime” lo prese in giro Sirius. Il ragazzo lo ignorò “Basta, penso di essere rimasto in piedi più oggi che in tutti questi anni. Non pensavo che fare lo spione saccente fosse tanto faticoso...!”
Lily lo guardò male “Spione saccente?” lui si strinse nelle spalle “Beh, in pratica...dei ragazzi che ti stanno col fiato sul collo in ogni momento, sempre a controllare ciò che fai, pronti a denunciarti e a levare punti...degli spioni saccenti.” ripeté come se fosse la cosa più ovvia del mondo. La ragazza rimase a bocca aperta “Grazie, mi fa piacere sapere che abbiamo questa reputazione fra di voi, ma d'altronde cosa potevo aspettarmi? Sempre pronti a combinare guai e a prendervela con chi vi fa notare la vostra stupidità.” i due si guardarono in cagnesco per qualche momento “Allora, avete notato qualcosa di sospetto in queste ore?” chiese timidamente Peter, cercando di cambiare discorso. Fu James a rispondere “No, è filato tutto liscio come l'olio...” Remus guardò un secondo fuori dal finestrino pensieroso “Pensate che avranno aumentato le difese, giù a Hogsmeade? Dopo quello che è successo l'anno scorso, non vorranno lasciare nulla al caso, no?” Lily aggrottò la fronte “Non saprei, presumo di si, ma non mi aspetto grandi cambiamenti, altrimenti ci avrebbero avvisati.”
Per qualche minuto rimasero in silenzio, l'unico rumore che si sentiva erano le carte dei dolciumi che James ingurgitava senza sosta “Allora, qui è successo qualcosa?” chiese con la bocca piena di cioccocalderoni.
“No, il solito, i ragazzi hanno parlato del campionato di Quiddich, tutti ci siamo fatti ripetutamente mortificare a scacchi da Remus e i due piccioncini non hanno smesso di sbaciucchiarsi per un secondo.” raccontò Audrey con un'alzata di spalle. Decisamente il viaggio non era andato come previsto: con una delle sue migliori amiche assenti, l'altra presa dal fidanzato, il ragazzo che le piaceva occupato con i turni, si era dovuta accontentare di sentire i discorsi dei due malandrini che meno conosceva. Sirius si stiracchiò e si alzò “Penso che farò due passi, ci vediamo dopo.” Lily alzò un sopracciglio scettica “Due passi? Su un treno? Divertente.” Il ragazzo la guardò per un secondo “Si, se si conta che devo fare un giro per tutti gli scompartimenti, non ho ancora salutato nessuna delle mie amiche, non vorrei che ci rimanessero male.” aggiunse a mo' di spiegazione con un sorriso malandrino “Ci vediamo all'arrivo.” ed uscì con passo strascicato “L'arroganza è insita in voi, eh?” chiese la ragazza maligna, rivolta al caposcuola che mise su un'aria indifferente “Io lo chiamo arrendersi all'evidenza, siamo i migliori, cosa c'è di male a non sminuirsi? Personalmente non sopporto la falsa modestia.” lei lo guardò scettica ma decise di non rispondere, non voleva iniziare l'ennesimo litigio. Certo che quel ragazzo era davvero un pallone gonfiato, chissà come facevano tutte le ragazze della scuola a morirgli dietro... vero che James Potter era uno dei ragazzi più popolari di Hogwarst: campione di Quiddich, aveva portato alla loro Casa più di un riconoscimento, in più era uno degli studenti più brillanti, nonostante non si impegnasse minimamente, per non parlare dell'aspetto esteriore... Lily scosse la testa, anche se fosse stato il ragazzo più bello sulla faccia della Terra non le sarebbe interessato: così pieno di sé, così sprezzante nei confronti delle altre persone, lui e i suoi amici, specialmente Sirius, passavano gran parte del loro tempo a pavoneggiarsi per la scuola, accumulando cuori spezzati su cuori spezzati; decisamente non era il suo tipo. A distoglierla dai suoi pensieri fu la voce di Remus “Allora, Audrey, sei intenzionata a seguire il corso di recitazione anche questo anno?” chiese alla ragazza gentile. Lei lo guardò per un secondo, illuminandosi, prima