CAPITOLO 3

POV AMALIA

-Svegliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!- Monica io ti odio. Ma che cavolo ti urli??

-Grazie tesoro… è davvero un amore svegliarsi così!- dico sarcastica.

-E io che ti ho fatto anche il caffè!- e mi fa una linguaccia.

E’ proprio pazza!! Ma è la mia amica!!

-Oh grazie! Allora mi alzo subito!- ho sonno ma dobbiamo andare sul set fotografico…

Faccio colazione, mi vesto e mi sistemo velocemente.

Prendo la borsa e in quel momento suona la sveglia mattutina del mio cellulare. La interrompo.

Sulle schermo lampeggiano delle scritte.

15 chiamate senza risposta. 1 messaggio ricevuto.

Il mio cuore inizia a battere all’impazzata… sembra voglia uscirmi dal petto.

Vedo prima le chiamate.

5 mamma.

8 capo.

2 numero sconosciuto.

Chi è??

Mi affretto a leggere il messaggio. Ma si sa, la fretta non aiuta. Un paio di volte mi scivola di mano il cellulare.

Il mittente è quel numero che non conosco.

“Scusa davvero. Thom.”

O mio Dio!! E’ luii!! Sembro una quindicenne…

Però che carino… si è scusato… E ha provato a chiamarmi due volte.

STUPIDA STUPIDA!!

Che faccio ora?? Lo richiamo?

-Sei pronta??- mi chiama Monica facendomi rinsavire dai miei problemi adolescenziali.

-Si. Arrivo!!- uffa che palle! Mi tocca pensarci dopo…

Arriviamo sul set e ci sono già tutti.

Per fortuna oggi è una giornata veloce ed è tutto in mano ai fotografi.

Che fame!! E’ ora di mangiare qualcosa…

Monica però non può venire perché non può lasciare il set e decido di andare da sola, senza chiedere a qualcun altro.

Ora ho proprio bisogno di staccare.

Ordino una pizza e con il cellulare ancora stretto tra le mani decido di rispondere al messaggio.

“Ciao Thomas. Per stanotte non preoccuparti. Mi ha fatto piacere il tuo messaggio. A presto, Amalia.”

Ho il cuore in gola… e lo stomaco capovolto…

La pizza è appena arrivata ma non ho più fame…

Driiiin! driiiin!

Riprendo il telefono, che avevo appena riposto in borsa.

E chi è?? Oddio… numero privato. Decido comunque di rispondere.

-Pronto?-

-Ciao Amalia! Sono Rob.-

-Chi? Scusami ma hai sbagliato numero.-

-Thom! Sono Thom! Non si sente bene, sono ad una cabina telefonica…-

-Thom! Ciao! Avevo capito Rob, scusa! C-come stai??-

-Bene grazie… Tu? Scusami ancora per ieri sera… Ero un po’ nervoso…-

-Non ti preoccupare. E grazie per il messaggio.-

-Senti, è inutile girarci intorno…- mi preoccupa. -Ti andrebbe di uscire? Uscire con me intendo.-

Fermi tutti. Quel ragazzo che appartiene a un genere umano forse superiore al nostro mi ha chiesto di uscire con lui.

L’unico pensiero coerente che mi passa per la testa è “si cavolo! Certo che mi andrebbe!!”

-Mmh... Si… Quando?-

-Stasera va bene? Andiamo a cena.- sento la sua voce cambiare tonalità. Ma è davvero contento che esca con lui?

-Si. Stasera non ho impegni.- come se le altre sere si…

-Ci incontriamo davanti al locale di ieri sera. Ok?- non mi lascia possibilità di replica.

-Si va bene.-

-Ok. Allora alle 20.30. Ci vediamo, ciao!-

-Ciao!-

Dio… sono agitatissima.

Di questo ragazzo non so praticamente nulla oltre al fatto che si chiami Thomas.

Oh mio Dio… so solo il suo nome! Nemmeno il cognome…

Questo ragazzo mi ha davvero stregata.

Forse ho sbagliato ad accettare l’invito a cena.

A Roma non l’avrei mai fatto, e per di più qui a Montepulciano non conosco nessuno, e nessuno conosce me.

E poi a dirla tutta mi preoccupa un po’, mi è sembrato un tipo lunatico… strano…

E poi ieri sera mi ha trattata “male” e quello sguardo…

Com’è che si dice? “Se gli sguardi potessero uccidere…”

Non si sa mai e anche se mi ha chiesto scusa per messaggio prendo il mio spray al peperoncino!!

