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Autore: limaccia_san    30/01/2010    3 recensioni
Dopo un improvviso incontro con una vecchia fiamma Reita ha l’opportunità di avere per sé la persona di cui è sempre stato innamorato. [Ruki/Reita]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aoi, Kai, Reita, Ruki, Uruha
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[fic] Something about waiting – Ruki/Reita - 3

Titolo: Something about waiting
Capitoli: 3/4
Genere: fluff, humour, romantico, slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono né la pucciosità di Ruki, né il naso scomparso di Reita
Sintesi: “Sei riuscito a incasinarmi per bene” disse sorridendo. Reita sorrise, lusingato “sono pronto a darti la mia risposta, ma.. voglio che tu faccia qualcosa per me prima”

“Dimmi di Tsukasa” c’era una luce stranamente dura nei suoi occhi.
Sommario: Dopo un improvviso incontro con una vecchia fiamma Reita ha l’opportunità di avere per sé la persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine

 

“E adesso? Sai cosa dire?” chiese piano Reita dopo qualche momento di silenzio.

“Sì” Ruki alzò la testa e rispose con fermezza, guardandolo negli occhi, i suoi pieni di determinazione.

Entrarono nell’appartamento e, in uno strano silenzio, si sedettero sul divano di Reita, a una certa distanza l’uno dall’altro. Restarono seduti nervosamente finché Reita ne ebbe abbastanza e decise di rompere il silenzio.

“Vuoi qualcosa da bere?”

“Huh? Oh no, grazie, sto bene” rispose Ruki, piuttosto timidamente.

“Ok.. sai, non mi aspettavo che venissi da me così presto” ammise.

“Lo so, ma la decisione non era difficile come immaginavo” disse piano, con un piccolo sorriso sulle labbra mentre alzava la testa per guardare Reita che aveva un’espressione sorpresa, non capendo se in realtà era una cosa buona per lui o meno. Il bel sorriso di Ruki però gli dava una calda sensazione di speranza.

Calò di nuovo il silenzio, uno strano, il tipo di silenzio che seguiva eventi travagliati, quando sai che il peggio è passato, che le tue paure e insicurezze stanno per risolversi e sparire e che in qualsiasi modo la storia finisca sarai in grado di affrontare le conseguenze perché, se anche all’inizio sarà dura, non devi più sbrigartela da solo. Si guardarono per qualche istante finché il sorriso di Ruki crebbe e si avvicinò a Reita, facendolo arrossire.

Ridacchiò a quella reazione < Chi avrebbe mai detto che potesse essere così adorabile?! > allungò una mano tremante verso il suo viso, toccandogli la guancia, accarezzandola col pollice, facendola arrossare ancora di più.

“Sei riuscito a incasinarmi per bene” disse sorridendo. Reita sorrise, lusingato “sono pronto a darti la mia risposta, ma.. voglio che tu faccia qualcosa per me prima”

Reita annuì in risposta e Ruki continuò:

“Dimmi di Tsukasa” c’era una luce stranamente dura nei suoi occhi.

Reita chiuse gli occhi un momento, per nulla sorpreso dalla richiesta. Fece un respiro profondo e prese la mano che era ancora poggiata sulla sua guancia tra le sue, stringendola.

“Non ricordo neanche il momento in cui mi sono innamorato di te, ma ricordo esattamente com’ero confuso e spaventato e arrabbiato con me stesso: potevi scoprire qualcosa e io non volevo che accadesse. Ho cercato di capire se tu eri interessato, ma ho subito cambiato idea, era semplicemente stupido il pensiero che io ti piacessi, quindi ho deciso di nascondere i miei sentimenti, sperando che sarebbero spariti, ma.. non sono stato così fortunato. Vederti ogni girono alle prove era diventato insopportabile e ho logicamente cominciato ad evitarti e l’unico risultato che ottenni erano le tue occhiate ferite e il sentire la tua mancanza terribilmente”

Era chiaro che ammettere tutte quelle cose era davvero doloroso e Ruki quasi si odiava per aver riportato, alla mente del bassista, quei penosi ricordi, ma se volevano andare avanti aveva bisogno di sapere. Strinse la mano di Reita e lui continuò:

“La mia soluzione non stava funzionando per niente e mi sembrava di impazzire, mi sentivo a pezzi e perso senza la tua compagnia e.. così solo. E’ stato il periodo più brutto della mia vita: tu mi sei sempre stato accanto quando avevo bisogno di te e ritrovarmi improvvisamente nei guai senza la mia ancora, che era la causa di tutto, era devastante. Cominciai a sentire solo rabbia e dolore e null’altro, ero..” sospirò di nuovo, sentendosi un po’ meglio quando il calore delle dita di Ruki gli accarezzò gentilmente la mano, ma non osò alzare lo sguardo verso di lui, sapendo che non sarebbe stato in grado di continuare se l’avesse fatto.