di rispondere “Lo spero, l'anno scorso mi sono davvero divertita, non pensavo che la professoressa di Astronomia potesse essere tanto simpatica; ma non sono sicura, insomma questo è l'ultimo anno, temo studieremo come disperati.” aggiunse con una smorfia che sparì subito quando vide che lui continuava a parlarle. Le sembrava assurdo che le rivolgesse tutte quelle attenzioni, lui così riservato e timido. Anche se era sempre gentile ed educato con tutti, teneva un certo distacco con le persone, come a non volersi far conoscere veramente, comportamento che aveva fatto penare non poco la ragazza. Gli unici immuni a tale riserva, erano inspiegabilmente gli altri malandrini, con cui passava gran parte del suo tempo, e con cui si lasciava andare completamente. Scacciò velocemente quei pensieri, lui adesso le parlava e lei si gettò con entusiasmo nella conversazione, sperando che quell'anno fosse diverso.
Dall'altro lato dello scompartimento James parlava a bassa voce con Peter, cercando di non farsi udire dagli altri “Pete, sta tranquillo ti ho detto, vedrai che non gli succederà niente di male.” lo rassicurò in un soffio. Il ragazzo al suo fianco strinse la faccia tonda in un'espressione poco convinta “Non lo so, stavolta mi sembra davvero rischioso, hai visto come è diventato, potrebbe mettersi male.” l'altro sbuffò, era davvero un codardo. Era un mistero per lui il motivo per cui erano diventati tanto amici. Inizialmente gli faceva piacere venire ammirato in continuazione, e quel bambino grassottello lo considerava il suo più grande eroe, perciò non era stato difficile volerlo nella combriccola; poi però si era ritrovato legato a lui, così timido ed entusiasta, e adesso lo vedeva come un fratellino minore, da difendere e perché no, da usare negli scherzi più disparati. Lo guardò male per un secondo “Senti, ti fidi di me? Non succederà niente, ci faremo quattro risate e la cosa finirà lì. Però se non ti va, lo faremo solo noi altri e tu puoi rimanere nel dormitorio.” aggiunse con noncuranza, prevedendo cosa avrebbe risposto l'altro. Infatti i suoi occhi acquosi si allargarono in segno di protesta “No, no, era tanto per dire, ci sto, ovvio.” sibilò immediatamente. James sorrise, facile come bere un bicchiere d'acqua. Il suo sguardo vagò intorno finché non incontrò quello smeraldo della Evans e sentì il petto contorcersi. Lily. Il suo chiodo fisso da praticamente tutta la vita. Così caparbia, ostinata, coraggiosa, sempre pronta a rispondergli per le rime. L'unica che non aveva ceduto al suo fascino. L'unica a cui teneva veramente. Le sorrise affabile “Allora, Evans, quali sono i tuoi piani per l'arrivo?” lei ci rifletté per qualche secondo “Noi controlleremo l'uscita degli studenti e guideremo quelli del primo anno da Hagrid, agli altri dirò di controllare che nessuno sia rimasto a bordo e che i bagagli siano tutti stati presi.” lui guardò fuori dal finestrino, una pioggerellina fine bagnava delicatamente il vetro, rendendolo gelido al tocco “Fantastico, adoro stare sotto la pioggia.” mormorò sarcastico per pentirsene subito dopo. La ragazza infatti lo guardò con un'espressione tra il torvo e l'esasperato “Un anno così, e chi ti sopporta!” esclamò mentre un pensiero si insinuava nella sua testa: un anno, l'ultimo anno e poi sarebbe finita. Niente più scherzi. Niente più battutine. Niente più inviti urlati nella Sala Grande, davanti a tutta la scuola. Niente più James Potter. Non seppe perché ma quel pensiero la intristì per un millesimo di secondo. Perplessa si girò verso la sua altra amica, che fino a quel momento non aveva fatto altro che bisbigliare qualcosa nell'orecchio di Frank “Alice, poi non te lo ho più chiesto, ma come sta adesso tua cugina?” chiese riferendosi a quanto era accaduto qualche tempo prima alla loro conoscente.
