[fic]
Something about waiting – Ruki/Reita - 3
Titolo: Something about waiting
Capitoli: 3/4
Genere: fluff, humour, romantico, slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight
Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono né la
pucciosità di Ruki, né il naso
scomparso di Reita
Sintesi: “Sei riuscito a incasinarmi per
bene” disse sorridendo. Reita
sorrise, lusingato “sono pronto a darti la mia risposta, ma..
voglio che tu
faccia qualcosa per me prima”
…
“Dimmi
di Tsukasa” c’era una luce stranamente dura nei
suoi occhi.
Sommario: Dopo un improvviso incontro con una
vecchia fiamma Reita ha
l’opportunità di avere per sé la
persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine
“E
adesso? Sai cosa dire?” chiese piano
Reita dopo qualche momento di silenzio.
“Sì”
Ruki alzò la testa e rispose con
fermezza, guardandolo negli occhi, i suoi pieni di determinazione.
Entrarono
nell’appartamento e, in uno strano
silenzio, si sedettero sul divano di Reita, a una certa distanza
l’uno dall’altro.
Restarono seduti nervosamente finché Reita ne ebbe
abbastanza e decise di
rompere il silenzio.
“Vuoi
qualcosa da bere?”
“Huh? Oh no, grazie, sto bene” rispose Ruki, piuttosto timidamente.
“Ok.. sai, non mi aspettavo che venissi da me così presto” ammise.
“Lo
so, ma la decisione non era difficile come immaginavo” disse
piano, con un
piccolo sorriso sulle labbra mentre alzava la testa per guardare Reita
che
aveva un’espressione sorpresa, non capendo se in
realtà era una cosa buona per
lui o meno. Il bel sorriso di Ruki però gli dava una calda
sensazione di
speranza.
Calò
di nuovo il silenzio, uno strano, il tipo di silenzio che seguiva
eventi
travagliati, quando sai che il peggio è passato, che le tue
paure e insicurezze
stanno per risolversi e sparire e che in qualsiasi modo la storia finisca
sarai
in grado di affrontare le conseguenze perché, se anche
all’inizio sarà dura, non
devi più sbrigartela da solo. Si guardarono per qualche istante
finché il sorriso di Ruki
crebbe e si avvicinò a Reita, facendolo arrossire.
Ridacchiò a quella reazione < Chi avrebbe mai detto che potesse essere così adorabile?! > allungò una mano tremante verso il suo viso, toccandogli la guancia, accarezzandola col pollice, facendola arrossare ancora di più.
“Sei riuscito a incasinarmi per bene” disse sorridendo. Reita sorrise, lusingato “sono pronto a darti la mia risposta, ma.. voglio che tu faccia qualcosa per me prima”
Reita annuì in risposta e Ruki continuò:
“Dimmi di Tsukasa” c’era una luce stranamente dura nei suoi occhi.
Reita chiuse gli occhi un momento, per nulla sorpreso dalla richiesta. Fece un respiro profondo e prese la mano che era ancora poggiata sulla sua guancia tra le sue, stringendola.
“Non ricordo neanche il momento in cui mi sono innamorato di te, ma ricordo esattamente com’ero confuso e spaventato e arrabbiato con me stesso: potevi scoprire qualcosa e io non volevo che accadesse. Ho cercato di capire se tu eri interessato, ma ho subito cambiato idea, era semplicemente stupido il pensiero che io ti piacessi, quindi ho deciso di nascondere i miei sentimenti, sperando che sarebbero spariti, ma.. non sono stato così fortunato. Vederti ogni girono alle prove era diventato insopportabile e ho logicamente cominciato ad evitarti e l’unico risultato che ottenni erano le tue occhiate ferite e il sentire la tua mancanza terribilmente”
Era chiaro che ammettere tutte quelle cose era davvero doloroso e Ruki quasi si odiava per aver riportato, alla mente del bassista, quei penosi ricordi, ma se volevano andare avanti aveva bisogno di sapere. Strinse la mano di Reita e lui continuò:
“La
mia soluzione non stava funzionando per niente e mi sembrava di
impazzire, mi
sentivo a pezzi e perso senza la tua compagnia e.. così
solo. E’ stato il
periodo più brutto della mia vita: tu mi sei sempre stato
accanto quando avevo
bisogno di te e ritrovarmi improvvisamente nei guai senza la mia
ancora, che
era la causa di tutto, era devastante. Cominciai a sentire solo rabbia
e dolore
e null’altro, ero..” sospirò di nuovo,
sentendosi un po’ meglio quando il
calore delle dita di Ruki gli accarezzò gentilmente la mano,
ma non osò alzare
lo sguardo verso di lui, sapendo che non sarebbe stato in grado di
continuare
se l’avesse fatto.