“Ho incontrato Tsukasa in un club la prima volta, era lì con i suoi amici e ci siamo scontrati e.. non so neanche che cosa accadde, ma cominciammo a parlare e bere.. quella notte fu la più piacevole trascorsa da tanto tempo, riuscì a non farmi pensare a te. Cominciammo a uscire insieme spesso, mentre io e te.. be’ evidentemente ci allontanammo.. era triste, ma a quanto pareva mi faceva sentire un po’ meglio.. fino a quando ti vidi con.. com’è che si chiamava??” chiese con una risata amara “Ricordi la ferita che avevo alla mano? Eri così preoccupato” diede un’altra tremula risata “Ti ho mentito.. non fu un incidente, me la procurai da solo.. io.. io non potevo sopportarlo.. so che può sembrare immaturo o stupido, ma..” balbettò. Doveva essere sicuro che Ruki capisse cosa voleva dire, anche se in realtà non aveva la forza di dirlo chiaramente. Agitazione, dolore e tristezza erano tutte aggrovigliate nella sua voce, gli stessi sentimenti che vorticavano negli occhi di Ruki al momento. Portò l’altra mano su quella di Reita che già stringeva forte e si avvicinò il più possibile. Reita finalmente lo guardò per un momento negli occhi, poteva quasi vedere la preoccupazione e il dispiacere che l’altro provava per aver ferito così il suo amato amico.

Fece un minuscolo sorriso, che fu subito ricambiato e continuò:

“Mi sentivo come frantumato in un milione di piccoli pezzi, credevo di essere finalmente guarito dopo aver incontrato Tsukasa, di essere riuscito a dimenticarti, ma.. mi hai provato quanto mi sbagliassi. Ebbi una specie di attacco isterico, urlai finché la gola mi fece male e.. ero così arrabbiato con te, con me stesso, con quella puttana.. diedi un pugno allo specchio e mi ferii la mano.. il dolore fisico mi stordiva, ma almeno aveva preso il posto dell’altro.. uscii e comincia a vagare sotto la pioggia battente, finché mi ritrovai in un luogo che non conoscevo.. e.. e lui era lì.. disse che sembravo un cucciolo bagnato” diede un’altra risata tremula.

“Hey.. Akira? Che ci fai qui sotto la pioggia?” Tsukasa chiese ridendo.

Reita lo guardò avvicinarsi, senza dire una parola, guardandolo con il suo sguardo rotto e perso. Quando Tsukasa fu abbastanza vicino da osservare meglio  il suo viso sotto la luce fioca di un lampione, notò che non erano solo gocce di pioggia quelle che coprivano il volto dell’amico. Gli si inginocchiò accanto e stava per chiedere cosa gli era successo, ma non ne ebbe il tempo. Reita si era gettato tra le sue braccia, stringendolo forte a sé. Tsukasa lo abbracciò con la stessa forza, baciandogli una tempia e accarezzandogli la schiena, cercando di fare del suo meglio per confortare il bassista. Alcuni minuti dopo sentì Reita allentare un po’ la presa, il suo respiro era più regolare e riuscì a scorgere un minuscolo sorriso pieno di gratitudine sulle sue labbra, quando alzò il viso.

“Andiamo” propose Tsukasa gentilmente, ma quando si accorse dell’occhiata terrificata che gli rivolse Reita si affrettò a specificare “A casa mia, non ti lascio da solo stanotte”

Quando arrivarono a casa del batterista Reita era molto più rilassato e Tsukasa era stato messo a conoscenza di tutta la storia su Ruki. Era un buon ascoltatore, Reita non si sentì giudicato mentre cercava di spiegare come tutto fosse un tale disastro.

Ascoltò attentamente e alla fine decretò:

“Se sei assolutamente sicuro di non volere parlargli di tutto questo non può passare la vita a pensare a qualcuno che ignora i tuoi sentimenti, è stupido e autodistruttivo, hai bisogno di una distrazione io voglio aiutarti”

Il suo tono era calmo e gentile e Reita rimase talmente stordito dalla sua dolcezza che non realizzò neanche che le sue labbra venivano baciate. Quando il calore confortante dell’abbraccio in cui si trovò circondato raggiunse la sua mente chiuse gli occhi e ricambiò il bacio con la stessa dolcezza, lasciando che Tsukasa lo conducesse nella sua camera da letto e lo facesse stendere sul comodo letto.