“Meglio grazie, per qualche tempo abbiamo temuto il peggio, ma adesso i medimaghi dicono che è fuori pericolo...”
“Perché, che cosa le è successo?” chiese tra il curioso e il preoccupato Peter, lui e gli altri malandrini conoscevano Reneé, la cugina Corvonero di Alice.
“Niente, verso giugno la sua bacchetta ha avuto un ritorno di fiamma e lei è rimasta gravemente ferita, ma come ho detto a Lily adesso sta bene, non ha nemmeno subito qualche danno permanente!” aggiunse in fretta davanti alle loro occhiate preoccupate “Cavolo, non lo sapevo, mi piace Reneé!” aggiunse James. Lily strinse gli occhi “Cosa Potter, anche lei è stata una delle tante tue vittime?”
“No, ma per qualche tempo ha frequentato Sirius, credevo lo sapessi! E poi Evans non essere gelosa, non ce ne è bisogno, io ho occhi solo per te...” continuò con sguardo malizioso.
La ragazza sbuffò “Beh, non è che la conosca così bene e poi lui cambia così spesso ragazza che è impossibile stargli dietro, ha sicuramente bisogno di un abbassamento di testosterone, Sirius...” disse acida ignorando a bella posta la seconda parte del discorso di James.
“Di cosa avrei bisogno io?” domandò nel frattempo l'interpellato che aveva fatto la sua comparsa.
“Di abbassare il livello ormonale, ci fosse un giorno in cui non stai con una ragazza, anzi mi sorprendo del fatto che sappia come è fatta la tua faccia, dato che è costantemente oscurata dalla bocca di qualche malcapitata...”
“Oh, ciao Beth, mi sembrava strano che ancora non avessimo avuto l'onore di sentire qualche battuta sarcastica.” rispose lui alla ragazza che lo aveva seguito nello scompartimento. Lei sorrise beffarda cacciandosi una ciocca di capello biondo cenere dietro all'orecchio “Si, scusate, ero impegnata con alcuni ragazzi del club.” spiegò veloce “Vuoi dire che il club di pozioni è già cominciato? Non riuscite a stare nemmeno per un secondo lontani dalle interiora di tritoni?” domandò lui. Beth lo ignorò e si sedette difronte alle sue compagne di dormitorio “Come ve la passate? Ho saputo che tu e James siete diventati caposcuola! Complimenti!” i due interessati ringraziarono poi le ragazze si misero subito ad aggiornare l'amica su ciò che avevano fatto in quei mesi lontani da scuola.
“Felpato, non riesci proprio a dimenticarla, vero?” chiese sottovoce James con l'aria di chi la sa lunga “Per favore non dire stupidaggini, ci ho messo una pietra sopra anni fa, un macigno per l'esattezza.” rispose lui brusco “Guarda che con noi ti puoi confidare.” aggiunse beffardo Remus.
“Già, nessuno ti giudica, dopotutto il primo amore non si scorda mai.” completò Peter. Sirius sbuffò, non li sopportava quando tiravano fuori quella vecchia storia. Vero, due anni prima aveva frequentato Beth Robert e si, era stato decisamente il rapporto più lungo che aveva avuto, tre mesi, ma alla fine avevano concordato che era meglio darci un taglio. Beth era troppo caparbia, vivace e desiderosa di divertirsi e Sirius... beh, non era stato facile per lui stare così a lungo con la stessa persona e quando aveva sentito la mancanza della sua vecchia libertà aveva preferito lasciarla che ingannarla. Ciononostante i suoi amici lo prendevano ancora in giro, convinti come erano che lui non era più il dongiovanni incallito di un tempo e che sicuramente era stata lei a rompere, lasciandolo col cuore infranto.