“Ho incontrato Tsukasa in un club la prima volta, era lì con i suoi amici e ci siamo scontrati e.. non so neanche che cosa accadde, ma cominciammo a parlare e bere.. quella notte fu la più piacevole trascorsa da tanto tempo, riuscì a non farmi pensare a te. Cominciammo a uscire insieme spesso, mentre io e te.. be’ evidentemente ci allontanammo.. era triste, ma a quanto pareva mi faceva sentire un po’ meglio.. fino a quando ti vidi con.. com’è che si chiamava??” chiese con una risata amara “Ricordi la ferita che avevo alla mano? Eri così preoccupato” diede un’altra tremula risata “Ti ho mentito.. non fu un incidente, me la procurai da solo.. io.. io non potevo sopportarlo.. so che può sembrare immaturo o stupido, ma..” balbettò. Doveva essere sicuro che Ruki capisse cosa voleva dire, anche se in realtà non aveva la forza di dirlo chiaramente. Agitazione, dolore e tristezza erano tutte aggrovigliate nella sua voce, gli stessi sentimenti che vorticavano negli occhi di Ruki al momento. Portò l’altra mano su quella di Reita che già stringeva forte e si avvicinò il più possibile. Reita finalmente lo guardò per un momento negli occhi, poteva quasi vedere la preoccupazione e il dispiacere che l’altro provava per aver ferito così il suo amato amico.
Fece un minuscolo sorriso, che fu subito ricambiato e continuò:
“Mi sentivo come frantumato in un milione di piccoli pezzi, credevo di essere finalmente guarito dopo aver incontrato Tsukasa, di essere riuscito a dimenticarti, ma.. mi hai provato quanto mi sbagliassi. Ebbi una specie di attacco isterico, urlai finché la gola mi fece male e.. ero così arrabbiato con te, con me stesso, con quella puttana.. diedi un pugno allo specchio e mi ferii la mano.. il dolore fisico mi stordiva, ma almeno aveva preso il posto dell’altro.. uscii e comincia a vagare sotto la pioggia battente, finché mi ritrovai in un luogo che non conoscevo.. e.. e lui era lì.. disse che sembravo un cucciolo bagnato” diede un’altra risata tremula.
“Hey.. Akira? Che ci
fai qui sotto la pioggia?” Tsukasa chiese ridendo.
Reita
lo guardò avvicinarsi, senza dire una
parola, guardandolo con il suo sguardo rotto e perso. Quando Tsukasa fu
abbastanza vicino da osservare meglio il
suo viso sotto la luce fioca di un lampione, notò che non
erano solo gocce di
pioggia quelle che coprivano il volto dell’amico. Gli si
inginocchiò accanto e
stava per chiedere cosa gli era successo, ma non ne ebbe il tempo.
Reita si era
gettato tra le sue braccia, stringendolo forte a sé. Tsukasa
lo abbracciò con
la stessa forza, baciandogli una tempia e accarezzandogli la schiena,
cercando di
fare del suo meglio per confortare il bassista. Alcuni minuti dopo
sentì Reita
allentare un po’ la presa, il suo respiro era più
regolare e riuscì a scorgere
un minuscolo sorriso pieno di gratitudine sulle sue labbra, quando
alzò il
viso.
“Andiamo”
propose Tsukasa gentilmente, ma
quando si accorse dell’occhiata terrificata che gli rivolse
Reita si affrettò a
specificare “A casa mia, non ti lascio da solo
stanotte”
Quando
arrivarono a casa del batterista
Reita era molto più rilassato e Tsukasa era stato messo a
conoscenza di tutta
la storia su Ruki. Era un buon ascoltatore, Reita non si
sentì giudicato mentre
cercava di spiegare come tutto fosse un tale disastro.
Ascoltò
attentamente e alla fine decretò:
“Se
sei assolutamente sicuro di non volere
parlargli di tutto questo non può passare la vita a pensare
a qualcuno che
ignora i tuoi sentimenti, è stupido e autodistruttivo, hai
bisogno di una
distrazione io voglio aiutarti”
Il
suo tono era calmo e gentile e Reita
rimase talmente stordito dalla sua dolcezza che non realizzò
neanche che le sue
labbra venivano baciate. Quando il calore confortante
dell’abbraccio in cui si
trovò circondato raggiunse la sua mente chiuse gli occhi e
ricambiò il bacio
con la stessa dolcezza, lasciando che Tsukasa lo conducesse nella sua
camera da
letto e lo facesse stendere sul comodo letto.
