Capitolo tre – Don't trust anybody, because that
someone of which you faithful sooner or later it will betray you...
Nevalitna,
Stanza dei Prefetti di Hogwarts nei dormitori dei Delfinoblu, 5 ottobre 2006,
18.48
Hermione era seduta a una delle due scrivanie della
stanza nella torre dei Delfinoblu che era stata adibita a Stanza dei Prefetti
di Hogwarts. Quella stanza era stata concessa ai Prefetti inglesi solo dalla
fine di settembre, perché era stata appositamente creata. Di quelle stanze ve
ne erano 4, una per ogni Casata, in quanto, stranamente, erano stati Smistati
due Prefetti in ogni Casa di Nevalitna.
Hermione pensava a lei, a Draco, a come tutto si
era complicato in quel solo mese di permanenza a Nevalitna. Quando erano
arrivati andava tutto bene, poi avevano scoperto che anche Angela e Dario erano
maghi, e quello era stato un po’ l’inizio di tutti i problemi. Non per quanto
riguardava Angela, perché lei e la Grifondoro erano diventate subito ottime
amiche, ma per quanto riguardava Dario che continuava a provarci con Hermione e
a tentare di cacciare nei guai Draco. Fortunatamente, Draco rivestiva questo ruolo
ad Hogwarts da ben sei anni, e non era proprio uno sprovveduto in quanto a
guai, quindi riusciva a non finirci molto facilmente. Insomma, in materia Dario
era un novellino, Draco era il maestro.
Poi c’era Ron. Cavolo, quando Ron aveva scoperto
tutto Hermione credeva che sarebbe morto. Si sarebbe aspettata che lui,
nonostante la sua richiesta di tacere su tutto, spiattellasse ogni minima cosa
a Harry, invece…aveva mantenuto il silenzio, salvando la relazione della mora
con il bel biondino.
Un altro problema, appena sorto, era Ginny:
ultimamente era diventata parecchio strana nei confronti di un certo
Serpeverde: non appena questi entrava nella Sala Comune degli italiani, la
rossa avvampava e diventava improvvisamente balbuziente; inoltre quando il
diciassettenne rivolgeva la parola alla sua ragazza, fingendo di doverle
parlare di questioni di Hogwarts, Ginny si paralizzava, mancava solo la bava
alla bocca ed era il quadro perfetto di una vittima del fascino di Draco
Malfoy. E questa cotta di Ginny per Draco complicava ulteriormente l’amicizia
tra le due Grifondoro, oltre a far crescere a dismisura i sensi di colpa della
brunetta.
Assorta nei suoi pensieri, Hermione non si accorse
dell’irrompere di un furente Serpeverde nella stanza.
“Dico, ma c’è qualcuno più C-R-E-T-I-N-O di
Potter?!”
“Eh?” esclamò Hermione, discostata dai suoi
pensieri.
“Si ok Granger, vuoi un the coi pasticcini prima di
andare a dormire?” fece, come al solito sarcastico, Draco.
“Mah, veramente vorrei qualcos’altro…” mormorò
maliziosa la Grifondoro, avvicinandosi provocante al biondino e baciandolo a
fior di labbra.
“Ok, scusa, ma io direi che questo qualcos’altro
era un po’ pochino, guarda, voglio essere generoso, ti concedo un qualcos’altro
di un po’ più profondo, che ne dici?”
“Ma signor Malfoy, davvero, è stato davvero molto,
molto gentile, non vorrei importunarla oltre, l’ho già disturbata sin troppo,
anzi, ora la lascio sola così può fare quello che intendeva fare quando è
entrato qui dentro.”
“Ma Granger, se te ne vai non posso più fare quello
che intendevo sai…avevo in mente di fare una certa cosa che alla qui
presente…ehm…signorina, per modo di dire più che per altro, - e qui Hermione
gli assestò un bel calcio là dove non batte il sole, facendo gemere dal dolore
il ragazzo – di certo piacerà…” continuò il bel Serpeverde, avvicinandosi alla
sua ragazza e baciandola appassionatamente.
Questo piccolo scambio di baci fu interrotto dalla
Prefetto dei Delfinoblu che irruppe nella stanza.
“Ehm…” mormorò, abbastanza imbarazzata, avendo
trovato la coppia mentre si baciava a dir poco in modo passionale. Wow, che scoop ho fatto. Chissà cosa diranno
tutti…ho beccato i due più desiderati inglesi a baciarsi in modo a dir poco
equivoco…mi immagino già la faccia delle altre! Pensò la Delfinoblu.