Non ci incontreremo qui in albergo, come mi sembrerebbe più logico, ma davanti al locale di ieri sera.

Lo ammetto, ho un po’ paura.

Però cerco di scrollarmi tutti i pensieri negativi dalla mia mente.

Scendo giù in strada.

Ho già chiamato un taxi.

Appena arrivo m’infilo dentro e da come mi guarda il taxista capisco che il parrucchiere e i vestiti di Monica vanno bene… benissimo!!

Per i capelli ne ero certa… stiamo parlando del SUO parrucchiere, Simon.

Lui è unico nel suo genere.

Ha detto che i miei capelli sono perfino migliori di quelli della Monica e che gli è piaciuto molto lavorarci. E ha optato per un raccolto molto elegante ma anche giovanile!

Monica mi ha dato un bellissimissimo abito nero… forse un po’ corto.

Infatti mi sorge il dubbio che lei lo usasse come maglietta e non abito. Però a detta sua mi sta bene e me lo tengo addosso con piacere. Devo solo stare attenta a non farlo alzare troppo.

Mi accorgo che siamo arrivati e tiro fuori il mio portafogli.

Il taxista accosta e mi dice -Per lei, bella signorina, sono solo 10 euro!-

-Grazie.- dico con poca enfasi.

2 euro di sconto… veramente tanto… per tutto il tempo che mi ha fissata non ci valgono 2 euro.

Scendo e sono abbastanza imbarazzata.

Lui dov’è?? Controllo l’orario. Puntuale. Né in anticipo e né in ritardo.

Biiiip!!! Un clacson.

Mi volto verso il lato destro della strada e c’è una punto.

Che sia lui?? No no… accidenti… non riesco a vedere dentro. Io non mi avvicino di sicuro… e se si tratta di un maniaco? Qui non c’è nessuno!

Biiiip!! Biiiip!!! Ancora… e suona anche con maggiore insistenza.

Ma chi è?? Non può essere lui sennò veramente che… che cafone!

Se è lui può scendere! Diavolo ci separano una decina di metri… ripeto 10!

Non finisco il mio pensiero un po’ spazientito che vedo scendere un ragazzo da quella macchina.

Cappello. Sciarpa. Occhialoni da sole (alle 8 e mezzo di sera!) che gli coprono gran parte del viso.

Io lo sapevo che era un matto!! Se non era per quel suo sorriso terribilmente sexy non penso avrei accettato!

Si avvicina e cerco di attirare l’attenzione del taxista che sta facendo ancora manovre e che vedo piuttosto concentrato sulle mie gambe dallo specchietto retrovisore.

Ho paura.

Ma dove vado a parare??

Il taxista che mi fissa con lo sguardo o questo ragazzo che fa di tutto per rendersi irriconoscibile??

-Amalia?-

-Thom?- forse la certezza che sia lui mi tranquillizza un po’… Il taxista ormai si è allontanato.

-Eh si!! Ahahahahah!!!!! Scusa… hai ragione!! Sono così… emh… imbacuccato…- mmm… la sua risata mi ricorda un coro d’angeli… che bel suono…

-Eh infatti!! Emh… scusa se te lo chiedo ma come mai??-

-Ah… ecco emh… ho la congiuntivite… E se non sono al chiuso devo tenere su gli occhiali…- proprio due mesi fa ho avuto la congiuntivite e non ne avevo di questi problemi… che strano!

-Beh ma hai anche mal di gola?- chiedo visti la sciarpa e il cappello.

-No! Cioè… si!! Forte… davvero. Perciò ho la sciarpa e il cappello! Insomma…- mi pare che la sua voce sia migliore della mia!

-Se mi avvisavi avremo rimandato… tu non stai bene insomma…-

-No no… Ho preso delle medicine veramente miracolose. Tra un po’ mi passa! E poi… emh… mi ammalo sempre…-

E mi accorgo che da quando ha iniziato a parlare si passa la mano sulla sua testa trovandoci però il cappello.

Da quel poco che ho capito di lui, quando si imbarazza passa la mano tra i capelli.

Vorrei togliergli quel capello dalla sua testa perché quel suo fare è estremamente sexy… divinamente sexy!