Quando
le prime scosse di piacere gli corsero
lungo i nervi e cominciò a gemere incontrollabilmente Reita
ebbe solo la forza
di balbettare: “Tsu.. Tsukasa,
per favore,
fa’.. fa’ che lo dimentichi”
“Non
preoccuparti Akira, lascia fare a me, mi prenderò cure di
te”
“Siamo stati insieme da quella notte. Non eravamo.. innamorati, ma ci amavamo in un certo senso e.. e avevamo bisogno l’uno dell’altro e la nostra strana relazione era davvero importante.
Mantenne
la parola e si prese cura di me: sentivo la tristezza e la rabbia
svanire
lentamente.. io.. io potevo finalmente guardarti senza sentirmi
malissimo, ma..
ma qualcosa era diverso, tu.. tu
eri così freddo..”
“COSA??” Reita fu improvvisamente interrotto dall’urlo di Ruki. Era così sorpreso che non riuscì a far altro che sbattere le palpebre, pietrificato.
“IO ERO FREDDO?? SEI IMPAZZITO?? CHE
DIAVOLO TI ASPETTAVI CHE FACESSI?? MI HAI TRATTATO COME SE FOSSI
NESSUNO PER
MESI!! HAI
Il dolore di quei giorni tornò, dannatamente reale in quel momento e spinse la sua rabbia, ma cercò di controllarsi (dopotutto era stato devastante per entrambi) e continuò:
Akira.. non hai idea di quello che mi hai fatto comportandoti in quel modo” ma non riuscì a dire nient’altro, abbassò la testa.
“Takanori, mi dispiace così tanto, ma per favore cerca di capire.. mi vergognavo da morire per essere così patetico e per averti evitato all’inizio, e.. ero.. a dir il vero sospettavo che tu fossi arrabbiato con me.. dopo il modo in cui ti ho trattato, in più.. avevo paura.. tanta paura che.. che se ti avessi permesso ti avvicinarti ancora sarei stato di nuovo nei guai” Reita era disperato, strinse con forza la mano di Ruki, lo sguardo supplichevole, improvvisamente non più sicuro di che piega stesse prendendo tutta quella faccenda.
Ruki rimase in silenzio per alcuni istanti.
Capiva
il punto di vista di Reita e non riusciva davvero ad accusarlo di
nulla, ma gli
sembrava ancora decisamente sbagliato che un estraneo avesse aiutato il suo
Reita e
soprattutto che l’avesse tenuto lontano da lui <
Dannazione da quando sono
così possessivo e ossessionato da lui? Da quando? Ma.. guardalo
°///°.. le sue labbra e oh gli occhi e quel
bel nasino, senza menzionare quanto sia scemo e dolce e gentile e
adorabile.. RUKI,
CHE SIGNORINA CHE SEI!! CONCENTRATI PER
Reita
non riuscì a capire la ragione per cui Ruki
cominciò ad agitarsi imbarazzato sotto
il suo sguardo, tossendo nervosamente e arrossendo, sperò
solo che non avesse
fatto nulla di sbagliato.. ma
poi Ruki parlò di nuovo:
“E’ stato ingiusto, ma.. credo di capire il motivo per cui l’hai fatto.. non so come mi sarei comportato al posto tuo.. io.. sono felice che le cose siano tornate alla normalità e che, a dir la verità, siamo legati più di prima dopo tutto quel casino e.. se siamo fortunati, presto lo saremo ancora di più“ mormorò l’ultima parte, guardando con interesse il muro “grazie per avermi detto tutto” finì, guardandolo di nuovo e stringendogli le mani con un sorriso rassicurante “Adesso credo che sia il mio turno”
Reita annuì in risposta e aspettò pazientemente che l’amico cominciasse.
“Aki, voglio essere onesto, abbiamo visto dove portano le bugie e le cose non dette, quindi ascoltami attentamente.. non ti ho mai guardato in quel modo, tu.. tu sai che sono etero..”
“Già, tutte le dannatissime ragazze do Tokyo se ne sono accorte >__>” Reita sbuffò sarcasticamente.