Il treno continuò placido il suo cammino, attraversando piccole tempeste e spicchi di sereno. Il sole ormai era tramontato e l'oscurità regnava sovrana fuori dai finestrini. Finalmente il panorama all''esterno non era più selveggio e maestoso, ma pianure coltivate si rincorrevano assieme ad alcuni casolari. Poi, improvvisamente, si intravide il villaggio di Hogsmeade, e l'andatura della locomotiva rallentò, precipitando l'animo di Lily nella preoccupazione più profonda “James, sbrigati, dobbiamo andare, non vorrei che succedesse qualcosa di brutto ai più piccoli: non so perchè ma quelli più grandi tendono sempre a fare degli stupidi dispetti...”
“Perchè sono così piccoli e presuntuosi, bisogna fargli capire fin da subito chi conta” rispose Sirius con uno sbadiglio “Non mi sarei aspettata niente di più profondo come spiegazione, davvero.”
“Evans, per la milionesima volta, puoi rilassarti? Tutto è sottocontrollo, avrai dato le indicazioni per come procedere almeno una ventina di volte, andrà tutto bene.” la tranquillizzò prendendola per le spalle. La ragazza lo fissò per pochi istanti negli occhi poi si liberò bruscamente dalla presa “Dici così solo per farmi stare buona, lo so, e non dire andrà tutto bene, perchè ci porti sfiga e nient'altro.” i ragazzi alzarono gli occhi al cielo esasperati “Voi andate non voglio che vi sorbiate quest'attacco di paranoia, ce la faccio da solo.” rassicurò James agli altri che non se lo fecero ripetere due volte, Beth aveva appena chiuso la porta, soffocando la risposta dell'amica “Come sarebbe a dire, attacco di paranoia?”
Ma nonostante le pessime previsioni di Lily, tutto andò per il verso giusto, come pronosticato da James che non tardò a farlo notare alla ragazza “Visto, Evans? Tutto è andato come previsto. Abbiamo radunato i mocciosi e li stiamo consegnando ad Hagrid. Gli altri hanno supervisionato la discesa e niente è stato dimenticato né qualcuno ha creato scompiglio, anche perchè io sono qui e i miei amici sono stati messi carinamente da te sulla prima carrozza...”
“Semplice precauzione, ma tanto non ci sono saliti, l'ho visto.”
“Perfetto, allora se ci sbrighiamo riusciamo addirittura ad andare in carrozza con gli altri!”
“Io non ci...” ma la risposta morì sulle labbra di Lily, che si ammutolì quando si accorse che quasi tutti gli studenti si trovavano fermi a pochi metri da loro, come impietriti.
“Ma che sta succedendo? Permesso fatemi passare, scusate, sono un caposcuola...” aggiunse con tono autoritario, facendosi largo tra la folla. James impugnò la bacchetta e la seguì. Incontrarono gli altri poco dopo, intenti a fissare il cielo “Audrey, che succede?” chiese preoccupata Lily. La ragazza non rispose, si limitò ad indicare qualcosa sulle loro teste. Lily e James alzarono finalmente gli occhi e una buffa sensazione di freddo si dilatò nel loro corpo. Lì, stagliato contro il cielo, un teschio verde, reso più brillante dall'eco delle nuvole. Il marchio nero. Il segno della morte.

La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, criticate, esaltate, insomma esprimete la vostra opinione nelle recensioni!

Ps. Scrivo solo per informarvi che non penso di aggiornare molto frequentemente, con la chiusura del quadrimestre imminente (e la scuola in generale) non posso promettere aggiornamenti settimanali. Spero di farcela ogni due settimane, a presto _glumbumble_
  
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