Quando le prime scosse di piacere gli corsero lungo i nervi e cominciò a gemere incontrollabilmente Reita ebbe solo la forza di balbettare: “Tsu.. Tsukasa, per favore, fa’.. fa’ che lo dimentichi”

“Non preoccuparti Akira, lascia fare a me, mi prenderò cure di te”

 

“Siamo stati insieme da quella notte. Non eravamo.. innamorati, ma ci amavamo in un certo senso e.. e avevamo bisogno l’uno dell’altro e la nostra strana relazione era davvero importante.

Mantenne la parola e si prese cura di me: sentivo la tristezza e la rabbia svanire lentamente.. io.. io potevo finalmente guardarti senza sentirmi malissimo, ma.. ma qualcosa era diverso, tu.. tu eri così freddo..”

“COSA??” Reita fu improvvisamente interrotto dall’urlo di Ruki. Era così sorpreso che non riuscì a far altro che sbattere le palpebre, pietrificato.

“IO ERO FREDDO?? SEI IMPAZZITO?? CHE DIAVOLO TI ASPETTAVI CHE FACESSI?? MI HAI TRATTATO COME SE FOSSI NESSUNO PER MESI!! HAI MAI IMMAGINATO COME CI SI SENTA AD ESSERE IGNORATI DAL PROPRIO MIGLIORE AMICO CHE IL GIORNO PRIMA ERA COME IL TUO FRATELLO MAGGIORE, E POI DIVENTI UN TOTALE ESTRANEO PER LUI?!?!?!?!?!?”

Il dolore di quei giorni tornò, dannatamente reale in quel momento e spinse la sua rabbia, ma cercò di controllarsi (dopotutto era stato devastante per entrambi) e continuò:

Akira.. non hai idea di quello che mi hai fatto comportandoti in quel modo” ma non riuscì a dire nient’altro, abbassò la testa.

“Takanori, mi dispiace così tanto, ma per favore cerca di capire.. mi vergognavo da morire per essere così patetico e per averti evitato all’inizio, e.. ero.. a dir il vero sospettavo che tu fossi arrabbiato con me.. dopo il modo in cui ti ho trattato, in più.. avevo paura.. tanta paura che.. che se ti avessi permesso ti avvicinarti ancora sarei stato di nuovo nei guai” Reita era disperato, strinse con forza la mano di Ruki, lo sguardo supplichevole, improvvisamente non più sicuro di che piega stesse prendendo tutta quella faccenda.

Ruki rimase in silenzio per alcuni istanti.

Capiva il punto di vista di Reita e non riusciva davvero ad accusarlo di nulla, ma gli sembrava ancora decisamente sbagliato che un estraneo avesse aiutato il suo Reita e soprattutto che l’avesse tenuto lontano da lui < Dannazione da quando sono così possessivo e ossessionato da lui? Da quando? Ma.. guardalo °///°.. le sue labbra e oh gli occhi e quel bel nasino, senza menzionare quanto sia scemo e dolce e gentile e adorabile.. RUKI, CHE SIGNORINA CHE SEI!! CONCENTRATI PER LA MISERIA!!”

Reita non riuscì a capire la ragione per cui Ruki cominciò ad agitarsi imbarazzato sotto il suo sguardo, tossendo nervosamente e arrossendo, sperò solo che non avesse fatto nulla di sbagliato.. ma poi Ruki parlò di nuovo:

“E’ stato ingiusto, ma.. credo di capire il motivo per cui l’hai fatto.. non so come mi sarei comportato al posto tuo.. io.. sono felice che le cose siano tornate alla normalità e che, a dir la verità, siamo legati più di prima dopo tutto quel casino e.. se siamo fortunati, presto lo saremo ancora di più“ mormorò l’ultima parte, guardando con interesse il muro “grazie per avermi detto tutto” finì, guardandolo di nuovo e stringendogli le mani con un sorriso rassicurante “Adesso credo che sia il mio turno”

Reita annuì in risposta e aspettò pazientemente che l’amico cominciasse.

“Aki, voglio essere onesto, abbiamo visto dove portano le bugie e le cose non dette, quindi ascoltami attentamente.. non ti ho mai guardato in quel modo, tu.. tu sai che sono etero..”