“Sta’
zitto” si indignò Ruki, dandogli uno schiaffo sul
braccio “E’ una cosa seria e
hai già avuto il tuo momento” disse arrossendo
“io.. il
periodo in cui noi.. hum.. non ho
fatto altro che pensare a te” Ruki finì disperato,
“mi tormentavo, chiedendomi
che cosa avessi fatto di sbagliato e perché non volevi
più vedermi, penso che
se non eravamo nella stessa band ti avrei perso per sempre e quel
pensiero mi
rendeva incredibilmente depresso.. mi mancavi così tanto..” Ruki
sospirò e ora era Reita a sentirsi in colpa. Non
aveva considerato che il suo comportamento poteva ferire il suo amato
in quel
modo. Piuttosto stupido
da parte sua,
troppo occupato a stargli lontano per proteggere la loro amicizia per
notare
quanto stesse facendo soffrire la persona a cui teneva di
più.
Gli strinse le mani, cercando di confortarlo e farlo continuare.
“Ho
capito quanto davvero io tenga a te l’altro giorno, quando
abbiamo incontrato
quel..” sospirò, cercando di non insultarlo
“..Tsukasa, anche se non l’ho
riconosciuto ho notato l’intimità tra voi e.. mi sono sentito minacciato da
lui e.. e.. così
geloso, poi mi hai baciato e.. io ho.. ho cominciato a
farmi strane
domande.. mi facevano
sentire in
imbarazzo e.. non sapevo che fare.. quando ti ho visto
seduto sul divano
in sala prove e come se qualcosa fosse scattato e avevo questo
incredibile
desiderio di baciarti e stringerti di nuovo.. io.. credo di aver
realizzato che
i miei sentimenti amichevoli si sono sviluppati in qualcosa di molto
più
profondo, senza che me ne accorgessi” la sua voce si fece
piccola piccola e non
riuscì più a guardare l’altro,
abbassò la testa, rosso in viso “Io.. io non ho
mai detto una cosa del genere a un uomo, quindi.. eetoooo..”
Reita rise all’adorabile imbarazzo dell’altro, e decise di aiutarlo, sentendosi improvvisamente felice e sicuro di sè. Gli accarezzò gentilmente i capelli, facendo scivolare la mano sulla sua guancia, attirando la sua attenzione. Il suo viso era davvero molto rosso, lo stesso colore che aveva pochi giorni prima, quando Reita l’aveva abbracciato in mezzo al marciapiede e per la prima volta Ruki capì che era nei guai. Restarono semplicemente a guardarsi pe qualche istante e poi Ruki sorrise gli e afferrò il colletto della camicia, tirandolo a sé, in modo che fossero molto vicini
“Voglio stare con te” sospirò sulle sue labbra, accarezzandole subito dopo con le sue.
Reita sorrise, felice come mai, e si scostò appena per tirare Ruki verso di sè e farlo sedere sulle sue gambe. Lo abbracciò alla vita e Ruki gli circondò il collo con le braccia, riportandoli di nuovo molto vicini.
Finalmente aveva la persona che desiderava, amava e per cui soffriva da tanto proprio tra le sue braccia e il piccolo vocalist era così caldo e.. giusto, semplicemente giusto, come se quello fosse il suo posto.
E Ruki si sentiva altrettanto bene, mentre si accoccolava sulla sua spalla e gli posava un grosso bacio sul collo, mentre si stringevano forte.
Si baciarono e fu incredibile.. all’inizio fu lento e tenero, poi cominciarono ad schiudere le labbra e si trasformò in un bacio molto passionale, non volevano altro che assaporare di nuovo l’uno la bocca dell’altro e questa volta fu migliore della prima perché sapevano che quello non sarebbe stato l’ultimo bacio e,soprattutto, che non avrebbero più trascorso un solo giorno lontani.
Note ♪:
Ecco il nuovo
capitolo ^O^/ Seeh, sono in ritardassimo, scusatemi, ma spero vi sia
piaciuto.
Il prossimo sarà l’ultimo,
che tristezza T___T. Mi sono affezionata alla storia, sono molto
soddisfatta
del risultato finale *balla*.
Grazie mille per le
recensioni e fatemi sapere se anche questo capitolo vi è
piaciuto ^O^/. Il IV è
praticamente finito, mi manca solo la fine e una scena in mezzo che
proprio non
riesco a finire, maledizione T__T, però non voglio farlo di
fretta e rovinare
il finale.. spero in un’illuminazione dal cielo (a forma di
nano possibilmente
XD ).
Ciao a tutti!!
Lima >___<\m/