I due si staccarono velocemente, mentre Draco
assumeva nuovamente il suo solito sguardo ghiacciato.
“Beh?” proruppe, scocciato.
“Beh…un prefetto degli Aquilareale mi ha detto di
riferirvi che un alunno di Hogwarts della nostra Casata è stato colto in
atteggiamenti sconvenienti ed…ehm…equivoci…negli spogliatoi del campo da
Quidditch con un appartenente agli Aquilareale…” rispose timidamente la povera
ragazza, sottoposta allo sguardo più ghiacciato, penetrante e inceneritore del
Serpeverde, scrutandosi attentamente, quanto mai interessata, le sue scarpe.
“Quali…atteggiamenti?” Draco pronunciò la frase
appositamente per imbarazzare la già imbarazzatissima Delfinoblu.
“Beh…insomma…”
“Quali?”
“STAVANO FACENDO LA DOCCIA INSIEME MENTRE FACEVANO
SESSO!” Urlò la povera Delfinoblu correndo fuori dalla stanza.
“Sei proprio uno stronzo quando fai cosi…” sussurrò
ridendo la Grifondoro.
“Gliela dovevo far pagare per averci…interrotto…”
mormorò malizioso il Serpeverde, uscendo poi dalla stanza per recarsi alla
riunione dei Prefetti.
Nevalitna,
Sala Comune dei Delfinoblu, 5 ottobre 2006, 21.17
“Ragazze!” urlò Rebecca, all’indirizzo delle due
altre pettegole di Delfinoblu. “Ragazze, indovinate che scoop! Me l’ha detto la
Harper, la Prefetta…indovinate cosa facevano Malfoy e la Granger nella stanza
dei Prefetti oggi pomeriggio?”
Nevalitna,
Campo da Quidditch, 5 ottobre 2006, 21.43
“Herm! Herm!” Ron, al campo di Quidditch, corse
verso la Grifondoro seduta sugli spalti.
“Dimmi Ron, che c’è?” Strano quel che era successo
negli ultimi quattro mesi tra i due: per tre mesi si erano allontanati
parecchio, poi, quando Ron aveva scoperto di Draco i due amici si erano di
nuovo ravvicinati.
“Senti, ti conviene prepararti…non è che per caso
ti hanno sorpreso mentre baciavi Malfoy oggi, eh? Perché sai, una Delfinoblu ha
detto a tutta la scuola che vi ha visti baciarvi…”
“Oh merda! Ma perché la mia vita è così
incasinata?!”
Nevalitna,
Stanza dei Prefetti di Hogwarts nel dormitorio dei Delfinoblu, 5 ottobre 2006,
22.09
Draco, ancora accaldato dopo l’allenamento (era
entrato molto facilmente nella squadra della sua Casa di Quidditch), entrò
nella stanza, accomodandosi su una poltrona.
“Buonasera eh?”
“No.” Rispose Draco, con la solita ironia.
“Malasera”
“…Senti, abbiamo un problema.” In pochi minuti
Hermione raccontò al suo ragazzo quello che Ron le aveva narrato.
“Oh merda”
“Già. Che facciamo adesso?”
“Mah…per me potremmo anche dirlo sai, data la
reputazione che ho di playboy la prenderebbero come una solita delle mie
avventure…solo che tu non ci faresti proprio una bella figura…e poi quei
deficienti dei tuoi amici chi li sente…”
“Di dirlo apertamente non se ne parla: a) sai che
non mi piace essere sulla bocca di tutti, b) non ho intenzione di essere
considerata una delle tue sciacquette, c) Harry chi lo sente poi…quindi
passiamo al piano b.”
“Sarebbe?”
“E io che ne so?”
“…”
“E piantala!”
“Ok…allora l’unica è far finta che io sto con una
qualsiasi, tu con uno qualsiasi e quella là ha detto solo un sacco di balle…”
“Non mi soddisfa molto come proposta, ma se non
abbiamo altro…”
“Granger, trov”
“Hermione.”
“Sì, sì, come ti pare, trovala tu un’altra idea in
quattro e quattr’otto!”
“Come come mi pare? Scusa, ma io sono ancora ‘la
Mezzosangue’ o sono la tua ragazza?” fece Hermione fintamente indignata.
“Mah, io propenderei per la Mezzosangue…”
Hermione si avvicinò seducente e provocante al bel
biondino, baciandolo poi con passione.
“E adesso?”
“Mah, ho ancora qualche dubbio…” sorrise a sua
volta provocante il biondino, prima di tornare a baciare le labbra della
Grifondoro.