“Già, tutte le dannatissime ragazze do Tokyo se ne sono accorte >__>” Reita sbuffò sarcasticamente.

“Sta’ zitto” si indignò Ruki, dandogli uno schiaffo sul braccio “E’ una cosa seria e hai già avuto il tuo momento” disse arrossendo “io.. il periodo in cui noi.. hum.. non ho fatto altro che pensare a te” Ruki finì disperato, “mi tormentavo, chiedendomi che cosa avessi fatto di sbagliato e perché non volevi più vedermi, penso che se non eravamo nella stessa band ti avrei perso per sempre e quel pensiero mi rendeva incredibilmente depresso.. mi mancavi così tanto..” Ruki sospirò e ora era Reita a sentirsi in colpa. Non aveva considerato che il suo comportamento poteva ferire il suo amato in quel modo. Piuttosto  stupido da parte sua, troppo occupato a stargli lontano per proteggere la loro amicizia per notare quanto stesse facendo soffrire la persona a cui teneva di più.

Gli strinse le mani, cercando di confortarlo e farlo continuare.

“Ho capito quanto davvero io tenga a te l’altro giorno, quando abbiamo incontrato quel..” sospirò, cercando di non insultarlo “..Tsukasa, anche se non l’ho riconosciuto ho notato l’intimità tra voi e.. mi sono sentito minacciato da lui e.. e.. così geloso, poi mi hai baciato e.. io ho.. ho cominciato a farmi strane domande.. mi facevano sentire in imbarazzo e.. non sapevo che fare.. quando ti ho visto seduto sul divano in sala prove e come se qualcosa fosse scattato e avevo questo incredibile desiderio di baciarti e stringerti di nuovo.. io.. credo di aver realizzato che i miei sentimenti amichevoli si sono sviluppati in qualcosa di molto più profondo, senza che me ne accorgessi” la sua voce si fece piccola piccola e non riuscì più a guardare l’altro, abbassò la testa, rosso in viso “Io.. io non ho mai detto una cosa del genere a un uomo, quindi.. eetoooo..”

Reita rise all’adorabile imbarazzo dell’altro, e decise di aiutarlo, sentendosi improvvisamente felice e sicuro di sè. Gli accarezzò gentilmente i capelli, facendo scivolare la mano sulla sua guancia, attirando la sua attenzione. Il suo viso era davvero molto rosso, lo stesso colore che aveva pochi giorni prima, quando Reita l’aveva abbracciato in mezzo al marciapiede e per la prima volta Ruki capì che era nei guai. Restarono semplicemente a guardarsi pe qualche istante e poi Ruki sorrise gli e afferrò il colletto della camicia, tirandolo a sé, in modo che fossero molto vicini

“Voglio stare con te” sospirò sulle sue labbra, accarezzandole subito dopo con le sue.

Reita sorrise, felice come mai, e si scostò appena per tirare Ruki verso di sè e farlo sedere sulle sue gambe. Lo abbracciò alla vita e Ruki gli circondò il collo con le braccia, riportandoli di nuovo molto vicini.

Finalmente aveva la persona che desiderava, amava e per cui soffriva da tanto proprio tra le sue braccia e il piccolo vocalist era così caldo e.. giusto, semplicemente giusto, come se quello fosse il suo posto.

E Ruki si sentiva altrettanto bene, mentre si accoccolava sulla sua spalla e gli posava un grosso bacio sul collo, mentre si stringevano forte.

Si baciarono e fu incredibile.. all’inizio fu lento e tenero, poi cominciarono ad schiudere le labbra e si trasformò in un bacio molto passionale, non volevano altro che assaporare di nuovo l’uno la bocca dell’altro e questa volta fu migliore della prima perché sapevano che quello non sarebbe stato l’ultimo bacio e,soprattutto, che non avrebbero più trascorso un solo giorno lontani.



Note ♪:
Ecco il nuovo capitolo ^O^/ Seeh, sono in ritardassimo, scusatemi, ma spero vi sia piaciuto.
Il prossimo sarà l’ultimo, che tristezza T___T. Mi sono affezionata alla storia, sono molto soddisfatta del risultato finale *balla*.
Grazie mille per le recensioni e fatemi sapere se anche questo capitolo vi è piaciuto ^O^/. Il IV è praticamente finito, mi manca solo la fine e una scena in mezzo che proprio non riesco a finire, maledizione T__T, però non voglio farlo di fretta e rovinare il finale.. spero in un’illuminazione dal cielo (a forma di nano possibilmente XD ).
Ciao a tutti!!

Lima >___<\m/

  
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