Nevalitna,
Sala Comune dei DelfinoBlu, 6 ottobre 2006, 15.55
Quella mattina Ginny non era andata a scuola. Non
se la sentiva proprio dopo quello che aveva saputo il giorno prima.
Rebecca, con cui aveva legato molto, le aveva
raccontato ciò che aveva appreso dalla Prefetta…all’inizio lei non le aveva
creduto, insomma, quella Prefetta aveva la fama di una grande racconta frottole
e Rebecca…beh, lei spesso distorceva un tantino i fatti. Ma poi aveva saputo la
stessa cosa da parecchie sue compagne di Casa, fonti decisamente più
attendibili, che le raccontavano maliziose di particolari che, così, non
sapendo nulla, sembravano insignificanti, ma che, se osservati alla luce dei
fatti, erano significativi e facevano quadrare ogni pezzo di quel rebus…e Ginny
aveva dovuto credere a tutto. Ginevra era però ancora decisamente sbigottita:
Hermione, Hermione Granger, la ‘secchiona’, miss ‘so-tutto-io’, la
‘Mezzosangue’, la ‘Zannuta’, per usare anche gli appellativi che spesso le
rivolgeva Malfoy, che se la faceva con un Serpeverde. Soltanto a pensarci la
cosa sembrava improbabile, se non impossibile: andiamo, un Grifondoro con un
Serpeverde, era surreale solo a dirlo. E poi i due soggetti…due persone
totalmente opposte, l’una amica intima di Harry Potter, il bambino
sopravvissuto, l’altro con il padre Mangiamorte, intimo di Voldemort. Ma se era
vero che gli opposti si attraggono…
Ginny, superata l’incredulità iniziale, era passata
alla fase ricostruzione, in cui si era accorta che così tutte le piccole stranezze
di Hermione, quei piccoli atteggiamenti che sembravano insignificanti
quadravano. Era tutto vero…
Superata ancora la fase ‘ricostruzione’, Ginevra
era passata a quella lunga e dolorosa della disperazione: Hermione, la sua
migliore amica, se n’era fregata altamente dei suoi sentimenti e si era messa
comunque con Malfoy, cui lei andava dietro da un bel po’ di tempo, e di cui era
totalmente, completamente cotta. Si sentiva tradita, tradita dal pilastro su
cui poggiava la sua esistenza: anche se sapeva che per la diciassettenne non
era lo stesso, Ginny confidava completamente in Hermione, sapeva che lei ci
sarebbe stata sempre, che le sarebbe sempre stata amica, che sarebbe sempre
stata leale, che non l’avrebbe mai tradita, che lei sarebbe stata sempre lì con
lei, a sostenerla e a spingerla ad andare avanti nei momenti di sconforto.
Invece così non era stato, e ora il mondo le stava crollando addosso.
A parte questa sensazione d’essere stata tradita,
la delusione del tradimento, Ginevra nei confronti dell’ormai ex-amica provava
rabbia per il gesto che lei aveva compiuto, per l’egoismo che secondo lei la
Grifondoro aveva dimostrato. Ma la cosa che più la colpiva era stato che
Hermione non le aveva mai parlato di lei e Malfoy: sapeva in fondo che lei con
Malfoy aveva -100000 possibilità a causa delle sue origini, del suo carattere,
insomma, con Malfoy sapeva che non avrebbe mai potuto esserci nulla, e lei in
fondo si era rassegnata a tutto ciò. Ma si sarebbe aspettata che l’amica le
parlasse di quel suo amore, di quella sua storia, invece di tenerla
completamente all’oscuro dei fatti.
Quella situazione le ricordava una frase che aveva
una volta letto in un libro tragico: ‘Non fidarti di nessuno, perché quel
qualcuno di cui ti fidi prima o poi ti tradirà…’ è proprio vero, pensò.
Ginny insomma, era sommersa dal dolore: il pilastro
della sua esistenza, la cosa che le sorreggeva il mondo, era crollato, e per di
più erano crollate anche quelle minime speranze che una persona innamorata,
anche se sa di non avere possibilità con l’amato/a, nutre. Questa mancanza di
speranza e di appigli stava cominciando già a mutarla: fino al giorno prima
Ginny, in un caso del genere, avrebbe saltato le lezioni per disperarsi,
struggersi sul suo malcapitato destino, mentre ora impiegava quel tempo in un
modo molto più costruttivo, e cioè rimuginando su come fare pagare alla ora
ex-amica ciò che le aveva fatto, su come distruggerle l’esistenza come lei
aveva fatto con la sua vita.